Capitolo 54-parte 2
Abby's pov
Luke poggiò le mani ai lati del mio viso,poi mise i pollici sotto gli occhi.Li strofinò delicatamente sulla mia pelle per asciugare quel misto di lacrime e make up che ancora scendeva dai miei occhi stanchi. Mi bruciava la gola e le palpebre cercavano di chiudersi per idratare gli occhi,ma lottai contro me stessa per tenerli aperti. - Andiamo a dormire,mh?- chiese dolcemente Luke sussurrando e guardandomi come un padre guarda un figlio. Cercai di rispondergli, ma le uniche parole che avevo erano inadatte. Feci per alzarmi e guardarmi allo specchio ma la mano di Lucas mi fermò - non credo sia il caso che tu ti veda allo specchio- disse con gentilezza - Sono proprio un mostro allora- osservai cercando di non precipitarmi a specchiarmi.- per me sei bellissima, ma penso sia meglio evitare che tu ti veda post sbronza- mi sorrise stringendomi a sé. Uscimmo dal bagno e salimmo in camera mia. PRIMA di andare al piano superiore,Luke aveva preso lo struccante e del cotone per levarmi dalla faccia quello che restava del trucco. Era così delicato nei movimenti, così gentile e premuroso. Sembrava avesse a che fare con un reperto storico tanto era attento a non darmi fastidio col cotone. I suoi occhi erano blu di preoccupazione e mi sentivo ancora peggio. Quando terminò fece per uscire ma lo fermai - Non te ne andare, non per stanotte. Resta ti prego- il mio tono era implorante e mi sentì disperata.-non me ne vado ne ora ne mai. Resto sempre con te,per sempre- sorrise eppure riuscì a percepire la preoccupazione e il senso di fallimento nella sua voce. Ero io ad aver fallito,non lui.-sembra una minaccia se la dici così- biascicai con voce mal ferma- Lo è.Ti staró così tanto vicino che ti stancherai di me-. Fui più che felice che mi stesse minacciando di restare. Mi disse di cambiarmi,così mi misi in pigiama anche se contro voglia. Due colpi leggeri alla porta mi fecero capire che Luke era tornato. Gli dissi che poteva entrare e sentì le sue braccia avvolgermi. Mi venne da piangere,ma mi accorsi di star già allagando la stanza.- ehy,non piangere per favore. Mi si spezza il cuore a vederti cosí- mi voltai e strinsi le braccia dietto la sua schiena, assaporando il suo profumo. Non potevo smettere, non ce la facevo. Gli presi la mano e intrecciai le dita alle sue. Mi sollevò di poco come se non pesassi nulla, mi teneva stretta a sé con un braccio, mentre con l'altro teneva le nostre dita intrecciate. Mi fece scendere a due passi dal letto e scostó le coperte, poi mi guardò e disse- dai, vieni- allargó le braccia facendomi segno di abbracciarlo. Affondai il viso nella sua felpa e percepii la mano di Luke carezzarmi la schiena. Mi staccai e mi accasciai sul materasso e poco dopo Lucas mi raggiunse.Coprì entrambi con il lenzuolo e mi strinse a se-sono una stupida Luke- sospirai. -No,sei solo umana e gli umani sbagliano- rispose accarezzandomi. Guardai la mia stanza. Sembrava ci fossero passati gli ultimi 800 uragani e le 1000 trombe d' aria più potenti.- no.... guarda!È un disastro... io sono un disastro. Ho rovinato tutti i libri, cosa che non mi sarei mai sognata di fare- scoppiai nuovamente in un singhiozzo, seguito poi da molti altri.-Te li ricompro tutti,basta che non piangi piu. Mi si lacera il cuore, Biggie- sussurrò per poi baciarmi la fronte.
