X: Rinnegati passione traslochi


Quella era una bella situazione.
Bloccati a terra ed impossibilitati a muoversi con una sclerata che aveva tutta l'aria di volerti lanciare fuori dalla nave.
Theo dovette parlare molto forte per farsi sentire attraverso il vento
- Fynn! Dannazione non ne possiamo ragionare? -

- Di cosa dovremo ragionare? Ci sono dei clandestini sulla mia nave e anziché lanciarli fuoribordo, li riaccompagno a casa. Mi pare di essere pure troppo buona -

- Ascolta... -

- No. Non ascolto. Non abbiamo niente da dirci, vi riporto indietro e basta -

La situazione precipitava.
Cosa poteva dire per convincerla?
Aveva bisogno di tempo per pensare e fortunatamente Aaron riuscì a darglielo.
Lanciò a Fynn la freccia del rinnegato e la ragazza la prese al volo.

- Vuoi sbatterli fuori anche se sai che ci hanno aiutato? -

- Che intendi? -

- Leggi il messaggio attaccato alla freccia -
Disse serio il figlio di Atena.

Fynn fece come le era stato detto e dopo averlo fatto sembrava non aver più bisogno di domande.

- Quindi quella dell'aereo è stata un'idea tua? Molto bene -

- Che hai intanzione di fare allora? Ci hanno salvato la vita, abbiano un debito nei loro confronti -
Disse Luois mentre si toglieva i Caestus d'oro imperiale.

- Appena saremo al Campo Mezzosangue dirò a Chirone che è stata una mia idea, così non avrete punizioni -

Ahia.
Ancora non bastava.
Ma Theo forse aveva trovato un modo per convincerla.

- Ehi Fynn, che mi dici della situazione in Europa? -

La ragazza si pietrificò per un attimo, ma tornò fredda quasi subito.

- Non so di cosa parli -

- Invece si. L'altro giorno all'Empire State Building ti ho sentita mentre parlavi con il Receptionist e anche Austro mi ha accennato una cosa simile -

La ragazza socchiuse lo sguardo e per un attimo Theo sentì la pressione del vento intensificarsi
- E se anche fosse? -

- Ci hai visti. Hai visto quanto è forte Mary con la spada, e l'aereo che abbiamo usato per battere l'anemoi gigante l'ha costruito Edricksen in pochissimo tempo. Hai visto quanto valiamo, noi serviamo. E poi Aaron ha ragione, sei in debito con noi, abbiamo salvato voi e la barca -

Sembrava aver toccato il tasto giusto.
Vide la mano di Fynn aprirsi lentamente e mano mano che lo faceva il vento diventava più debole.

- E di te che mi dici? Ho visto che i tuoi compagni sono in gamba, ma tu cosa hai dimostrato? -

Il figlio di Artemide riuscì a sollevare una mano e con quella si diede la spinta per sollevare il busto.
Ora guardava Fynn dritta negli occhi
- Ti ho convinta a portarti con noi. Dovrà pur valere qualcosa -

Continuarono a guardarsi per qualche secondo, poi la ragazza sospirò e lasciò andare la presa del vento
- Ok, mi avete incastrata, ci stò -

Theo si ritrovò davanti Aaron, il quale gli offrì una mano per alzarsi.

- Prego -.

Il giovane riddacchiò, per poi accettare l'aiuto del figlio di Atena
- Mi hai battuto sul tempo. Grazie per l'aiuto ragazzi -.

- Quindi è deciso? Venite con noi? -
Domandò Luois mentre aiutava Mary e Edricksen a tirarsi su.

- Ho detto che va bene -.

Il romano lanciò uno sguardo contento verso Mary.

Theo non sapeva bene il perché ma gli dava un pò fastidio.
Ci pensò Fynn a distrarlo.

- Però così non va bene. La Regina Rossa è attrezzata per ospitare un massimo di cinque persone e adesso siamo sette. Qualcuno deve tornare al campo -.

