"Ho sentito la tua mancanza"
Sistemare le cose con Dylan e avere la possibilità di passare una serata in compagnia dei miei amici mi aveva fatto davvero bene. Era come se tutto stesse andando per il verso gusto, solo con gli amici ovviamente, perché in famiglia non si poteva dire la stessa cosa. Ma almeno una cosa era stata sistemata : Dylan era tornato ad essere lo stesso ragazzo che conoscevo da tanto tempo, e quella era la cosa che più importava.
Quando tornai a scuola il giorno dopo, sembravo la ragazza più felice di quella scuola. Addirittura Beth mi guardò malissimo pensando che mi fosse successo chissà cosa, e rimase un po' delusa quando le dissi che avevo solo fatto amicizia con Dylan. 'Certo che l'amore fa miracoli. Basta che lui ti chieda di fare pace, e tutto torna come prima' mi disse, ma a me non importava.
Quella mattina volevo solo cercare Daniel. Avevo incontrato tutti i miei amici, compreso Dylan, e mancava solo lui. Volevo abbracciarlo, stringerlo a me, e riempirlo di baci. Non era mai stata una cosa da me... Non ero quel genere di ragazza che faceva cose dolci con il fidanzato, ma quel giorno ne avevo proprio voglia.
Mi guardai attorno, in cerca del mio fidanzato, e quando lo vidi, un briciolo di felicità svanì dal mio volto. Lui stava parlando con Alyce, la stessa ragazza di qualche giorno fa. Rimasi stupita nel vederlo di nuovo insieme a lei... Non passai a conclusioni troppo affrettate. 'Magari è un'amica per un progetto e si stanno mettendo d'accordo' pensai tra me e me.
Aspettai qualche minuto prima di avvicinarmi a lui e quando finalmente i due finirono di conversare allegramente, decisi di raggiungere Daniel e di parlargli con massima calma. Non sapevo se far finta di niente o se chiedergli come facesse a conoscere quella ragazza. I passi che mi avvicinavano sempre più a lui, mi aiutavano a riflettere sulla mia decisione.
"Daniel"lo salutai sorridendo.
"Lucy" sorrise anche lui. " Dov'eri sparita? Ti ho chiamata ieri sera ma non mi hai risposto"
Già, Daniel mi aveva chiamata... Ma ero impegnata con i miei amici e non avevo visto la chiamata. A fine serata mie ero anche dimenticata di inviargli un messaggio per chiedergli scusa. Mi stavo sentendo una persona davvero crudele.
"Scusa, ma ero via e non ho visto... Comunque, come fai a conoscere Alyce?" Sì. Alla fine mi ero arresa. Avevo deciso di chiedergli tutto.
"Oh, Alyce è solo una mia compagna di classe di tedesco. Dobbiamo fare un progetto di dialogo per l'ultimo voto e ci stiamo mettendo d'accordo su come strutturarlo!" spiegò. "Perché?"
"No, nulla, pura curiosità" dissi facendo finta che la cosa non mi stesse toccando per niente. In realtà, ero proprio felice di sapere che tra quei due non c'era proprio nulla!
Si avvicinò a me e mi strinse forte tra le sue braccia:"Ho sentito la tua mancanza ieri... Non era lo stesso a scuola senza di te. Non c'era più nessuno pronto a rompermi le scatole e a parlarmi di cose insensate e poco interessanti durante l'ora di pranzo"ridacchiò.
Non potei fare a meno di tirargli un pugno sul braccio per farlo stare zitto. Ma allo stesso tempo mi risultò anche impossibile trattenere un sorriso per il modo scherzoso in cui l'aveva detto... Mi era mancato quel suo senso dell'umorismo.
"A me non eri proprio mancato, invece" scherzai.
"Ah si? Per questo ieri sera mi hai completamente ignorato?"domandò.
"No... Ieri sera avevo delle cose da fare."
"E cosa?"
"Io e Dylan abbiamo fatto pace. Lui si è presentato a casa mia per chiedermi scusa... E alla fine abbiamo deciso di passare la serata anche con Beth e Tyler."dissi, ma Daniel sembrava parecchio infastidito da ciò che avevo fatto, anche se cercava di non darlo a vedere. Mi resi conto solo in quel momento che a lui, in realtà, non importava nulla della mia relazione con Dylan, anzi, poteva anche infastidirlo dato che sapeva bene che ero innamorata di lui.
"è un bene, no? Almeno adesso potete tornare a parlarvi come prima" si capiva bene dal tono della sua voce che voleva chiudere quell'argomento il prima possibile per non infastidirsi troppo. D'altronde, tra lui e Dylan non c'era una buona amicizia, anzi, a malapena riuscivano a guardarsi negli occhi e a parlarsi. A me andava bene così, prima si chiudeva l'argomento Dylan e prima quel ragazzo sarebbe uscito fuori dalla mia testa.
Ma si sa, che quando si parla di Dylan, lui sbuca fuori dal nulla quasi come se avesse sentito pronunciare il suo nome. Qualche secondo dopo, si avvicinò a me e mi salutò, ignorando completamente Daniel. Che diamine voleva?
