Capitolo 56

Dopo la palestra avevamo camminato in silenzio verso casa. Era strani, Luke non era mai silenzioso in quel modo. Trovava sempre un argomento su cui discutere, qualcosa con cui intavolare una conversazione. Quel silenzio era opprimente. Ci fermammo all'inizio del mio vialetto e lo chiamai guardandolo preoccupata-Luke-la voce mi uscì in un sussurro, ma quando gli occhi azzurri di Luke incontrarono i miei, mi sentì precipitare. Era un misto così denso di emozioni, che la tonalità brillante di azzurro sembrava adombrata. -Luke.... che succede?- chiesi, forse imponendogli, molto poco tranquilla. -Devi smetterla- sibilò. Il suo sguardo si era come ghiacciato. Non capivo.-Luke ma che- mi interruppe dicendo -La devi smettere con quella schifosa lametta!Io non ce la faccio. Non posso credere che la mia migliore amica si stia facendo questo. Che la mia piccola e dolce Biggie stia distruggendo se stessa e anche me. Mi stai uccidendo, non ce la faccio a vederti quei segni sui polsi. Lo capisci?Smettila Abby, o moriremo entrambi-la sua voce si era alzata di un'ottava ad ogni parola. Mi sentì come se mi avessero colpita con un martello.Allungai la mano verso di lui, ma lui fece un passo indietro- non mi importa quanto stai male. Io così non voglio vederti e giuro che ti faccio smettere. A costo di scottarmi con il fuoco. A costo di pagare le ustioni. Ma ti tiro fuori da quella merda- sibilò e i suoi occhi si velarono di lacrime. Non resistetti e lasciai il borsone a terra, cingendo il busto di Luke con le braccia-Luke non voglio vederti cosi. Non voglio che il mio pinguino rock pianga, soprattutto non per me. Nessuno si merita queste lacrime Lucas. Nessuno. Nemmeno io.- gli carezzai la schiena cercando di confortarlo. Gli baciai la spalla coperta dalla felpa prima di poggiarci la testa sopra-Ho paura di non riuscire a salvarti. Biggie tu non puoi farti questo. Lo devi ad Alex e ai tuoi genitori. Ma lo devi soprattutto a te.- mormorò mentre sentivo le sue lacrime bagnarmi il collo. Le sue mani giocherellavano con i miei capelli, mentre le mie erano infilate tra le ciocche bionde e le sfioravano lentamente, per calmarlo-Luke io... ho bisogno di decontaminarmi da lui. Ho bisogno che lui sparisca da dentro me. Me lo sento nel sangue, mi circola in corpo. E questo è un modo per rinnovare Il mio sangue e....- lo sentì ritrarsi e mi bloccai- esiste una cosa chiamata ciclo mestruale per "rinnovare" il sangue di voi ragazze. Dovresti saperlo meglio di me- lo guardai imbarazzata. Non avevamo mai affrontato quel discorso.- a parte che serve per altro il ciclo, ma comunque è un processo troppo lento. - replicai. Mi guardò scettico. -senti ti prometto che smetto, ho solo bisogno che lui evapori via dal mio cuore. È solo una cosa passeggera e...-mi bloccai vedendo Ash e Cal scendere dall'auto del primo.-Luke, ci sentiamo dopo. Ciao- gli diedi un bacio sulla guancia guadagnandomi un suo sorriso. Ricambiò e salutai con la mano Ash e cal. Per fortuna il mio ex era rimasto a bordo del veicolo e per questo ringraziai mentalmente il cielo. Circa due ore dopo mi arrivò un messaggio di Luke, in cui mi chiedeva se avessi voglia di andare da lui. Pensai che non fosse una cattiva idea. Mi infilai la felpa e scesi le scale. Josh non era tornato, stava dalla sua ragazza. Chiusi la porta alle mie spalle e suonai a quella di Luke due minuti dopo. Venne ad aprirmi Andrew, il padre del mio migliore amico.-Ciao Abby- mi salutò cordialmente. Lo salutai e salì le scale, sapendo dove trovare il mio biondo preferito. Bussai, ma quando feci per ripetere l'operazione la porta bianca si spalancò. Luke era in tuta, pantaloni grigi e tshirt nera. Mi salutò con un sorriso e mi invitò ad entrare.-Ciao- lo salutai accomodandomi sulla sedia girevole della scrivania. Sembrava avesse lo sguardo perso.-Lukey cosa.... cosa c'è?