Girone IX: Traditori
Trama: Trovi il grande lago ghiacciato di cui hai sentito parlare di tante storie quando eri piccolo.
Intrappolati nel ghiaccio sono puniti i colpevoli di tradimento contro coloro con i quali avevano relazioni speciali.
Usa la tua magia per liberare uno tra i migliaia di peccatori e farlo scappare, però dicci perché lo state facendo e chi state salvando.
Numero massimo di parole: 1'500
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Mi stringo nel mantello nero, sbuffando fuori dell'aria che si condensa immediatamente. In mezzo a questo lago ghiacciato, all'interno di un'ampia grotta, fa freddo e io odio il freddo. Sto cercando una persona importante per chiedergli un'informazione che possa togliere mio padre dalla depressione in cui è caduto ormai da anni; odio vederlo così.
Odio molte cose, ma preferisco cercare di cambiarle invece di lasciarle così.
Guardo l'immenso lago che si espande attorno a me mentre cammino con cautela, per evitare di scivolare e rompermi qualcosa proprio alla fine del mio viaggio (soprattutto, vorrei evitare di morire sbattendo stupidamente la testa dopo essere sopravvissuto ad un mostro nel fiume e ai fiori tossici del Maskinganna che ha rovinato il mio riposo ristoratore). Intrappolati nel ghiaccio vi sono molti uomini e donne, ma non posso perdere tempo con loro, sto cercando qualcuno in particolare. I miei occhi vagano, sperando di individuare un viso familiare oppure dei lunghi capelli bianchi e lisci, che da piccolo mi piacevano da impazzire. Lo chiamerei ad alta voce, sperando in una sua risposta, ma non voglio rischiare di svegliare qualche mostro di cui non conoscevo l'esistenza.
Poi sento qualcuno che emette uno strano verso di stupore e mi volto, riconoscendo l'anziano consigliere di mio padre. Mi avvicino a lui e mi inginocchio, sorridendo. Il ghiaccio sembra emanare una strana luce, fioca, ma abbastanza da vedere i volti. I lineamenti scavati sulla faccia angelica, le rughe, i capelli lisci e morbidi... è proprio lui. <Ithuriel> sussurro felice di averlo finalmente trovato.
<Re... re Fryogard... siete... siete voi?> mormora stupito, guardandomi con gli occhi color ambra, che solitamente erano sempre abbinati a lunghe tuniche dorate.
<No> mormoro allungando una mano per sfiorargli il viso. Non riesco a toccarlo e in realtà lo vedo semitrasparente, perché è solo un'anima, ma è il gesto a contare per me. <Sono suo figlio> specifico sorridendo.
<Principino...> sorride lui <Siete diventato grande>.
<Ho diciotto anni, ormai> rispondo sapendo di assomigliare moltissimo a mio padre.
<I capelli neri, gli occhi blu... il fisico... i vestiti rigorosamente neri... siete identici> dice con dolcezza. Ancora non capisco come possa essere finito qui; è stato un padre per me e anche per mio padre, è sempre stato dolce con tutti, attento al Regno... è proprio impossibile.
<Aspetta. Ti libero> dico chinandomi verso di lui. Poso una mano sulla superficie ghiacciata e fredda e chiudo gli occhi, concentrandomi. Cerco di raggiungere tutto il calore che possiedo per poi farlo fluire verso la mano, che sento pian piano scaldarsi. Il ghiaccio inizia a fondersi fino a che il buco non si allarga abbastanza per permettere ad Ithüriel di uscire dalla sua prigione.
Si siede sul bordo della pozza che si è formata e mi guarda, sempre più stupito. <Hai ereditato il potere del fuoco da tuo padre?> chiede.
<No> rispondo sorridendo, scuotendo la testa, mentre mi accovaccio sulle gambe <Io non lo controllo, posso solo far fondere le cose... tipo il ghiaccio>.
L'uomo annuisce, accennando un sorriso. So a cosa sta pensando, anche perché sono venuto a chiedergli informazioni proprio su quella persona che aveva conquistato il cuore di mio padre anni prima della mia nascita e che controllava il ghiaccio.
<Perché sei venuto fin qui? è un viaggio pericoloso> dice guardandomi.
<Voglio sapere perché sei finito qui... perché ti sei ucciso così... cos'è successo con quella persona? Papà sta male, voglio trovarla... dimmi che sia dov'è>.
<Il re sta male?> chiede stupito, sbiancando leggermente <Adesso... quanti anni ha? Io... sono qui da... t-tre... forse... no... se tu...>.
<Sei qui -se ci sei arrivato subito dopo la morte- da quasi quattro anni, Ithüriel> dico serio <Mio padre è in una sorta di depressione da quasi quattro anni... da quando sei morto>.
<Cosa? Perché?> chiede stupito.
<Non lo so> mormoro con le lacrime agli occhi <C'entra quella persona... dimmi che sai dov'è>.
<Temo di non saperlo, ragazzo> mormora scuotendo la testa <Potrebbe anche non essere più in vita da quanto so>.
<Cosa?> chiedo sgranando gli occhi.