Luke's pov
-Luke... scusami. Non avrei dovuto fidarmi di lui,dovevo ascoltarti invece ho dato retta al mio stupidissimo cuore e guarda dove mi ha portata.... a piangere per un coglione e a far star male il mio angelo-le sue parole erano cariche di dolore. Più amdava avanti e peggio stava, più mi odiavo per non riuscire a calmarla.- ripetilo-le chiesi dolcemente, cercamdo di svagarla-cosa?- mi rispose guardandomi con i suoi occhioni lucidi e rossi-che sono il tuo angelo-le dissi. La vidi sorridere per una frazione di secondo, mentre diceva- Sei il mio bellissimo e fantastico angelo,Luke-. Purtroppo durò poco e tornò a piangere -Dannazione cosi ti disidraterai-sibilai stringendola di più a me. -non voglio
Giusticare Michael, ma siamo esseri umani e sbagliamo-mi sfuggì. Forse parlare chiaramente era quello che le serviva -lo so... anche io sbaglio, solo che fa tanto male quello che è successo-rispose interrompemdomi debolmente-lasciami finire. Tutti sbagliano, solo che alcuni errori fanno più male di altri.-continuai guardando l'espressione addolorata sul volto stanco di Abby- come fidarsi per mesi di qualcuno che ti sta solo prendendo in giro?- domandò con un cipiglio dispiaciuto sulla faccia- fidarsi non è un errore, tradire la fiducia che ci danno si- replicai accarezzandole la guancia.-Luke,fa male anche a te vero?- mi chiese con gli occhi pieni di preoccupazione-mi fa male vedervi stare male. Mi fa male sapere che non sono capace di far nulla per farvi stare meglio e mi fa male sapere che tutto questo è colpa di un paio di drink in più e di una ..... ragazza dai facili costumi- evitai di usare l'aggettivo che mi era passato per la testa perché era troppo scurrile.- Sei arraabbiato- mi fece notare- non con te o con Mike .... ma con lei. Si è sempre voluta mettere tra te e Michael. Non accettava che lui amasse te e ha fatto di tutto per dividervi. Alla fine ce l'ha fatta- ringhiai a denti stretti e con gli occhi chiusi- quando ti incazzi ti diventano gli occhi blu. Sono bellissimi, ma li preferisco quando sono azzurri. Non mi piace che ti arrabbi per colpa mia. Non mi piace vederti tormentato- biascicò sfiorandomi lo Zigomo con l'indice. Girai il viso e baciai la punta del suo dito-e a me non piace vederti così, ma non mi aiuti sai?- scherzai un accusa. Sospirò- avrò mal di testa domani mattina vero?- alluse alla bella bevuta che si era fatta poco prima- sarò qui con le aspirine e l'acqua. E magari anche del gelat al pistacchio-le promisi -giurami che almeno tu non mi lascierai-mi implorò -sulla mia voce- giurai mettendomi una mano sul cuore-mi sa che ti conviene giurare il vero allora- disse. In un altro momento sarebbe stata una battuta felice, ma adesso no. Era molto triste. Si stava sforzando di tenere gli occhj aperti, era visibilmente stanca e stremata- prova a dormire un po'. Io sono qui se hai bisogno. Sto sveglio finché non ti addormenti ben bene ok?- la vidi chiudere piano gli occhi- è più magra di me- disse dopo un po. - vanessa più di te ha solo i tacchi che mette e la lista di chi passa dalle sue labbra- risposi reprimendo i conati di vomito. Pian piano si rilassò e mi sembrò indifesa. Mi beai del suono leggero dei suoi respiri via via più regolari, finquando non si assopì del tutto. Era cosi fragile e indifesa....