- gli chiesi poggiando i gomiti sulle ginocchia e scrutando la sua espressione corrucciata. Parve risvegliarsi da un sogno ad occhi aperti. Battè due volte con le mani accanto a se sul letto, così mi alzai e andai a sedermi vicino a lui. Mi prese la mano tra le sue-Ho paura- confessò. Poggiai la mano libera sulle sue e lo invitai a continuare-Ho paura di non farcela e perderti. Ho paura che non riuscirò a farti smettere e che....- lo fermai togliendo le mani dalle sue e poggiandogliele sulle spalle- tu ce la farai, anzi ce la faremo. Ok?Io ti prometto che non mi perderai, capito?Neanche io voglio perderti.-Lui parve sollevato, cosi gli pizzicai giocosamente la guancia.-Come va con la band?- chiesi, infondo la band mi piaceva e non avrei smesso di ascoltarli solo perché la mia storia con uno di loro era naufragata.-Bene.... ma sai le prove senza di te non sono le stesse.- sospirai. Anche a me mancava sentirli suonare. Ma non potevo andare alle prove, era troppo difficile per me. -Sai oggi un ragazzo ti guardava in palestra- mi voltai verso di lui con sguardo interrogativo-Era pure bello, davvero bello. Mi chiedo come fai ad avere tutti gli occhi maschili su di te-ignorai la parte finale della frase e gli chiesi-Non è che mi nascondi qualcosa?- lui scoppiò a ridere-Oh no!Ma se vedo un ragazzo bello lo riconosco. Non ho il prosciutto sugli occhi. Tu se vedi una bella ragazza non pensi che lo sia?-beh non aveva tutti i torti-Si. Hai ragione. Comunque non mi interessa che fosse bello. Sai quali sono i miei standard-dissi tristemente-Lo so. E so che se ti portassi qui il ragazzo più bello della galassia, il più simpatico dolce e più tutto quello che vuoi; probabilmente mi rideresti in faccia. Perché che tu lo voglia o no sei fottutamemte innamorata di Mikey. Non volevo dirtelo, ma quando lo guardi non c'è odio nei tuoi occhi. Nemmeno un millesimo.- aveva ragione. Eccome se aveva ragione. -Beh sai.... lui sarà sempre il meglio che potrei trovare. Anche se è incasinato, stupido, stronzo, mi ha ferita, è un fottuto bugiardo. Ma per me resta il migliore. Anche se so che amare uno come te sarebbe più semplice, perchè tu sei perfetto.Ma Luke, non voglio sminuirti, ma io amo incasinarmi le cose. E poi... tu sei troppo importante per me-dissi quelle parole con una leggerezza nel cuore che mai mi sarei aspettata. Si alzò e prese la chitarra, si sedette nuovamente e cominciò a suonare. Era davvero troppo bravo perché il suo successo riguardasse solo l'australia. Necessitava, lui come la band, di quell'occasione da non rifiutare e diventare una delle band migliori al mondo. Ne ero più che certa. Stavamo abbracciati da un po, quando Liz entrò nella stanza-Tesoro ti fermi a cena?Ci farebbe piacere- chiese sorridendomi-Uh io non vorrei disturbare,Liz- lei scosse la testa e disse -Nessun disturbo. E poi immagino che a Luke faccia più piacere che a noi.- guardai Luke-Non sentirti obbligata. Ma se sei da sola a casa..... magari puoi farti due risate con noi Hemmings- pensai al silenzio che regnava a casa mia e non avevo voglia di avere dello spazio per i miei pensieri.-Va bene.... se proprio insistete- mormorai abbozzando un sorriso. Mi stancavano decisamente i miei pensieri nell'ultimo periodo. Ci sedemmo a tavola, io vicino a Luke, con davanti sua madre e suo fratello. Andrew a capotavola. Dopo qualche chiacchiera tra familiari, Liz rivolse il suo sguardo celeste a me-Abby, tutto ok? Mi sembri un pochino giu di corda.- alzai lo sguardo dal piatto e finsi un sorriso-Certo, tutto alla perfezione-. Non mi credette, e continuò-Anche Michael era strano alle prove e quando è venuto qui martedì-Mi scivolò la forchetta dalla mano, tintinnando sulla porcellana bianca. Mi andò di traverso il boccone di carote e tossicchiai. Guardai Luke in cerca di aiuto-Mamma..... forse non è il caso di parlarne ora. È a disagio-disse lui tranquillamente. Lo ringraziai mentalmente-Scusa... io non credevo ti desse fastidio.- feci cenno di no. Non importava. Non più.-Non fa nulla Liz. Non potevi saperlo.-Sorrisi ma sapevo che Lucas avrebbe capito che mentivo. Dopo quel piccolo incidente la cena passò tranquillamente.
