Un goccio di Veritaserum

Draco, sentendo il torpore passare, si mise seduto e fece per alzarsi in piedi, ma la sua controparte non fu d'accordo e lo puntò con più decisione. –Stai giù! Non ho detto che puoi alzarti!-

-Infatti non te l'ho chiesto, Granger. Datti una calmata- rispose l'altro noncurante. Si sistemò con attenzione gli abiti e i capelli, un po' scombussolati dalla caduta, e cercò di scaldarsi la guancia gelata con il palmo della mano, la percepiva appena. –Mi era parso di capire che avessimo un accordo, perché hai cambiato idea?- domandò, con espressione piuttosto delusa.

La ragazza aveva la bocca stretta e non sembrava apprezzare la sua nonchalance. –Non mi sei mai piaciuto e ora che ti riconosco appena mi piaci ancora meno. Sembri molto peggio di quanto ho sempre pensato: un vero mangiamorte e io non scendo a patti con un assassino.- Indurì la mascella con aggressività.

Draco comprese la sua diffidenza, del resto loro erano dei bravi e buoni Grifondoro. Vederlo usare la maledizione su quegli uomini doveva averla impressionata. –Nemmeno se può esserti d'aiuto? Se il Veritaserum confermasse ciò che dico, e sta pur certa che succederà, continuerai a non fidarti? Ho bisogno di saperlo, perché se non lo farai... allora non potrò nemmeno io.-

Lei restò di nuovo sconcertata davanti a quella domanda, ma non fece in tempo a rispondere. Ron ed Harry erano giunti proprio in quel momento: il giovane Potter era di guardia dalla parte opposta rispetto alla compagna.

-Malfoy? Come diavolo sei riuscito a trovarci?!-

-Ah, perfetto...- commentò annoiato il platinato, voltandosi e incrociando le iridi smeraldine della sua nemesi. –Incredibile, dubitavo saresti riuscito a vestirti peggio di Lenticchia.- Con il solito disgusto da snob, guardava i pantaloni in pile del mago, di un blu scuro, accostati a un maglione di lana arancio intenso che spiccava sotto il gonfio giubbotto nero. L'indumento era un regalo della signora Weasley, in realtà nemmeno Harry lo adorava, ma almeno teneva al caldo.

-Vuoi che ti faccia saltare tutti i denti, furetto?!- Avanzò Ron sul piede di guerra, muovendosi nella sua direzione. Harry però lo fermò afferrandolo per il braccio.

Draco gli regalò un sorrisino bieco. –Sarei sempre più bello di te, donnola.- E tornò con alterigia su Potter, l'unico di cui gli interessava, palesando le sue intezioni. –Sono qui perché voglio aiutarti a distruggere gli Horcrux, così elimineremo una volta per tutte Voldemort.-

Il giovane grifone spalancò le palpebre con sorpresa, mentre Ron, dopo un breve silenzio di sconvolgimento, scoppiò a ridere.

Il Serpeverde però ignorò quell'intervento sardonico e continuò: -Segnati pure le domande che vuoi pormi e con le quali potrai capire se mento o meno, se voglio tradirvi o se, non so, sto cercando di trascinarvi in una trappola o altro. Berrò del Veritaserum preparato da voi e fugherò ogni vostro dubbio.-

Harry non riusciva a credere alle sue parole. Sembrava davvero convinto delle sue intenzioni. Lanciò dunque un'occhiata a Hermione, cercando una sua conferma, e lei annuì appena, anche se Draco non la vide, era ancora sotto tiro.

-No, aspettate... gli credete?- Ron appariva preso dallo sconcerto. –Credete a Malfoy? Siete impazziti?!-

Draco sbatté le palpebre ripetutamente, neanche avesse avuto un'illuminazione. –Ah, ma allora sei stupido proprio come pensavo! No, idiota, si fideranno dopo che avrò bevuto il Veritaserum! Sai a cosa serve?- gli domandò, rinnovando il suo sarcasmo a ogni parola. Come poteva fare il bravo con persone simili?

