•18•
I ragazzi avevano continuato a insistere per due ore affinché mangiassi qualcosa, ma ho lo stomaco chiuso, non riesco ancora a credere a quello che è successo nelle ultime ore.
Scendo le scale dopo essermi cambiata, oggi andrò in ospedale e non permetterò a nessuno di impedirmelo. Devo vederla, devo stare con lei, sarà spaventata, impaurita, confusa.
Arrivo di sotto dove ci sono ancora tutti, non hanno fatto commenti sul bacio mio e di Marco e gliene sono grata, non avrei voluto dare spiegazioni sul nostro rapporto già di per sé abbastanza complicato. La verità è che avevo bisogno di un suo bacio e me lo sono presa senza pensarci troppo, avevo bisogno di dimenticare per un momento quello che mi stava capitando. Lui ha sempre avuto il potere di farmi stare bene e dimenticare il dolore. Ed è proprio questo che più mi ha terrorizzata nel nostro rapporto, il fatto che il mio umore dipendesse da lui. Con questi pensieri entro in salone.
"Io vado" dico attirando l'attenzione dei miei amici
"Dove vai?" mi chiede Ginevra
"Da Elisa" dico mentre sento stringersi il nodo alla gola
Alan si alza avvicinandosi a me
"Aspetta, mi vado a cambiare e andiamo tutti insieme" annuisco in risposta mentre Alan va al piano di sopra
Mi scoppia la testa, ho la nausea e continuo a pensare a lei. Non vedo l'ora di vederla, di stringerla a me e dirle che andrà tutto bene. Perché sarà così che andrà, deve andare per forza tutto bene.
Mezz'ora dopo siamo in ospedale camminiamo tra i corridoi fino ad arrivare al reparto giusto, nel corridoio troviamo la sua famiglia.
"Sofia" mi dice sua madre abbracciandomi, ha gli occhi arrossati probabilmente a cause delle lacrime versate nelle ultime ore
"Come sta?" Chiedo staccandomi dall'abbraccio il suo volto si incupisce prima di rispondermi
"Purtroppo non sta bene tesoro" inizia a piangere
"Dov'è ? La devo vedere" le chiedo mentre anche sul mio volto cominciano a scorrere le lacrime che avevo provato a trattenere
Scuote la testa. "Non si può tesoro, il medico dice che ha poche difese immunitarie per questo vanno limitate le visite, la possiamo vedere da quel vetro" dice indicandomi un vetro alle mie spalle
Mi volto e finalmente la vedo, distesa su quel letto, il volto pallido, gli occhi chiusi e mille tubi infilati nel corpo. A questa visione il mio volto si inonda di lacrime, e il cuore sembra voler uscire dal petto. Sollevo una mano appoggiandola sul vetro come se così facendo la potessi toccare e farle sentire la mia presenza.
"Non è giusto" dico tra le lacrime
Non è giusto che sia su quel letto, non è giusto che sia soffrendo, non è giusto che debba lottare per vivere, non è giusto.
Una mano, che capisco essere di Alan, si poggia sulla mia spalla mentre continuo a non distogliere lo sguardo dal volto di Elisa.
"Io.. io... non so che farei se dovesse succedergli qualcosa, io.. morirei con lei Alan. È l'altra parte di me, è mia sorella" confesso faticando a respirare per via delle lacrime.
Mi abbraccia, e io appoggio la testa sul suo petto continuando a guardarla. Lei è la mia persona. Lei è sempre stata con me. Siamo rimaste insieme, siamo cresciute insieme come due alberi contorti, intrecciate l'una all'altra provando a sopravvivere. Eravamo insieme ogni volta che quei bulletti a scuola ci picchiavano: calci, pugni, schiaffi. Umiliate, offese, denigrate, picchiate, maltrattate ma non ci importava perché eravamo insieme. Mi asciugava le lacrime e mi abbracciava per poi aiutarmi a ricostruire i giocattoli dopo che loro li distruggevano. Ci prendevamo per mano, ci curavamo le ferite e ci rialzavamo. Non ci siamo mai arrese.
"Non farlo nemmeno adesso Eli, non arrenderti" sussurro da dietro il vetro "Sono qui, ce la faremo anche questa volta, raccoglieremo i pezzi e ci ricostruiremo" la supplico
Improvvisamente vedo le sue palpebre muoversi, apre gli occhi e si volta verso la nostra direzione. Mi guarda e io provo a sorriderle, provo a dirle ce la farai, andrà tutto bene, passerà. Occhi negli occhi. I miei occhi nei suoi, gli occhi di chi ne vive tante ma forti come chi...le supera tutte...
Ce la faremo, tornerai a stare bene.
Tornerai a sorridere. Tornerai a lamentarti del mio caratteraccio. Mentre io continuerò ad amare la tua solarità. Tornerà a splendere il sole nelle nostre vite, il buio andrà via.
Vincerai questa battaglia, se ne andranno via i tormenti, le paure, la malattia, il dolore sarà un po' meno dolore. Vincerai e dopo sarai più forte di ogni cosa, con la mia forza nelle tasche sarai forte per due. Mi abbraccerai sorridendo e mi dirai che c'è l'hai fatta. I tuoi occhi mi diranno grazie per esserci stata e i miei ti diranno che era inevitabile. Che due sorelle sono solo due persone che si scambiano il cuore.
Ti innamorerai, ti sposerai, realizzerai tutti i tuoi sogni, diventerai madre, sarai la donna che hai sempre voluto essere e io sarò fiera di te.
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