Capitolo 55*foto a random*

Michael's pov

Erano passati due giorni. Due orribili giorni da quando Abby mi aveva giurato di farmi pagare il male che le avevo fatto. Sicuramente ci stava riuscendo benissimo. Oggi avremmo esposto la nostra ricerca e davvero non sapevo come avremmo fatto. Sarebbe stato un disastro. Mentre camminavo per i corridoi affollati sentivo la gente mormorare e lanciarmi sguardi impietositi. Avevo dato un idea assolutamente sbagliata del rapporto che la legava a Luke. Avevo rovinato tutto come mio solito. Entrai in mensa e mi sedetti al tavolo di Luke e Cal, seguito ovviamente da Bonnie. Il gruppo si era diviso. Un giorno c'era Ash, un altro i Connie e un altro ancora Luke. Si erano divisi per stare sia con me che con la mia amata Abby. Beh... non più mia. Notai che indossava un maglione pesante, doveva avere freddo eppure la temperatura era ancora mite.-Da quando ha così freddo?-domandai a Luke, che quasi si strozzò con il boccone che stava masticando. Mi guardò e sembrava un fantasma. Alzai le sopracciglia incitandolo a parlare.- Beh...ecco... lei...-balbettava, sembrava volesse nascormi qualcosa, naturalmente non potevo certo incazzarmi, dato che lei non mi voleva nella sua vita.- Insomma... patisce il freddo- disse in fine. Sapevo che mentiva, sentivo l'odore delle sue bugie a quattro miglia di distanza. -Ok, fingerò di crederti- dissi per poi alzarmi e uscire. Chiusi la giacca in cui ero avvolto e andai verso il mio rifugio da quello schifo di giornata. Salì quelle scale di metallo coperte dalla vernice verde scrostata e dopo qualche rampa mi sedetti. Mi infilai le cuffiette e mi isolai dal mondo. Pochi minuti dopo, proprio quando ''thousand years'' volgeva al termine sentì una presenza accanto a me. Sapevo gia di chi si trattava, perché quel profumo era solo suo.-non ti ho sentito arrivare- dissi togliendomi una cuffietta-lo so. Lei non ha freddo- mi voltai lentamente verso di lui-come?- chiesi e il biondo prese un respiro. L'aria che fuoriuscì dal suo naso divenne bianca a contatto con la temperatura leggermente fredda.- sai... ci sono mille modi di reagire alla delusione. E lei sente freddo. O almeno crede. Il freddo che sente le viene da dentro, dal centro del petto. E non se ne andrà neanche se mette una tuta termica.- sembrava distrutto.- L'ho fatta grossa stavolta, eh?-domandai retoricamente. Sapevo perfettamente che grossa era un eufemismo.- No, l'hai fatta di dimensioni gigantesche, anzi mastodontiche, ma non importa. Il problema è che ho una gran voglia di picchiarti a sangue e una voglia ancora più grande di abbracciarti e dirti che si risolverà tutto. Dimmi che cosa devo fare.- mi sorrise e in qualche modo mi sentì rincuorato. Mi voleva ancora bene, nonostante avessi distrutto la sua piccola Abby, la sua adorata Biggie. Improvvisamente mi resi conto che per perdonarmi così doveva volere un bene immenso ad Abby, che mi perdonava perché altrimenti lei ne avrebbe sofferto. Non era normale quel legame che avevano, sembrava che vivessero uno in funzione dell'altra e io li avevo distrutti entrambi. Ma prima che potessi formulare un pensiero logico ed esporlo, Calum spuntò al fondo delle scale per dirci che ci toccava rientrare. Ecco,ora avrei dovuto ignorare il buco nel petto e fingere disinvoltura con gli insegnanti di biologia, perchè con i compagni non ci sarei riuscito. Loro sapevano, pensavano, dicevano e complottavano. Ed era tutto maledettamente sbagliato. Tutto troppo sbagliato. Entrai in classe accompagnato da Luke, che mi salutò per raggiungere Abby. Lei ne aveva più bisogno di me, lei aeva una necessità maggiore di qualcuno a tenerla in piedi. Mi sedetti in prima fila, mentre loro in ultima. Sentivo lo