-Adesso mi hai stancato!- riprese il rosso, tirando fuori la bacchetta pronto ad attaccarlo, ma Hermione fu più rapida e gli afferrò il braccio, obbligandolo ad abbassarlo. La serpe osservò quella scena patetica, ma stavolta tenne la bocca chiusa.

 –Che fai, 'Mione!?-  Non avrebbe dovuto fermarlo, Malfoy meritava una lezione... e la meritava da molto tempo!

-Voglio interrogarlo, almeno per sapere cosa sa su Tu-sai-chi e gli Horcrux- decretò lei e Harry fu presto d'accordo. –Sì, anche io.-

Draco si era rimesso le mani in tasca, c'era piuttosto freddo lì fuori. –Quindi siete intenzionati a prendermi quelle informazioni e...?-

I due si guardarono un momento, cercando il supporto reciproco, poi la ragazza rispose: –Vedremo.-

...

Quando il Serpeverde varcò la soglia della tenda, rabbrividì nello scoprire che era conciata peggio di quanto non sembrava da fuori. Delle lampade a olio illuminavano di un giallo caldo l'interno, creando zone d'ombra negli spazi non utilizzati. L'ammobilio era misero: all'ingresso c'era un tavolino dove radunarsi, su cui erano impilati libri e fogli pasticciati, poco oltre invece poteva scorgere un cucinino, ma di certo non si occupavano i draghi nani di regolare l'intensità del fuoco. Lo spazio era stato ampliato da qualche incantesimo, ma, a suo dire, non era bastato a rendere l'ambiente confortevole.

I tre si sedettero, lasciando cadere a terra alcuni fogli e penne, infastidendo un po' il Malfoy. Non era abituato al disordine. "Oh, Salazar... Immagino che a questo dovrò proprio abituarmi." Mentre i grifoni parlottavano fra loro ne approfittò per esplorare. Vedeva solo due letti in quello spazio principale, il terzo forse era nascosto. Scommise che fossero anche sprovvisti di un bagno o di una doccia e il pensiero riuscì a contorcergli lo stomaco. Sarebbe davvero riuscito ad affrontare quella nuova e scomoda situazione? I suoi dubbi erano sempre più grandi.

L'unica nota positiva, forse, era la presenza di un piccolo falò interno, anche se vederlo spento gi fece capire che non erano interessati a mantenere l'ambiente riscaldato. Di sicuro trascorrevano le giornate a fare la guardia. Tempo buttato, in pratica.

Raggiunse i legnetti accalcati, accendendoli con un colpo arzigogolato di bacchetta. -Focus- Gabriel gli aveva riempito la testa di innumerevoli incantesimi che avrebbero potuto aiutarli a vivere nei boschi, ma non aveva realizzato, fino a quel momento, che li avrebbe utilizzati sul serio.

-Malfoy! Spegni subito! Si riempirà la tenda di fumo!-

-Non succederà, è un incantesimo apposito. Datti una calmata anche tu, donnola.-

Ron avrebbe voluto mettere in riga l'odiato intruso, ma Hermione lo aveva richiamato all'ordine appena in tempo. -Ronald, torna qui, per favore.-

La serpe si era preso una sedia e aveva iniziato a sbottonarsi il cappotto. Sotto portava una camicia bianca scaldata da un aderente maglione verde scuro. Si sentiva fradicio però e questo era dovuto ai pantaloni zuppi che indossava. Gabriel gliel'avrebbe pagata!

-Ci siamo- disse dopo qualche tempo la Granger, afferrando il foglio e mostrandolo al Malfoy. Finalmente si erano messi d'accordo. -Queste sono le domande a cui abbiamo pensato- indicò la ragazza, invitandolo così a raggiungerli al tavolino.

