"Amo quel sorriso"

Più volte mi ero immaginata Dylan con un' altra ragazza. Capitava spesso nei miei sogni, c'era sempre lui con una ragazza diversa, quella era una costante... Ciò che cambiava sempre era la mia reazione. Alcune volte ero felice per lui perché sapevo che aveva aspettato molto tempo prima di trovare quella giusta, altre invece scoppiavo solo a piangere perché quella ragazza semplicemente non ero io. Sapevo bene che non avrei mai avuto l'onore di sentirsi amata in quel senso da uno come Dylan. Mi ero rassegnata. Ma sapete, a noi ragazze piace sperare che possa accadere l'inaspettato... Che possa succedere qualcosa in grado di cambiare le regole del gioco. Io ero stata così, speravo sempre che Dylan si trovasse accanto una ragazza fastidiosa, che non fosse in grado di renderlo felice, per poter finalmente rendersi conto del fatto che, al contrario di molte, io c'ero e ci sarei sempre stata per lui.

Peccato che non fosse proprio quello il momento...

Stringeva forte a sé il corpino snello di Caroline e ogni tanto spostava una ciocca di quei capelli neri e lunghi dietro all'orecchio in modo da avere un accesso più semplice alle sue labbra. Loro due erano i ragazzi innamorati, persi l'uno nell'altra, io semplicemente ero quella che, nell'angolino buio della stanza, li guardava con il cuore spezzato.

Le emozioni che si susseguivano dentro di me erano tutte diverse e opposte tra di loro e, come nei miei sogni, mi trovavo divisa in due parti.

"Lucy, va tutto bene?"domandò Daniel, preoccupato per me. Guardò nella mia stessa direzione e capì al volo che la situazione mi stava facendo parecchio male.

Me ne andai via. Mi feci spazio tra i ragazzi che, felici, ballavano e si scatenavano. Uscii da quella casa e mi allontanai... Stavo andando in un posto dietro casa di Clarisse, in cui c'era un semplice prato verde e buio. Cominciai a respirare profondamente, ma la voglia di piangere era più forte di me, perciò lasciai che quelle lacrime rigassero il mio volto. Ero da sola, non mi importava.

Mi sedetti sull'erba morbida e abbraccia le mie gambe, mentre scoppiai in un pianto quasi implacabile. Dylan e Caroline. Dylan e Caroline. Dylan e Caroline. Erano le uniche cose a cui il mio cervello riusciva a dare importanza e mi dava fastidio. Non meritavo di piangere, non per Dylan.

Qualche minuto dopo, qualcuno si avvicinò verso di me e non mi ci volle molto a capire chi fosse... Era Daniel. C'era sempre per me... Anche in quel momento, quando doveva odiarmi per la reazione avuta davanti a lui. Fossi stata in lui, non avrei mai avuto il coraggio di seguire una persona come me. Mi aspettavo che almeno un po' si arrabbiasse. Insomma, io stavo con lui e intanto piangevo perché il mio migliore amico si era trovato un'altra.

"Mi dispiace..." sussurrò. E quel 'mi dispiace' mi fece sentire ancora più in colpa per aver reagito così con lui.

"Dispiace anche a me... Intendo aver reagito in quel modo davanti a te. Non è giusto nei tuoi confronti" dissi tra le lacrime.

"Non ti sentire in colpa... Va bene, è normale"

Non era normale. Non lo era più dopo che mi ero ripromessa di lasciarlo perdere.

"Ascoltami, non vale la pena..." spiegò afferrandomi dolcemente la mano."... Credimi. In questo momento ti sentirai confusa, distrutta perché il ragazzo che ami ti ha ferita. Adesso, piangere ti sembrerà la cosa più giusta del mondo, ma tra qualche mese ripenserai a questa serata e ti chiederai 'Valeva davvero la pena di versare così tante lacrime per una persona che non le meritava minimamente?'. La risposta sarà sicuramente 'no', perché tra poco starai di nuovo bene. Avrai accanto una persona che ti amerà e che saprà apprezzarti per ciò che sei..." riuscì con delle semplici parole a farmi tranquillizzare e a cancellare dalla mia testa il bacio tra quei due. "... E comunque è lui che ci perde, non tu. Non si è reso conto di avere accanto una ragazza meravigliosa... Si pentirà della sua scelta. Ma quando lo farà, tu sarai già di un altro. "

In quel momento, finii per viaggiare con il pensiero in un futuro in cui il nome 'Dylan' per me aveva un solo e unico significato : amico. Quanto tempo sarebbe passato?

"Un altro che ovviamente sono io" aggiunse ridacchiando e io non potei fare a meno di ricambiare. Come diavolo riusciva a farmi stare bene anche dopo aver visto Dylan con Caroline?

Mi guardò negli occhi e disse:"Amo quel sorriso"

"è solo merito tuo"risposi.