sguardo del biondo bruciarmi addosso e quasi fui tentato di andarmene, ma non potevo abbandonarla e deluderla ancora. Per fortuna eravamo i primi ad essere interrogati. Ci alzammo e raggiungemmo il proiettore, facendo proiettare la nostra ricerca. Presi un bel respiro e cominciai a parlare, ignorando il profumo di lavanda e miele che si insinuava nei miei polmoni oni qual volta respirassi. Passai la parola alla ragazza accanto a me, che inespressiva continuò ad esporre. Cercavo di guardare la gente intorno a me, ma l'unica a catturare il mio sguardo era Abigail. Lei e i suoi capelli color cioccolato, i suoi occhi che sembravano fatti di ambra, la sua voce gentile e melodiosa, la sua freddezza nei miei confronti così in contrasto con il calore del sorriso che stava sfoggiando alla classe. Mi venne una voglia irrefrenabile di giocare con una ciocca scura, ma dovetti trattenermi perché la ragazza mi lanciò uno sguardo più che truce. Dopo un altro paio di alternanze tra la mia voce e la sua, temrinammo dicendo all'unisono- Lasciamo la parola ai nostri colleghi dei virus e dei batteri-, provai a sorridere, ma l'unica cosa che ne uscì fu una smorfia. Vidi Luke, che si era spostato in prima fila irrigidirsi, pronto per alzarsi e andarsi a sedere con Abby in fondo all'aula. I nostri insegnanti ci fermarono prima di lasciarci andare- Dopo fermatevi qualche minuto, dovremmo parlarvi- annuimmo e ci dividemmo. Come da copione andmmo ad accomodarci agli antipodi della classe. Come se la sola idea di avvicinarsi ancora a me la repellesse. Come darle torto? Evitavo di guardarmi allo specchio, per paura di vedere il mostro che mi abitava dentro, per paura di vedere il gelo che mi avvolgeva da quando Abby mi aveva lanciato contro la nostra tazza, la nostra relazione e qualunque speranza di abbracciarla ancora. Non riuscivo a concentrarmi nemmeno su una parola di quelle che dicevano i nostri compagni, tranne quando il biondo attraversò l'aula accompagnato da Abby, che si sedette al primo posto per ascoltarlo blaterare chissa cosa assieme a Travis Reeds. Posai i miei occhi sulla figura snella e perfetta della ragazza che amavo, non riuscì a trattenermi. Studiai i suoi capelli castani scuro che le ricadevano lisci e ordinati dietro la schiena, sfiorando il maglione bianco che indossava. Inclinai la testa di lato ricordando le volte in ci avevo potuto accarezzare quella chioma, le volte che le mie mani si erano infiltrate tra quelle ciocche morbide. E sentì un fitta al cuore, che sarebbe continuata se Luke non avesse tossicchiato per risvegliarmi dal mio sogno ad occhi aperti. Quando tutti uscirono mi alzai e mi avvicinai alla cattedra, cercando di ignorare Luke e Abby che parlottavano, due secondi dopo venni raggiunto dalla ragazza mora.- Allora, non sappiamo cosa sia successo tra di voi, non vogliamo saperlo. Ma sappiate che se non fosse successo avreste preso il massimo dei voti. Sareste stati i migliori. Avete saputo argomentare, esporre ciò che gli altri dimenticano sempre, avete tenuto l'attenzione alta su di voi e su quello che dovevate dire. Ma mancava qualcosa- iniziò il mio insegnante, per poi sentire la prof di Abby terminare il discorso- quel qualcosa era l'affinità. Sembrava che parlaste di due ricerche diverse, che non foste nella stessa classe. Mi dispiace, peché quando l'avete presentata a noi, in privato, eravate perfetti. Sembravate nati per esporre insieme. E' stato un vero peccato, che non abbiate mantenuto il buon proposito. Ora potete andare, avete entrambi una B piena e meritata. Buon giorno ragazzi- Salutammo e Abby fece per varcare la soglia della classe, ma la fermai- Ascolta, lo so che non vuoi vedermi, ma ho bisogno di parlarti.