Mentre il biondo si sedeva, Ron non riuscì a trattenersi dal rimbeccare: –Mi chiedo perché dobbiamo chiedergli se queste domande gli vanno bene! Insomma, è nostro ostaggio! Possiamo fare ciò che vogliamo!-

Draco iniziò a leggere, ma nello stesso tempo gli chiese: –Credi che sia così semplice obbligare qualcuno a prendere il Veritaserum?-

-Per me lo sarebbe- stabilì il Weasley, guardandolo con strafottenza.

Così la serpe non perse l'occasione per provocarlo: –E allora provaci, Lenticchia, dai...-

-Smettela subito!- li interruppe però la Hermione , continuando. –Io non agisco in questo modo, Ron! Si è offerto! Non ha comunque scampo!-

-E poi...- continuò Harry. –Nonostante avessero minacciato lui e la sua famiglia, non ha comunque eseguito l'ordine di Voldemort: avrebbe dovuto uccidere Silente, ma... ci ha dovuto pensare Piton.- Alla fine dell'anno avevano già parlato di quell'argomento: avevano concluso che il Malfoy non aveva avuto il coraggio di portare a termine il compito affibbiatogli, ma forse non era andata proprio così.

-In compenso ha appena ucciso tre Ghermidori, l'ho visto con i miei occhi- tenne a precisare la bruna, con espressione saccente.

 -Sì, e nel frattempo ti ho salvato la vita, Granger! Non c'è di che! Fossi stata così arguta come dicono, avresti immaginato che non sono nella condizione di palesare il mio vero schieramento!-

La strega rispose con evidente repulsione a seguito di quella critica. Non era solita riceverne e, sebbene la sua testa stesse cercando una risposta arguta e tagliente da rifilargli, non fu abbastanza rapida.

-Quindi hai deciso di non uccidere il Preside? Non è stata mancanza di coraggio?- chiese Harry, attirando l'attenzione dell'amica al suo fianco, quest'ultima trovava poco credibile quella opzione. Malfoy era notoriamente un pusillanime.

-Secondo te, Sfregiato? Pensi che abbia deciso ieri di unirmi a voi?-

La Granger sembrava molto scettica davanti alle parole dell'intruso, ma si alzò dal tavolo e prese la sua borsetta a perline. Mentre scrutava all'interno dovette passarsi una mano fra i capelli bruni e arruffati, spostando un gruppo di ricci indomiti piombato sulla fronte a coprirle gli occhi. Estrasse una fialetta con un contagocce poco dopo.

Il Malfoy alzò le iridi argentee su di lei quando lo raggiunse. Stava dosando la pozione. –Da quanti minuti riesci a farla?-

-Cinque, forse sei.-

Il biondo guardò di nuovo le domande dopo quella risposta secca. –Fatemi prima quelle più importanti allora, non voglio che mi ingozziate di Veritaserum solo perché sei un'incapace a Pozioni.-

-Chiedo venia, non ho fatto in tempo a rubare dall'antro di Piton delle pozioni migliori, come qualcun altro faceva per prendersi voti più alti.-

Quel qualcun altro sogghignò in risposta. -Vedrai quante te ne farò rimangiare, Mezzos...-

Ma rimase ammutolito dallo schiaffo che gli arrivò dritto in faccia, in un momento.

Ron era saltato in piedi, sbraitava qualcosa, ma Draco vedeva solo gli occhi iniettati di un antico rancore della ragazza e le sue labbra strette e tremanti. Era chiaro che quel nomignolo la toccava ancora nel profondo.

Rimasero a fissarsi per un lungo momento, poi Draco parlò: -Non pensavo ti desse ancora così fastidio.-

Hermione sgranò gli occhi davanti a quella risposta. Si sarebbe aspettata di tutto, tranne che quel commento. -Perché mai non dovrebbe?! Non esiste un insulto peggiore!-

-Non è un insulto, è ciò che sei... e dovresti esserne fiera.- sostenne, indicando Ron. -Lui è un Purosangue, eppure non può nemmeno sperare di confrontare le sue abilità magiche con le tue. Quindi, benché tu sia una mezzosangue, che la cosa ti piaccia o meno, non hai un bel niente da invidiargli. - Era chiaro che non si includeva fra coloro a cui non doveva invidiare niente.

