III. La creatura

Parole: schermo, viscoso, iride, cripta, melodia, caramella, invano, presenza

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Dylan Deer si guardò attraverso il vetro rotto e impolverato del vecchio specchio che avevano trovato. Ammirò i suoi capelli neri perfettamente curati e in tinta con la divisa del medesimo colore, la pelle liscia e priva di imperfezioni, il corpo slanciato e muscoloso e gli occhi, con un'iride azzurra e l'altra verde. L'avevano sempre preso in giro per quel dettaglio, ma lui lo adorava perché lo rendeva diverso da tutti (e più facilmente ricordabile dalle ragazze).
«Adonis, no imitar Narciso» rise Alejandro, mentre illuminava la cripta con la torcia appesa al suo caschetto da minatore.
«Yes, come on! We've molto da mirar!» confermò Hannah, riuscendo a mischiare tre lingue in un'unica frase.
Dylan roteò gli occhi e infilò una mano in tasca per poi tirare fuori una caramella al limone. La scartò beccandosi uno "Shhhh!" infastidito di Alejandro, che cercava di sintonizzare sulle giuste frequenze una specie di microfono per i fantasmi, e lasciò cadere la carta a terra.
«Raccogli! Inquini!» sussurrò Hannah.
«Shhhhhhhhhhhh!!!» ripeté nuovamente il ragazzo spagnolo.
«Escusame, ma lui inquina!» borbottò la ragazza, mentre si chinava a raccogliere la carta.
Il ragazzo dai capelli neri prese una sorta di tablet dallo zaino che aveva in spalla e si avvicinò ad una parete che presentava una piccola apertura. «Vado a vedere» mormorò mentre la luce del suo casco illuminava l'area.
«Aspetta» sentii sussurrare da entrambi i compagni, ma, come al solito, non li ascoltò.
Percorse un breve ed angusto corridoio, così stretto che le sue spalle sfioravano le pareti. Sbucò improvvisamente in una saletta circolare abbastanza ampia, al centro della quale vi era un giradischi che produceva una dolce melodia.
Dylan si avvicinò lentamente all'oggetto, curioso, ma si fermò appena il dispositivo che reggeva iniziò a lampeggiare segnalando strani valori e un intenso profumo di limone saturò la stanza.
Una goccia di uno strano liquido giallognolo e viscoso colò giù dal soffitto e si spiaccicò sullo schermo touch, mentre il ragazzo rabbrividiva avvertendo una presenza dietro di sé.
Si voltò appena in tempo per notare una figura nera che, con un balzo, si avventava su di lui. Sentii un intenso gelo pervaderlo mentre la creatura lo attraversava senza danneggiare il suo corpo.
Cadde a terra, ansimando spaventato e tentò di urlare, ma invano. La caramella gli scivolò in gola, zittendo le sue richieste di aiuto.

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