La luce della luna penetrava dalla finestra, le tende erano scostate, e andava ad illuminare il viso finalmente tranquillo di BIggie. Era molto bella, nonostante le rughe di preoccupazione sulla fronte e i residui del trucco che non ero riuscito a toglierle. Aspirai il suo profumo di lavanda e miele, che ora era mescolato a quel leggero odore di tristezza e abbandono che emanava da qualche ora, da quando eravamo scappati dalla festa. Sembrava un angioletto, con gl occhi chiusi, le labbra leggermente aperte, i capelli che le ricadevano in parte sulle spallw e in parte sul viso. Il suo petto si abbassava e si alzava al ritmo meraviglioso del suo respiro. Scostai delicatamente una ciocca scura dietro il suo orecchio e la osservai. Sembrava molto più grande, invecchiata da un dolore che non le competeva vivere. Avevo giurato che nessuno l'avrebbe più fatta soffrire, ma avevo fallito. Fallito. Ecco cosa ero e cosa mi sentivo. Un fallito. A riscuotermi dai miei pensieri ci fu la voce flebile di Abby, che sussurrò - Luke- abbassai lo sguardo sul suo viso e mi accorsi che stava sognando- luke resta con me..... ho tanto bisogno di te-mi scappò un sorriso -per favore, resta con me- continuò. Strofinai delicatamente la punta del naso sulla sua guancia e con un sorriso dissi- non ti lascio per nulla al mondo- baciai la sua tempia pensando a quanto fossi fortunato a sentirle dire quelle cose. Se le diceva nel sonno voleva dire che le desiderava davvero. E non potevo essere piu fiero. Passai la notte intera a guardarla, incapace di dormire. Per tutto il tempo aveva ripetuto il mio nome, sorridendo. Volli sperare che fosse un bel sogno, che quel sorriso fosse cosi bello solo per me, perche mi voleva bene.
Verso l'alba, quando i primi raggi dorati illuminarono il viso di Biggie, mi venne in mente il verso per una canzone "you were mine for a night, i was out of my mind" e ripensando a come era bella con la luna piena a illminarle il viso "you looked just like an angel in disguise".
Alle otto mi alzai, incapace di resistere alla tentazione di stringerla di più e farla sentire mia. Mi diressi in bagno e mi sciacquai il viso. Tornai in camera sua e cercando di fare meno rumore possibile rimisi in ordine la stanza. Dopo circa mezz'ora mi accorsi che era rimasta scoperta e che faceva abbastanza freddo. Mi avvicinai al letto, mi piegai sulle ginocchia e le rimboccai le coperte. La guardai ancora una volta dormire. Con una mano stringeva il bordo del lenzuolo vicino al viso, mentre la chioma color cioccolato era sparsa sul cuscino e dietro le sue spalle piccole. Sorrisi. Era così innocente, così fragile. Non meritava tutto quel male. Mi alzai e terminai di mettere in ordine, poi scesi in cucina. Preparai una tazza di thé alla vaniglia,il suo preferito, e misi qualche biscotto al cioccolato in un piattino. Recuperai un bicchiere ed un aspirina, poi posizionai tutto su un vassoio. Presi una bottiglietta dell'acqua dalla dispensa e la misi vicino al bicchiere. Presi in mano il vassoio e salì le scale, andando poi in camera di Abby. Scostai delicatamente la porta, poggiai il vassoio sul comodino e chiusi le tende, così che la luce non fosse troppo forte per i suoi occhi. Le scossi delicatamente una spalla- abby- la chiamai un paio di volte ma niente. Okay , pensai. Provai in un altro modo -She is a pyramid but with him she's just a grain of sand. This love is too strong like mice and man. Squeezing out the life, that shoud be let in- i suoi occhi color miele si aprirono lentamente. Sbatté le palpebre un paio di volte e poi sorrise- she was a hurricane.... cane... cane.... but now she's just a gust of wind. She used to set the sails a thousand ships, was a force to be reckoned with- presi la sua mano e intrecciai le nostre dita. La guardai sorridendo, aveva le guance arrossate come ogni volta che era appena sveglia. Sembrava una bambina. Mi fece segno di continuare- she could be a statue of liberty, she could be a Joan of Arc. But he's scared of thd light that's inside of her . So he keeps her in the dark- mi piaceva cantare per lei. Arrivava il mio pezzo preferito, l"' unico che le dedicavo sul serio - oh she used to be a pearl.oooh ...yeah...she used to rule the world oooooh. I can't believe she become a shell of herself. Cause she used to be a pearl- mi fermai un attimo, ma sentì abby chiedermi di continuare-
She was unstoppable
Moved fast just like an avalanche
But now she's stuck deep in cement
Wishing that they never ever met
She could be a statue of liberty
She could be a Joan of Arc
But heez scared of the light that's inside of her
So he keeps her in the dark
Oh She used to be a pearl...
Ohh... Yeah...
she used to rule the world...