- lei mi strattonò cercando di liberare il proprio polso dalle mie mani. La lasciai andare e continuai- Lo so che sono uno stronzo, che ti ho fatto malissimo e che non posso semplicemente dire scusa. Ma se posso, vorrei farmi perdonare in qualche modo, anche se non posso mandare via il tuo dolore.-mormorai sperando che non se ne andasse. Mi guardò piena di odio e disse con veemenza- Hai messo in mezzo persone che non c'entravano niente, persone che non avresti dovuto toccare. Ti avrei perdonato qualsiasi cosa su di me, ma la mia famiglia non la dovevi nominare- la guardai e i suoi occhi emanavano disprezzo- Lo so- biascicai. Qualunque cosa avessi detto, non sarebbe mai stato come le sue parole.- Non ti fai neanche un po schifo a pensare che per colpa TUA il tuo MIGLIORE AMICO adesso sembra a tutti una persona viscida e senza scrupoli? Non ti fai schifo a pensare che per colpa della tua boccaccia lui passerà il tempo che gli resta qua dentro a sentirsi dire che è un traditore e che nessuno lo vorrà mai? Sai avrei accettato qualunque cosa su di me, ma Luke lo dovevi lasciare fuori da questa storia.- Sibilò puntandomi il dito. Un altra volta, una volta ancora Luke contava più di me nella sua vita, e non riuscivo ad arrabbiarmi, a darle torto. Perché infondo lui era perfetto, mentre io..... io ero solo me.- Hai perfettamente ragione e non avrei dovuto. Mi dispiace avervi rovinato la vita- mi scusai ma lei chiuse la questione con- si certo, come dici tu- non mi aveva nemmeno ascltato e quella era una frase fatta che usa chi vuole dar ragone agli altri perché non ha voglia di parlarci più. La vidi aumentare il passo e sussurrai, forse più a me stesso che a lei,-mi manchi tesoro-. La vidi raggiungere Luke che la aspettava appoggiato ad un armadietto, le circondò le spalle con un braccio e si allontanarono, portando con loro un altro pezzo di me.

Abby's pov

-Senti Luke io oggi vado da Bonnie.... vuole che le racconti cosa sta succedendo. Speravo di evitarlo, ma non è stupda e si è accorta già venerdì che c'era qualcosa che non andava.-sospirai mentre uscivamo da scuola.- Va bene. Vuoi che ti accompagno o ti passo a prendere?- chiese con lo sguardo pieno di dolcezza e affetto. Mi risultò difficile dire di no, ma ne fui costretta.- no viene a prenderci Edward e poi mi porta a casa lui- perché in fondo era la verità. Lo salutai con un bacio sulla guancia e mi avvicinai alla bionda, che stava salutando Calum con un bel po di affetto. Mi sentì male ad interrompere quel momento, ma dovetti. Non avrei resistito. Salimmo sull'auto di Edward e andammo a casa. Mi sentivo lo sguardo della bionda addosso, come se mi stesse scavando. Mi sentì in dovere di abbozzare un sorriso- smettila o Cal sarà geloso- scherzai e lei scoppiò a ridere- tranquilla che ci penso io a tranquillizzarlo.- rispose. Quando arrivammo a casa Gray ci catapultammo in camera della mia amica, che mi obbligò a sedermi sul letto. Mi tolsi le scarpe e incrociai le gambe- Allora.... che succede?- chiese dolcemente. La guardai e mi sentì morire.-Beh immagino tu abbia capito che qualcosa tra me e Michael non va più come prima.- lei annuì e disse.- dimmi cosa ha combinato. Se stai così non può essere colpa tua.- sbuffai e mi sdraiai guardando il soffitto- cosa sai?- domandai senza guardarla.- so che venerdì hai detto di avere la stessa ora di rientro di Luke, ma che in realtà scappavi. So che Michael ha alzato un po il gomito e ti ha detto delle cose bruttissime davanti a tutti. Ma da che siete spariti allo schiaffo che gli hai dato non so nulla.-le sue parole bruciarono. Tutta la situazione vista da fuori sembrava prettamente assurada. Presi un bel respiro e dissi- in pratica ti manca il motivo di quest'inferno.