•7•
Dopo aver mangiato la torta siamo andati a dormire. Sono in camera Elisa dorme da un bel po ormai, io invece non riesco a prendere sonno, così decido di scendere di sotto a prendere qualcosa da bere. Entro in cucina e mi metto alla ricerca di qualcosa da bere. Trovo una bottiglia di vino rosso, così prendo un calice e decido di andare a bere in salotto davanti il camino. Ho bisogno di questi miei momenti, momenti in cui voglio stare sola, sola con i miei ricordi, momenti in cui ho bisogno di guardarmi un attimo dentro, di vedere e ordinare i miei pensieri.
Momenti in cui mi abbraccio da sola perché è così che deve essere, perché è giusto che sia così, perché devo farcela da sola, devo tornare a stare bene.
"Ehi" sento una voce così mi volto e vedo Marco sulla porta.
"Ehi" rispondo
"Che fai qui a bere da sola?"
"Non riuscivo a dormire, così eccomi qua"
"Capisco, cosa ti tiene sveglia Bambolina?"
Alzo gli occhi al cielo irritata per come mi ha chiamato prima di rispondere
"Non ti riguarda, vattene"
"Va bene"
Si siede in silenzio affianco a me davanti il camino.
"Te ne vai?"
"No"
"Cosa ?"
"Ho capito non vuoi parlare e non insisterò, non ti farò nessuna domanda, ma non ti lascerò sola, staremo qui in silenzio. Posso avere un po' di vino ?"
"No, l'ho finito"
"Ah, non sapevo facessi parte degli alcolisti anonimi ahahahah, vado a prendere un'altra bottiglia" si alza ridacchiando.
Passiamo la serata in silenzio, scambiandoci giusto qualche battuta e bevendo.
"Perché eri così triste quando sono arrivato?"
"Non ero triste, ero semplicemente pensierosa"
"E a cosa pensavi?"
"A me stessa"
"La solita egoista"
"Il solito stronzo"
"Però questo stronzo ti piace"
Scoppio a ridere.
"Ti piacerebbe"
"Avanti, vuoi dirmi che non ti faccio nessun effetto?"
"Esattamente"
"Nemmeno se mi avvicino così" dice iniziando ad avvicinarsi.
"No" rispondo
"Nemmeno se faccio questo" inizia ad avvicinarsi e a posare piccoli baci sul mio collo
"N-no"
"Sei sicura?" mi chiede continuando a posare umidi baci sul mio mento.
"N-no" così prende il mio volto tra le sue mani e posa le sue labbra sulle mie, inizialmente in un bacio casto, che diventa sempre più passionale.
Marco pov's
Continuo a baciarla, a inebriarmi del suo profumo di vaniglia. E mi perdo diamine... mentre mi tira leggermente i capelli e mi sfiora la pelle è come consumarsi pian piano sotto le sue delicate dita. E non mi rendo conto di quello che ci circonda, e non riesco a pensare lucidamente, ormai sono completamente drogato dal suo corpo, è completamente avvolto dal suo respiro irregolare. Avvolge le sue gambe intorno ai miei fianchi e le metto le mani sul sedere, dirigendomi verso la mia stanza mentre continuiamo a baciarci con foga.
Sofia pov's
Apro piano gli occhi e mi porto immediatamente la mano davanti al viso per proteggermi dalla luce accecante del mattino. Sento un braccio pesante che mi avvolge la vita. Mi sento stordita. Ma cosa diavolo ho combinato ieri notte?
Improvvisamente iniziano ad riaffiorare i ricordi. Le nostre lingue che si incontrano, le mani che si toccano, i nostri gemiti. Dio mio, come ho potuto farlo con Marco? Che mi è preso? Piano mi libero dalla sua presa, mi rivesto e corro nella mia stanza. Inizio a girare per la stanza in panico, com'è successo? Cazzo, cazzo, cazzo. Chissà cosa penserà ora. È stato un errore, uno stupido errore, un caso isolato che non si ripeterà più. Prendo una maglietta di Alan, dei leggings, l'intimo e mi dirigo in bagno per farmi una doccia.
Finita la doccia scendo in cucina e decido di preparare i pancake per tutti.
"Mi ha svegliato quest'odorino, non avevo dubbi che dietro ai fornelli ci fosse la mia sorellina" dice Alan entrando in cucina, prima di darmi un bacio sulla guancia.
"Buongiorno, dormito bene?" chiedo.
"Benissimo tu?"
"Non ho dormito molto in realtà" confesso.
"Va tutto bene sofi?" mi chiede preoccupato
"Si sì tranquillo, deve essere stato il fatto di aver dormito in un letto diverso dal mio" mento
"Capito, vado a lavarmi e sveglio Marta cosi scendiamo a fare colazione"
"Okay"
Una volta finito di cucinare e preparata la tavola decido di fumarmi una heets nell'attesa che anche gli altri si sveglino.
"Buongiorno" sento dire da Elisa che entra in cucina.
"Buongiorno" rispondo.
