•13•
Un'ora dopo decidiamo di interrompere il gioco e di prepararci per la mezzanotte. I ragazzi hanno già sistemato i fuochi d'artificio fuori, noi abbiamo preparato i bicchieri e le bottiglie di spumante, mancano ancora quindici minuti al nuovo anno e noi aspettiamo trepidanti il momento per iniziare il conto alla rovescia. Mi allontano dagli altri per andare in cucina a bere un bicchiere d'acqua.
Mentre mi verso dell'acqua sento dei passi dietro di me e solo dal profumo capisco di chi si tratta. Marco.
Mi giro e lo guardo.
"Che vuoi?" chiedo.
"Mi sembra che io sia l'unico a non essersi complimentato per il tuo aspetto stasera. Sono venuto a farlo ora"
"So di essere stupenda anche senza che me lo dica tu" rispondo sorridendo falsamente
"Sofia, dico sul serio, credo davvero che tu sia una ragazza bellissima, e non solo stasera"
"Wow, mi hai chiamato per nome. Scioccante, facciamo progressi allora"
Lui si appoggia al mobile della cucina e ride.
"Tu hai un carattere che boh, non saprei nemmeno descriverlo. Sei una stronza, ma sei anche sensibile, a volte fingi non ti importi di niente e mandi tutto a fanculo per poi pentirtene. Sembri così forte eppure sei così fragile. Sei strana, un continuo controsenso. Sei testarda e orgogliosa e mi dai sui nervi. Sei così complessa. Questo dovrebbe respingere le persone ma, cazzo, tu non fai altro che attirarle a te ancora di più comportandoti così"
"Stai cercando di dirmi qualcosa?" chiedo non riuscendo a seguire il suo discorso.
"Si, con questo tuo modo di fare, di comportarti, con il modo in cui ti vesti, in cui parli e soprattutto in cui sorridi riesci a prenderti qualunque ragazzo, ti basta solo passargli affianco e se lo vuoi è già tuo. Puoi prenderti chiunque tu voglia ma un giorno, Sofia, io verrò e mi prenderò te" dice lasciandomi senza parole. Questo non me l'aspettavo. Mi fa l'occhiolino e esce dalla cucina.
Molto confusa, sorpresa e abbastanza pensierosa ritorno dagli altri, per il conto alla rovescia. Usciamo fuori e iniziamo a prepararci per accendere i fuochi. Tutti iniziano a prepararsi per brindare al nuovo anno, mentre io penso che non ci sia nulla da brindare, che non ci sia nulla da festeggiare, che sarà comunque la solita vita, che un numero in un data non può cambiare proprio un bel niente. Manca poco, quest'anno è quasi giunto al termine, ci sta dando la possibilità di salutarlo ma noi siamo troppo impegnati a dare il benvenuto al nuovo. Inizio ad avere la vista offuscata.
Quest'atmosfera non mi è mai piaciuta , il cambiamento, di per se non mi è mai piaciuto, ma come ho già detto non cambierà poi chissà cosa, soltanto un banale numero.
Mi torni in mente, piccola Giulia, ma stavolta il tuo pensiero mi fa scendere qualche lacrima, mi disorienta un attimo e quasi mi fa perdere il sorriso che ho indossato per non far notare a tutti quello che sto nascondendo. Così la asciugo e torno a sorridere. Mentre Elisa si avvicina e mi stringe la mano, come se avvertisse quello che sto provando.
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Buon Anno, urliamo. I fuochi che iniziano a illuminare il cielo.
Tutti impegnati a brindare. Tutti impegnati a darsi il bacio di buon anno, ad abbracciarsi. Tutti impegnati ad applaudire, a farsi selfie. Poi ci sono io a chiedermi perché di tutto questo, io che sto cercando di non far notare il dolore che è stato capace di portarmi via l'anima. Buon anno anche a te piccola mia, ovunque tu sia. ❤️
La mattina seguente mi sveglio con un mal di testa tremendo, con fatica mi alzo e mi trascino di sotto in cucina dove sono tutti già seduti a fare colazione.
"Alla buon ora" dice Caleb vedendomi entrare in cucina
"Ho bisogno di un caffè e di un aspirina" dico sedendomi a tavola
"Ben svegliata principessa" mi dice Alan prima di venire a darmi un bacio sulla fronte
"Dio mio, ma tu sei bollente" constata preoccupato "Torna a letto subito, mentre io cerco un termometro e ti raggiungo"
Priva di forze evito di ribattere, così annuisco e salgo le scale.
Poco dopo Elisa, Alan, Marco e Marta entrano in stanza.
"Metti questo" mi dice Alan porgendomi il termometro
"40,4"dice Alan sconvolto dopo aver guardato il termometro
"Che cosa? Siamo sicuri che una persona viva può avere la temperatura così alta?" interviene Marco preoccupato
"Idiota, ti sembra morta?" Lo riprende Elisa
"Va bene, adesso vado a chiamare il medico per vedere quale farmaco darti, tu nel frattempo riposati" mi dice Alan
Annuisco prima di vederli uscire dalla camera.
