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È domenica, questa notte non ho chiuso occhio, così le mie amiche intuendo il mio pessimo umore sono venute da me per passare il pomeriggio insieme. Siamo nella mia stanza le ragazze stanno parlando ma non riesco a sentire nemmeno una parola di quello che dico. Non faccio altro che pensare a ieri sera, al momento in cui l'ho rivisto. L'ho rivisto e il cuore ha perso un battito...
l'ho rivisto e ho visto sgretolarsi il castello di certezze che con la sua mancanza avevo costruito. Sono finita ancora una volta piena di incertezze, di dubbi e paure.
"Sofia ? Ci stai ascoltando ? Sofiaaa?" Elisa mi richiama.
"Eh? Si, scusate dicevamo?" Mi dispiace che siano venute per me, ma io non riesco a non pensare a ieri sera.
"Che c'è ?" mi chiede Ginevra.
"Nie..."
"E non mentire" mi dice Elisa irritata.
"Niente ragazze, continuo a pensare all'incontro di ieri. E si so che non dovrei ma... non è facile. Mi serve tempo, rivederlo ieri mi ha fatto capire che è ancora una ferita aperta per me"
"O Dio mio"-Ginevra nervosa inizia a girare per la stanza- "non mi dirai che sei ancora innamorata di lui vero ?"
Elisa e Ginevra restano in silenzio in attesa di una risposta. Sono ancora innamorata di Andrea ?
"Io non lo so. Sono confusa, rivederlo mi ha disorientata. Io non lo so, mi chiedo come si fa a essere così insensibili, così vuoti, così stronzi... Mi chiedo come faceva a guardarmi negli occhi e dirmi "Ti amo". Mi chiedo come faceva a baciarmi, a stringermi tra le sue braccia, come faceva a fingere così bene, cazzo. Non ha pensato nemmeno un attimo a me, non si è mai preoccupato di pensare a come sarei stata io, a come avrei sofferto. Mi fa schifo, lo odio, mi ha ferita, delusa, tradita, mancata di rispetto, mi hai distrutta. - inizio a piangere e le ragazze mi abbracciano-
Mi ha distrutta ragazze, e vi giuro vorrei odiarlo, vorrei così tanto non amarlo, vorrei dimenticarlo, andare avanti, voltare pagina, ma non ci riesco, non riesco a lasciarlo andare, non sono pronta, almeno dentro di me, dentro di me siamo ancora lì abbracciati. Io non ci riesco." continuo a singhiozzare. "Shh... va bene, calmati, non ti preoccupare, passerà presto, te lo prometto. Tornerai a essere felice."
Non so perché, ma io ci credo, se sono loro a dirmelo, io non posso fare a meno di crederci. Tornerò a essere felice con loro al mio fianco, ne sono sicura.
Le ragazze sono rimaste con me tutto il pomeriggio dopo il mio sfogo, mi hanno ascoltata e come sempre non mi hanno giudicata ma compresa. Abbiamo guardato un film e mangiato schifezze. Adesso ci stiamo preparando, Alan è piombato in camera mia un paio d'ore fa, proponendoci di andare al Mc. Indosso i jeans, un top nero e delle scarpe dello stesso colore, un po' di mascara e un rossetto nude.
Arrivati al Mc entriamo e cerchiamo di vedere gli altri che ci stanno aspettando, incrocio lo sguardo di Marco che era già su di me. Ci avviciniamo al tavolo e prendiamo posto. Mi siedo tra Elisa e Marco, l'unico posto libero. Che fortuna insomma.
"Allora come stai oggi, Bambolina?" mi chiede Marco, alzo gli occhi al cielo per il nomignolo che ha usato.
"Benissimo, come sempre. Tu invece vedo che hai problemi di memoria, ti ho detto di non chiamarmi così"
"Ahahahah, me lo ricordo bambolina. Tu invece hai dimenticato che sei una pessima bugiarda. Si vede che non hai dormito e che hai pianto"
"Grazie per avermi detto che il mio aspetto fa schifo"
"Non ho detto questo, sei sempre bellissima"
"Si, si come no."
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