Il pezzo mancante ✔

(leggete lo spazio autrice, grazie)

Mi ricorda quel momento descritto nei libri o nei film. E' come se l'aria, il mondo, ogni singola cosa si fosse fermata. Come se persino i muri stessero trattenendo il respiro.

-Mi amavi?- lo ripeto come se così facendo il significato di queste parole assumessero un senso.

Continua a tenere la testa appoggiata sopra le mani e non mi guarda. Non incrocia il mio sguardo anche se ne ho un disperato bisogno.

-Si, Lyssa. Si- afferma sconsolato.

Non posso farmi prendere dalle emozioni perché altrimenti l'altra parte della verità rimarrebbe nascosta ma non riesco neanche ad ignorare le sue parole. Non posso non riconoscere quel crescente calore che mi invade il petto e quella piccola e incessante sensazioni che mi solletica la mente ripetendomi che infondo io lo sapevo già.

-Come hai fatto quindi a conservare la mia anima?- domando quasi in sussurro sedendomi stancamente sul pavimento di fronte a lui.

-Agli spiriti piace fare dei patti di merda, Diwata mi disse che in cambio avrebbe rubato i tuoi ricordi. Tu non mi avresti riconosciuto nella nostra prossima vita. Queste erano le conseguenze della mia decisione. Vederti lì, bella come la luna e non potermi avvicinare come avrei voluto è straziante. Avrei dovuto ricominciare da capo, presentarmi e costruire su di te nuovi ricordi ma ero così amareggiato di aver perso tutto quello che avevamo condiviso che non ne ho avuto la forza. Poi ti ho vista con Steven e lì le mie speranze sono crollate definitivamente. Sono stato debole in entrambi i casi-

Resto a guardarlo fisso anche se si ostina a non guardarmi. Sono in pena per lui, per me e per quello che abbiamo perso. Lui è in una situazione peggiore perché fa molto più male ricordare che il contrario.

-Il governo, come fa a sapere di me?- mi circondo il busto con le braccia improvvisamente infreddolita.

Lui scuote la testa e grazie al cielo mi guarda. I suoi occhi chiari si fissano sui miei e ora posso dire di stare leggermente meglio. -Non sanno di te-

Sbarro gli occhi -Cosa? Mi avevi detto...-le parole mi muoiono in bocca.

-Ho mentito, era solo per farti svegliare. Eri troppo comoda nel tuo nido. E comunque non ti metterei mai in pericolo, non ci si può fidare del governo-

-Quindi sanno della tua esistenza ma non della mia? Come ti hanno scoperto?- prendo il ciondolo della mia collana come son solita fare quando sono agitata. Poi mi blocco. -Aspetta quindi io non sono figlia dei miei genitori?-

Lui accenna un sorriso ma dopo aver visto la mia faccia pericolosamente pallida ritorna serio -Una domanda alla volta. Tu sei figlia dei tuoi genitori, la parte terrestre discende da loro. Sono stati scelti per concepire la creatura che avrebbe fatto risorgere una razza, Diwata sapeva che con loro saresti stata al sicuro. E no, non sanno della tua esistenza. Io mi sono "consegnato" perché era mio dovere e mio compito farlo, loro lottano contro i Soulles. Mi tengono su un piedistallo perché sanno che li conviene avermi come alleato e io intanto li controllo-

Mi alzo nuovamente in piedi -E adesso cosa dovrei fare? Il governo non deve sapere di me giusto?-

Lui si alza di scatto e mi prende per le spalle senza essere sbalzato via dallo scudo -No, non devi dirlo per nessun motivo al governo. Lo sanno già abbastanza persone. Steven e Skit bastano e avanzano-

Aggrotto le sopracciglia -Come fai a sapere...mi segui?-

Jace sembra colto alla sprovvista ma non esita a rispondermi -Solo per proteggerti-

E' una domanda difficile da fare perché so che per lui è dura ma penso sia lecita vista la situazione -Jace...tu mi ami ancora?-

Resta in silenzio ma con un sorriso tenero. Quando parla il suo pollice mi delinea la guancia -Certo, non potrei mai smettere di amarti-

Sento quelle parole riecheggiare in me come il canto di una sirena. Non potrei mai smettere di amarti. Sono sicura che quelle parole me le aveva già ripetute e sono sicura che non fossimo qui ad Inagaust quando accadde.