- Oh... -

Theo si grattò la nuca a disagio, senza sapere bene cosa dire al riguardo e lo stesso valeva per gli altri due rinnegati.
Aaron si fece avanti con un leggero sorriso in volto.

- Francamente non chiedo di meglio. Ho combattuto una volta sola e già mi sono stufato; è meglio se torniamo al Campo Mezzosangue -.

Olivia in tutta risposta gonfiò le labbra e batté un piede a terra
- Uffa! Io invece non sono affatto stanca! Voglio rimanere qui e dare una mano -

- Ma hai sentito Fynn, almeno due persone devono andare a casa. Su, ti prometto che appena siamo arrivati ti aiuto a dipingere i sassi, va bene? -

La figlia di Apollo ci pensò su e dopo qualche secondo recuperò il suo solito sorriso da bambina
- E va bene, ma se poi te lo rimangi mi arrabbio -.

Theo si avvicinò ai due
- Ehi ragazzi... -

- Non ti preoccupare Theo. Possiamo capire che la vostra presenza sia necessaria qui, non dovete giustificarvi. Teneteci aggiornati con i Messaggi Iride, va bene? -

- Assolutamente. Ah, dovresti farmi un favore... -

Il rinnegato si avvicinò all'orecchio del figlio di Atena e sussurrò qualcosa.
Aaron rispose semplicemente con un cenno del capo a qualsiasi cosa gli avesse detto l'amico. Poi Olivia gli prese un braccio.

- Sei pronto per un bel salto-luce? -

- Non lo avevi chiamato "salto solare" qualche giorno fa? -

- Si, non ho ancora deciso un nome. Magari mi puoi aiutare a trovarne uno -

- Vedremo se ne avrò voglia -

E dopo aver salutato ancora una volta il gruppo, Aaron e Olivia sparirono in un lampo di luce abbagliante.

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Fynn doveva essersela presa per quello che era successo, perché solo cinque minuti dopo aver salutato i loro amici, Theo e compagni si erano ritrovati a spazzare il ponte della Regina Rossa e liberarlo dagli strati di polvere provocati dall'uccisione di tutti quegli Anemoi.
Il capitano della barca aveva procurato degli scopettoni ai quattro e poi si era comodamente sdraiata su una sdraio a leggere una rivista.
Non sapeva dire per quanto spazzarono, ma lo fecero per abbastanza tempo da esasperare Louis.

- Ehi! Guarda che puoi anche darci una mano tu! -

- Sono il capitano. Il capitano non deve fare lavori da mozzo -

- Bhè se è per questo io sono il capo dell'impresa, quindi posso ordinare a tutti di riposarsi -

- Alt! Sarai il capo dell'impresa ma il capitano della nave sono io e dimmi un pò: dove siamo ora? Sulla nave o sull'impresa? -

- Questa domanda non ha senso-

- La tua faccia non ha senso -

Dopo quella risposta Louis sembrò arrendersi nel discutere e francamente Theo non lo poteva biasimare.
Reggere le stranezze di Fynn sembrava una cosa dura.

Il figlio di Artemide continuava a spazzare placidamente, notando distrattamente che Mary aveva i capelli castani in quel momento.
Dopo un pò aveva imparato che "castano" equivaleva a "tranquillo".
Forse mentre lavorava si stava perdendo nei suoi pensieri, ed in effetti sembrava piuttosto assorta in quel momento.

- Comunque vorrei farti notare che se usassi i tuoi poteri del vento, potresti spazzare via la polvere in pochi secondi -.

- Ma così non ci sarebbe gusto -
Rispose Fynn, mentre usava i suoi poteri per far volare da lei un bicchiere pieno di succo.

Quella conversazione fece provare a Theo un senso di deja-vu ed il pensiero finì inevitabilmente su Sisifo.