Ohhhh
Can't believe she's become a shell of herself
Cause she used to be a...
Do you know that there's a way out... there's a way out... there's a way out... there's a way out
You don't have to be held down... be held down... be held down... be held down
Cause I used to be a shell
Yeah I let him rule my world...
My world... Ohhh yeahh
But I woke up and grew strong and I can still go on..
And No-one can take my pearl
You dont have to be a shell... No
You're the one that rules your world... Oh
You are strong and you'll learn
that you can still go on
And you'll always be a... a pearl.
She is unstoppable...- appena terminai sentì le braccia di Biggie avvolgermi il collo e il suo profumo mi invase le narici. - grazie mille Luke. Grazie di tutto- mi sussurrò. Quando si ritrasse strinse gli occhi, probabilmente la testa aveva cominciato a farle male. Le porsi il the e le dissi che non poteva prendere le medicine a stomaci vuoto. Mangiò controvoglia un paio di biscotti e bevve si e no metá del the, per poi trangugiare l'oki e bere dell'acqua. Si sdraiò di nuovo- come diavolo fate ad ubriacarvi,- chiese con una smorfia sul viso- eh me lo chiedo anche io. Senti ora ti lascio riposare. Io sono in cucina se ti serve qualcosa- le diedi un bacio sulla fronte e uscì. Wuando fui sulla porta Biggie disse- grazie per aver messo in ordine, sembrava fosse passato un uragano- le sorrisi e dissi' figurati.Ti lascio l'acqua e i biscotti. Magari ti viene fame piu tardi-lei annuì debolmente , poi mi chiusi la porta alle spalle e scesi le scale. Neanche il tempo di pensarlo che il mio cellulare squillò. A vedere il nome sullo schermo mi venne voglia di urlare, ma non potri non rispondere-Luke spiegami perche diavolo mio cugino non mi risponde al telefono-urlò Tory dall'altra parte del telefono-Ciai anche a te Tory.'-sospirai stancamente. Avevo appena visto i miei mogliori amici distruggersi e non avevo voglia di sentire altre urla-Luke non sto scherzando- mi rimproverò Tory. Quella ragazza lavorava troppo- senti non è un bel momento, ne per lui ne per me e Abby. Prova a telefonare a tua zi Karen. Io Michael non lo vedo da ieri sera e neanche lo sento-risposi a tono- come te Abby e Mike?Luke che cavolo avete combinato?- mi interrogò, ma la voglia di starla a sentire era pari a -593937393939. -Senti non ho tempo di starti a sentire, la mia migliore amica sta male e ha bisogno di me. Ciao- chiusi la telefonata. Odiavo essere scortese ma quel giorno proprio non andava. Sentì dei passi sulle scale e mi voltai- non prendertela con lei, non è colpa sua- disse Abby.- Dio mio sei uno straccio.- le dissi andandole incontro. Si rifugiò tra le mie braccia- mi sa che Josh si accontenterà di una pizza oggi, vorrei solo starmene a poltrire e credo che lo farò- disse appoggiando l'orecchio all'altezza del mio cuore-non se ne parla. Cucino io. Non ti permetterò di comprare una stupidissima pizza solo perche non hai voglia di cucinare. Quando si sta male i meglio è rimpilzarsi di schifezze- la sentì strinegere la presa intorno alla mia vitA. Cominciò a tremare- hai freddo?- le domandai. La sua risposta fu un cenno con la testa, una negazione mal riuscita. Stava tremando violentemente. Mi tolsi la felpa e gliela misi sulle spalle. Lei se la sfilò- non mi serve grazie- mi parve di avvertire un leggero tono scontroso nella sua voce- non voglio che prendi freddo- le dissi rimettendo il tessuto intoro al suo busto esile. -penso sia meglio che tu vada a casa...