Alcune ore dopo
"Dai ragazzi voi uscite resto io con lei" sento dire a Elisa.
"Non ti preoccupare, se tu vuoi uscire con gli altri resto io" dice Ginevra
Ringrazio Dio di avere questi amici, non so cosa farei senza di loro.
"No tranquilla, Ginevra. Me ne occupo io" continua a Elisa.
Li sento fare avanti e indietro probabilmente per prepararsi e poi vedo la porta aprirsi.
Marco entra e mi sorride "Pensavo stessi dormendo"
"Mi sono svegliata poco fa" dico
Sono sdraiata sul letto senza muovermi da ore, non ne ho le forze.
"Come stai?" mi chiede
"Sono stata decisamente meglio. Dove andate stasera?"
"Io resto con te"
"No, ma figurati se devi restare tu a casa con me. Resterà Elisa o Ginevra, o qualcun'altra."
"Mi dispiace, resterò io, ho parlato con Elisa dovrai sopportarmi per stasera" dice sedendosi sul letto e accarezzandomi i capelli.
"Marco non avvicinarti o ti ammalerai anche tu"
"Stai tranquilla" dice facendo spallucce.
La porta si apre di nuovo ed entra Alan.
"Come stai?" chiede avvicinandosi e dandomi un bacio tra i capelli
"Meglio" dico per tranquillizzarlo
"Dov'è Elisa? Resterà a casa con te"
"Veramente resterò io con lei" interviene Marco
"Stai scherzando? Senti Marco, sta male ha la febbre alta e so quanto a te piace darle fastidio. Non mi sembra il caso."
Marco scoppia a ridere "Ma sei scemo? Lo vedo che sta male, ti sembra che mi metto a darle fastidio?"
"Sofia, se Marco ti rompe le palle, chiamami che vengo ad ammazzarlo okay?" dice Alan mentre Marco sbuffa alzando gli occhi al cielo.
Una volta che gli altri sono usciti Marco torna a sedersi di fianco a me accarezzandomi i capelli. Dopo poco mi addormento.
"Sofia, svegliati un attimo" sento la voce di Marco e poi leggermente scuotermi.
"Che c'è?" Chiedo aprendo gli occhi
"Devi mangiare qualcosa" dice porgendomi un piatto di quella che sembra essere minestra e io scuoto la testa
"No, non ho fame"
"Devi mangiare, anche se poco. Il tuo corpo ne ha bisogno per riprendersi"
"Non mi va"
"Sofia, dai non fare la bambina. Ti sto chiedendo di mangiare anche solo un paio di cucchiai, okay?"
Alzo gli occhi al cielo sbuffando e dico "Voglio la cioccolata"
"Dio mio, smettila di alzare gli occhi al cielo"
"Perché?"
"Perché sei maledettamente eccitante quando lo fai" ammette e io sorrido compiaciuta. Si alza e sbuffando esce dalla stanza con la minestra. Torna pochi minuti dopo con la cioccolata che gli avevo chiesto e me la porge
"Grazie" dico prendendo la tazza bollente tra le mani
"Sei stanca?" mi chiede e io scuoto la testa
"Guardiamo un film?" propone
"Okay, però lo scelgo io"
"Va bene" acconsente rassegnato
Così poso la testa sulla sua spalla per poi azionare il film.
"Sveglia piccioncini" mi sveglio sentendo urlare Elisa.
"Che vuoi?" chiedo scocciata aprendo gli occhi
"Controllare la febbre e farti mangiare qualcosa, sono già le 13"
"O mio Dio, ho dormito così tanto" mi giro e vedo Marco che ancora dorme tranquillo, così inizio a scuoterlo per svegliarlo "Marco, Marco svegliati"
"Che c'è ?" chiede aprendo gli occhi
"Sono le 13" dico
"Che cosa? Abbiamo dormito così tanto"
"Già"
"Tu come stai?" mi chiede
"Bene" dico mentre lui prende il mio viso tra le mani e mi stampa un bacio sulla fronte
"Sicura?" chiede
"Si, non sono ancora al pieno delle mie forze, ma sto meglio rispetto a ieri"
"Okay, io vado a farmi una doccia." dice e io annuisco mentre lui esce.
Elisa mi guarda interrogativa.
"Che c'è?"
"Ti stai innamorando di Marco?" chiede speranzosa
"Cosa? No, ma cosa ti salta in mente, lo sai che non voglio relazioni al momento"
annuisce delusa
"Quando ti darai un'altra possibilità?"
"Non lo so, sicuramente non adesso, la mia vita è già complessa di suo non mi serve un ragazzo"
"Va bene, misuriamo la febbre dai"
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