- Sai, credo di sapere di chi sei figlia: tuo padre è Eolo, vero? -

- No -.

- No? Eppure hai gli stessi poteri di un nostro amico figlio di Eolo; anzi, a dirla tutta i tuoi mi sembrano pure più forti -.

- Non sono una semidea. Mia madre era una ninfa del vento, mio padre un comune mortale -.

Theo rimase leggermente sorpreso da quelle parole
- Quindi sei una mezzaninfa? Ma al campo hai detto... -.

- Al campo ho detto di essere una mezzosangue, non una semidea. C'è una bella differenza -.

- Bhè, non fa una piega-

In quel momento, Edricksen buttò fuori bordo una gran quantità di polvere e dopo aver dato uno sguardo di sotto, si intromise nel discorso
- A proposito Theo, cosa hai sussurrato ad Aaron? -

Il semidio sobbalzò leggermente e si avvicinò al figlio di Efesto per non farsi sentire
- Gli ho detto di non farsi vedere per far scoprire a Chirone il più tardi possibile che siamo qui. L'ho sussurrato perché avevo paura che Fynn ci sentisse-

- Credo che farà comunque due più due non appena vedrà che siamo spariti -

- In quel caso potremmo essere d'ovunque -

I due ragazzi continuarono a discutere e Louis li guardava distrattamente.
Francamente la loro presenza non lo faceva andare fuori di testa perché alla fine gli interessava solo Mary. Non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Theo.
Si era dimenticato dove, ma era sicuro di averlo già visto da qualche parte.
Mentre cercava di sforzarsi però, si rese conto che ormai avevano finito di spazzare il ponte, quindi andò da Fynn, che nel frattempo aveva messo le mani dietro la nuca, mentre la rivista era abbandonata sul suo volto.

- Senti un pò, non dovresti portare i nuovi arrivati a fare un giro della barca? -

Fynn rispose semplicemente con una russata, segno che si era appisolava.

- Certo che sei brava a scansare gli impegni -
Rimuginò il Romano ad alta voce, per poi dirigersi verso il gruppo, che intanto era occupato a mettere a posto gli scopertoni.

- È crollata? -

- Già. Il tour ve lo faccio io. Andiamo prima iniziamo, prima finiamo -

I quattro entrarono sottocoperta e nel momento stesso in cui si chiuse la porta, Fynn si tolse la rivista dal viso ricominciando a leggere.

- Hai ragione Luois, sono brava in queste cose -

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La Regina Rossa non era esattamente la barca più bella che c'era in circolazione.
Dalla condizione del legno si vedeva che aveva i suoi anni e nell'aria c'era un odore dolciastro di resina.
Chi l'aveva progettata però doveva voler stare comodo.
Già a vederla da fuori Theo aveva intuito che gli interni dovevano essere spaziosi e le sue speranze si rivelarono vere.
Appena entrati ci si imbatteva in una grossa stanza che fungeva da salotto, sala da pranzo e cucina contemporaneamente e finiva in un lungo corridoio che portava ad un magazzino, dove erano conservate un bel pò di cianfrusaglie.
Ai lati del corridoio, c'erano molte porte, che conducevano sicuramente alle cabine.
Louis fece vedere ai rinnegati le loro stanze personali e siccome Fynn ne aveva preparate solo tre, il gruppo dovette risistemarne una per far tornare i conti.
Non fu difficile; l'unico problema che incontrarono era che quella cabina era l'ultima nel corridoio e far passare il materasso da lì, aveva richiesto un pò d'olio di gomito.
A lavoro finito, Theo aveva capito che da adulto avrebbe preferito non lavorare come addetto ai trasporti.

- Senti Luois, ma non potevamo prendere un materasso dalla cabina accanto a questa? -
Domandò indicando la penultima cabina.

- No, quella è chiusa a chiave -.

