Chiudi gli occhi e respira ✔


-Sono così emozionata Aly!- Camille mi stritola la mano mentre scalpita sul sedile di velluto rosso.

Io invece penso di vomitare da un momento all'altro. L'ansia mi attanaglia la gola e la paura mi striscia lungo la schiena. Non so come faccia ancora ad avere gli occhi aperti e a tenere la schiena ben dritta.

-Ora passiamo al corso seguito dal Professore Alexander Erik Parker- annuncia a gran voce il preside Villards.

Una serie di applausi proclama l'inizio della mia tortura.

Ci siamo.

-Alyssa Arenstorff-

Ma perché il mio cognome doveva iniziare proprio con la lettera A?

Faccio un respiro profondo e lancio un'occhiata a Joel che mi guarda intensamente incoraggiandomi con i due pollici in su.

Cammino molto lentamente verso i gradini di legno e con estrema cautela salgo sopra il palco raggiungendo il preside. Lui mi rivolge un sorriso ma uno di quelli forzati e per niente calorosi.

-Mi porga il marchio per cortesia- dice pacato mentre prende il tanto temuto "sensore di ricezione di potere"

Cerco di tenere il polso fermo dato l'intenso tremore che percuote i miei arti.

Lui tiene il sensore sopra il marchio e con un tocco lo aziona. Un cerchio luminoso oro,argento e bronzo inizia a girare emanando luci sul triangolo azzurro.

Ed è in quel momento che decido di mettere in azione il piano. Chiudo gli occhi e focalizzo il mio pensiero unicamente sul colore che voglio che compaia. Sento una sorta di energia dentro il cranio, un'energia dormiente, antica. Riesco quasi ad immaginarmela...viola, luminosa e crepitante. Sento un po' di questa energia dissociarsi dal mio corpo e proiettarsi in quello della piccola macchina e andare a modificare il risultato. Lo percepisco anche ad occhi chiusi come se fosse un allungamento del mio corpo. E' una sensazione strana quasi indescrivibile, unica ma piacevole.

-Può aprire gli occhi signorina Arenstorff- la voce di Villards mi riporta alla realtà ed apro di scatto gli occhi.

Bronzo. Come avevo pensato. Aveva ragione Steven, posso manipolare gli oggetti e questo mi inebria e mi terrorizza al contempo.

-Abbiamo un Aes, complimenti!-

Senza troppe cerimonie scendo dal palco e mi siedo nell'area della platea dedicata a quelli che sanno già il risultato. Guardo Steven e Joel ed entrambi mi sorridono fieri.

-Skit Andersen-

Skit si alza disinvolto dalla sedia e molto velocemente affianca il preside. E' così carino con quei morbidi boccoli corvini che gli sfiorano la fronte. Provo un moto di tenerezza nei suoi confronti.

Porge il braccio e come avevo predetto il preside lo proclama Aurum. Scende dal palco con un sorriso sghembo e mentre si siede con alcuni suoi amici mi rivolge un cenno di saluto che ricambio subito.

Pensavo che si sarebbe seduto di fianco a me o almeno di fianco al nostro gruppo ma a quanto pare pretendevo troppo. Forse si vergogna un po' a stare con noi, non siamo proprio il massimo qui a scuola. Forse ora che è un Aurum le cose cambieranno.

-Brower Dozen-

Brower sale piuttosto impacciato ma quasi contento che l'attesa sia finita.

Dopo pochi secondi Villards lo proclama Argentum. I suoi occhi verdi sono emozionati e quasi cade quando scende gli scalini. Gli faccio cenno con la mano e mi raggiunge di gran corsa rosso come un pomodoro.

-Ehi Brower, ti sei fatto prendere dall'emozione?- ridacchio mentre lo abbraccio.

-Solo un po', non pensavo di diventare un Argentum- si passa una mano tra i capelli castani asciugandosi nel mentre la fronte imperlata di sudore.

Gli rivolgo un sorriso tenero -E perché no? Tu non vali meno degli altri-

Ride tra se e mi tira una ciocca di capelli -Non devi essere gentile con tutti, sai?-

Incrocio le braccia al petto rivolgendo lo sguardo verso il palco -Dico solo la verità-

-Camille Holstein-

Camille si alza di corsa e raggiunge il palco, i capelli castani che le volano sul viso non le impediscono di continuare.

Si posiziona davanti a Villards e lo guarda con due grandi occhioni castani.

