Capitolo 71(-1 alla fine)

-Non ci posso credere. Mi hai portato davvero dove hanno girato ''I passi dell'amore''!!! Michael non posso crederci. Sei il marito migliore del mondo. Quanto ti amo- Saltai con le braccia al collo di Michael, mentre guardavo con occhi sognanti il paesaggio. Mi aveva portato a Beauford, nel North Carolina, solo perché ci avevano girato i passi dell'amore, tratto da uno dei miei film preferiti. -Certo che ti ho portato davvero qui. Anche io ti amo piccola- Ridacchiò prima di baciarmi una tempia. -Il miglior viaggio di nozze che avrei voluto. Mikey hai indovinato esattamente cosa organizzare!- Intrecciai le nostre dita mentre camminavamo per le vie della città. - Beh, sai mi piace il film, che tralasciamo mi hai fatto vedere nove volte negli ultimi due mesi. Poi ti avevo letto il libro e mi incuriosiva vedere dal vivo la città di Landon e Jamie.- Sorrise guardandomi - Ti ho convertito al fandom di Sparks?- Lui scoppiò a ridere -No, la mia scrittrice preferita sei tu. E poi sai quanto io e libri siamo incompatibili. Li ho letti solo per te.- Arrossì, di sicuro ero bordeaux. Intravidi da lontano la scuola in cui era stata ambientata la storia e per poco non urlai - Mike guarda! La scuola di Jamie e Landon!- Cominciai a camminare più velocemente che quasi era una corsa. - Si ma vai piano!- Rise. -Vorrei vedere te se stessi fangirlando come me in questo momento- Scosse la testa baciandomi la fronte -Non sono una girl, quindi non posso fangirlare- Gli diedi un leggero pugno al braccio -Idiota, esistono i fan boy- Lui alzò i suoi meravigliosi occhi al cielo e per poco non svenni. Era così dannatamente bello ed era mio marito. Wow, che strano effetto dirlo. - Ehi, mi hai fatto male- Fece la faccia da cucciolo ferito, così decisi di prendergli il viso tra le mani e baciarlo dolcemente -Meglio?- Lui negò con un cenno della testa. Baciai ancora una volta le sue labbra dannatamente perfette e sorrisi.- Ora va un pochino meglio.- Sussurrò - Sei incorregibile - Sospirai fingendomi stanca -Hey piccola. Sei stanca? Vuoi che torniamo all'hotel?- Si preoccupò guardandomi corrucciato -No, tranquillo. Su, c'è tanto da vedere- Dissi osservando con attenzione la scuola. Non potevo credere di essere davanti al luogo in cui era nato uno dei miei amori adolescenziali preferiti. Peccato fosse finito a causa di un destino ingiusto. Odiavo Nicholas alla fine di ogni libro, ma puntualmente lo amavo ogni volta che ne aprivo uno nuovo. Piangevo tutte le volte che un suo libro mi passava sotto gli occhi pagina per pagina. Inoltre, da quando Michael ne aveva letto uno per me quando ero in coma, era per me un semi trauma leggerne uno. -Hey, perché piangi?- Mi domandò Michael abbracciandomi da dietro -Nulla, è che tengo molto ai personaggi che frequentavano questa scuola nel romanzo. Tutto qui- Sorrisi per rassicurarlo. - Cosa dovrei fare con te? Non ti lasci abbattere da niente e piangi per un libro. Non ti capirò mai- Risi- Beh, dovresti essere contento. Meglio piangere per un libro no?- Lui mi guardò e per un secondo rilessi nei suoi occhi le volte in cui mi aveva vista piangere. -Non voglio vederti piangere mai più. Mi uccidono le tue lacrime- Mi guardava serio -Non succederà più. Non voglio diventare vedova- Ridacchiò e mi baciò.

La città era bellissima, avevamo visto tutti i posti in cui erano stati Jamie e Landon, era tutto così bello.