- Perché? Cosa c'è lì dentro? -

- Non lo so. Quando l'ho chiesto a Fynn ha evitato l'argomento come la peste -

Theo sinceramente non ci vedeva niente di strano.
Forse quella era soltanto la cabina di Fynn e preferiva che rimanesse off-limits.
Probabilmente anche Luois aveva pensato la stessa cosa.
E allora perché aveva quella sensazione strana?
Appena vide che i ragazzi tornavano nella stanza grande, lui rimase un pò indietro per origliare alla porta.
All'inizio non sentiva nulla, ma poi dopo aver chiuso gli occhi, un suono arrivò al suo orecchio.
Era regolare, debole, sordo e sembrava filtrato da qualcosa che non era la porta. Ebbe difficoltà ad identificarlo, ma dopo qualche secondo capì: un tamburo.
O meglio, uno stereo che dava una melodia suonata con un tamburo.
Theo staccò l'orecchio.
In quel momento, quasi al buio, da solo, cullato da quel suono misterioso, si sentì pervaso dall'inquietudine.
Perché Fynn teneva uno stereo acceso in una stanza dove non c'era nessuno?
Sempre ammesso che non ci fosse nessuno...
Il figlio di Artemide si costrinse a scuotere la testa per dimenticare il tutto, per poi tornare dai suoi amici, lasciando quel suono da solo nel corridoio.

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Il pomeriggio fu curiosamente normale.
Nessun attacco.
Nessuna stranezza.
Solo un gruppo di ragazzi che si divertivano su una nave.
A cena, Fynn aveva fatto una specialità danese con un nome assurdo, ma di cui Mary e Theo si innamorarono al primo assaggio.
Finito il pasto, il gruppo decise chi doveva sparecchiare giocando a morra e risultò che l'unica vincitrice fu Mary, la quale, canticchiando, prese la spada per andare sul ponte a fare pratica.
Dopo aver perso nel duello con Louis era chiaro che doveva intensificare i suoi sforzi se un giorno voleva anche solo sperare di battere suo padre.
E poi gli piaceva allenarsi.
La fatica la aiutava a riordinare le idee.
Uscì sul ponte, accolta da uno sconfinato cielo stellato privo di nuvole, e dopo essersi scaldata, iniziò a tirare dei colpi col la spada.
Mentre colpiva l'aria e sentiva il sudore colargli sulla fronte, i pensieri volarono all'impresa.
Anche se non capiva cosa intendessero Theo e Fynn quando parlavano della situazione in Europa, la missione sembrava molto più semplice rispetto alla precedente.
Non dovevano fare altro che recuperare il frammento di Cagliari e poi aspettare le istruzioni di Efesto per riparare la Crocea Mors.
Non appena l'immagine della spada gli apparì nella mente, sentì la bocca dello stomaco chiudersi.
Il solo pensare a quella dannata spada le faceva venire da vomitare, perché gli faceva pensare a sua madre.
Eseguì un attacco a giravolta e dovette fermarsi bruscamente, altrimenti avrebbe decapitato Theo, che nel frattempo era apparso alle sue spalle.

- C'avrei scommesso che saresti venuta ad allenarti -

- Starlord!!! Avrei potuto ammazzarti -

- Me n'ero accorto -

Il figlio di Artemide sollevò la mano destra, per far vedere all'amica che stringeva in essa un coltello lungo.

- Ti va se ti faccio da sparring? -

Mary ci pensò un attimo.
Fino a poco tempo prima non avrebbe mai permesso a Theo di aiutarla nella scherma, ma durante le settimane di tregua, il ragazzino si era allenato molto, sia con lei che con Percy ed era migliorato piuttosto rapidamente.
Certo, era ancora lontano da poterla battere, ma nonostante l'evidente divario, Theo era abbastanza astuto e rapido da rappresentare un avversario stimolante per Mary.
La ragazzina annuì ed i due incrociarono le lame.
Spada contro coltello lungo.