-Aurum-

Camille apre la bocca e spalanca gli occhi e dopo una leggera sollecitazione da parte di un professore raggiunge i nostri posti.

Mi fiondo su di lei e la stritolo in un abbraccio -Lo sapevo! Lo sapevo! Lo sapevo!- squittisco mentre la faccio sedere.

-Non ci credo che sia successo realmente- afferma con la voce rotta dall'emozione.

-Io invece lo sapevo, era palese!- sono anche io emozionata per lei. Insomma la piccola Camille è un Aurum!

-Devo inviare una lettera a mia madre le verrà un colpo quando lo saprà!-

-Sarà sicuramente orgogliosa di sua figlia-

-Sheila Holk-

Alzo gli occhi al cielo e con un sospiro osservo Sheila salire sul palco come fosse l'ospite d'onore.

-Aurum-

Lei alza le spalle come se conoscesse il risultato già da prima e con lo stesso atteggiamento si unisce al gruppo di Skit scoccandogli uno sguardo pieno di malizia.

Pensavo fosse interessata di più a Edward ma in fondo si tratta di Sheila. Più ragazzi ha attorno più si sente desiderata.

-Rayan O'Connel-

-Vorrei non essere un Aurum solo per non stare con quella- Camille sbuffa guardando con fastidio Sheila.

Le rivolgo un sorrisino -Visto? I vantaggi di essere un Aes-

Camille mi tocca con un dito la guancia -Adoro le tue fossette-

Abbasso lo sguardo a disagio -Mi fanno sembrare una stupida bambola-

Lei aggrotta le sopracciglia -Non essere così dura con te stessa Alyssa, sei più forte di quanto immagini-

A questo punto le persone normali ringraziano giusto? -Grazie-

Brower mi tocca una spalla indicandomi il palco -Ecco c'è Ellen-

Camille si raddrizza e lancia un urletto -Vai El!-

Mi copro gli occhi mentre rido -La metti in imbarazzo così!-

-Aurum- Proclama a gran voce Villards.

-Grazie al cielo! E' con me in quella banda di mocciosi- Camille si alza in piedi e aspetta ansiosa Ellen prima di abbracciarla d'impeto, lei inizialmente è stupita ma poi ricambia il gesto.

-Complimenti El- affermo quando si siede stringendo la sua mano fredda per l'ansia.

-Sono contenta sopratutto per il fatto di essere come Gea. Ora non potrà più giocare sul fattore "Sono più brava di te"-

Alzo gli occhi al cielo -E' tua sorella, scommetto che è felice pure lei-

Scuote la testa -Non credo, ora non è l'unica Aurum in casa-

Consecutivamente vengono assegnati i titoli al resto della classe. Marianne (con grande soddisfazione di Brower) viene proclamata Argentum mentre Edward (come tutti pensavano) diventa un Aurum.

Alla fine della cerimonia non ne potevo più di sentire Aurum, Argentum o Aes. Volevo solo uscire dal quel teatro e respirare aria pura senza traccia di ansia.

-Lo sapevo che potevi farcela- Steven mi viene incontro in mezzo a tutta la massa di studenti troppo alterati.

-Grazie, davvero. Senza il tuo aiuto non so cosa sarebbe successo. Tu non avevi nessun motivo di aiutarmi eppure l'hai fatto- lo dico con immensa gratitudine nei suoi confronti.

Lui però continua a guardarmi con i suoi profondi occhi verdi, come sempre. Sembra sempre in un mondo tutto suo -L'importante è che ora sei un Aes e per un po' nessuno noterà ciò che sei veramente.

E cosa sono veramente io?

-Ho una copertura momentanea, dovremmo pensare a un piano per ciò che verrà dopo-

Lui mi sfiora un braccio causandomi dei brividi. Ad ogni suo minimo contatto il mio corpo parte per un viaggio tutto suo -Non ti preoccupare, per fortuna hai una persona in gamba al tuo fianco- mi sorride con fascino, uno di quei sorrisi che fermano il cuore e che fanno scorrere il sangue più velocemente.

-Steven, ti chiama Villards- un uomo sulla quarantina chiama Stev a qualche metro da noi.

-Divertiti alla festa post-cerimonia- mi dice mentre si dirige verso l'uomo, prima di uscire dalla mia visuale si volta e afferma -E comunque avevo un motivo per aiutarti-

Resto imbambolata a guardare il punto in cui era prima più confusa che mai.

E qual'era il motivo?

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