~L'amore è una piuma~
Dentro di me sentivo un tornado muoversi, tante emozioni contrastanti che non volevano abbandonare la mia testa.
L'avevo rivisto dopo quasi sei mesi di silenzio totale, e solo Dio sapeva quanto mi fosse mancato.
Mi sembrava strano come una persona potesse entrare a far parte della mia vita senza nemmeno rendermene conto e capire poi che senza di essa si sarebbe formato un vuoto denso, pesante e ingombrante, un vuoto che pesava quanto una tonnellata di ricordi.
In quel momento avere Riccardo accanto era come percepire una nuova consapevolezza, quell'accettazione che ti fa palpitare il cuore.
Mi faceva comprendere che tutto quello che avevo provato in un anno era stato vero.
Quell'amore che mi aveva colpito come una valanga non era solo un sogno. Era la realtà dei fatti.
Ci fermammo proprio davanti a quel lampione, l'unico punto fermo di un amore in continuo movimento.
《Vieni.》
La sua mano si appoggiò delicatamente sulla mia schiena mentre mi accompagnava alla panchina poco lontana dal marciapiede sul quale, più di un anno fa, ci eravamo incontrati per la prima volta.
Durante quei mesi travagliati io avevo parlato anche troppo, gli confessavo quotidianamente il mio amore.
Ero sempre stata molto sincera con lui, perché non dire semplicemente la verità? Mi chiedevo.
Cosa ci guadagnava la gente a nascondersi dietro a stupide bugie?
A questa domanda però, forse, non avrei mai ricevuto una risposta soddisfacente.
《Dimmi, ti ascolto.》
Lo guardai speranzosa, attendevo le sue parole come se fossero un bene prezioso che mi avrebbero salvato da un male copioso.
《Voglio chiederti scusa Margherita, per tutto quello che ho fatto, o meglio, per tutto quello che in realtà non ho mai fatto o detto.》
I suoi occhi castani mi guardavano insicuri, erano lucidi e grandi, era uno sguardo poco comprensibile, velato da un mistero irresistibile che mi aveva sempre affascinata.
Rimasi in silenzio, aspettando che la sua voce inondasse l'aria intorno a noi.
《Sai quali erano le mie paure, conosci quella continua voglia che avevo di non accettare la mia vita dopo la morte di mia madre.》
Si passò una mano fra i capelli scuri, ricordavo ancora la loro morbidezza, quanto fossero lisci quando un tempo li stringevo fra le dita.
《Ma poi sei arrivata tu Margherita, tu mi hai dato di nuovo la voglia di vivere veramente, di amare senza riserve tutto quello che mi circonda, te compresa.》
Sentii immediatamente la sua vicinanza, il suo respiro mi sfiorava le labbra.
Era strano sentire quelle parole, le avevo cercate in quei giorni freddi, nei ricordi che mi passavano davanti, nel caffè caldo appena sveglia, in una lacrima, tra le pagine ingiallite di un libro senza fine. Avevo cercato quelle parole nella pioggia e nel sole, nella neve e nel mio cuore, finalmente le avevo trovate nel suo amore.
Era chiaro come, quelle goccioline d'acqua che in quel momento sgorgavano come un fiume in piena dai miei occhi, fossero la felicità.
Ma non potevo lasciarmi andare a tutto ciò, non dovevo dimenticare quello che mi aveva detto durante i mesi precedenti.
《Te l'ho detto Ric, mi hai fatto soffrire, tanto. Dov'eri quando stavo male? Dov'eri durante quelle giornate che mi sembravano non finire mai? Ti cercavo, ma tu non c'eri.》
Distolsi lo sguardo tornando con la mente indietro di qualche mese.
《Lo so, sono stato solo un codardo, ma ora sono qui per dirti che sarà diverso stavolta, credimi, dammi una possibilità.》
Non l'avevo mai visto in quelle condizioni, era sempre stato un tipo freddo, che riusciva a darmi qualche dimostrazione quando più gli aggradava. Capii in quel preciso istante che qualcosa dentro di lui era cambiato.
《Quindi lasciami parlare.》
Usò un tono perentorio.
Annuii poco convinta mentre riportavo il mio sguardo sul suo volto.
《In tutti questi mesi ho capito che ti amo Margherita, è un amore folle, è il mio cuore che batte all'impazzata solo per te, sono i miei occhi che trovano la luce solo nelle tue iridi, sono le mie mani che vogliono toccare solo il tuo corpo. È tutto ciò, è l'insieme di quello che sono e di quello che ero.》
Le sue dita gelide toccarono la base del mio collo, si arrampicarono sulla mia pelle fino ad arrivare alle mie guance.
Chiusi gli occhi beandomi finalmente di quella sensazione che tanto mi era mancata.
Poco dopo le sue labbra toccarono le mie.
Respirai fortemente, e mi lasciai trasportare da quel momento senza tempo, mi lasciai trasportare dal suo bisogno inarrestabile di avermi vicina e assecondai i suoi movimenti immergendomi in quel bacio colmo di passione, di amore.
《Non mi lasciare stavolta, dammi una possibilità, per favore Margherita.》
La sua voce roca e bassa raggiunse le mie orecchie, il suo sguardo era ancora puntato sulle mie labbra rosse.
Come avrei potuto farlo?
Avevo sofferto per lui, ne ero consapevole, ma senza la sua presenza la mia sofferenza sarebbe solo aumentata, forse.
Non volevo precludermi qualcosa di così bello e spaventoso alla stesso tempo.
Non potevo. Dovevo provarci, dovevo crederci in quello che desideravo.
《Non ti lascio, non più. Va bene, ti do una possibilità. Non farmene pentire, Riccardo.》
I suoi occhi si illuminarono, sorrise felice intrappolandomi tra le sue braccia.
《Ti amo.》
Disse con voce tremante mentre nascondeva il suo viso fra i miei capelli neri.
《Ti amo, non ho mai smesso di amarti.》
Confessai con il cuore in gola.
Dopo così tanto tempo la vita ci aveva fatto rincontrare, il destino non si era dimenticato di noi.
In quel momento volevo solo rimanere al suo fianco, guardare i suoi occhi incandescenti e trovare in essi la forza che solo lui sapeva darmi.
L'amore era una piuma leggera e bianca, volteggiava intorno a noi come una farfalla dalle ali candide, decideva su cui appoggiarsi per poi rimanere immobile ed espandere la sua magia, io e Riccardo viaggiavamo vicini e quella piuma tanto leggera quanto pesante, però, durante quei mesi si era posata solo su di me, finalmente quel giorno il suo volo era terminato, si era adagiata anche su Riccardo.
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