Epilogo: Una strada da percorrere ✔

Gli adii sono sempre dolorosi.

Una settimana dopo sono pronta per intraprendere questo duro viaggio. Skit ha accettato di buon grado la mia proposta di andarcene, gli bastava che ci fossi io al suo fianco e citando le sue parole "Combattere per una giusta causa non è mai sbagliato". Abbiamo lasciato a Skit il meritato riposo dopo lo spiacevole episodio di Wrell.

Alex mi è stato accanto parlandomi di tutti i progetti che ha in mente e non posso negare che siano davvero rivoluzionari. Ha le idee chiare sul futuro che vuole e più tempo passavo con lui più riuscivo a scorgere la meraviglia in tutto ciò. Voglio avere il suo stesso coraggio per combattere per gli ideali in cui credo.

Mi aveva svelato anche qualche dono da cui potevo usufruire durante uno scontro, una di queste lui la chiama la bolla di protezione. Una forza di energia in grado di respingere le minacce fuori dal mio cerchio di attacco, l'unica pecca per lui è che riusce ad usarla per un ristretto margine di tempo mentre io posso trattenerla più a lungo e con il dovuto allenamento potrò renderla più resistente.

Poi, mi aveva insegnato a proiettare le immagini che volevo nella mente di altre persone ma su questo dono mi aveva avvertito di fare molta attenzione perché è sempre pericoloso intrufolarsi nella mente degli altri.

"Tu puoi fare ciò che faccio io e molto di più ma dieci volte meglio" mi aveva detto una volta dopo aver visto la facilità con cui imparavo le cose.

-Sono ancora arrabbiata con te Alyssa, sappilo- borbotta Lizzie con le braccia incrociate. Gli occhi blu sono leggermente più scuri e pensierosi mentre i folti capelli rossi le ricadono sul viso facendola sembrare ancora più piccola.

-Penso che tu meglio di chiunque altro sei a conoscenza del perché devo farlo- mi inginocchio per essere alla sua stessa altezza.

-Non sto dicendo che sia sbagliato è solo che mi piacerebbe venire con te- sembra quasi imbarazzata mentre lo dice e conoscendo il suo carattere sempre pacato e poco sentimentale sono sicura che le costi una certa fatica ammetterlo.

-E' pericoloso, ti ricordi degli ibridi di cui mi hai parlato tu stessa? Quelli con gli occhi viola e dal pelo nero, simili a giganti lupi? Ecco, quelli sono molto pericolosi e io non voglio che ti accada nulla- le porto una ciocca dietro l'orecchio e le rivolgo in uno sguardo tutto l'affetto possibile.

Lei resta a guardarmi per qualche istante prima di parlare -Sai Alyssa, parli come se tutto questo non fosse pericoloso anche per te o come se io non fossi coinvolta nella grande guerra che si terrà tra non molto. Io non resterò intatta in una teca di cristallo mentre la fuori scoppia il finimondo. Sono piccola ma la guerra non risparmia nessuno. Mi sono già fatta un'idea sulla morte e potrai pensare che sia macabro ma sono sicura di due cose: sarà un bagno di sangue e nessuno di noi è immortale-

Sospiro chiudendo gli occhi per un attimo -Hai ragione ma sono sicura che qui sarai più al sicuro che là fuori Lizzie-

Lei accenna un sorriso malinconico -Se questo ti fa stare più tranquilla allora farò finta che anche a me vada bene-

-Spero di rivederti presto Lizzie- la stringo tra le braccia cercando di non pensare che questa potrebbe essere l'ultima volta.

-Io spero semplicemente di rivederti Lya- mormora lei con la testa appoggiata sulla mia spalla.

Brenda entra in camera mia ma resta in silenzio ad osservarci con gli occhi lucidi. L'avevo salutata prima di venire da Lizzie e mi ha detto quanto era preoccupata per la reazione della figlia ma mi augurava il meglio. Lei crede in me.

Quando Lizzie si accorge della presenza della madre si stacca da me e assume il suo solito portamento controllato.

-Lya ci sono due lettere per te- Brenda mi porge due buste.

Le prendo con riluttanza e leggo i mittenti. La prima lettera è stata spedita dai miei genitori mentre la seconda da J.W. Jonathan Walker.

Il mio cuore salta un battito.

Apro prima quella dei miei genitori.

Cara Alyssa,

Ci dispiace così tanto di non essere mai venuti a trovarti ma qua fuori le cose sono un po' complicate. Il governo è sempre più opprimente e non è per niente clemente con i ribelli. Stanno persino pensando di fare delle uccisioni in pubblico esemplari per fermare le ondate di ribellioni. Non ti preoccupare per noi però, le Cappe d'Argento ci proteggono. Tuo fratello non è ancora riuscito ad uscire dalla scuola perchè anche lì la situazione non è delle migliori. Con l'avvicinarsi della guerra e con il numero crescente di oppositori del governo non accettano gli allontanamenti degli alunni di Lapisclara, penso temono di perderli. Una settimana dopo la tua falsa morte un professore di nome Steven è venuto a trovarci per darci le condoglianze, è stato molto gentile. Tranquilla, sappiamo chi è realmente e abbiamo fatto sì che credesse davvero a questa messinscena. Speriamo di rivederti presto, ti vogliamo bene. Mamma e papà.