"Lucy, allora, come stai per la faccenda di tua madre per ieri sera? Mi sono dimenticato di chiedertelo ieri sera..."se ne uscì con questa scusa. E sapevo che era solo una scusa per infastidirmi o per andare contro a Daniel. Non si sarebbe mai avvicinato se fossi stata da sola.
"Perché? Cos'è successo?"domandò Daniel preoccupato.
"Non lo sai? Ricky ha detto tutto a sua madre e ieri non è venuta a scuola proprio per questo." rispose Dylan al mio posto.
"Ricky non riusciva più a tenerselo per se, quindi l'altro ieri ha detto tutto alla mamma. Le ha detto che abbiamo visto papà e che ci ha detto la verità riguardo il professor Sullivan... E ieri, per vendetta e per amore fraterno, me ne sono rimasta a casa con Ricky perché voleva in qualche modo indispettire la mamma o qualcosa del genere. Anche se non gli è riuscito molto bene, dato che lei la sera ha fatto finta di niente" spiegai.
Eppure sentii che quella spiegazione non sarebbe bastata a Daniel e che se la sarebbe presa non poco per non averglielo detto.
"E perché a me non l'hai detto? Sai che mi importa di te e della tua famiglia. Potevamo passare la giornata insieme! Non mi sarebbe dispiaciuto saltare scuola per te." disse Daniel.
"Non volevo farti preoccupare, tutto qui."
"O forse perché non sei abbastanza importante per lei e non se la sentiva di dirti una cosa del genere?" si mise in mezzo Dylan, peggiorando la situazione.
Che diamine pensava di fare? Mettersi in mezzo senza alcun motivo e prendersela con Daniel? In ogni caso, bastarono quelle semplici parole per far accendere in Daniel una scintilla di rabbia che difficilmente si sarebbe placata.
"Che cos'hai detto?" domandò il mio fidanzato.
"Nulla, vero Dylan? Stavi solo scherzando, giusto?" cercai di far mantenere la calma ad entrambi, ma quel giorno il mio migliore amico sembrava voler a tutti i costi provare Daniel, e continuò a provocarlo, senza però sapere a che cosa si sarebbe giunti.
"Ho detto che per lei di certo non sei abbastanza importante. Perché mai dovrebbe dirti cose così tanto importanti se per lei non conti nulla?" la risatina finale di Dylan mi fece venire i brividi e in pochi secondi riuscii ad immaginare le scene più brutte alle quali si sarebbe potuto arrivare.
"Forse perché sono il suo ragazzo? Forse perché sono stato io quello ad andare a consolarla dopo l'incontro con il padre? Forse perché tu non la ritieni abbastanza importante da farle portare via un po' di tempo prezioso dalla tua Caroline?"la situazione stava sicuramente degenerando e io sapevo di dover fare qualcosa per calmare le acque, ma cosa? Più che stare in mezzo ai due per evitare che si passasse alle maniere forti non sapevo che fare!
"Wow, il fidanzatino. E da quanto state insieme? Da una settimana? E pensi già di conoscerla così tanto da esserti già acquistato la sua fiducia?"domandò Dylan facendomi innervosire.
Le persone attorno a noi cominciarono a fissarci e parlarsi tra di loro indicandosi, come se davanti a loro si stesse svolgendo una specie di spettacolo imperdibile.
"Ma che diamine vuoi da me? Ti ho fatto qualcosa?"Daniel riuscì a spostarmi da davanti a sé e si avvicinò ancora di più a Dylan con sguardo minaccioso.
Mi sembrava una situazione quasi surreale... Non riuscivo a crederci. Mi aspettavo qualsiasi cosa dalla mia vita, ma non che il mio migliore amico si mettesse a litigare con il mio fidanzato. Di solito una ragazza desidera che i due vadano d'accordo per non avere problemi, ma io sapevo che non sarebbe successo. Non mi piaceva vedere così tanto odio davanti a me e sapevo che dovevo fare qualcosa. 'Sì, e cosa?' pensai tra me e me.
"Mi stai sulle palle, questo è il problema. Arrivi così all'improvviso e già ti metti con lei! Non ci credo che questo è una specie di amore a prima vista."
"Appunto, sono qui da poco, ma questo non ti da il diritto di trattarmi come una nullità. Sto con lei, va bene, ci sono problemi? E invece, sai cosa non mi convince di te? Il fatto che tu ti stia comportando in questo modo solo per amicizia! Non è che Lucy per te è qualcosa di più?" questa domanda fu abbastanza per far perdere la testa a Dylan, che sferrò un pugno sul volto di Daniel.
Così cominciò lo scontro definitivo tra quei ragazzi. Cominciarono a picchiarsi in mezzo al corridoio scolastico con le persone che stavano attorno, curiose di guardarsi la scena e così stupide da non prendere l'iniziativa di fermare tutto. Daniel e Dylan si davano pugni a vicenda, e non smettevano nonostante io stessi gridando:"Smettetela!"
Fu solo grazie all'intervento di Tyler che tutto finì. Daniel si voltò verso di me con la mascella viola e il petto che si alzava e abbassava ad una velocità davvero rapida. Andai subito nella sua direzione, pronta a portarlo in infermeria e guarire le ferite che il mio migliore amico, quel ragazzo che non amavo più, gli aveva procurato.
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