Accarezzò la mia guancia e poi mi abbracciò. Fu uno di quegli abbracci che sai che non ti scorderai mai più perché ti è stato dato una persona che ha sicuramente importanza per te. Ne avevo così tanto bisogno... Avevo così tanto bisogno di sentirmi al sicuro accanto a Daniel, che rimasi attaccata a lui per una buona parte della serata. Mi allontanai solo quando entrambi decidemmo di stenderci sull'erba morbida e di guardare il cielo stellato prima di rientrare e di mostrare a Dylan che a me non importava più nulla di lui.

"Se vedessi una stella cadente, che desiderio esprimeresti?"mi domandò Daniel.

Ci pensai bene prima di rispondere... Eppure al momento non mi veniva in mente nulla. Forse mi sarei comportata da persona egoista e avrei desiderato che Dylan si fosse innamorato di me, o forse di avere accanto la famiglia unita che avevo da piccola o forse avrei solamente voluto far passare più in fretta il tempo per sapere cosa sarebbe potuto succedere in futuro.

"Non lo so... Tu cosa desidereresti?"chiesi.

"Non saprei... L'unico desiderio che avrei espresso è già qui accanto a me, quindi..." lo disse ridacchiando, perciò capii che era solamente ironico, anche se dentro di me speravo che lo pensasse veramente. Gli tirai un pugno leggero sul braccio e lui fece finta di essere ferito.

"Ahi, adesso me lo dovranno ingessare" sorrise.

"Che scemo" mi alzai in piedi. " Dai, soldato ferito, torniamo alla festa. Non facciamoci rovinare la serata da nessuno" suggerii. Grazie a lui ero stata meglio e avrei ricambiato il favore non rovinandogli completamente la serata.

Entrambi tornammo alla festa e, per mia grandissima fortuna, non trovammo quei due. Solo mio fratello Ricky, che sembrava stare ancora bene... Avrei voluto tanto andare a dargli un'occhiata, ma sapevo che la cosa lo avrebbe infastidito parecchio. Insomma, quale fratello minore avrebbe mai voluto avere accanto a sé una sorella maggiore rompiscatole durante una festa? Nessuno.

"Preoccupata per tuo fratello?"domandò Daniel.

"Un po'... Di solito alle feste si lascia sempre andare..." spiegai.

"Vado a parlargli... Sai, noi uomini ci capiamo tra di noi" disse Daniel.

"Uomini? " cominciai a ridere.

"Certo" rispose lui allontanandosi.

Mi voltai verso il tavolo per prendere qualcosa da bere, ma a parte bibite alcoliche non c'era altro... Optai per la cosa che sembrava meno alcolica delle altre, e quando ne presi un sorso, capii che era semplice birra. Tornai a concentrarmi su Daniel e mio fratello, e vidi i due allegri che chiacchieravano. Mi piaceva veder che Ricky riusciva ad andare d'accordo con il mio fidanzato, perché era il io fidanzato, vero?

"Una piccola Sanders sperduta. " disse qualcuno ed era Dylan. "Ti stai divertendo?"

"Mai quanto te! " non potei fare a meno di rispondere. " Carini tu e Caroline... Non sapevo che questa sera avessi intenzione di mettere le cose in chiaro!"

"Scusa, è che pensavo che le cose più importanti si dicessero ai migliori amici... Non a semplici amici"quelle parole mi mandarono in confusione.

"Di che cosa stai parlando?"

"Non fare la finta tonta, Lucy. Perché non mi hai detto che sei stata a casa di tuo padre?"domandò.

"Chi te l'ha detto?"

Due persone lo sapevano : Ricky e Daniel. Non avevo trovato nemmeno il coraggio di dirlo a Beth! Non volevo rovinarle la serata e lei aveva già tanti problemi con la sua famiglia.

"Ricky. Mi ha chiamato l'altra sera per sapere se eri a casa mia e poi mi ha raccontato tutto. Non pensavo che una persona qualsiasi che conosci da qualche mese fosse più importante del ragazzo che ti è stato accanto da quando eri piccola"

"Potrei dire la stessa cosa a te, Dylan. Ho provato a dirtelo, al telefono, ma tu eri troppo concentrato sulla tua casa Caroline. Da quando l'amore supera l'amicizia? Da quando le fidanzate vengono messe in primo piano in tutti i sensi? Almeno quella 'persona che conosco da pochi mesi' ha saputo farmi stare bene, mi ha saputa ascoltare e consolare nei momenti in cui più ne ho avuto bisogno. Mi ha aiutato più di quanto tu possa aver fatto in tutti questi anni." avevo intenzione di mettere in chiaro le cose. Trattenere per molto tempo quelle cose dentro di me mi aveva fatto male, e più parlavo, più mi sentivo meglio.

"Bene Lucy, allora perché non la finiamo qua. Pensa al tuo caro Daniel, divertiti con lui."

"Lo farò. Ma sappi che quando avrai bisogno di me con la tua Caroline, non ci sarò Dylan."

Ci fermammo solo perché Daniel si raggiunse. In quel momento, Dylan sembrava volerlo polverizzare.

"Oh, ecco il nostro eroe! Bene, vi auguro buona serata." concluse quello che ritenevo il mio migliore amico. Se ne andò.

"Cos'è successo?"chiese Daniel.

"Nulla... Non ha più importanza ormai."dissi.

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