"Allora? Dove sei stata stanotte? Mi sono svegliata e non eri in camera"
Pensavo non si fosse accorta della mia assenza, cazzo. Non posso mentirle mi conosce troppo bene, capirebbe subito che si tratta di una bugia.
"Non hai idea di quello che è successo" sento dei passi e quindi le dico che le avrei raccontato tutto più tardi. Lei annuisce in risposta.
Marco entra in cucina e si blocca non appena mi vede, poi sposta lo sguardo su Elisa e sorride cercando di mascherare la tensione che si è creata non appena ha messo piede in cucina.
"Buongiorno ragazze"
"Buongiorno" risponde Elisa. Mentre io decido di restare in silenzio e fumare un'altra heets. Presto ci hanno raggiunto anche gli altri e ci siamo seduti a tavola a mangiare.
Sento bruciare su di me lo sguardo di Marco durante tutta la colazione, mentre io continuavo a fare di tutto per non incrociare i suoi occhi.
"Allora che ne dite andiamo a sciare oggi?" propone Caleb.
"Per me va bene" risponde Giovanni e Alan concorda.
"Io non penso di venire, preferisco restare a casa non mi sento molto bene" dice Elisa. Che cosa? Non sta bene?
"Cos'hai?" chiedo preoccupata
"Niente di grave tranquilla, ho un po' di mal di testa e una leggera nausea"
"Va bene, ragazzi allora voi andate, io resto con Elisa"
"Sicure? Se volete posso restare anche io" propone Ginevra
"Possiamo restare tutti" dice Alan
"No non vi preoccupate, andate tranquilli, ci penso io a lei"
"Va bene, per qualsiasi cosa chiamate" si raccomanda Giovanni prima di uscire di casa con gli altri per andare a sciare.
"Allora che facciamo?" Dico rivolgendomi a Elisa una volta rimaste sole.
"Che ne pensi con il cominciare a dirmi dove hai dormito ieri sera?" mi chiede con uno sguardo inquisitore.
Così gli racconto tutto.
"Non ci posso credere, ecco il perché di tutti quegli sguardi stamattina, in effetti si avvertiva una certa tensione tra di voi" dice ridacchiando poi torna seria e mi chiede
"Cosa hai intenzione di fare adesso? Cioè vi fidanzerete? Provi qualcosa per lui?"
"NO, Dio, cioè non lo so. Sicuramente tra noi c'è molta attrazione fisica, ma non ho intenzione di fidanzarmi al momento, tanto meno con lui. È stato l'errore di una sera, non succederà più."
"Spero non sia ancora per quel coglione?" mi chiede riferendosi ad Andrea.
"In parte, insomma non l'ho amo più di questo ne sono sicura, però inevitabilmente quello che ho vissuto con lui ha cambiato il mio modo di relazionarmi agli altri. Mi ha lasciato addosso la diffidenza, la sofferenza, non voglio più legarmi a qualcuno per poi stare male Eli. Sono stanca. Voglio divertirmi con voi, voglio tornare a stare bene, e non ho bisogno di un ragazzo per farlo."
"Va bene, però non negarti la possibilità di stare bene con qualcuno solo perché qualcosa ti ha segnata profondamente in passato. Vorrei che tu capissi che se quel coglione non ti vuole o non t'ha voluto non vuol dire che vali di meno, vorrei che tu capissi che se t'ha tradito non vuol dire che non sei abbastanza. Vorrei che tu smettessi di credere a chi t'ha detto che non è okay quello che sei, vorrei che tu restassi la persona speciale che sei. Lo so che non è semplice e che le mie parole voleranno al vento, io lo so bene che non serve a niente, che tanto non sarò io a convincerti che devi amarti davvero, puoi deciderlo solo tu. Puoi deciderlo solo tu di non farti condizionare. Smettila di pensare che nella vita devi vincere, perché perdiamo tutti, solo che perdiamo in modi diversi. Di non odiarti perché non va mai come vorresti. Di non dare più la colpa solo a te. Vorrei che tu la smettessi di pensare che non vali abbastanza. Perché non tutti capiscono, non tutti sanno andare in profondità, non tutti sanno chi sei ed è giusto così. Sei rara perciò sei fatta per una rarità. E sono sicura che arriverà chi vorrà conoscere pure il lato oscuro della tua luna e in quei momenti non si dimenticherà che se vuoi sei tanta luce." continuo a piangere e singhiozzare tra le sue braccia, perché ancora una volta è riuscita a domare ogni mia paura e a curare ogni mia ferita.
"Arriverà anche per te Eli, qualcuno che ti farà sentire importante, l'unica stella per cui valga la pena aspettare la notte. Arriverà qualcosa di bello, te lo meriti, perché l'amore della tua vita si è perso da qualche parte ed a costo di girare il mondo te lo porto"
Restiamo così abbracciate con le lacrime a gli occhi, distrutte l'una nell'abbraccio dell'altra. Insieme. Insieme mano nella mano, come all'asilo ad incassare ogni colpo ,a curarci le ferite a vicenda ,ad asciugarci le lacrime. Ad abbracciarci. Capendo che solo quell'abbraccio ci avrebbe salvato dalla vita, dal dolore, dal passato, da noi stesse.
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