- mi tirai su a sedere.- sai io e Luke eravamo andati a cercare Mikey. Era un po che non lo vedevo e mi sono preoccupata. Sentivo un peso allo stomaco. Lo abbiamo cercato ovunque, bagni, palestra, segreteri, aule. In ogni piano e ala dell"istituto. Beh ne rimaneva solo una da guardare- mi interrippi, le scene di quella sera si presentarono alla mia mente nitide e reali. Chiusi gli occhi e li riaprì per scacciare quella vista orribile.- Luke era rimasto indietro, io sono entrata in quella stanza e.... ho trovato Michael e Vanessa che limonavano.- la biondina sgranò gli occhi incredula.-Due secondi dopo è arrivato Luke e beh.... Clifford mi ha detto cose terribili- un senso di nausea mi attanagliò- Cosa ti ha detto?- chiese con gli occhi sbarrati la mia amica.- ci sono cose del mio passato che non sai e che Michael sapeva.... sai non volevo dirlo a nessuno qui a Sydney proprio perche erano e sono il motivo del mio trasferimento qui. Ma a lui le ho dette. Sai era il mio ragazzo e non volevo ci fossero segreti tra di noi.- la guardai sperando che non mi chiesesse che cosa nascondevano i mostri nel mio armadio -allora?Che ha fatto il bastardo?-sibilò con sguardo duro.-In poche parole era ubriaco e me le ha ritorse contro. Mi ha davvero ferita, le ha usate come scuse per il tradimento e ha messo in mezzo persone innocenti-scoppiai a piangere. Le parole del mio ex mi rimbombavano nelle orecchie come il rumore di uno sparo.-Luke intendi?-mi strinse a se accarezzamdomi i capelli- se fosse solo per lui avrei capito. È sempre stato geloso, sai un pò per le voci che giravano su di me e su Lukey e un po perche è fatto cosi. Ma lui ha immischiato tra di noi altri che santo cielo non deve nemmeno nominare!- urlai stringendo forte la ragazza davanti a me. Lasciò che mi sfogassi nel pianto ler un lungo tempo, non so esattamente quanto. So solo che ad un certo punto smisi di piangere e lei allentò la presa. Mi staccai, ma lei mi afferrò il polso.-Che cazzo è questo?Dimmi che noi ti stai facendo del male per lui-mi implorò guardandomi negli occhi-niente. Non è niente- le dissi-Niente?Un taglio di dieci centimetri non è niente?- urlò.Le intimai di abbassare la voce-mi sono fatta male domenica. Si è rotto un bicchiere e raccogliendo i pezzi mi sono tagliata. Ok?- le mormorai accasciandomi contro il muro.Ok quel taglio non era effettibamente nulla, era tutto il resto il problema. Dopo qualche minuto di silenzio affermò con sicurezza-A me sta bene- la guardai perplessa-Cosa?- domandai guardandola dalla mia posizione-Quello che decidi. A me sta bene tutto. Se vuoi spaccare il culo a Vanessa, se vuoi urlare, piangere, ridere, rompere tutto. A me sta bene-le rivolsi un sorriso che mi nasceva dal cuore-Grazie. Ma per ora mi basta smettere di vederlo. Non lo voglio più vedere quello stronzo-ringhiai-Ok. Da domani lo eviteremo- mi alzai di scatto-Nonononononono. Tu non smetti di frequentare nessuno. Io smetto di guardarlo,parlargli, passargli accanto. Tu ci parli e continui ad essergli amica. Non voglio che ti allontani per me. Ok, è un bastardo ma anche lui ha bisogno di amici. Anche lui ha bisogno di compagnia.- lei scoppiò a ridere e mi prese le mani tra le sue- ascolta. Tu sei la mia migliore amica, sei come una sorella per me. E vieni prima tu di tutti gli altri, anche prima di calum. Capito sorellina?- alla parola sorellina mi sentì uno squarcio nel petto. Una voragine che mi inghiottiva.-oh. Ha messo in mezzo la tua famiglia?Giuro che gli spacco le ossa a quel bastardo- mi riscossi e le dissi-no... non posso perdere anche te.- lei mi abbracciò e disse-non ti libererai dj me- scoppiai a ridere. Una risata obbligata ma pur sempre una risata. Mi aveva fatto bene sfogarmi con lei.

