• QUASI RINATA •

Un mondo in bianco e nero,
le albe di un pallore giallastro,
il cielo di candide nuvole,
stormi di rondini,
questo ho visto da qui,
rintanata in queste quattro mura.

Zero paranoie al mattino,
la solita tazza fumante di latte,
le mani nei capelli scompigliati,
lo sguardo monocorde,
i vestiti sparsi per la stanza,
questa è stata la mia routine.

Il corpo è legato a una lancetta
che porta l'uomo a dubitare
della sua esistenza,
che a mettere in discussione
la sua sicurezza,
fragile essere rinchiuso.

Un giorno sorge un sole radioso...
strano, non ci sono abituata, penso,
serro pochi secondi le palpebre,
respiro a fondo aria,
tossisco sentendomi diversa
o, forse, dovrei dire, normale.

Mi alzo per chiudere le tende,
le sfioro, ma al tocco tremo
di paura, di gioia, di angoscia...
ho bisogno di ossigenare,
mi precipito fuori e annaspo
di continuo, ma sorrido.

I miei piedi corrono da sé,
provando piacere, conforto,
nel tastare quel suolo familiare,
nell'udire i suoni della natura,
nel vedere gli uomini lavorare...
non può essere reale.

Le mani sulle anche,
il fiatone a invadere la gola,
le gambe indolenzite ma vivaci,
la testa in preda a un giramento,
la pelle come il ferro incandescente...
sembra tutto un sogno, eppure vivo.

Mi sento viva, felice,
con me stessa e il resto,
in pace con i miei pensieri,
libera dalla gabbia in mattoni,
rinata dopo l'internamento,
in forze per lottare ancora.

Il mio volto in una pozzanghera
si riflette come in uno specchio,
lei sola sotto i raggi solari,
in procinto di essere prosciugata
come il mio recente passato,
io in bilico tra rinascita e buio.

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Una parvenza di speranza si affaccia finalmente sul mio balcone, intenta a bussare alla mia finestra per risvegliarmi dalle tenebre.
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💫Spazio autrice:💫
Buongiorno a tutti, ragazzi! Ho scritto questa poesia verso metà Maggio, ma purtroppo non ho avuto modo di farvela conoscere, eppure oggi l'ho aggiunta a questa raccolta. Non è stato un periodo facile quello del Covid-19 ma ne siamo usciti, almeno al momento, bene. Ecco, dunque, che in quel periodo ho buttato su carta queste poche parole, sentite, dietro alle quali si celava un senso di nostalgia e monotonia, dato che per mesi tutti siamo rimasti segregati dentro le nostre case. Adesso tutto è diverso, perché siamo andati avanti, ma ci tenevo a condividere con voi anche questo piccolo commento. Spero vi piaccia! ✨

- PowerOff PSY ❣️

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