- mi disse guardandosi i piedi scalzi-devo cucinare-le ricordai ma lei scosse la testa- no. Vai. Sei rimasto con me stanotte, torna a casa. Tua madre vorrà delle spiegazioni che devi darle- biascicò tristemente- mia madre oggi lavora. Non ti libererai così facilmente di me, mia piccola pugile- la sua espressione cambiò, dientando quella di chi ha appena ricevuto un pugno-non sono più un pugile-sibilò. In un attimo la mia mente balzò all'unica conclusione plausibile e sensataa- è stato Mike a chiedertelo vero?- le annuì- quando ci siamo messi insieme. Diceva che non gli piaceva vedermi i lividi addosso. Non voleva che io venissi colpita.- i suoi occhi erano annebbiati,guardava qualcosa che solo lei vedeva, con lo sguardo puntato alle mie spalle dove sapevo c'era la foto di lei e Alex. Misi le mani sulle sue guancie e la chiamai-Biggie....sono qui. È tutto ok. Parlane se vuoi- sussurravo piano quelle parole e alla fine lei sbatté le palpebre un paio di volte, per rimettere a fuoco la stanza in cui eravamo. -dovresti ricominciare a combattere- le dissi mentre ci sedevamo sul divano-cosa?- chise dilatando le pupille-hai smesso per lui, ricomincia per te- le spiegai indicandola-io non.... non credo sia- le misi l'indice sulle labbra per farla tacere- io credo fermamente che ti aiuterebbe. Primo fare qualcosa che lui odia è una ripicca bella e buona che ti farà sentire meglio, secondo ti aiuterà a sfogare tutto quello che hai qui- terminai indicandomi il cuore. La vidi sospirare silenziosamente, per poi sentenziare debolmente-ok. Ma è meglio aspettate un paio di giorni. Rischio di ammazzare qualcuno se salgo sul ring ora.-la guardai divertito-gli arbitri non intervengono se qualcuno esagera?-lei mi fissò per un paio di secondi per poi dire-di solito si, se non picchio anche loro- non potevo credere alle sue parole- non ci credo- lei alzò le spalle- non mi hai mai vista sul ring- accese la tv,su un canale a caso. Guardammo qualche stupida serie tv in silenzio fino a mezzogiorno, quando mi alzai ler preparare da mangiare. In effetti Biggir si era riaddormentata alle 10,30 circa. Doveva essere davvero esausta. Quella situazione aveva sfinito me, figuriamoci lei, figuriamoci Michael. Avrei dovuto vederlo quel pomeriggio, non sapevo come avrei reagito. Daltronde era pur sempre il mio migliore amico. E i migliori amici si sostengono.
La mia però non era una stanchezza fisica, non era quella di chi sta sveglio tutta la notte e si alza presto. Per Biggie sarei rimasto sveglio anche tutta la vita, pur di non vederla piangere. Non ero stanco come dopo una corsa lunga e stancante. La mia era una stanchezza emotiva, si proprio una stanchezza emotiva. Vedere Abby in quelle condizioni mi aveva distrutto. Chiusi gli occhi per un secondo e rividi la sera precedente corrermi davanti agli occhi ad una velocità che mi fece girare la testa. Mi poggiai con una mano al tavolo per qualche attimo, prendendo un bel respiro. Guardai la mia migliore amica, accocolata sul divano con una coperta beige a scaldarla. Sperai tanto che non stesse sognando la sera precedente, non ero sicuro che potesse reggere anche quello. Mi misi a cucinare, anche se andavo un po a caso. Diciamo che ero sempre stato meglio con una chitarra in mano piuttosto che una padella. Sospirando cercai di preparare qualcosa di decente, scoprendo infine che non era poi cosi male cucinare. Sentì un peso lungo tutta la schiena e mi accorsi che si trattava di Biggie.- buon giorno bella addormentata- le dissi dolcemente. Sentì un mugugno provenire dalla dolce Biggie e poi si schiarì la voce, mormorando poi-prima hai cantato pearl di Katy Perry- mi voltai e la guardai- si lo so - mi sentivo leggermente confuso. Si andò a sedere su una sedia accanto al tavolo- sai, sono diventata una Katycat grazie ad Alex-il mio cuore perse un battito,poi due. Il sorriso malinconico sul suo viso mi faceva sentire vuoto, immensamente vuoto-Biggie non credo che parlare di lei ti aiuti- provai a dire in tono preoccupato. La vidi scuotere la testa e sorridere- Lukey, hai mai sentito il detto "tra i due mali scegli il minore"? Beh se devo star male, preferisco farlo per ricordare mia sorella che mi faceva bene e non per Mike che mi ha fatto..... si insomma lo sai.