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"Dai Sofia, sbrigati o faremo tardi"
"Arrivo"
È sabato stiamo andando a una festa a casa di un amico di Alan, Ginevra e Giovanni ci aspettano li mentre Elisa mi aspetta giù per andare insieme, andiamo in macchina con mio fratello. Indosso una gonna nera aderente e un top blu elettrico con i tacchi dello stesso colore. Ho truccato i miei occhi con un filo di eye-liner e mascara, sulle labbra un rossetto nude. Prendo la borsa nera il giubbotto di pelle e scendo le scale.
"Eccomi, non c'è bisogno di urlare Alan"
Arrivo alla fine delle scale e sento un fischio d'approvazione, mi giro e vedo che l'antipatico è a casa mia.
"Niente male Bambolina!" Dice squadrandomi dalla testa ai piedi.
"Ancora con questo soprannome" alzo gli occhi al cielo irritata.
"Marco lascia stare mia sorella, andiamo dai, è tardi"

La villa è piena di ragazzi, la musica a tutto volume e alcool a volontà. Raggiungiamo gli altri e ci sediamo su dei divani nel grande salone della villa.
"Ragazze andiamo a bere qualcosa?" chiede Elisa avvicinandosi a me e Ginevra.
"Ovvio andiamo"
Io e le ragazze ci dirigiamo in cucina a prendere qualcosa da bere. Le ragazze si fermano a fissarmi.
"Che c'è ragazze ?"
"Niente" dicono all'unisono.
"Avanti ci conosciamo dall'asilo, so riconoscere quando mi mentite, che succede?"
"Va bene, ma tu prometti di restare calma ?"
"Sono calma Elisa. Ma mi state facendo innervosire adesso, parlate per favore?"
" È appena arrivato Andrea, e non è da solo"
"Cosa? State scherzando? Dov'è ?"
Inizio a guardarmi attorno in ansia. Andrea è il mio ex ragazzo, non posso credere sia qui. O Dio mio.
"No, no, no. Guardami" -Elisa si avvicina a me, mi prende il volto tra le mani e mi guarda negli occhi-"Ascoltami, sei bellissima okay? Non permettere a quel coglione di rovinarci la serata o di condizionare il tuo umore, sorridi e goditi la serata"
"Fallo rosicare, si renderà conto presto di cosa ha perso e se ne pentirà amaramente, credimi sofi" aggiunge Ginevra. Le abbraccio.
"Grazie, non so cosa farei senza di voi" ed è vero non so cosa farei senza di loro, sono la mia famiglia, parte di me, mi capiscono, mi conoscono forse meglio anche di me stessa.

Improvvisamente sentiamo le note della nostra canzone preferita. Le ragazze mi trascinano in pista a ballare. Muoviamo i fianchi a ritmo di musica. Balliamo e cantiamo per ore.

Sfinite raggiugniamo i divani dove ci sono ancora gli altri. Ginevra si siede a fianco a Giovanni e Elisa al suo fianco, io resto in piedi a riempire il mio bicchiere con della vodka poggiata sul tavolino tra i divani.
"Vi siete divertite eh ?" Mi chiede Alan.
"Molto, ma adesso siamo sfinite"
Improvvisamente lo sguardo di Alan si perde alle mie spalle e serra la mascella.
"Alan tutto okay?" chiedo.
"Guarda un po' chi si rivede" una voce. Quella voce. Non può essere.
Chiudo gli occhi e inspiro profondamente. Mi volto e si è proprio lui. Andrea, il mio ex. Lo guardo, è sempre lo stesso, gli occhi azzurri, i capelli neri folti e il suo sorriso meraviglioso. Poi lo sguardo mi cade sulla sua mano stretta intorno ai fianchi di quella che credevo un'amica. Ho la nausea a questa visione.
Alan si alza di colpo, seguito da Marco che non capisce cosa stia succedendo. Mi avvicino a lui per calmarlo.
"Che ci fai qui Andrea?" Dice Alan.
"Sono venuto alla festa ovviamente, è un piacere anche per me rivederti Alan. Come stai? Ti vedo bene, anche se un po' teso." risponde Andrea con un sorriso di scherno.

Non riesco a dire o fare nulla, resto immobile come un blocco di ghiaccio a fissare il pavimento.