Mickey's pov

Ashton era rimasto a farmi compagnia per la notte, Harry era al lavoro e i miei erano di nuovo all'estero. Mamma era riluttante a lasciarmi da solo nelle mie condizioni. Ma ero riuscito a convincerla a partire. Mi accomodai stancamente sul divano, con il riccio accanto. Cominciai a battere il piede sul tappeto a ritmo. -Come stai?- chiese Ashton allungando le gambe.-Sto-risposi senza troppo entusiasmo.-Che vuol dire?Saprai se sei triste o deluso o arrabbiato o qualsiasi cosa- replicò ovvio. Lo guardai passandomi una mano tra i capelli. - mi sento tante di quelle cose che ho paura di non riuscire più a sentire niente. Ho come la sensazione che lei stia meglio senza di me. Che sia più felice. Sono andato a vederla in palestra oggi, ma ha cambiato orari. Sono riuscito solo a intravederla quando siamo andati da Luke. Mi manca. Sono stanco, come se mi avessero mangiato tutte le energie. E ci provo a reagire, ma resto sempre qui. No faccio altro che pensare a tutto quello che ho perso.- il rimorso mi aveva letteralmente mangiato vivo negli ultimi quattro giorni. Il week end lo avevo passato in una sorta di apatia, ma da quando l'avevo rivista, e la avevo vista dirmi di uscire dalla sua vita ero sprofondato nell"abisso che avevo scavato io stesso.-Scrivile- mi consigliò Ash. Lo guardai e notai che non scherzava. Era serissimo. Digitai un veloce messaggio alla mia amata, ma lei si limitò a visualizzarlo."Online"."visualizzato alle 20.33". "Sta scrivendo...."."Ultimo accesso alle 20.34". Non aveva mai inviato la risposta. Mi alzai e andai al piano forte. Chiusi gli occhi mentre le mie dita prendevano a scorrere sui tasti. Una nota,due, dieci, trenta. Quando la canzone finì mi accorsi ddi aver involontariamente suonato Thousand Years. Dovevo smetterla di farmi del male così. Mi sfregai la faccia con le mani. Ero stato un totale idiota. Anzi, non esisteva un aggettivo per definirmi. Dovevano ancora inventarlo.-Mikey.... che ne dici se.... se proviamo a fare qualcosa,mh?Magari che so... FiFa?-interruppe i miei pensieri Ashton. Lo guardai, anche se vedevo leggermente sfocato per via delle lacrime. Annuì debolmente. Andammo in salotto e presimo a giocare.

Abby's pov

A scuola le cose erano andate sempre peggio. Ogni giorno nuovi gossip e nuovi insulti. Non mi era mai importato molto, non potevo piacere a tutti e le critiche erano normali giudizi. Ma da quando mi avevano detto quelle cose, cose irripetibili, la mia sicurezza era vacillata e tutto mi era crollato addosso. Mi faceva male il polso, specie in palestra mentre boxavo, ma ignoravo il male. I segni aumentavano e con questi anche la tristezza di Luke. Era orribile vederlo così, vederlo stare male per me. Mi prese il polso tra le braccia e mi chiese-La destra è martoriata ma qui non vedo nulla.- chiese sfiorandomi il braccio sinistro. Sorrisi e gli indicai il nostro bracciale-A sinistra ci sei tu. E tu non mi fai male. Anzi- lo vidi sorridere-Vorrei essere pure a destra allora-. Sospirai.

