•5•

È stata una bella serata in fondo, nonostante non fossi proprio dell'umore stare con loro mi fa sempre tornare a stare bene. Arriviamo a casa e Alan va in camera mentre io decido di andare in cucina a bere un bicchiere d'acqua. In cucina trovo mia madre.
"Ehi"
"Ciao mamma" mi avvicino e le do un bacio, per poi andare verso il frigo per prendere l'acqua.
"Ti va di sederci un po' a parlare?" mi chiede mia madre, annuisco e ci sediamo attorno la penisola in cucina.
"Allora come stai? Non ci siamo viste molto negli ultimi giorni, sono stata impegnata al lavoro, come va a scuola?" 
"Tutto bene Mamma, tu come stai? La mia sorellina? Non la starai facendo stancare spero"
"No tranquilla, cresce, ha già iniziato a farsi sentire,  scalcia un po', non sta mai ferma" allungò una mano sulla sua pancia e subito sento qualcosa muoversi.
"Deve averti sentito. Non è vero piccolina? Hai sentito la sorellina e hai iniziato a scalciare?" Gli occhi mi si riempiono di commozione. Nel frattempo Alan entra in cucina.
"Ehi che succede qui?" chiede vedendomi commossa.
"Vieni, vieni qui." Gli dico, si avvicina così prendo la sua mano e l'appoggio sulla pancia di mamma, e subito la piccola Giulia inizia a scalciare.
"Ha riconosciuto anche il fratello a quanto pare" dico rivolta a mia madre, che mi sorride di rimando.
Alan si avvicina al pancione e inizia a parlarle: "piccola principessa presto sarai con noi, ti insegnerò a giocare a calcio e a stare lontana dai ragazzi" scoppio a ridere, sempre il solito geloso.
"E io ti aiuterò a prepararti per il tuo primo appuntamento e ti insegnerò a truccarti" dico.
"E io non glielo permetterò tranquilla" risponde Alan.
"Ahahahah, illuso."
"Dai ragazzi, sarà meglio andare a dormire adesso, domani avete scuola e io devo lavorare." Interviene mia madre alzandosi, per poi darci un bacio e augurarci la buonanotte.

Il giorno dopo mi sveglio piena di energia, dopo aver dormito tutta la notte finalmente. Siamo in mensa con gli altri

"È proprio una stronza quella li" afferma Giovanni ancora infuriato con la sua prof di matematica per avergli messo un 4 nel compito.
"Certo un 4 al quinto anno non è la cosa migliore, ma puoi ancora recuperare, in fondo siamo solo ad Ottobre." prova a consolarlo Ginevra.
"Hai ragione Gin. Ed è per questo che mi darai ripetizioni di matematica, vero amore ?" Lei in risposta ridacchia e gli dà un bacio a stampo.
Sono così carini insieme, sono fidanzati da quasi tre anni sicuramente non sono mancati i litigi e le incomprensioni però nonostante tutto sono ancora qui, insieme.
Alan e Caleb continuano a commentare la partita di venerdì, e io continuo a guardarmi attorno, ma Marco non c'è da nessuna parte, chissà dove sarà. Ma che mi importa.

"Eli vado in bagno ci vediamo dopo" dico a Elisa prima di avviarmi verso il bagno. Una volta arrivata in bagno mi lavo le mani e inizio a sentire strani versi provenienti da uno dei bagni, qualche minuto dopo la porta si apre ed esce da lì Marco con i capelli fuori posto seguito da una ragazzina del terzo anno credo, che imbarazzata esce dal bagno. Inizio a ridere mentre mi asciugo le mani.
"Che c'è da ridere, Bambolina?" Mi chiede con una faccia divertita.
"Niente, mi fai ridere tu, sei proprio ridicolo, ahahahah" la sua espressione cambia e si avvicina pericolosamente a me, mantre io indietreggio fino a scontrarmi con il muro, non ho più via di scampo.
"Ah si? Perciò sarei ridicolo Bambolina? E cos'altro?"
"Presuntuoso, arrogante, antipatico, stup-"
"Okay, okay. Basta così, adesso dimmi la verità, te l'ho già detto che non sai mentire non capisco perché ti ostini a farlo" mi guarda negli occhi ed è troppo, troppo vicino, non riesco a pensare lucidamente. Cazzo, quelle labbra così vicine e i suoi occhi che guardano le mie labbra, vicino, pericolosamente vicino. Ferma Sofia è un uomo, svegliati.
"Okay, hai ragione dovrei dirti la verità" -gli dico mentre sollevo la mano e gli accarezzo la guancia- "La verità è che io... non ti sopporto." approfitto del suo momento di distrazione per sfuggire dalla sua presa, prendo la borsa ed esco dal bagno.
Mamma mia c'è mancato poco. Devo ammettere che è veramente affascinante peccato sia un coglione, come tutti gli altri. Mentre percorro il corridoio per raggiungere la mia classe mi sento tirare per un braccio. E mi ritrovo davanti di nuovo Marco con un sorriso di scherno a due centimetri dalla mia faccia.
"Sei stata brava Bambolina, ma non riuscirai a sfuggirmi per sempre"
"Vedremo" 