Il giorno dopo a scuola successe qualcosa che mi convinse che ormai tutto sarebbe andato peggiorando. Ero in mensa seduta accanto a Luke, con il mio vassoio semi vuoto ma praticamente intatto. Ultimamente non riuscivo a mangiare e avevo diminuito le porzioni e già quelle faticavo a mandarle giù. Il solito brusio caotico che avvolgeva la grande sala non mi sfiorava minimamente. Ero chiusa in me e non sentivo niente tranne il bruciore nel petto. Mi mancava il respiro per l"intensità di quella sensazione, ma cercai di mettere a tacere pure quella. Finchè una voce non interrupe il mio status di apatia con il mondo esterno- oh guarda chi abbiamo qui. La puttana e il puttaniere-ridacchiò Vanessa fermandosi davanti al mio tavolo. La guardai in cagnesco ma feci finta che non esistesse. Ma l'intervento di Michael mandò a puttane ogni mio sforzo-Devi starle alla larga,non ti azzardare a rivolgerle la parola-. A quel punto mi alzai strisciando a terra la sedia e dissi-Vado a farmi un giro che mi è passata la fame. Magari trovo la coerenza, dato che qui qualcuno l'ha persa-lanciai uno sguardo di fuoco alla stravagante coppia davanti a me e mi alzai strisciando la sedia sul pavimento-Luke ci vediamo in classe, Bonnie magari dopo ci sentiamo per uscire-Uscì da quella mensa chiudendomi la pesante porta alle spalle. Sentivo gli occhi pizzicare, infondo potevo sembrare anche menefreghista e stronza, ma dentro mi sentivo morire. Faceva un male cane. Mi chiusi dentro il bagno, sperando che non arrivasse nessuno. Infilai una mano in tasca e sorrisi sentendo il freddo della lama. La tirai fuori pensando che una volta temperava le matite e ora mi aiutava a liberarmi dal mio sangue contaminato da Michael. Tirai su la manica del maglione e strisciai la lametta contro la pelle candida. Pochi secondi dopo sentì la piacevole sensazione del sangue caldo che gocciolava lungo l'avambraccio, in una corsa verso la mano che non avrei fermato.-Abby so che sei qui aprimi- la voce calda di Luke mi fece trasalire e alzai di scatto lo sguardo--Luke non puoi stare qui. È il bagno delle ragazze-sibilai prendendo ddella carta igienica per tamponare la ferita.-Non sei stata cosi furba da chiudere le porte degli altri bagni, quindi o apri o la sfondo senza troppi scrupoli -mi minacciò-Vai via-lo implorai. Evidentemente non era sua intenzione ascoltarmi dato che, pochi secondi dopo, vidi spuntare sotto la porta del bagno le punte delle sue vans. Lo avvertì poggiare le mani e la fronte alla porta di compensato.- Biggie, ti prego. Devi disinfettarti o ti verrà qualcosa...- sbuffai. Tanto se anche mi fossi opposta non mi avrebbe comunque dato ascolto. Sapeva essere parecchio testardo, dolce fino al midollo, ma se voleva qualcosa faceva di tutto pur di ottenerla.- Levati se non vuoi che ti rompa il naso- Lo sentì ridacchare e si spostò.- Io davvero mi chiedo cosa tu abbia da ridere- dissi . Mi appoggiai contro il muro, mentre il biondo prendeva la cassetta del pronto soccorso.- Rido perché fai tanto la testarda ma ti lasci convincere sempre facilmente da me-lo guarda tirar su la manica del mio maglione-Sono stufa di lottare-. Prese un pezzetto di cotone e lo imbevve(?) Nel disinfettante.-Tutto questo non aiuterà. Penseranno che facciamo cose sporche anche nei bagni di scuola.-biascicai guardando la parete bianca alle sue spalle.-Sai cosa me ne frega di quello che pensano. Tu sei più importante di tutto-rispose sorridendomi. Poggiò un cerotto sul taglio e tirò giù la manica. Mi guardò e si tolse la felpa-Mettila- me la porse e lo guardai interrogativa-Hai la maglia sporca-mi indicò il bordo macchiato di rosso. Dannazione.