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Hannah,
Forse tu non te ne eri accorta, o magari facevi finta di niente; ma io sì.
Una volta quando ci perdevamo nei nostri vizi riuscivamo a ritrovarci e da lì ricominciare insieme, la gente ci "ammirava" per come superavamo i nostri momenti di crisi e le incomprensioni ma dentro di noi le voci dei nostri demoni non ci facevano dormire la notte.
"Siete condannati! Condannati!"
Urlavano, sì, urlavano a gran voce,frantumando i timpani delle nostre menti contorte che si comprendevano solo tra di loro, e, dato il nostro legame,queste si fiondavano su di noi nello stesso istante, interrompendo la beatitudine del sonno che prendevamo raramente, togliendoci anche le poche ore di pace nelle nostre vite frenetiche.
Ora invece è diverso, non ti riconosco più.
...I think we've lost our touch, there's no sparkle in those eyes...
Non ti riconosco quando ti guardo negli occhi: è come se la scintilla che li illuminava si fosse spenta,esaurita; i tuoi vizi ti hanno trascinata giù con loro, e ora guarda dove siamo finiti: tu sei qui, in un fottuto ospedale dopo una notte brava,troppo, e io qui a stringerti la mano dicendoti cose che avrei dovuto dirti prima, e fidati,rimpiango il non averlo fatto.
Avremmo potuto uscirne insieme,come le altre volte,ma ora è tardi per rimediare, non so nemmeno se tu ti risveglierai e, sinceramente, non so nemmeno se sperarlo: probabilmente non riuscirei a vederti sprofondare per l'ennesima volta, e non saprei nemmeno come aiutarti, come fare di me il tuo salvagente.
Negli ultimi due mesi le cose tra noi sono peggiorate: io in tour, tu impegnata nelle campagne pubblicitarie e nel tuo studio di tatuaggi; ricordo ancora quando ti chiamavo alla fine di ogni concerto senza mai ricevere risposta, ero arrivato a odiare la tua voce che tramite uno stupido messaggio registrato diceva che eri occupata e che avresti richiamato quando avevi tempo...
Beh, non mi hai mai richiamato, mai una fottutissima chiama o un messaggio.
Mi bastava un "Sto bene" solo quello, sapere che tu stavi bene faceva stare bene anche me, perché in fondo sei una parte di me dannazione! Direi addirittura la parte più importante, quella di cui non potrei mai fare a meno; la distanza ha peggiorato ulteriormente le cose: mi mancano i tuoi abbracci, le notti passate insieme in cui ti stringevo a me, come per proteggerti da quelle voci che però non ci lasciavano mai stare,mi manca il modo in cui pronunciavi il mio nome, mi mancano i tuoi modi di fare, mi manca il tuo farmi sentire speciale, solo tu ci riuscivi, per gli altri sono solo una persona, o meglio un problema in più e forse negli ultimi tempi lo ero diventato anche per te.
Ero colui che ti tratteneva dal vivere come volevi tu, stanca di quella vita di coppia ormai troppo monotona ma allo stesso tempo stressante.
Sai Hannah, era un po'di tempo che ti vedevo sempre più distante, fredda, ma avevo paura di dirti qualcosa, avrei potuto aiutarti ma non l'ho fatto,e mi sento un idiota per questo; spesso ho pensato che prima o poi avresti imparato dai tuoi, dai nostri errori, perciò aspettavo di vedere a che punto saresti arrivata, se saresti riuscita a fermarti, a dire basta a tutto.
Beh, è triste da dire, ma purtroppo questa è la volta buona cara mia dolce Hannah, la macchinetta che emetteva fastidiosi beep al battere del tuo cuore ha smesso di suonare, ora in questa deprimente e vuota stanza d'ospedale regna la pace e il silenzio.
Ti amo Hannah, ci rivedremo.
Oli
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