Marco pov's
Quella ragazzina, quella stupida ragazzina mi ha ingannato. Mi farà impazzire è così testarda, mamma mia, non la sopporto. Pensa di convincermi che non le faccio nessun effetto, impossibile, tutte mi desiderano e lei non sarà un eccezione. Devo solo riuscire a farglielo ammettere. So che è la sorellina di Alan e non dovrei trattarla come una delle mie conquiste, ma è così bella che non posso lasciarmela scappare. Sembra diversa dalle altre, chissà dove sarà la fregatura. È così sicura di se, non è una preda facile, per questo mi attrae ancora di più. Continua a sfuggirmi e a mettere le distanze tra noi. Non riesco a capire perché, nemmeno mi conosce. Stamattina sembrava stare meglio, ieri sera era un po' triste  spero che la sua tristezza non fosse dovuta a quel coglione del suo ex, se così fosse complicherebbe tutto. È pomeriggio cammino perso tra i miei pensieri, tanto da non essermi reso conto di essere arrivato già alla porta della casa di Alan, così busso e aspetto che venga ad aprire. Qualche minuto dopo la bambolina apre la porta. Wow, indossa una maglietta lunga fin sotto il sedere che lascia le sue meravigliose gambe scoperte e i capelli raccolti in una coda disordinata.
"Buonasera Bambolina" alza gli occhi al cielo irritata per come l'ho chiamata, adoro farla innervosire.
"Che ci fai qui Marco ?" mi chiede scocciata.
"Sono venuto per giocare alla play con Alan"
"Capisco, accomodati, Alan è sotto la doccia già da un po', questione di qualche minuto e scenderà" dice per poi dirigersi in cucina, così la seguo.
"Tu che facevi bambolina ?"  lei in risposta continua a uscire ingredienti dal frigo. "Bambolina ? Ti ho fatto una domanda."- continua a ignorarmi, così mi avvicino- "ehi, parlo con te, hai perso la voce per caso?"
"Con me ?"
"Si Bambolina" mi guarda male per poi prendere la farina e buttarmela addosso. O Dio mio l'ha fatto veramente?
"Ho un nome cretino"
"Lo so Bambolina, tu invece non sai in che guaio ti sei cacciata" prendo la prima cosa che mi viene davanti che poi scopro essere del cacao e glielo tiro addosso, lei in risposta mi tira anche il lievito e poi inizia a correre per la cucina ridendo.
"È inutile che corri, tanto ti prendo" corre verso il salotto ma inciampa nel tappeto e cade. "Presa" la carico sulle spalle e lei inizia a dimenarsi e darmi pugni sulle spalle. "Sei una cavernicolo, mettimi giù subito"
"Non ci penso nemmeno bambolina ho una bella prospettiva del tuo sedere in questa posizione"
"Maniaco, lasciami, mettimi giù"  continua a urlare mentre io mi dirigo verso il bagno con l'obiettivo di metterla sotto la doccia.
"Che succede qui?" chiede Alan scendendo le scale.
"Succede che il tuo amico è un coglione"
"Succede che tua sorella è una bambina" rispondo io mettendola giù.
Alan improvvisamente scoppia a ridere guardandoci. "Ma come vi siete conciati ragazzi? Ahahahah. Siete proprio dei bambini."
La bambolina sbuffando irritata sale le scale per andarsi a cambiare. "Marco sarà meglio che ti fai una doccia anche tu, ti presto dei miei vestiti, puoi usare il bagno al primo piano" "okay grazie" guarda un po' come mi ha ridotto quella ragazzina, è davvero incorreggibile.

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