- mi inginocchiai ai suoi piedi e le presi le mani tra le mie,poggiandole sulle sue ginocchia.- sei incredibile sai-. Mi guardò stranita, poi ricambiò la stretta sulle mie mani.-Luke. Tu sei incredibile. Non oso immaginare quanto sei combattuto, eppure riesci a nasconderlo quasi bene.- aprì la bocca per parlare ma la richiusi. Pensai a quanto fosse facile per lei leggermi dentro. Mi alzai senza toglierle gli occhi di dosso, mi sembrava che potesse sgretolarsi non appena mi fossi girato.- non importa quello che provo, adesso siete tu e Mickey ad avere bisogno e non mi tiro indietro. Senti io oggi ho le prove con i ragazzi, ma poi torno qui ok?- soffiai implorandola con lo sguardo- Lukey non voglio che rinunci alla tua vita privata per me- si lamentò, ma non le diedi ascolto- tu sei la mia vita privata. Per uscire e cazzeggiare avrò tempo quando tornerai a sorridermi sinceramente.- le sorrisi. Probabilmente pensava che cosa diavolo mi sorridessi, ma non mi importava. Dovevo costringerla a reagire- immagino che non ti arrenderai- constatò e io feci cenno di no.
Ero arrivato a casa di Calum, erano già tutti lì. Michael se ne stava con lo sguardo abbassato sulle proprie scarpe e dopo che salutai mi guardò. Aveva gli occhi arrossati e stanchi, che mi ricordarono terribilmente quelli della mia fragile Biggie. - come.... come sta?- domandò dopo essersi schiarito la voce nel vano tentativo di non farla tremare. Era ancora più bassa del solito, doveva aver urlato molto la notte precedente dopo essere tornato a casa.- nom vuole che dica niente. Mi spiace. Tu?- risposi rammaricato.- come vuoi che stia?Sto come mi vedi- disse alzandosi e prendendo la chitarra. Feci lo stesso e dopo aver scambiato un"occhiata con Ash e Cal, cominciammo a suonare. Non era come le altre volte, lei non c'era, l'aria era troppo pemsante, anche le canzoni piu allegre e scatenate avevano preso un non so che di malinconico e deprimente. Ogni volta che guardavo verso Mike, lo trovavo a fissare il punto dove solitamente sedeva Abby. Ad un certo punto non ce la feci più e quando finì la canzone sbottai-Basta Mike!Smettila di guardare quella poltrona come se lei fosse morta!Biggie è viva!- la rabbia aveva avuto il sopravvento per pochi secondi, ma erano stati sufficienti a farmi perdere la calma. Sgranò gli occhi e aprì la bocca, ma poi abbassò lo sguardo. Mi avvicinai e spostando la chitarra dietro la schiena lo abbracciai. Sentì la sua testa poggiarsi sulla mi spalla e in un soffio disse-sono un idiota. Mi manca anche se so che è colpa mia. Avrei dovuto dirle che la amo, avrei dovuto proteggerla da tutto e non sono riuscito nemmeno a proteggerla dalla mia stupidità!- mi si spezzava il cuore a vederlo cosi. Io non ci riuscivo proprio-sai, se dovessi mantenere la promessa che mi sono fatto quando l'ho conosciuta, dovremmo celebrare il tuo funerale. Ma probabilmente mi ringrazieresti di averti ammazzato. Dovete solo darvi tempo- gli parlai passando la mano lungo la sua schiena per consolarlo. - come faccio a darci tempo? Mercoledì abbiamo l'esposizione di scienze imsieme!Sarà un disastro e prenderà un brutto voto solo a causa mia!- rispose stringendo la mia tshirt. Sospirai e ci pensai un attimo. Non trovai la soluzione ma un compromesso- fingete che non stiate esponendo insieme ma separatamente. Certo questo influirà sulla vostra affinità nel parlare ma almeno avrete la sufficienza.- alzò lo sguardo e mi sorrise.