Le mani della giovane avevano tremato, ma solo per un momento o la fiala le sarebbe caduta in terra. Era sceso il silenzio e la strega non sapeva cosa rispondergli, lei non era mai riuscita a vedere la cosa da quel punto di vista.

Anche i due Grifondoro erano attoniti, non avevano idea di cosa frullasse nella testa dell'amica. Certo non si aspettavano quella posizione da parte del nuovo arrivato, sembrava straordinariamente sincero e questo poté solo che generare nuovi dubbi in Ron. Quella capacità che aveva acquisito nella menzogna lo inquietava, temeva che i suoi compagni si sarebbero fatti incantare dai modi della serpe.

Hermione però raddrizzò la schiena, tornando professionale e riprendendo il piglio severo. Non aveva intenzione di aprire quel discorso, per lei era un argomento fin troppo intimo. -Adesso apri la bocca, forza.- Quando obbedì, fece finire due gocce sul suo palato.

Il ragazzo non si aspettava niente di diverso e le mandò giù, rabbrividendo appena e sentendosi meno lucido.

-Sei il vero Draco Malfoy?- domandò prima di tutto la bruna, andando a sedersi di nuovo davanti a lui, fra i due Grifondoro.

-Ovviamente.-

 –Stai cercando di tradirci? Di trascinarci in una trappola?-

-No, voglio aiutarvi.-

-Perché!?- si intromise però Ron ed Hermione si volse di scatto verso di lui. Non avevano pattuito quella domanda e lei non amava le mosse subdole.

Draco infatti tentò di ribellarsi al potere della pozione, e lo videro assumere delle espressioni storte e poco naturali. –Perché ne ho bisogno, io... lo devo fare...-

-Non c'è bisogno che rispondi!- cercò di farlo desistere dal proseguire la ragazza.

Draco liberò un profondo respiro, alzando lo sguardo verso il soffitto e strizzando gli occhi: era in difficoltà. -Voglio farlo e anche se mi caccerete tenterò di esservi d'aiuto in ogni maniera mi sarà possibile.- La sua volontà repressa stava cercando in ogni modo di evadere da quella domanda così intima.

-Facciamogli un'altra domanda, altrimenti andrà avanti...- sussurrò Harry alla compagna, che seguì il consiglio.

–Cosa sai degli Horcrux?-

Draco parve rilassarsi di nuovo e il rossore abbandonò il suo viso. –So quali sono e la localizzazione di uno di loro, anche se non ho idea di come si distruggano. Spero lo sappiate voi.-

Harry ed Hermione arrossirono appena e si lanciarono un'occhiata. La grifona però proseguì: –Di quale si tratta? E dove si trova? -

-Del Diadema di Priscilla Corvonero, si trova a scuola.-

Harry fu sorpreso nel sentirlo così deciso. –Sono informazioni veritiere? Sei sicuro che siano esatte?-

-Assolutamente sì.-

-E il marchio!? Con quello riusciresti a chiamare i tuoi amici in un istante!- berciò Ron, intervenendo di nuovo.

Draco, senza tentennamento alcuno, mostrò loro il braccio pallido ma forzuto. -Me l'hanno rimosso per non essere rintracciato insieme alla Traccia e posso immunizzarvi al Tabù.- I tre non credettero ai loro occhi, non pensavano esistessero magie in grado di rimuovere il marchio.

