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Dopo essere rimasta immobile a fissare la lapide di mio padre decisi di tornarmene a casa, tanto ormai il ragazzino non aveva più bisogno di me, speravo solo che nessuno si accorgesse che potesse vedere i fantasmi, non so come avrebbero reagito i paesani.

Il fantasma non mi seguì, probabilmente aveva capito che era meglio lasciarmi in pace e poi aveva suo fratello a cui badare.

Quando finalmente arrivai a casa però... Mi sentii stranamente a disagio, non riuscivo a capirne il motivo ma non mi interessava, mi sarei semplicemente ubriacata nuovamente per poi svenire sul divano e con il tempo tutto sarebbe tornato alla normalità.

Andai in cucina ed afferrai una bottiglia di vodka, la tracannai in pochi secondi, quando mi arrivò la botta dovetti per forza sedermi ma non prima di prendere un'altra bottiglia, non avevo intenzione di alzarmi tanto presto da lì.

Svenni sul divano prima di riuscire a finire la seconda bottiglia, anche se me ne resi conto solo quando ripresi conoscenza, aprii gli occhi e lo sguardo subito cadde sulla bottiglia rivesciata per terra, ovviamente ero troppo intontita per realizzarlo subito.

Riuscii a malapena a tirarmi su per afferrare la bottiglia e cercare di bermi il suo contenuto solo per scoprire che era ormai vuota.

Mi strofinai la mano sul viso e solo allora mi accorsi di aver vomitato per terra, non mi ero accorta della puzza, ma non me ne importava molto in quel momento, dopotutto ero troppo stordita per pensare lucidamente, non avevo neanche idea di quanto tempo avessi passato sul divano.

Quando finalmente tornai lucida fui disgustata dal mio vomito e andai, di malavoglia, a prendere la segatura, se non avessi pulito subito la puzza sarebbe rimasta per chissà quanto tempo.

Uscii per buttare fuori la segatura inzuppata del mio vomito e notai da lontano un gruppo di persone, alcuni paesani si erano radunati allo steccato della mia casa. Ero confusa, rimasi sulla soglia della porta ad osservarli senza capire che cosa stesse succedendo, avevano sempre evitato casa mia, quindi ora perché erano lì davanti?

Poi però vidi lui, il ragazzo fantasma, perché era con loro? Perché non stava con suo fratello?

La risposta venne dai paesani che si fecero da parte mostrandomi il ragazzino, ne stavano ben alla larga.

Sicuramente ormai sapevano che il ragazzino poteva vedere i fantasmi.

<Maledetta, anche il ragazzino che hai portato puó vedere i fantasmi, dato che si tratta di un senzatetto abbiamo deciso che tu dovrai ospitarlo per il bene della gente, se lo lasciassimo andare in giro rischierebbe di uccidere qualcuno e non possiamo ucciderlo perché potrebbe nascere un nuovo maledetto, non possiamo rischiare senz sapere le conseguenze> spiegò uno di loro, non saprei dire bene chi, ormai non ero più sicura di chi fosse chi in paese.

Il ragazzino non era molto a suo agio, era agitato, ma dopotutto avevano parlato di ucciderlo, quindi era ovvio che non fosse tranquillo.

<Così magari ucciderà me o io ucciderò lui. Lasciatelo andare e basta, non è un abitante del paese, non avete il diritto di trattenerlo. Ed io non lo voglio in casa.> Protestai ma ovviamente non venni ascoltata.

E così mi ritrovai in casa un ragazzino spaventato che si era da poco abituato al fratello fantasma.

Sospirai seccata per il nuovo coinquilino assolutamente non richiesto.

continua.

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