Era il tramonto e camminavamo sul pontile dove Landon ricordava Jamie, elencando tutto ciò che lei aveva fatto per lui. Guardavo il lago e sentivo il cuore in subbuglio, amavo quella storia e stare li mi metteva una tristezza infinita. Avevo le dita intrecciate a quelle di Michael mentre i miei occhi scorrevano a ripetizione tutti i dettagli che avevo intorno. Sentivo un nodo in gola che mi toglieva il fiato, mentre a mano libera di Michael accarezzava la mia schiena - Tutto ok?- Scossi la testa -No, non è tutto ok- La mia voce era spezzata da un pianto che sarebbe esploso da un momento all'altro - Cosa c'è che non va?- Era molto dolce, ma la sua preoccupazione mi faceva sentire in colpa. - Pensavo a quanto fosse ingiusta la vita. So che è solo un libro. Ma Jamie non doveva morire, non poteva lasciare solo Landon. Lui è cambiato per lei, con lei. E' così fottutamente ingiusto. Lei doveva restargli accanto, si amavano così tanto... Io... non capisco. Perché?- Ormai ero in preda alla follia, stavo singhiozzando per un libro.- Amore lo so. Ma guarda il lato positivo, lei prima di morire ha conosciuto l'amore, ha toccato con mano la cosa più bella che la vita potesse darle. Ha sentito il cuore battere per un'altra persona, ha avuto le braccia del proprio amore intorno a se. Si è sentita protetta con lui ed è stata felice. Lui le è stato accanto fino alla fine, anche quando le restava poco più di un respiro. Ha letto per lei, ha sorriso solo per lei, le ha fatto capire quanto la amasse. E se ti dicessi che questa è la cosa più bella di tutta la storia e che è l'unica che dovresti tenerti dentro? Lo faresti?- Lo guardai, aveva i contorni sfocati, ma la sua voce mi arrivava forte e chiara. - Si, probabilmente hai ragione. Ma non comunque giusto e non cambierà il finale- Scossi la testa appoggiando la guancia al petto di Michael, mentre le sue braccia mi cingevano la vita. Il sole ormai era calato e le stelle stavano per mostrarsi. -Lo so amore mio. Ma doveva andare così, credo fosse quello che voleva l'autore. Ti prego non piangere. Se avessi saputo che ti avrebbe fatto stare male non ti avrei mai portata qui- Sorrisi, strofinai la punta del naso contro la camicia a quadri di Michael facendogli il solletico. - E' che mi ricorda noi due, quando ero in coma. Quando sono stata ad un passo dal perderti- Lui si staccò e mi prese il viso tra le mani- Tu? Io, semmai. Anzi, ti ho proprio persa per la mia stupidità. Eri in quelle condizioni a causa mia e non me lo perdonerò mai. Capisco cosa prova Landon, anche se ora ti ho qui con me, quel periodo è stato il peggiore della mia vita.- Mi baciò e sentì tutta la disperazione che aveva sentito lui in quell'ospedale. Allacciai le braccia intorno al suo collo. -Ma di solito non ci si diverte ai viaggi di nozze?- Domandai mentre tornavamo indietro.- Certo, ma è solo il primo giorno questo. Tranquilla che ti divertirai. Giuro.- Scoppiai a ridere- Ok, ti credo. - Gli diedi un bacio sulla guancia.

Stavamo sdraiati nella stanza dell'hotel a chiacchierare. In realtà, io ero seduta con le spalle contro la testiera del letto e lui con la testa appoggiata alle mie gambe- Sei proprio bella, sai?- Sorrisi spostando lo sguardo verso i suoi occhi sorridenti -Direi di si, me lo avrai ripetuto otto mila volte- Alzai gli occhi al cielo ridacchiando. - Hey piccolino, o piccolina. Lo dici tu alla tua mamma che è la donna più bella del mondo? Sai, non mi vuole credere- Esclamò parlando alla mia pancia, sollevando la maglietta. Scoppiai a ridere -Povera me, con chi mi sono andata a sposare.- Mi finsi sconsolata, ma non resistetti e scoppiai a ridere.

Il terzo giorno delle nostre vacanze, Michael mi portò al mare. Non faceva molto caldo, ma si stava bene. Inoltre, non era nemmeno così affollata la spiaggia, forse perché eravamo a metà settimana e quindi la gente lavorava. Anzi, senza forse. A volte mi chiedevo se la stupidità di Michael mi avesse contagiata, come si dice? Chi va con lo zoppo impara a zoppicare, no? -Hey, ti piace?- domandò Michael, che teneva un braccio intorno alle mie spalle -Si, è bellissimo- Sorrisi nella sua direzione. Con quella luce i suoi lineamenti erano meravigliosi, molto più del solito. I suoi occhi poi, erano un misto tra verde chiarissimo e azzurro, brillavano di luce propria, accesi dalla stessa luce che traspariva nel suo sorriso. -Sono felice che ti piaccia. E' così tranquillo qui, sembra non essere nemmeno sullo stesso pianeta di Los Angeles.- Mormorò mentre il suo sguardo scorreva sulla superficie dell'acqua, mossa da piccole onde. - Si, hai ragione. Mi piace LA, ma a volte trovo sia troppo caotica, non amo il rumore- Storsi il naso, pensando che per quel poco che avevo potuto vedere New York era molto peggio -Se non fossi impegnato con la band, se avessi un lavoro più normale e sedentario ti porterei a vivere in un posto tipo questo, tranquillo. Sai, lontano dal caos delle grandi città piene di traffico e rumori. Non sarebbe così male.- Scossi la testa -Se facessi un lavoro normale, non seguiresti il tuo sogno. E preferisco vederti realizzato e vivere in una città caotica piuttosto che deluso in una città tranquilla.- Gli lasciai un bacio sulla guancia -Che dolce.- rispose guardandomi negli occhi. Ogni volta che succedeva ringraziavo Erick per aver telefonato a Michael dicendogli di interrompere il matrimonio. Un bambino che stava giocando poco più in la di noi, si avvicinò con in mano una formina per la sabbia -Ehi, mi aiuti a costruire un castello di sabbia?- Domandò guardandomi. Sorrisi e mi alzai- certo piccolo. Come ti chiami?- Lui mi prese per mano e mi condusse vicino alla riva, dove la sabbia era umida e si poteva usare per costruire il castello. -Mi chiamo Robin, tu?- Sorrise prendendo una piccola quantità di sabbia e mettendola nel secchiello -Io sono Abby, lui è Michael. Mikey, ci dai una mano?- Chiesi guardando mio marito con un sorriso -Certo. Sono sicuro che Robin è più bravo di me, però- Ci mettemmo a giocare con quel bambino, mentre la nonna ci osservava con un sorriso intenerito -Grazie ragazzi, io sono troppo vecchia per giocare con lui, mi dispiace così tanto.- Sorrisi all'anziana -Non si preoccupi, ci fa piacere- Ero felice che nessuno ci avesse ancora riconosciuto, era bello che la nostra luna di miele fosse solo nostra. - Guarda che bel castello, sei stato proprio bravo Robin!- Esclamai battendo le mani, cercando di togliervi la sabbia attaccata sopra. Presi della sabbiolina asciutta e la sfregai sulle mani, così da staccare quella umida. -Hai ragione, è proprio un bravo costruttore.- Disse Michael sorridendo - Un giorno ne costruirai uno per la tua principessa e lei sarà felicissima, vedrai - Lo rassicurò Mikey. -Tu hai costruito un castello per Byby?- Mi aveva dato quel soprannome poco dopo aver cominciato a giocare, lo trovavo tenero -Si- Rispose Michael guardandomi negli occhi. Sorrisi e dissi -Scusaci Robin, ma ora dobbiamo tornare a casa. E' stato un piacere aiutarti.-