Mi porto la lettera al cuore con un misto di amore e apprensione. Non mi piace per niente il fatto che Steven sappia dove vivono i miei genitori e ancor meno che sia andato a trovarli. Poi tutta la faccenda del governo mi spinge ancora ti più a partire con Alex per cercare persone disposte a combattere.

Abbasso lo sguardo verso la lettera di Jace e faccio un respiro profondo mentre apro la busta.

Lyssa,

Non posso accettare il fatto che tu stia dalla parte dei ribelli. Loro stanno distruggendo questo mondo e cercano di dividere tutti noi prima della Grande Guerra. Non dirò al governo che sei viva ma dovrai raggiungermi a breve. Insieme possiamo fare grandi cose.

Jonathan.

Rimango pietrificata con la lettera in mano. E' così breve e fredda sembra quasi scritta con rabbia. Potrei dire che non l'abbia scritta lui ma la calligrafia è senz'altro la sua. Mi aspettavo di tutto ma non questo. Lui sembra stare dalla parte del governo e anche con determinazione. Questa verità mi spiazza più di qualunque altra.

-Tutto bene Lya?- mi domanda Brenda con preoccupazione.

Mi sforzo di sorride -Si, tutto bene-

Dopo qualche frase di congedo esco di corsa dalla stanza per raggiungere Alex.

Lo trovo nell'aria creativa intento ad aiutare dei bambini a disegnare.

-Alexander, posso parlarti?- la mia voce sembra metterlo in allarme perchè si alza subito e mi conduce nel corridoio.

-C'è qualcosa che non va?- sembra preoccupato mentre cerca di scorgere nei miei occhi l'accenno di una risposta.

Senza parlare gli do la lettera di Jace e lui dopo un'occhiata confusa inizia a leggerla.

-Che significa?- gli domando quando alza gli occhi verso di me.

-Posso voglia portarti dritta dritta dal governo- parla tra i denti non nascondendo la collera.

-Perchè? Perchè vuole farlo? Lui non mi farebbe mai del male-

Scuote la testa appoggiandosi alla parete -Lo so ma pensa che sia il modo migliore per evitare la distruzione di questo pianeta. In questi anni gli avranno fatto il lavaggio del cervello, hanno insediato le radici così profondamente in lui che sarà una vera sfida convincerlo del contrario. Non possiamo sapere cosa gli hanno fatto in tutto questo tempo, non possiamo capire quanto sia stato manipolato-

Mi porto una mano sulla fronte -E ora che facciamo?-

-Verrà prima a cercare me, penso sospetti di quello che sto facendo e di conseguenza troverà te-

-Lui però non ci farebbe mai del male- affermo di nuovo più per convincere me stessa.

-Non ne sarei così sicuro se fossi in te. Non ha problemi ad uccidere me e a te potrebbe fare del male ma non direttamente. Portandoti al nord nella base del governo sarebbe sicuramente un male per la tua incolumità- il suo tono e graffiante come se non dubitasse per niente delle sue parole e dal suo sguardo fatico a dubitarne anche io.

-Si arrabbierà moltissimo quando mi vedrà al tuo fianco-

Scrolla le spalle -Correremo il rischio-

-Quando pensi che ci troverà?- prima quel pensiero mi faceva battere il cuore dall'emozione e dei brividi di desiderio mi avvolgevano caldamente, ora un'oscura ansia si è insinuata in mezzo a quel tripudio di sentimenti.

-Presto, molto presto. Sono sicuro che già in una delle prime tappe dovremmo imbatterci in lui. Non ci resta che scoprire da che parte vuole stare- afferma incrociando le braccia davanti al petto.

-Dalla nostra- mormoro fiaccamente non più così sicura della sua lealtà.

Alex alza un angolo della bocca con amarezza -Vorrei poter dire lo stesso- abbassa lo sguardo verso l'orologio e picchietta un dito sopra il vetro -E' ora di andare. Sarà un lungo viaggio, sei pronta?-

Questa volta rispondo senza esitare-Si-

Fine.

E' finita la prima parte di questa storia che ho molto a cuore. Non dico di avere fatto del mio meglio perchè ci sono molti errori, imprecisioni, incoerenze ecc... una lista infinita di cose ma l'importante (penso) è che sia io che voi abbiamo condiviso un meraviglioso viaggio.

Ringrazio tutti di cuore, soprattutto chi è con me sin dall'inizio.

Mi raccomando non abbandonate la storia proprio al suo primo passo.

Ci vediamo nel prossimo libro : I Cerchi di Ibkhros.

Agus<3

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