Abby's pov
Avevo passato tutto il week end a poltrore sul letto e a urlare nel sonno, forse ceecando di liberarmi da tutto quel dolore che avevo nel petto. Ad un certo punto, non so bene a che ora di domenica Josh mi obbligò a far qualcosa per tenermi impegnata, così lavai il servizio dei piatti, delle posate buone e dei bicchieri di cristallo cinque volte ciascuno. Almeno cosi mi ero impedita di addormentarmi e sognare ancora quella scena. In quel momento stavo lavando per la seconda volta i bicchieri che usavamo tutti i giorni. Suonarono alla porta e Josh, che temeva fosse Michael, andò ad aprire. Riusci a sentire solo ciò che diceva lui, nonostante si stesse sforzando di abbassare la voce- signora Clifford, non sono sicuro che per mia cugina sia un bene vederla-. Mi cadde dalle mani il bicchiere che stavo lavando e non fu per il sapone. Sua madre era qui. Sua madre era qui e voleva vedermi. Una delle scheggie mi volò sul braccio procurandomi un taglio lungo ma poco profondo. In quell'istante capì che io Michael ce lo avevo nel sangue e che per dimenticarlo c'era solo un modo. Un modo insano, irrazionale e che mai avrei immaginato di adottare.-Jo falla entrare. Vado a prendere un cerotto, si è spaccato un bicciere e mi sono tagliata- urlai prima di sparire in bagno. Odiavo i cerotti, mi lasciavano la colla sulla pelle e si staccavano facilmente. Presi un po di cotone, una certa lunghezza di garza autoadesiva e avvolsi velocemente il mio polso. Coprì quel piccolo tentativo di automedicazione con la manica lunga del maglione che indossavo. Avevo improvvisamente cominciato ad avere freddo.-Salve signora Clifford-la salutai esausta sedendomi sulla poltrona davanti al divano-Ciao. Mi sembrava mi chiamassi Karen-disse sorridendomi appena-questo era prima.... immagino che suo figlio le abbia detto cosa è successo- biascicai guardando ovunque meno che i suoi occhi. Non ne ero capace.-Guardami,tesoro. Non mi ha mandata Mikey. Volevo solo vedere come stavi e sapere da te come sono andate le cose- il suo tono dolce e quasi materno mi fece trovare la forza di raccontarle tutto.- sei stanca? Hai la faccia di chi non dorme da secoli-domandò poggiando la mano sulla mia spalla-non... non ho dormito molto bene. Diciamo che mi sono stancata sognando-sospirai abbandonandomi contro lo schienale e interrompendo quel contatto con la donna. Chiusi debolmente gli occhi, per poi riaprirli.- vuoi molto bene a mio figlio eh?- chiese con un lieve sorriso. Non mi aveva interrotto durante il mio racconto e ora mi sembrava giusto rispondere alle sue domande- si... io, ah.... lo so che è da stupidi,ma... penso di amarlo-confessai guardandola negli occhi. Notai che anche quelli di Michael prendevano quella tonalità quando il sole era molto luminoso, anche se non poteva competere con il suo sorriso. Michael. Una fitta al cuore, poi due e in seguito persi il conto. Ilpolso ricominciò a sanguinare, l'aria intorno a me sembrava sparita. Feci qualche respiro profondo per calmarmi e udii la donna dire-Anche lui ti ama. So che non dovrei essere io a dirtelo,ma è cosi- la guardai di sbiego e poggiai le mani sulle mie ginocchia, tamburellando con le dita-se mi amasse non gli sarebbe servita Vanessa-sibilai acidamente e con odio.- non so che cosa le abbia detto di me, del mio passato e del perche sono a Sydney, ma adesso non ha importanza. Sa, avrei anche perdonato michael-sussultai a sentire il suono che il suo nome aveva- per quel bacio a Vanny,ma ha messo di mezzo persone che non doveva mettere in ballo e io no riesco a perdonarlo. Mi dispiace.- la vidi chiudere gli occhi come per concentrarsi e poi mormorò- vi ucciderete a vicenda- sorrisi amaramente, mi alzai e dissi-l'unico a morire sarà suo figlio, io sono già morta.- camminai verso la porta d'ingresso e quando la madre del mio carnefice la varcò disse-arrivederci, Abby- mi faceva male il petto ma dissi piano-Addio signora Clifford. È stato un piacere conoscerla,Karen- chiusi la porta a lei e alla mia storia con suo figlio. Non sarei tornata da chi mi aveva illusa e distrutta. Lo dovevo a me stessa. Lo dovevo a Luke.