- A cosa pensavi prima? Avevi una faccia -
Iniziò all'improvviso Theo mentre combatteva.

- A niente. Ero solo sorpresa per averti visto -
Rispose Mary mentre tentava un affondo.

- Sicura? -
Domandò a sua volta parando il colpo.

La figlia di Ares si bloccò un attimo, indecisa se confidarsi o meno.

- Non so se ho voglia di parlarne -

- Non parlarne allora -

Mary rimase un pò stupita dalla risposta di Theo. Avvolte il suo carattere gli faceva dimenticare che tutto sommato era una persona saggia e che sapeva sempre cosa dire in qualsiasi circostanza.
Mentre le lame stridevano nel buio, la figlia di Ares prese una decisione: confidarsi.

- La verità è che pensavo alla Crocea Mors, e farlo mi fa stare male -.

- Per caso c'entra tua madre? Ricordo che a Santa Fe mi dicesti che era una dei guardiani -

Mary tirò un forte colpo a Theo ed il ragazzino non riuscì a contrastarlo. La lama colpi di piatto il palmo della mano destra, facendgli volare via il pugnale, che venne prontamente afferrato da Mary.
La ragazzina, dopo aver puntato la lama alla gola dell'amico, abbassò entrambe le armi ed andò al parapetto, appoggiandocisi per guardare il cielo stellato.

- È vero. Mia madre si chiamava Lucine Hopper e lavorava in un museo di New York, dove inizialmente era conservato il manico della Crocea Mors. Lei aveva il dono di vedere oltre la foschia e dal momento che il museo era molto vicino all'Olimpo, Zeus decise che lei bastava come guardiana, sapendo che i mostri non si sarebbero mai avvicinati in quella zona. In effetti aveva ragione; mia madre non subì nessun attacco ed alcuni Dei facevano frequentemente visita al museo sotto forma di mortali per controllare che non succedesse niente -

- Tua madre doveva essere coraggiosa per aver accettato una simile posizione. Cos'è successo dopo? -

- Ares. Ecco cosa è successo... -
Le parole di Mary avevano perso tutta la calma ed in contemporanea, i suoi capelli si tinsero rapidamente di rosso.
-... Iniziò a mettersi in testa di ricostruire la Crocea Mors per spodestare il padre ed iniziò proprio dal manico, visto che era a due passi dall'Olimpo. Ares era quello che faceva più spesso visita al museo di mamma e piano piano iniziarono a parlare. Divennero amici, poi fidanzati, ed infine concepirono me. Ovviamente a lui non importava di mia madre, lo faceva solo per avvicinarsi il più possibile al frammento. Mia madre ebbe appena il tempo di mettermi al mondo prima di rendersi conto che c'era qualcosa che non quadrava. Ares le rivelò le sue intenzioni, sperando di portarla dalla sua parte facendo leva sui sentimenti, ma mia madre decise di dire tutto a Zeus. Ares per fermarla prese il frammento della spada e la trafisse fino ad ucciderla -

Theo sentì un improvvisa stretta al cuore.
Non era preparato per sentire una cosa del genere.

- M... Mary... -
Disse sollevando una mano verso l'amica.

Mary però non sembrava prossima a piangere o a lasciarsi andare, anche se l'amarezza sul suo viso poteva indurre a pensare il contrario.

- Non ti preoccupare, sto bene. Comunque Ares non riuscì a tenerlo nascosto e non ci volle molto prima che Zeus lo scoprì. Riprese il frammento, mettendolo in un santuario sull'Olimpo e punì duramente Ares per quello che aveva fatto e lui, che considerava mia madre la causa del suo fallimento, mi rinnegò per ripicca. Chirone mi ha preso appena nata e mi ha ospitato al Campo Mezzosangue e quando compì 8 anni mi rivelò quello che era successo a mia madre. Il giorno dopo ho iniziato ad allenarmi -

Mentre parlava, i suoi capelli assumevano una curiosa tonalità rossa, sfumata di blu.
Theo adesso capiva molto meglio il fardello che la sua amica portava ogni giorno e comprendeva il motivo del suo dolore quando perse contro Louis.