"È meglio che tu la smetta di fare il simpatico, prima che ti spacco la faccia"  Marco tiene Alan per un braccio cercando di calmarlo, mentre anche Elisa e Ginevra si sono alzate e avvicinate a me.
"Forse è meglio se te ne vai Andrea"
Interviene Giovanni.
"Va bene, non c'è bisogno di scaldarsi tanto. È sempre un piacere rivedervi" -dice Andrea rivolto a gli altri. Resto immobile e vedo le suole delle sue scarpe avvicinarsi a me tanto che riesco a sentire il suo profumo e il suo respiro sfiorarmi il volto, vicino. Pericolosamente vicino. Alza la mano e mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mi ritraggo dal suo tocco. Lui sorride e si allontana insieme alla sua sgualdrina.

Non riesco a muovermi, non riesco a respirare. Troppe emozioni, rabbia, dolore, ricordi. Per quanto tenti di negarlo mi fa ancora male rivederlo. È una ferita ancora aperta.
"Sofia ? Sofia, stai bene ?"  mi chiede Elisa.
"Io... io, m-i, mi manca l'aria"  senza dire altro vado fuori nel giardino della villa. Che ci faceva qui, stava andando tutto bene, perché è venuto? Io stavo meglio, mi stavo riprendendo, cazzo. Mi siedo su uno scalino e cerco di fare respiri profondi per calmarmi.
"Sofia, sei qui ! Finalmente ti abbiamo trovata" Elisa e Ginevra si siedono a fianco a me e mi abbracciano.
"Come stai ?" mi chiede Ginevra.
"Non lo so" ed era la verità non sapevo come mi sentissi, ero arrabbiata. Con me stessa. Per aver dato tutto questo potere a una persona, per avergli permesso di entrare nella mia vita e di distruggerla, per avergli permesso di ferirmi, di condizionare il mio umore. Per aver permesso che la mia felicità dipendesse da lui. Era tutta colpa mia. Ero stata una stupida Ero così arrabbiata con me stessa.
"Non è colpa tua" mi rispose Elisa come se avesse ascoltato ogni mio pensiero, mi aveva letto nella mente, ero come un libro aperto per lei. Mi stupivo ancora di come a volte fossimo così legate, tanto da essere un anima sola in due corpi.

Marco pov's

"Vuoi calmarti amico"
"Dai Alan, Marco ha ragione calmati, è solo un coglione." dice Giovanni provando anche lui a calmare Alan che sta dando di matto da un quarto d'ora.
"Giovanni, Dio mio ma l'hai visto? Con quale faccia si ripresenta qui, con quale faccia si ripresenta davanti a lei? E ha pure il coraggio di scherzare, che figlio di puttana! L'avrei dovuto ammazzare mesi fa."
"Basta Alan, calmati, così non risolverai nulla, vai a sciacquarti la faccia così ti calmi un po' e poi andiamo a casa."  gli consiglia Giovanni.
Non capisco, non capisco chi è questo Andrea, perché Alan è così furioso, ma soprattutto perché la bambolina era così sconvolta.
"Va bene, sarà meglio, vado in bagno e poi andiamo via"
Mentre Alan si allontana ne approfitto per chiedere a Giovanni.
"Giovanni" lo chiamo.
"Dimmi"
"Chi è quel ragazzo ? E perché Alan è così furioso?" Chiedo per trovare finalmente una risposta alla domanda che mi faccio da tutta la sera.
" Andrea è l'ex ragazzo di Sofia, si sono lasciati qualche mese fa."
"Capisco, perché Alan era così furioso?"
Nel frattempo Alan ritorna dal bagno
"Andiamo" dice e noi lo seguiamo fuori.

Sofia pov's

"Ragazze" i ragazzi ci avevano raggiunte.
Alan si avvicina a me e mi abbraccia, si stacca e mi dice "Andiamo a casa". Annuisco e lo seguo con gli altri fuori dalla villa. Prima di salire in macchina Marco si avvicina a me
"Stai bene?" mi chiede.
"Si" mi allontano e salgo in macchina.
Sono sfinita voglio solo andare a casa e dimenticare questa serata, i suoi occhi e la sua mano che stringeva un'altra.

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