Passavano i giorni e ricevevo messaggi e telefonate da Michael. Non rispondevo mai. Ad un certo punto, forse dopo il trecentesimo messaggio risposi con "smettila. Non costringermi a farti bloccare dagli operatori telefonici."Non lo avrei mai fatto, ma non reggevo più la sua insistenza. Doveva capire che tra di noi era finita. Anche io stavo male, anche io mi sentivo morire ma non lo bombardavo di messaggi. Era stupido scrivermi, dato che la colpa di tutto questo era sua. Non so per quale motivo, salì sulla bilancia. Avevo perso mezzo chilo in due settimane. Forse per la palestra. Ma si, mezzo chilo cosa volete che sia? Mica sarei morta con 500 grammi in meno addosso. La mia routine era cambiata. Scuola, palestra con Luke, casa, Bonnie e Luke. A volte ero uscita con Ash e Cal, ma non mi sentivo a mio agio. Per carità loro erano perfetti e non si sbilanciavano tra me e Michael, ma capivo quanto potesse essere difficile per loro. Mi sentivo gli occhi di tutti addosso, sempre sotto osservazione come un virus in laboratorio. Ero stanca e stavo prendendo in considerazione l'idea di cambiare scuola. Sarebbe servito a poco, ma almeno avrei evitato di sentirmi in quel modo. Ma quando ne avevo parlato con Josh mi aveva risposto che non avrebbe risolto nulla, che i problemi mi avrebbero seguita. Ero così assorta nei miei pensieri, quando finalmente mi ricollegai alla realtà di quellla mensa chiassosa. Giusto in tempo per vedere reeds avvicinarsi a Michael. Mi irrigidì. Non seppi per quale ragione, ma vederlo avvicinarglisi mi diede fastidio.-Clifford!!!Che ne dici, ho un idea. Stavo pensando di farmi Abby.Sai se Luke è ancora vivo e tuo amico dopo questo tradimento, che problwma c'è se ci provo io?-rise. Mi sentì la rabbia montare, avevo i muscoli pronti a scattare per strangolarlo.-Stai alla larga da Lei e dai miei amici-sibilò il ragazzo coi capelli tinti.La risata di Reeds si placò-Mi fai pena,Clifford. Ami una ragazza che se la faceva sia con te che con il tuo migliore amico. Non ci starei insieme, ma un po di tempo nelle sue lenzuola lo passo volentieri-. Okaaaay. A quel punto non ci vidi più dalla rabbia.-Hey Travis!-urlai mentre mi alzavo.- Sai cosa ci faccio con le lenzuola?Ti strangolo se non ti sciaqui la bocca con l'amuchina prima di parlare di Luke. Lui non ha fatto nulla e dovete smetterla di metterlo in mezzo. Quello che è successo tra me e Clifford sono affari che non vi riguardano. E piuttosto che stare nella stessa stanza con te, mangerei sterco di vacca-sibilai avvicinandomi, terminando la frase a due passi da lui.-Uh uh... aggressiva. Chissa se sei così anche-lo interruppi ridendo-Vuoi vedere come sono aggressiva?-Gli tirai una ginocchiata al cavallo dei pantaloni. Poi mi allontanai, sentendo la voce di Michael sussurrare-Ecco perché ti amo-. Uscì dalla mensa e poi dalla scuola. Avevo bisogno di aria.

I giorni passavano ed io mi chiudevo in me stessa. Come un riccio mettevo gli aculei a proteggermi. Non permettevo a nessuno di oltrepassare quel confine che mi ero creata. Faceva male si, ma non importava più di tanto. Il dolore era l'unica cosa a ricordarmi che ero viva, a ricordarmi che io e Michael sottoforma di noi eravamo esistiti sul serio. Passavo il mio tempo in palestra con Luke, o a fissare il soffitto bianco sporco della mia stanza. Ormai ero diventata il fantasma di me stessa. Mi sentivo tremendamente uguale a Bella Swan. Tremendamente simile ad una adolescente depressa perché il suo amato vampiro l'aveva mollata senza nessuna scusa plausibile. Come lei mi ritrovavo ad urlare nel sonno, ad immaginarmi i momenti con lui. E il mio spiraglio di salvezza era quel ragazzo biondo che mi voleva tanto bene, forse troppo. Mi chiedevo quanta forza dovesse avere dentro di se Luke per portare avanti me e Mike senza perdere nessuno dei due per strada.Proprio durante le mie ennesime riflessioni, mi era arrivato un messaggio di Michael. Erano passate tre settimane dalla rottura, una da quando gli avevo proibito di scrivermi. Avrei voluto cancellare quel messaggio senza nessuna pietà, ma mi ritrovai a leggerlo.

