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Sofia pov's
"Sofi ? Allora che ne pensi? Ti piacerebbe festeggiare in montagna?" Mi chiede Ginevra.
"Certo ragazzi"
È già arrivato novembre, tra pochi giorni sarà il compleanno di Alan. Alan e gli altri stanno organizzando per andare a trascorrere il week-end in montagna e festeggiare li tutti insieme.
"Perfetto, partiamo domani pomeriggio subito dopo scuola." Dice Alan
"Chi siamo?" Interviene Marco.
"Io, tu, Sofia, Giovanni, Ginevra, Elisa, Caleb e Marta." risponde Alan.
Marta è la cugina di Giovanni una ragazza molto dolce e carina, ha un anno in meno rispetto a me, è molto simpatica e inoltre sembra aver catturato il cuore di mio fratello, da qualche settimana ha iniziato a uscire con noi, e qualche giorno fa i due si sono fidanzati. Sono così felice per lui, sapevo che prima o poi sarebbe caduto anche lui nella rete dell'amore. In compenso nell'ultimo periodo il mio rapporto con Marco non è affatto cambiato. Spesso e volentieri è a casa mia e come al solito non facciamo altro che litigare.

Il giorno dopo
"Sofia, ti vuoi sbrigare?!" sento urlare Alan. Ho indossato un jeans a vita alta e un top rosso prendo la borsa, la valigia e scendo le scale.
"Eccomi, andiamo"
"Per colpa tua siamo sempre in ritardo"
"Va bene dai, smettila di lamentarti e andiamo"
Ad aspettarci davanti casa in macchina ci sono Ginevra, Elisa, Caleb e Giovanni alla guida, così carichiamo i bagagli e saliamo sulla macchina di Alan, io salgo dietro insieme a Marco per lasciare il posto davanti libero per Marta.
"Ciao Bambolina" mi dice Marco con un sorriso di scherno.
"Sarà un viaggio molto lungo" alzo gli occhi al cielo già esausta e decido di mettermi le cuffie per ascoltare un po' di musica e non essere costretta a sentire le sue stupidaggini.
A un certo punto sento gli occhi pian piano chiudersi, sono molto stanca così decido di dormire un po'.

Marco pov's
Sta dormendo, sta dormendo sulla mia spalla, è cosi bella, sembra calma, tranquilla, quasi un angelo quando dorme. È quando si sveglia il problema che torna a essere una pazza isterica. Non la sopporto mamma mia, è così insopportabile, ma così dannatamente bella. Non riesco a fare a meno di guardarla dormire, mi viene voglia di accarezzarla, di baciarla. Ho così tanta voglia di scoprire che sapore abbiano quelle labbra rosee. È una bella sensazione averla vicino, peccato sia così antipatica. 

Sofia pov's
Tre ore dopo
La macchina si ferma "Siamo arrivati finalmente" dico svegliandomi,
"Dormito bene Principessa?" Sento chiedermi da Marco, e mi rendo conto di aver dormito sulla sua spalla per tutto il tempo.
"No, affatto. Mi fa male tutto" -dico massaggiandomi il collo. Anche se in realtà avevo dormito benissimo.
"In effetti non devo essere molto comodo come cuscino, scusa ma sono piuttosto duro."- lo guardo male- "Per via dei muscoli ovviamente, cosa hai pensato bambolina" alzo gli occhi al cielo, prima di rispondere ma vengo interrotta da Alan:
"Non cominciate voi due, scendiamo" Scendiamo dalla macchina, prendiamo i bagagli e ci avviamo verso la baita. La baita è meravigliosa: un ampio salotto con caminetto, la cucina, 2 bagni e 5 camere da letto.

Decidiamo di dividerci nelle camere in questo modo:
La camera di Alan e Marta

La camera di Giovanni e Ginevra

La camera di Caleb

La camera di Marco

La mia camera con Elisa

Una volta sistemati i bagagli nelle nostre stanze ed esserci cambiati, scendiamo di sotto per decidere cosa mangiare per cena.
"E se facessimo la pizza?" propongo.
"Vuoi fare la pizza? Tu ?" chiede sorpreso Marco.
"Si. Perché credi non ne sia capace?" ribatto.
"Anche, ma mi riferivo al fatto che per fare la pizza serva la farina. Tu e la farina non siete affatto una bella combinazione." dice Marco alludendo all'episodio di qualche settimana fa a casa mia. Scoppio a ridere al ricordo.
"Che scemo"
"Va bene, allora è deciso, facciamo la pizza?" interviene Ginevra.
"Si, se per voi va bene dividerei i compiti"
"Va bene maestra, dicci cosa dobbiamo fare." mi risponde ironicamente Caleb.
"Allora Elisa, Ginevra e Marta mi aiuteranno in cucina, Alan e Caleb apparecchiano la tavola, Giovanni e Marco accendono il camino."
Tutti si mettono al lavoro, e io inizio a pesare gli ingredienti.