- È un bell'impegno -

- Non potrò mai perdonare Ares. E finché la mia spada non avrà assaggiato il suo icore, non potrò avere pace -

Theo cercò le parole giuste da dire a Mary.
Voleva aiutarla, voleva farla stare meglio.
Ma la verità era che non sapeva cosa dirle.
Si ritrovò a boccheggiare, perennanente in bilico tra dire qualcosa o no, ma la paura di dire cose inappropriate o inutili lo fermava. Mary sembrò accorgersene e dopo un sospiro recuperò il sorriso.

- Non darti pena Starlord. Otterrò la mia vendetta e tutto finirà bene -

La figlia di Ares guardava serena le stelle, con i capelli castani che oscillavano dolcemente, cullati dal vento.

- Non c'era bisogno di raccontarmi tutta la tua storia. Perché hai deciso di confidarti? -

- Sei stupido? Mi sono confidata con te perché sei mio amico, niente di più, niente di meno -

- Ma a Edricksen non hai mai raccontato tutto questo, vero? -

Mary per un attimo rimase in silenzio e strinse le mani sul parapetto.

- Forse te l'ho raccontato perché sentivo il bisogno di renderti partecipe del mio obbiettivo. Sai cosa pensano i semidei sul fatto che voglio battere Ares? Che sono un'illusa e che spreco la vita con allenamenti troppo duri. Perfino Edricksen, Chirone ed i sette, anche se non me lo dicono apertamente glielo leggo negli occhi quello che pensano... -

Mary si voltò verso Theo e il ragazzino sentì su di lui tutto il peso di quello sguardo.

-... in tutti questi anni, il solo che mi abbia detto che ce la posso fare sei tu -

Theo si accorse che la sua amica era un pò arrossita ed in tutta risposta sorrise e si arrampicò sul parapetto, allargando le braccia per mantenere l'equilibrio e facendo qualche passo in avanti.

- Che vuoi che ti dica? Fino ad un mese fa se qualcuno mi avesse parlato di Satiri, semidei, Dei dell'Olimpo, o riva del genere, avrei pensato che fosse suonato, ma adesso scopro che è tutto reale. Per cui, se una semidea vuole sconfiggere un Dio e tutti dicono: perché dovrebbe farcela?.
.. -

E si voltò sorridente.

-... Io rispondo loro: perché NON, dovrebbe farcela? -

Mary non poté fare a meno di trattenere una risata dopo averlo sentito.

- Perché è un Dio, immagino -

- Ehi! Guarda che io cercavo di essere incoraggiante! -
Protestò mettendosi a sedere sul parapetto.

- Comunque Theo... non sai quanto mi faccia piacere averti al mio fianco. Grazie -

- Non devi ringraziarmi. Sei mia amica, è ovvio che ti sostenga. Vorrei fare di più -

- Puoi farlo -
Disse colpendo la spalla del ragazzino con un colpo piatto.

- Ahi! Ma che fai?! -

Mary gli lanciò il coltello e tornò al centro del ponte
- Puoi aiutarmi a diventare più forte. Forza, torniamo ad allenarci, sennò prendiamo freddo -

Theo guardò il coltello e sorrise.
Forse aveva ragione dopotutto.
Non sapeva cosa dirle, ma alla fine non importava.
Bastava farle sapere che il suo coltello era a sua disposizione sempre e comunque.
Si diede lo slancio e tornarono a combattere.
Le lame si incrociarono nuovamente, generando scintille, le quali, nell'oscurità della notte, si confondevano con le stelle nel cielo.

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Buonciao😁
Tutto a posto?
Spero di sì.
Non ho voglia di scrivere l' angolo autore quindi ciaooo😘

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