"Ciao Abby. Lo so che non dovrei scriverti e credimi ci ho provato. Ma non riesco a mantenere le mie promesse. Una su tutte l'ho infranta e guarda dove ci ha portati. Mi sento come in mezzo al terremoto, con le macerie tutte intorno a me, a noi. Fa un male tremendo, che è inutile spiegarlo. Tanto lo sai meglio di me, che cosa proviamo. Ho riscritto queste parole troppe volte per starle dicendo a te, un paio di settimane fa era così facile parlarti, guardarti e sorriderti.Ora ogni volta che ti guardo mi sento una lama nel petto. Fa male quando passi davanti a me e non mi guardi, quando giri gli occhi per tagliarmi fuori dalla tua visuale. Fa male sapere che ora per te io non esisto più. Ma non riesco a darti torto. Vorrei che ti fossi innamorata di Luke. Lui non ti avrebbe fatto ciò che ho fatto io. Lui ti avrebbe amata come meriti, ti avrebbe coccolata e protetta, avrebbe tenuto i mostri fuori dalla vostra storia. Sareste stati perfetti insieme. Oh, ma che dico?Io non vorrei che tu ti fossi innamorata di lui, sarebbe come voler cancellare tutto il bene che mi hai fatto. E me ne hai fatto tanto. Mi manca il tuo sorriso, i tuoi abbracci e i tuoi baci, le tue parole... come fanno a non mancarmi le tue parole? Mi manca tutto quello che eravamo, tutto quello che nella mia testa siamo ancora. Giro per le strade di Sydney e mi perdo nella gente, ti perdo nei volti delle persone. Sto cercando qualcuno come te, qualcosa che sia lontanamente sporco del tuo essere speciale. Ti vedo ovunque. In tutti gli occhi che incontro, in tutti i capelli lunghi e scuri, in tutte le palestre di boxe. In ogni dove. In ogni persona, ogni canzone e ogni parola. E mi sento stupido, tu non sei più da nessuna parte. In nessun paio di occhi, nessuna capigliatura, nessuna palestra, ma in tutte le canzoni si. Da li non ti posso cancellare. E non ti ho cancellata da nessuna parte, spero ancora di poter cancellare tutto il male che ci sta logorando. E tu non ci sei, non sei in quella palestra dove passavamo i pomeriggi. Forse non ci vai piu o forse non ci vai più con me. Senza di te mi sento perso, vado in giro a cercare di trovare un accenno di te, a cercare di riportarti a me. Ma non c'è nessuno che possa competere. Mi hai lasciato senza una cazzo di direzione, che anche se andavamo a fondo io ti seguivo, ti avrei seguito sempre. E ora manco il GPS mi aiuta. E ok ho appena scritto una cazzata. Mi sto nascondendo dalla luce del sole, tu mi fai scappare. Alla luce tutti vedrebbero me e te. Vedrebbero i tuoi occhi rossi e gonfi, il male che ti porti dietro a causa mia. E vedrebbero il tuo viso impresso nel mio sguardo. Che davanti agli occhi ho solo te. È come se con il sole tutto questo si trasformasse in dolore sul grande schermo. Non ce la faccio. Vorrei che ti svegliassi con un amnesia, dimenticandoti di me e di tutto ciò che abbiamo passato in questi cinque mesi. Diamine i cinque mesi più belli della mia vita e vorrei farteli scordare. Sono proprio pazzo. Non voglio che ti dimentichi dei nostri pomeriggi in palestra,le serate al telefono, i nostri baci, gli abbracci, le canzoni e tutto il resto. Non voglio che ti dimentichi tutto quanto. Non potrei sopportarlo. Vederti dimenticare tutto sarebbe troppo. Ti ricordi delle nostre giornate al mare? La sera di Natale, quando mi hai raccontato tutto di te, quando mi hai sorriso così tanto per i biglietti di Katy Perry. O quado stavo per morire affogato per una conchiglia? Tu volevi uccidermi.Vogliamo parlare del nostro primo ballo insieme, quello da Bonnie? Mi sentivo in Paradiso con te tra le mie braccia. Mi ricordo la prima volta che hai dormito da me. Eri così bella con la mia maglia dei Nirvana. Oh quanto vorrei poterti vedere sempre con