t r e n t u n o.

Shawn Pov's

Seconda parte.

Sono appena arrivato davanti all'ospedale, al suo ospedale e ho le mani che sudano e sudo anche freddo. Ho paura. Paura di entrare nella sua stanza e di crollare, crollare di vedere lei sul quel letto bianco. Ma devo farmi forza, dopo tutto sono venuto a posta. Penso che a quest'ora non ci sia nessuno, dopo tutto sono le sette e mezza del mattino. Sono sicuro che i genitori non ci siano, sono partiti sta notte.
Entro nella struttura enorme che avevo davanti e subito si sentii odore di disinfettante, mi avvicinai a una signora di mezza età dietro il bancone con la testa china.

"Salve, scusi il disturbo. Potrei chiederle un informazione?" chiesi appena davanti alla donna, lei alzo la testa dal foglio in cui prima era intenta a scrivere qualcosa e mi sorrise "Certo, mi dica." sorride dolcemente "Starei cercando la stanza della signorina Lindemann, Maggie Lindemann." dissi sorridendoli cordiale "Oh certo. Mi dispiace tanto per quella povera ragazza, speriamo che si risvegli al più presto." disse per poi girarsi verso un computer e digitare qualcosa "Stanza 31, terzo piano figliolo." so giro e mi sorrise "Grazie mille." dissi per poi sorridermi e avvicinarmi all'ascensore.

Aspettai dieci minuti buoni prima che l'ascensore arrivò e dovetti anche fare due o tre foto e qualche autografo a qualche ragazzina. Presi l'ascensore, da solo e mi diressi verso il terzo piano.
Quando sentii di botto l'ascensore fermarsi e un suono che mi fece capire che ero arrivato al tanto piano atteso.
Arrivai e aprii la porta che mi divideva dal reparto e entrai nel lungo corridoio con da un lato una lunga striscia di sedioline di plastica blu e dall'altra con delle porre con su scritto i numeri della stanza. Camminai fino a quando girai l'angolo e rimasi sorpreso, poco distante vidi Cameron e un ragazzo e una ragazza visti da qualche parte.
Li osservai e vidi lo sguardo vuoto di Cameron, appoggiato allo schienale della sedia con le braccia incrociate al petto. Tra un po' si sentivano i suoi pensieri.
Poi ad un certo punto si giro nella mia direzione e quando mi vide sorrise lievemente e si alzò dalla sedia, facendo voltare le persone che non conoscevo, mi venne incontro e mi abbracciò e ricambiai. Ne aveva bisogno.

"Come mai qua?" disse per poi staccarsi e guardarmi e notai i suoi occhi rossi e stanchi "Per Maggie." dissi semplicemente, mettendo le mani nella tasca dei miei jeans "Lo sapevo." disse sorridendo per poi passarsi un nano tra i capelli mori "Allora perché me l'hai chiesto?" gli chiesi e inchinando lievemente la testa di lato "Volevo esserne certo." disse "Vai, non c'è nessuno dentro." mi disse per poi fare cenno alla camera d'ospedale in cui c'era Maggie "Okay." sospirai e lo sorpassai.

Camminai ed mi ritrovai davanti alla sua stanza, girai la testa verso Cameron che era ancora in quel punto. Mi guardò per poi sorridere e mimarmi un "vai." ed infine, prima di sorridere di rimando a Cameron, entrai nella stanza.
Chiuso la porta alle mie spalle e mi girai a guardare la stanza, è bianca e spoia. All'interno c'è un piccolo armadio a due ante, due letti e un tavolo da quant'altro persone, una finestra abbastanza grande per fare entrare della luce naturale e un piccolo gabinetto e lavandino.
Mi girai a vedere nei letti e vidi che uno era vuoto, mi girai nell'altro e mi meravigliai della sua bellezza anche quando è così pallida.
È ancora più bella dal vivo che in foto, intendiamoci anche in foto è stupenda ma dal vivo è uno spettacolo.
Titubante mi avvicinai alla sedia posta a fianco del suo letto, mi ci sedetti e li presi la sua mano bianca. È fredda e bianca, fa quasi impressione.
Sospirai profondamente e passandomi una mano tra i miei capelli, iniziai a parlare.