Non so se sia il momento, la calamità che c'è sempre stata tra noi due o i nostri sentimenti scombussolati ma faccio un passo in avanti incontrando le sue labbra. So quanto sia stupido, irrazionale e sbagliato ma lo faccio lo stesso. In questo momento Steve sembra solo un ricordo lontano.

Il mio cuore sembra esultare e i miei polmoni sembrano respirare dopo tanto tempo. Jace geme sulle mie labbra come se aspettasse quel momento da troppo tempo e come se fosse totalmente sorpreso dal mio gesto.

Non mi respinge, anzi, mi accoglie tra le sue braccia stringendomi a sè. La sua lingua stuzzica le mie labbra come a chiedermi il permesso e io glielo concedo. Sento pura elettricità accendermi come un albero di natale e il cuore è la punta più brillante. Le sue mani mi avvolgono e mi toccano come se già conoscesse la mia figura, come una persona quando sfiora qualcosa a lei familiare. I nostri respiri si uniscono e le nostre anime sembrano fondersi in un'unica forma. Siamo l'uno la continuazione dell'altro. Siamo entrambi quel pezzo mancante.

Poi, faccio un passo indietro portandomi una mano sulle labbra. Il cuore mi batte ancora a mille e cerco di regolare il respiro. E' stato qualcosa di magnifico, non avevo mai provato delle emozioni simili. Mi sento come una persona incastrata sott'acqua che finalmente ha preso una boccata di ossigeno dopo molto tempo. Sono totalmente inebriata.

-Ah, Steven giusto?- ha un luccichio particolare negli occhi.

-Io...-non so nemmeno perché mi ostini a continuare quella frase. Io sto con lui eppure sono qui e ti ho baciato. E mi è anche piaciuto. Fin troppo.

Si passa entrambe le mani tra i capelli sembra frustrato- Che stupido che sono stato a pensare che lo avresti lasciato. Sono così stupito cazzo-

-Jace mi...-

Mi interrompe alzando una mano -Lo so, non è colpa tua. Non puoi capire-

-Forse ma dico forse...non tutti i ricordi sono stati cancellati- l'avevo capito quella notte quando mi accorsi che il ragazzo dei miei sogni era lui. Prima sembrava sfocato, irriconoscibile ma ora è come se la mia mente si fosse risvegliata dopo un lungo letargo.

Lui si blocca e alza di scatto la testa per osservarmi attentamente -Cosa intendi?-

Faccio un respiro profondo prima di parlare -E' da un po' che faccio dei sogni, sono così reali. Estremamente reali. Non riesco a collegarli però perché non hanno propriamente un filo logico, iniziano magari con un discorso o con un contesto che non conosco. Quando mi sveglio però rimane impresso nella mia mente non come un sogno che poco a poco svanisce. Rimane impresso come un ricordo indelebile. Io...ti chiamavo Yo-yo vero?-

I suoi occhi sono lucidi, non li ho mai visti così. Sono abituata a vederli più distanti, più sofferenti -Si, mi chiamavi così. Il mio nome originale era Yonatan ma tu mi prendevi in giro e mi chiamavi Yo-yo o Jace, sin da quando ti ho incontrata. Tu invece ti chiamavi Lyssa-

Sento una lacrima rigarmi una guancia, ecco perché mi suonava così familiare -Come ci siamo incontrati?-