i miei vestiti addosso. Come quando ci siamo baciati sotto la pioggia anziche studiare scienze. Vorrei averti seduta vicino quando suono il piano, quando canto o quando semplicemente respiro. Vorrei averti qui e so che se mi svegliassi con te domani ti stringerei più forte che mai, per farti sentire quanto io ti possa amare. Sei la parte migliore di me e io ti ho disintegrata. Altro che bomba antiuomo. Io ho distrutto la mia piccola Abby, la mia dolce vittoria. Eri tutto e io ti ho ..... mi manca la parola. Ma sono felice che al tuo fianco tu abbia Luke, sembra che tu stia meglio con lui. Certo, lo so che non sei felice, me ne accorgo. Me ne rendo conto dai tuoi occhi vuoti. Dal tuo viso stanco, dalle occhiaie e da come ti siedi. Sono tutti i piccoli dettagli che una volta avrei ignorato, ma che ora mi fanno respirare. Sapere che sei comunque davanti a me. Sono troppo fragile, non sopporto tutto questo. E non riesco a dormire, ci sei solo tu nei miei pensieri. Senza di te mi sento nel vuoto, come se mi mancasse la gravità sotto i piedi. Tu sei piccola e perfetta, il mio angolo di perfezione in questo mondo di merda. Nonostante tutto, nonostante il tuo odio-che mi merito- io continuo a pensare che tu mi faccia bene. Continuo a sperare che in un angolino del tuo cuore tu possa ancora amarmi. Mi accontenterei di un millimetro quadrato di quel muscolo che ti tiene in vita. Eri la mia salvezza. Sono un bambino, perché solo un bambino avrebbe potuto giocare così con i tuoi sentimenti. Non avrei mai voluto ferirti, ma sono un immaturo, lo sai. E non è una scusa, lo so. Mi facevi crescere, mi rendevi più grande, mi facevi sentire come se fossi alla tua altezza, all'altezza della tua intelligenza. E fa male cazzo. Fa male esser passati dal baciarsi all'ignorarsi. . Ho provato a starti lontano, a non scriverti o chiamarti. Ma io non le so mantenere le promesse.. Fa male passare dal baciarsi al non guardarsi, al non parlarsi. Crollo. Crollo a pezzi ogni volta, quando vado a dormire senza il tuo messaggio della buona notte. Crollo ogni giorno, mi sgretolo tutti i secondi che passo senza di te. Fa male, fa male quando mi passi davanti e non posso parlarti .Fa male quando giri gli occhi altrove per non guardarmi, quando mi ignori e sai che mi stai uccidendo Mi manchi, mi manchi tanto. E' assurdo, siamo così vicini ma come estranei. Non sai quanto vorrei tornare indietro a quando eri ancora mia, quando potevo guardarti sorridere insieme a me. Sei un tuffo al cuore quando mi passi davanti e fingi che io non esista .Vorrei non esistere, vorrei non averti fatto male e non stare così male. Le tue foto sul cellulare mi uccidono e non serve cancellarle, dai ricordi non posso scappare. Passo le ore a rileggere le nostre conversazioni, ad imprimermi nella memoria il registro delle nostre telefonate. Mi chiedo se sia tutto vero, se sei davvero stata mia o se ho sognato tutto. Il dolore nel mio petto dice che ho, che abbiamo vissuto davvero tutto. Vedo anche che non dormi la notte, sei stanca, stremata e puoi mentire agli altri ma non a me. Non al TUO Michael. Sto scrivendo un sacco di cazzate, forse sto troppo male per scrivere qualcosa di sensato. Ma se c'è qualcosa di cui sono sicuro è che ti amo. Ti amo e mi manchi, non posso neanche salutarti se ti incontro per i corridoi a scuola o per strada. Mi odio, mi odio perché hai sempre gli occhi rossi e non mentiamoci, è colpa mia se piangi. Mi sembra tutto così stupido, cercare di dimenticare quando ti vedo ovunque. Sei negli occhi della gente, in quella palestra che non frequenti più, o che non frequenti più con me, sei in quelle stupide canzoni che canto con la band. Vorrei dire che tutto ciò che abbiamo avuto è stato inutile, ma