Un paio d'ore dopo
"Sorellina, stasera ti sei proprio superata è buonissima" si complimenta Alan, mentre siamo seduti a tavola a mangiare.
"Grazie ma anche le altre sono state molto brave, non ce l'avrei fatta senza di loro"
"Allora amico come ti senti? Ultime ore da diciottenne" interviene Caleb.
"Già, e sono felice di trascorrerle con voi" dice guardando Marta, per poi darle un bacio a stampo. Li guardo e sono così belli, e penso che sarebbe piaciuto anche a me vivere un amore così. Quello con Andrea non assomiglia nemmeno un po' al loro, non mi guardava con gli occhi con cui Alan guarda Marta, il modo con cui i suoi occhi la cercano ogni volta che entra in una stanza. Oppure come l'abbraccia, come se avesse paura di romperla, si prende cura di lei, la protegge, la ama. Andrea non l'hai mai fatto, non mi ha mai fatto sentire importante, amata, ma sempre sbagliata, difettosa, come se la colpa di tutto fosse sempre mia e del mio carattere. Sto bene così, con me stessa. Non ho intenzione di donarmi più a qualcuno, di donare il mio cuore per poi ritrovarlo a brandelli, d'ora in poi mi divertirò con le mie amiche, urlerò, canterò, ballerò, mi ubriacherò, ho voglia di sentirmi libera, ho voglia di stare bene.
"Sofia mi aiuteresti a portare quest'ultime cose in cucina" mi chiede Marta facendomi cenno di seguirla.
"Si certo" a mezzanotte sarà il compleanno di mio fratello, così abbiamo preparato una torta per lui, e adesso dobbiamo finire di decorarla.
"Hai chiuso la porta a chiave?" chiedo a Ginevra, che annuisce in risposta.
Così ci mettiamo a lavoro Ginevra taglia il cioccolato, Elisa lo scioglie, Marta monta la panna e io inizio ad assemblare la torta.
Una volta finita siamo piuttosto soddisfatte del risultato.
"Che ore sono?" Chiedo
"23:45" risponde Marta in agitazione.
"Mamma mia è tardissimo, ragazze voi andate di la, io prendo lo spumante e arrivo"
le ragazze vanno di là mentre io sistemo le candele sulla torta.
"Wow" mi volto e vedo Marco che appena entrato in cucina.
"L'hai fatta tu?" Mi chiede
"Si"
"Complimenti è molto bella e sembra anche molto buona"
"Grazie"
Scoppia a ridere guardandomi
"Che hai da ridere?"
"Hai della panna sulla faccia"
"Cosa? Dove?" chiedo iniziando a sentirmi in imbarazzo e toccarmi il viso.
"Aspetta"-si avvicina- "qui, sul labbro" mi toglie la panna con il dito per poi leccarlo. "Mmm... buona"
CALDO, fa troppo caldo in questa cucina.
"Okay che ne dici di aiutarmi a portare i bicchieri di là, renditi utile su" dico allontanandomi.
Raggiungiamo gli altri in salotto e inizia il conto allo rovescia, passo la bottiglia di spumante a mio fratello.
10
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5
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3
2
1
Auguri Alan, urliamo mentre lui Stappa lo spumante e bacia Marta.
Vado in cucina prendo la torta accendo le candele e torno in salotto facendo cenno a Marco di spegnere la luce. Mi avvicino a lui mentre tutti insieme cantiamo:
"Happy birthday to you, happy birthday to you, happy birthday Alan..."
"Auguri Fratellone" dico una volta arrivata davanti a lui "Soffia le candeline ed esprimi un desiderio" mi sorride chiude gli occhi e soffia sulle candele, tutti applaudono.
Poso la torta sul tavolo per poi abbracciare Alan
"Grazie di tutto, principessa"
mi distacco dall'abbraccio sorridendo.
"Che dite mangiamo la torta?"

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