"Ehi Mag, so perfettamente che non capirai chi sono ma anche se te lo dicessi non te lo ricorderesti al tuo risveglio quindi perché dovrei dirtelo?
So benissimo che adesso mi starai insultando e ti starai tartassando di domande per capire chi sono ma non farti problemi, devi stare tranquilla.
Ma non riesco ancora a capacitarmi che tu adesso non sei sveglia, che io non sia a Toronto che aspetto ogni tuo fottuto messaggio. Ogni santissimo giorno ad aspettare un tuo messaggio e se non c'è la faccio ad aspettare io ti scrivo e quando mi rispondi, sorrido.
Non so come, ma mi sei entrata dentro. Non riesco a capire come tu, la migliore amica di Cameron, quella che mi ha scritto perché per un obbligo deve mandarmi delle sue foto, mi sono affezionato. Forse per la tua timidezza o perché sei così dolce e carina ma divertente. Non riesco proprio a capire come tu abbia fatto ad entrarmi dentro e non ne stai uscendo. Ho cercato in ogni modo di non pensarti, anche andando con altre ragazze ma sai che alla fine di tutto ciò, quando finivo di scoparmele, venivo ed urlavo il tuo nome oppure mi ritrovavo in giro per Toronto ad urlare il tuo nome come un pazzo. Ma non sono innamorato di te okay? Ti vedo come una amica. Non so niente di te alla fine, non cosa hai passato o cosa stai passando. Ho dato la mia parola a Cameron che non ti farò soffrire ma non sono sicuro di ciò, lo so benissimo che a tutto ciò che tocco lo rovino. Non voglio rovinare anche te, non riuscirei a perdonarmelo. Però non riesco ad immaginare un mondo senza di te, sembrerebbe così vuoto questo mondo infame. Non riesco a vedere un futuro senza di te.
Come? Come posso solo pensare che tu forse smetterai di respirare? Mi sentirei in colpa.
Cameron sta così male per te, non lo mai visto o sentito piangere. Invece arrivò qua a New York e lo vedo su una stupida sedia blu di plastica scomoda con gli occhi gonfi e rossi, è distrutto senza di te. Sembrate fatti apposta per stare insieme e se penso ciò mi viene voglia di uccidermi. Non riesco proprio a pensare che tu possa stare con un altro, ma non fraintendere. Non vorrei che soffrissi per uno stronzo. Non riuscirei a sentirti distrutta per uno di cui non ne vale la pena. Però ti prego combatti, non lasciarti andare. Qua non siamo in un fottuto film in cui ti dico di lasciarti andare, non siamo in Colpa delle stelle in cui la mamma della ragazza li disse di lasciarsi andare. Cazzo come si può dire una cosa del genere, come posso dire di stare tranquillo che è se quello che ti senti, di morire, io lo accetterò. Perché, potrei passare per egoista ma chi non lo sarebbe? Preferisco che tu sia in vita che lasciarti andare, preferisco vederti piangere che vederti dentro una bara. Quindi ti prego, combatti. Combatti per qualcosa a cui tieni, combatti per Cameron. Combatti per me. Immaginare che tu non ci sia più penso che sia la cosa peggiore che mi possa accadere.
Quindi se mi senti, ascoltami. Combatti, sempre. Anche quando tutto va male, combatti perché ci sarà sempre qualcosa per cui vuoi andare avanti. Vai avanti con il sorriso sul volto e con la testa alta e fai vedere che non te ne frega di tutto ciò che hai intorno.
Ma non tenerti tutto dentro perché un giorno esploderai e sarà ancora peggio. Se hai bisogno tira un pugno al muro se sei arrabbiata, piangi se sei triste, urla se sei disperata e sorridi se sei felice. Ma non tenerti tutto dentro, sarà ancora peggio. Ti voglio bene Maggie, ricordatelo sempre. Svegliati presto perché ho bisogno di te."

Mi alzai dalla sedia e mi avvicinai al suo viso per poi posarle un delicato bacio in fronte.










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Ciao babes. Pt 23 🥀
Scusate il ritardo per il capitolo ma è lungo 1301 parole, quindi amatemi. 😉
Spero vi piaccia e mettete tante stelline e commenti con il vostro parere. 🙃
Arriviamo a 10 stelline e 15 commenti.💗
Come la soprattutto ringraziarvi per le visualizzazioni, 5mila visualizzazione e vi adoro.
Baciii. 💋

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