come hai sempre detto tu i sentimenti non sono mai inutili. Il tuo sorriso ,la tua voce....mi mancano così tanto. Mi mancano le tue parole, come fanno a non mancarmi? Mi hai lasciato senza direzione, senza di te sono un ragazzo perso. Eri tu l'unica strada che non portava in nessun posto ma che volevo percorrere ,perchè eri la direzione per la felicità. Non posso dimenticare l'ultima volta che ho sentito la tua voce e ora cammino senza meta, cercando qualcosa come te, che eri la mia perfezione, ho bisogno di te. Non immagini quanto mi senta perso. Ricordo il make up che ti colava sul viso mentre ti macchiava la pelle calda e morbida. Sento che sto sprecando tempo a parlarti su questa linea interrotta, che magari neanche leggerai tutto ciò, quando potrei essere da te a chiederti scusa. Ma io non ti merito, non merito il tuo perdono. Anche se ti perdo tra migliaia di facce mentre cammino per Sidney, cercando qualcosa di simile a te, perchè uguale non c'è e non ci sarà mai, tu sei sempre nei miei pensieri. Forse non sei neanche arrivata a leggere fin qui. Luke mi ha detto che il domani non muore mai, che c'è sempre una seconda occasione. Ma io non ho seconde chances, perchè sono morto dentro nell'istante in cui mi hai detto di andare via, avevi gli occhi pieni di lacrime e ho sentito il tuo cuore rompersi. C'è una parte del mio cuore che però non cambierai mai, quella parte ha il tuo nome e batte per te. Sono patetico? Forse si. Ti sento bruciare sotto la mia pelle, come se ti fossi sostituita al sangue. Non ti cancellerò da me, preferisco andare a fuoco se questo mi ricorda il suono della tua risata. Anche se mi ignori non mi arrenderò. Hai detto quelle parole così amare e tutto è andato distrutto. Mi sento così dannatamente perso, scrivo frasi senza coesione. Tutto sta crollando e noi stiamo soffrendo. Mi fai scappare dalla luce del sole, perchè li tutti possono vederci, il mio cuore spezzato e i tuoi occhi pieni di dolore. Non sono pronto a ricominciare e far finta che tu non sia mai stata qui, una traccia indelebile nel mio cuore. Non c'è nessuna scusa ,non posso mandare via il tuo dolore e neanche il mio. Sto cercando di raccogliere i pezzi, di ricostruire un briciolo di me, ma non ci riesco. Non ci riesco più, tu hai tutti i brandelli della mia anima. Vorrei essere vicino a te. Vorrei stringerti la mano. So di essere un fallito, non ho mantenuto la mia promessa. E ti ho distrutta, facendoti soffrire. Sto cercando di dare un senso a tutto questo, ho cercato di dare un senso a questo messaggio che ti ho scritto . Ma tutto questo un senso non ce l'ha . Non se manchi tu. Ti amo. Terrò sempre con me i cocci della nostra tazza, almeno li io e te staremo insieme. Ti amo Abby-Tuo Unicorno''.

Cercai di trattenere le lacrime,inutilmente dato che avevo cominciato a piangere dopo la quinta riga.Tutte quelle parole erano servite solo a farmi sentire peggio,perché condividevo ogni spazio che le divideva,da cima a fondo.Mi asciugai gli occhi con il polsino della felpa,macchiandolo di mascara.Sentivo il cuore scalpitare nel petto e faceva così male.La terra sotto i miei piedi si stava sgretolando,minacciando di inghiottirmi nella sua oscurità e nel suo dolore.''Non avresti dovuto scrivermi,è vero.Ma credo tu meriti una risposta,mi sembra giusto.Hai ragione,mi hai distrutta e fa male.Ma tutto questo presto finirà.''digitai tremando.Mentre scrivevo stavo prendendo una decisione.Scrissi una breve mail a Sam,informandolo della decisione che avevo preso.Forse era la più stupida e folle che avessi mai fatto,ma non importava.La scelta era stata presa e per quanto stupida fosse nessuno mi avrebbe fermata,neanche Luke.

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