Non avevo voglia di andare a scuola il lunedì, non dopo la sfuriata ubriaca di Clifford che mi aveva additata come una prostituta davanti a ottocento studenti, sapevo perfettamente che la notizia so era sparsa a macchia d'olio tra chi nom era uno spettatore e chi alla festa non ci era proprio andato. Spensi la sveglia e nascosi la testa sotto le coperte. - Abigail. Alzati e andiamo a scuola- disse qualcuno. Mugunai una risposta negativa e tornai ad ignorarlo.- Abigail Flings nom costringermi a gettarti il ghiaccio addosso- ripetè autoritario Luke. Sbuffai e sibilai-Vaffanculo Lucas. Io a scuola non ci vengo- non mi piaceva litigare con lui, ma quel vaffanculo mi era venuto dal più profondo del cuore- non puoi restare a casa- mi fece notare sedendomisi accanto.- si invece.- replicai tormando a ignorare il mio biondino preferito.- non capisci che questo è il modo migliore per alimentare i pettegolezzi? Se non vieni tutti penseranno che ti vergogni perche Michael ti ha scoperta- disse risoluto. Lo guardai per qualche secondo. Poi mi alzai di mala voglia e mi diressi all'armadio. Scelsi dei vestiti casuali ma a maniche lunghe e pesanti. Mi sfilai il pigiama e sentì Luke alzarsi e dirigersi verso la porta- non mi crea alcun problema se resti. Mi hai vista ubriaca non credo che questo ti ucciderà- confessai.- beh mi sembra giusto voltarmi almeno-affermò girandosi dall"altra parte. Mi infilai velocemente i vestiti, avendo paura di pentirmene. - ok puoi guardarmi- dissi sedendomi sul letto per metterni le scarpe. Quando terminai e ebbi recuperato lo zaino gli feci cenno di muoverci ad andare. A metà scale mi fermai-Dobbiamo andare in macchina con Ash e...- non terminai la frase che Luke dissw-siamo in moto. Ho detto ad Ash che non siete in buoni rapporti momentaneamente tu e Mike. Ha detto che ci vediamo a scuola- annuì semplicemente, uscendo di casa. Feci per andare verso la moto di Luke ma un auto inchiodò davanti a me. Da essa scese Mike, seguito a ruota da Ashton-Abby scusa... mi ha obbligato a portarlo qui. Io non volevo- ashton parlò a raffica, ma Michael lo sovrastò-Abby- mormorò afferrandomi il polso. Lo strattonai dicendo- cosa vuoi amcora?- incontrai i suoi occhi e la rabbia mi accecò- scusar-lo interruppi bruscamente- tra noi è finita Michael!- Urlai. Lo spintonai e lui cadde in ginocchio con le mani davanti per sostenersi- t prego- implorò. Mi inginocchiai anchio e sibilai accanto al suo orecchio-Sappi Clifford che non riuscirò mai a farti lo stesso male che mi hai fatto tu, ma sta pur certo che ti farò soffrire fino a sfiorare quello che ho provato io. Farò in modo di diventare il tuo incubo, pregherai che io smetta di farti stare così e ti pentirai di ogni singolo respiro che hai fatto la sera del ballo.- mi alzai e mi avviai alla moto senza degnare nessuno di uno sguardo. Senti Luke mormorare un-scusa Mike- e poi mi passò il casco. Mise in moto e partimmo verso la scuola.
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Hey Cakers! Eccomi qui! Allora nulla da dire, se nom che la prossima notifica che riceverete non sarà un capitolo. Ma ci tengo che la leggiate. È davvero importante e vi riguarda direttamente. Quindi vi prego di leggerla. Grazie in anticipo, un bacio e BUON ANNO
Cake
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