-Ma tu avrai freddo-. Scosse la testa e allungò ulteriormente la mano verso di me-Ok- mi arresi infine. Mi incamminai con lui verso la classe. Tanto ormai non saremmo riusciti a mangiare. Passammo davanti a Michael e sebbene sapessi che mi stava guardando, spostai lo sguardo altrove. La mano di Luke strinse maggiormente la mia e mi sentì un poco meglio. Lui era il mio scudo, la mia roccia, il mio angelo, il mio punto d'appoggio. Gli sorrisi e varcammo la porta della classe. Ci sedettimo come al solito all'ultimo banco. Feci una smorfia mentre con il braccio tiravo su lo zaino, che non era nemmeno troppo pesante.-Ti fa male?-chiese il biondo-pochissimo. Passa subito tranquillo.-L'ultima ora di lezione passa talmente veloce che quasi non me ne accorgo. La felpa di Luke mi era enorme, ma era caldissima e profumava di lui. La mia salvezza. Mi aggrappavo sempre più forte all'idea di lui accanto a me, avevo bisogno di qualcosa che mi tenesse in piedi. Andammo in palestra e il titolare quasi mi fece le feste quando gli dissi che avrei ricominciato a combattere. Misi i guantoni e mi sistemai davanti al sacco, sentendo il respiro venir meno quando mi ricordai che fino a pochi giorni prima al posto del mio migliore amico c'era il mio ragazzo.-Quando vuoi tesoro-mi sussurrò dolcemente il biondo. Ricambiai il sorriso e cominciai a tirar pugni al sacco. Ignorai il male al polso, ignorai la sensazione appiccicosa che mi procurava il sangue secco misto a quello nuovo. Strinsi i denti e colpì ancora più forte il sacco colorato. Luke sgranò gli occhi e aspettando che mi fermassi mi guardò come se fossi una macchina- hey hey vuoi romperti una mano?Biggie stai calma-mi fermò dopo una decina di minuti. -Luke tranquillo è normale. Anzi sto andando piano. Senti vado a vedere se c'è qualcuno che ha voglia di fare a pugni seriamente.- mi allontanai, ma sentì la presenza del ragazzo accanto a me.    Diedi uno sguardo alle persone presenti, poi mi avvicinai al ring. Vi entrai e chiesi ad alta voce-C'é qualcuno che vuole un incontro?- Luke mi guardò come se fossi impazzita-Non mi pare il caso Biggie.-non gli diedi peso e aspettatai. Una ragazza si avvicinò e disse-posso?-indicò il ring. Feci cenno di si. Luke sbuffò.-Ora vedi se è il caso o no- affermai guardando il mio migliore amico. Io e la ragazza davanti a me cominciammo a combattere. Oh, cavoli. Che scarica di adrenalina. Oh cielo, quanto mi era mancancata quella sensazione, quel brivido lungo la schiena. Feci un sorrisetto di sfida e ingranai la marcia, volevo dimostrare che anche dopo cinque mesi ero capace di brillare sul ring come un faro nella notte. Certo, stavo contenendo la mia rabbia, altrimenti avrei rischiato di fare seriamente male alla ragazza con cui combattevo. Alla fine del terzo round lei abbassò per un secondo la guardia e ne approfittai per mandarla al tappeto. Scoppiò a ridere e le porsi una mano- Hey, diamine, sei davvero brava. Complimenti!- la afferrò alzandosi e le sorrisi- grazie, neanche tu scherzi.- ci salutammo e lei disse a Lke- non farla arrabbiare, penso non ti convenga- entrambi risero. Luke mi guardava accigliato.- Allora?- gli domandai poggiandomi alle corde del ring.-Michael aveva ragione. Sei davvero bellissima mentre tiri cazzotti. Sembra proprio che ti diverta.- Sentire il suo nome mi aveva rattristita, ma forzai un sorriso e dissi-Grazie, anche tu non scherzi quando suoni- gli feci l'occhiolino.- Quindi fuori dalla band sono uno sgorbio?-domandò fingendosi offeso, ma risi e lo abbracciai- assolutamente no, sei sempre il mio dolce e bellissimo pinguino rock-

*Spazio autrice: allora scusatemi se vi ho fatti aspettare, ma ho avuto un sacco da studiare e nei prossimi giorni sarà lo stesso. Perdonatemi ma la scuola ''prima di tutto'', anche se non ci credo molto in quello che ho appena ''detto''. Spero di essere presente come dovrei. Ok, alla prossima. Oh lunedì estraggono i vincitori del concorrso GOOD GIRLS MEET LIVESOS e sono troppo emozionata. Spero tanto di vincere o almeno che una delle mie amiche vinca, quelle ragazze se lo meritano davvero! Ok, ciao!!!

-Cake*

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