A quel punto Draco rabbrividì di nuovo e sbatté le palpebre un paio di volte, mettendo così a fuoco i compagni. –È finito l'effetto.- Poi si rivolse repentino a Ron: il rosso lo guardava con disgusto. –Avevamo un patto e non l'avete rispettato.-

Quindi tornò su Hermione che alzò il mento, con espressione autoritaria. –Hai ragione ma... diciamo che è un primo risarcimento per quello che ci hai fatto passare in questi anni. Eh, Malfoy?! Te lo sei meritato.-

Il platinato storse la bocca, con espressione disgustata. –Sì, fidarsi di voi è stata proprio un'idea geniale.-

-Se non ti piace puoi anche levare le tende!-

-Levale tu, Weasley. Sei utile quanto un unicorno su per il culo- replicò a tono il Malfoy, fregandosene di essere stato scurrile. Se doveva vivere come un barbone, avrebbe almeno trovato il modo per sfogarsi.

Ron digrignò i denti, non riuscendo proprio a sopportare la presenza dell'odiato Serpeverde. –Io questo lo prendo a calci, miseriaccia!-

Quando però fece per alzarsi, Hermione lo trattenne per il polso. –Ronald, stai fermo e calmati! Ha dimostrato che dice la verità.-

Draco tirò fuori un pacchetto di Magh, ne aveva conservato una bella scorta prima di partire, anche se avrebbe preferito qualcosa di ben più forte in quel momento.

Harry, nel vederlo accendersi la sigaretta con un fiammifero, ebbe un'illuminazione. –Oh, ma certo! Ecco perché...!- E balzò in piedi, correndo verso il proprio zaino.

La strega, che sostava accanto a lui, assunse un'aria perplessa e lo raggiunse dopo aver calmato Ron. –Che succede? Di che...? Ah...- Il compagno aveva tirato fuori una pipa... ma non una qualsiasi. -È la Pipa di Falvos, quella che ti ha lasciato Silente...- mormorò, capendo ogni cosa molto rapidamente e guardando Draco.

Il preso in causa alzò un sopracciglio, appena incuriosito dalle loro chiacchiere. –Che volete adesso? Che roba è?- E fece un cenno allo strumento magico.

I due tornarono al tavolo. -Questa me l'ha data Silente in eredità, insieme ad altri oggetti...- iniziò Harry.

-Oh, ma stiamo scherzando?! È qui da dieci minuti e...- Ron ormai non capiva proprio cosa stesse succedendo, anche se vedeva i suoi timori iniziare a realizzarsi.

-... Disse che sarebbe stata per gli amici inaspettati, che... avrebbero arricchito le nostre esperienze, facendoci maturare- borbottò Hermione apparendo lei stessa in dubbio nel liberare quelle parole, anche se una piccola e perfida parte di lei le ricordò proprio le parole che il furetto le aveva detto poco prima. Aveva ignorato il rosso al suo fianco.

Furono contrastanti le emozioni che Draco avvertì in quel momento.

"Aveva capito, anche se ho finto alla perfezione, anche se non ci siamo mai relazionati, lui... aveva già capito tutto. Lo sapevo!"

Non permise ai compagni di cogliere il tumulto interiore che lo aveva appena colto, ma venire a conoscenza di quella consapevolezza gli diede un grande sollievo. Ora, ricordare l'ultimo sguardo che gli aveva dedicato l'anziano, gli fece capire che si trovava nel posto giusto. Che i suoi sforzi dovevano essere impiegati per aiutare quei tre idioti, o niente di ciò che aveva sopportato avrebbe avuto un senso. Allungò una mano verso l'oggetto: era in legno chiaro e la sua particolarità risiedeva nel bocchino nero, aveva una forma serpentina. Fin troppo evocativo, in effetti. –Beh, tirate fuori l'erba, allora.- e stirò un ghigno divertito.

Harry sorrise mesto, mentre Hermione continuava a osservare l'oggetto nelle mani di Draco. –È possibile che abbia previsto che saresti venuto qui? Lui sapeva... delle tue intenzioni?-

Gli domandò e il biondo tornò serio, intuendo che se la ragazza era considerata la strega più brillante di Hogwarts, forse qualche fondamento c'era. –Era a conoscenza di molte cose... anche se l'ho scoperto quando ormai era tardi.- Decise di essere vago, non era loro interesse conoscere certi dettagli. Si alzò, andando al focolare e avvicinando i piedi alle fiamme, per tornare ad asciugarsi i pantaloni. Non poteva permettersi di prendere un malanno.