<Io... l'ho fatto solo per il bene del Regno... ma non sapevo come fare> ammette abbassando lo sguardo <Ero riuscito a convincerlo a sposare una donna, tua madre, ma continuava a vedersi con lui... il popolo era arrivato a capirlo... un re che tradisce la moglie incinta non è una cosa accettabile, così come un re che non darà eredi di sangue> spiega guardandomi <Ho rapito quel ragazzo, una notte, e l'ho portato lontano. L'ho lasciato in una locanda lontana dal Regno, sperando che capisse e andasse via, ma il giorno dopo sono venuto a sapere che quella stessa notte la locanda ha preso fuoco... nessuno sa se il ragazzo sia scappato o meno> ammette sospirando <Ho provato a cercarlo... ma non c'è stato nulla da fare. Fryogard ha saputo che il ragazzo era andato via e... era troppo da sopportare il suo dolore. Sapevo che lo amava, ma non potevo fargli continuare quella relazione... il Regno... capisci> sussurra con la voce strozzata dal pianto.
<Capisco> mormoro annuendo <Ma mia madre è morta quando avevo tre anni... lui... potrebbe...> dico senza continuare la frase.
<Sì, potrebbe rimettersi con quel ragazzo. Non sarebbe una bella immagine per lui o per te -sempre che la mentalità bigotta dei sudditi non sia cambiata- ma potrebbe>.
<Non sai proprio nulla su quel ragazzo?> chiedo guardandolo.
<Nulla. Mi dispiace principino> mormora chiamandomi come mi chiamava quando ero piccolo.
<Perché non gli hai mai detto nulla invece di suicidarti?>.
<Non potevo sopportare di vederlo così, te l'ho detto>.
<Ma da quando sei morto è peggiorato>.
Ithüriel sospira <Mi dispiace... so di aver rovinato tutto. Ma avevo novantaquattro anni, sarei comunque morto a breve>.
<Non è detto. Ti ricordo arzillo... sei anche riuscito a rapire un ragazzo>.
<Drogato. A rapire un ragazzo drogato> specifica <L'ho fatto cadere in un sonno profondo. Per questo non so se possa essere sopravvissuto all'incendio, magari stava ancora dormendo e non si è accorto di nulla>.
Annuisco. <Perché sei qui?> chiedo guardandolo.
<Ho tradito la fiducia del re, che ho sempre cresciuto come un figlio> spiega posando una mano sul ghiaccio <Questo è il contrappasso per coloro che in vita hanno negato l'amore e il calore umani>.
<Ma tu non lo hai mai negato, sei sempre stato al mio fianco, a quello di mio padre e a quello di mia nonna> dico confuso. Chiunque governi queste cose non può essere così ingiusto!
Ithuriel si stringe nelle spalle <Così va la vita, ragazzo. Ora... è meglio se torni a casa... come hai fatto ad arrivare qui?> chiede assottigliando lo sguardo.
<Sono andato da quella maga... Quella che di di poter vedere i morti> rispondo e sorrido vedo l'occhiataccia dell'uomo. Non si fida di questo genere di persone. <Le ho chiesto di dirmi dov'eri e così ha fatto, ma mi ha anche dato la possibilità di raggiungerti. Mi ha fatto addormentare e poi mi ha spedito qui. Ho compiuto un lungo viaggio percorrendo tutto l'Inferno, ma eccomi> concludo stringendomi nelle spalle.
L'uomo scuote la testa <Come tuo padre... mai pensare alle conseguenze, eh? Però apprezzo il gesto e ho apprezzato molto rivederti> sorride prima di alzarsi. <Ora vai, devi tornare a casa> dice mentre mi alzo anch'io. So bene di non poter stare per troppo tempo nel regno dei morti e devo ancora rifare tutto il viaggio al contrario.
<Vieni con me> dico guardandolo, ma lui scuote la testa.
<Non posso, lo sai. Chi è morto, è morto> mormora amareggiato <Ma ora, grazie a te, posso muovermi. Non essere triste> sorride guardandomi con dolcezza.
Di nuovo, sento gli occhi lucidi e un groppo in gola che mi rende faticoso respirare. È doloroso dirgli addio per la seconda volta.
<Saluta tuo padre, digli che gli voglio bene e che mi dispiace> sorride e io annuisco, sperando che questo lo aiuti a scontare più velocemente la sua pena ingiusta.
<Va bene> mormoro a fatica.
<Era del Regno del Fuoco, ma il padre era del Regno del Ghiaccio> dice alludendo sicuramente a quel ragazzo.
Annuisco, ma qualcosa mi dice che lui ha già cercato ovunque. <Ciao, Ithuriel. Stammi bene> sorrido facendo un passo verso di lui. Ci abbracciamo, ma le mie braccia passano attraverso il suo corpo e avverto solo una sensazione di freddo. Chissà perché, invece, ero riuscito ad afferrare lo strano vecchio per tirarlo fuori dal fiume Stige...
Guardo l'uomo per l'ultima volta e mi volto, ripercorrendo la strada al contrario. <Ehi!> mi richiama lui <Si chiamava Tae-hyung!> mi urla prima di sventolare la mano e salutarmi.
Lo ringrazio e riprendo il mio viaggio verso casa, mentre ripeto quel nome e cerco di immaginare come poteva essere e come potrebbe essere ora. Mio padre non mi ha mai fatto vedere una foto e, in realtà, non mi ha mai parlato di questo ragazzo, ma ho scoperto di lui ascoltando le dicerie del popolo e pregando in ginocchio Ihuriel di dirmi qualcosa.
Tae-hyung. Ti ritroverò. Anche se dovessi girare tutti i regni di tutta Mantarys. È una promessa.
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[1500 parole]
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