Sorride come si è soliti fare al ricordo di qualcosa di bello. Mi prende la mano e insieme ci sediamo sul letto. -Io ero il figlio del Sovrano, tu una creaturina ribelle che rubava ciò che poteva a palazzo per poi rivendere. Per puro caso quel giorno scesi e ti vidi, non pensavo che stessi rubando. Eri agile e scaltra. Fui subito pervaso dalla tua bellezza e da donnaiolo qual ero mi feci avanti. Tu al contrario puntasti i piedi e mi desti filo da torcere. Mi dicesti che in cambio del mio paio di scarpe mi avresti concesso una passeggiata-

Sorrido guardandolo con curiosità -E come andò a finire?-

Lui fa una risata che mi scalda il cuore -Rimasi senza scarpe ovviamente. Rimasi stupito sin dall'inizio da te e mano a mano che passava il tempo mi innamoravo sempre di più. Non abbiamo avuto abbastanza tempo però-

-Ed è da lì che hai deciso di fare il patto?- parlo a bassa voce come se temessi di spezzare il momento.

-Si, non potevo sopportare di perdere l'unica persona che mi abbia mai fatto vivere per davvero. Tu volevi morire però, sono stato egoista e di questo sono colpevole ma non mi pentirò mai della mia scelta-

Inclino la testa di lato elaborando le sue parole -Volevo morire?-

Annuisce con sconforto -Si, avevi una famiglia e non potevi immaginare un mondo senza loro o senza il ricordo di me. Amavi il nostro mondo e lasciare tutto quello era un peso troppo grande da sopportare con o senza memoria-

Quando parlo la mia voce è rotta -Sono tutti morti Jace? Siamo solo noi?-

Il suo volto diventa cupo mentre annuisce rigidamente -Si, solo noi- si volta verso di me e mi prende le mani -Tu non devi combattere Lyssa-

Inspiro di scatto -Sai che non puoi chiedermelo, devo farlo. Ho promesso di farlo a tutti loro-

Stringe di più la presa sulle mie mani -No, ci penserò io. Sarò forte per entrambi-

-Jace non...-

-Non posso perderti di nuovo capisci? Non posso. Sono egoista, lo so, ma non posso permettere che ti accada nulla. Preferisco vederti con quel coglione di Steven piuttosto- sembra supplichevole e disperato. Il suo dolore è palpabile.

-Combatterò- affermo con decisione. Su questo non ho dubbi.

Lui si passa stancamente una mano sul volto -Non sai neanche usare i tuoi poteri-

Appoggio una mano sulla sua spalla e lo sento rabbrividire al contatto -Mi aiuterai tu, vero?- lo guardo con determinazione senza vacillare.

Le sue labbra fremono per trattenere un sorriso -Ho sempre avuto un debole per quei dannati occhi-

Lo abbraccio. Per tutto. Per tutto ciò che ha perso e per tutto ciò che ci hanno rubato. Noi siamo legati da un legame così antico da essere indissolubile e da un destino che sembra essere inevitabile.

-Ti amo così tanto Lyssa- sussurra tra i miei capelli con dolore, sapendo che a me è stata rubata quella storia. La storia del nostro amore.

-Lo so- affondo la testa nell'incavo del suo collo sentendomi il cuore a pezzi -Riavrò quei ricordi te lo prometto-

Ci stacchiamo e lui mi posa un delicato bacio sulla fronte. Il mio cuore palpita e il mio sangue scorre più velocemente.

Quando mi alzo e apro la porta della sua camera gli rivolgo uno sguardo giocoso -Non mi consideri davvero una stupida ragazzina vero?-

Lui ride rivelando un'espressione più rilassata -No, penso che tu sia la cosa migliore che mi sia mai capitata-

Restiamo a guardarci per quelle che sembrano ore prima che un vociare lontano inondi il corridoio.

Faccio per andarmene ma la sua voce mi blocca -Oggi a mezzanotte-

-Oggi a mezzanotte- confermo io con un sorriso.

LEGGETE

Spazio autrice

Stavo pensando, che ne direste se più avanti faccio un breve libro sulla storia d'amore tra Alyssa e Jonathan a Ibkhros? E' una bella storia e mi dispiace trascurarla, però decidete voi...Quindi

Esprimete il vostro giudizio!

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