*

Eravamo tornati dal nostro viaggio da circa un mesetto, e le cose erano andate sempre meglio. La pancia cominciava a vedersi e Michael sfoggiava un sorriso fiero ogni volta che qualcuno mi chiedeva se fossi incinta. Non vedeva l'ora di diventare padre e io di diventare mamma. Avevo aggiunto le foto della luna di miele alle altre nel mio studio e quella parete diventava ogni volta più bella.

Stavamo guardando ''le pagine della nostra vita'', tratto anch'esso da un libro di Sparks. - Comincio a credere che tu abbia un'ossessione per Sparks- Convenne Michael rubandomi un cucchiaio di gelato - Beh, meglio per lui che per qualcosa come auto da corsa o gioco d'azzardo- Replicai con gli occhi incollati allo schermo. Adoravo quella storia, nonostante il retroscena tragico della perdita della memoria della protagonista. - Tu mi resteresti accanto, se perdessi la memoria ogni giorno? Se non fossi più io?- Chiesi guardando speranzosa Michael.- Certo, ti racconterei la nostra storia mille e mille volte, fino a farti ricordare ogni secondo passato insieme.- Strofinò la punta del naso contro il mio collo, facendomi ridere per il solletico. -Smettila, fai il solletico-Lo rimproverai. - Oh, andiamo. Mi hai costretto a vedere film d'amore su film d'amore, la maggior parte dal finale tragico, cosa pretendi?- Sbuffò. In effetti, nell'ultima settimana, ci alzavamo e dopo la colazione ci mettevamo a guardare qualche film. Tutte le volte lo costringevo a vedere qualcosa che piacesse a me, mentre lui odiava quel genere cinematografico. Mi dispiaceva, ma lui sembrava sempre piuttosto felice di accontentarmi. -Hey, ti ho chiesto cosa volevi vedere- Gli feci notare dandogli un colpetto allo stomaco. - Si, certo. Me lo hai chiesto con lo sguardo che diceva ''Prova a contraddirmi e ti uccido''-Scherzò. Era primo pomeriggio e avevamo le tapparelle alzate, odiavo che restassero abbassate di giorno. Suonarono al campanello e mi alzai, lasciando la vaschetta del gelato in mano a Michael.

Quando vidi chi c'era al di la' del portone, rimasi senza fiato. Non era cambiato per niente, solo un po' invecchiato. Qualche piccola ruga sul viso e i capelli più grigi. La mia mente collegò nel giro di un nano secondo quella figura ad un nome. -Come hai fatto a trovarmi?- Chiesi senza fiato, appoggiandomi allo stipite della porta per non crollare a terra per lo shock.

———————————————————————————————————————————

Questo è il penultimo capitolo! Tatatatatatatatatata, wow è quasi finita, non ci credo. Mi sembra ieri che ho cominciato a scriverla. Comunque, secondo voi, chi ha suonato al campanello??? Se una di voi indovina, le dedico il capitolo, altrimenti lo dedico io alla più fantasiosa. Bene, un bacio, alla prossima

Cake
Heartbreak girl || C.H ⬅ leggetela è fantastica

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top