-Comunque, adesso che avete ciò che vi interessava, mi piacerebbe conoscere il verdetto, anche se... sembra che io abbia avuto la benedizione di Silente.- E sorrise malevolo verso i tre, soprattutto verso Ron.

 –Per me puoi tornartene pure nel tuo castello, tu e quell'affare. Non ci servite- dichiarò Ron per primo, del parere di Silente gli interessava poco in quel momento. I fatti avevano dimostrato che si era fidato della persona sbagliata, Piton! Loro non potevano fare lo stesso errore. Malfoy era un assassino, figlio di mangiamorte e questo non sarebbe mai cambiato.

Draco parve abbastanza deluso dalla replica. –Non potevi avere un'uscita meno intelligente di questa.- E dedicò la sua attenzione ad Harry, riuscendo a provocare di nuovo il Weasley. –Alla fine si sa che il capo sei tu, Potter.- E lo intimò con la mano. –Considerando che la Granger sarà d'accordo con il suo fidanzatino, il verdetto finale spetta a te.-

La strega strinse un pugno, intuendo che tipo di considerazione si aveva di lei, fra i Serpeverde, ma Ron l'anticipò: –Sono tutti dalla mia parte! Nessuno ti vuole qui dentro! Anzi, scommetto che stai tradendo la tua famiglia perché nemmeno loro ti sopportano più!-

Draco, davanti a quell'accusa, spostò lentamente lo sguardo su Ron, con una freddezza tale da far rabbrividire Hermione. Il Malfoy era pronto a liberare la sua cattiveria, ma la ragazza lo anticipò: –Secondo me deve rimanere. Ha informazioni sugli Horcrux che ci servono, è un abile duellante e dice la verità. Ma la cosa più importante è che Silente voleva che si unisse a noi... immagino per trovare la redenzione che cerca. -

Quelle parole colpirono in pieno petto il Malfoy. La Grifondoro aveva raggiunto nell'immediato il punto focale del perché fosse lì con loro. Redenzione, già. Non era mai riuscito a dare un vero nome a quella sensazione, anche se era rivestita da strati e strati di desiderio di rivalsa contro Voldemort e tutti coloro che lo avevano sempre ritenuto un debole, indegno del nome che portava con grande orgoglio.

-Ma stai scherzando, 'Mione!? Sei impazzita, non c'è dubbio- concluse Ron, davvero incredulo. Era Malfoy! Come potevano pensare che non avrebbe cercato di consegnarli a Voldemort alla prima occasione?!

-Anche io mi fido di Silente e... sì, insomma, sono d'accordo con Hermione- asserì Harry, consapevole di non essere in grado di esprimersi meglio della compagna.

Draco in quel momento si rese conto che, nel gruppo, Potter e la Granger avevano un peso simile sulle decisioni da prendere. Probabilmente a causa delle abilità magiche e intellettive della strega. Anche se era ancora presto per affermarlo con sicurezza.

-Io non ho parole. Ma che avete in testa?!-

-Adesso basta, Ronald!- sbottò però la ragazza con esasperazione.

Ron si sentì ferito nel profondo davanti a quello sguardo di rimprovero. –Ma certo!- E abbandondò la tenda, furibondo. Non avrebbe mai creduto che le cose si sarebbero potute sviluppare in quel modo. "Non si pentiranno mai abbastanza di aver accolto quella subdola serpe!"


Spazio Autore:
Ed eccomi qui con il nuovo capitolo, sappiate che ho deciso ufficialmente di postare a giorni alterni, visto che siete così presenti, per il momento almeno, quindi finché ci sarete ci sarò anche io. Facendo un breve conteggio la storia finirà il 1 Luglio.

Ora passiamo ai ringraziamenti verso tutte coloro che hanno commentato! Siete davvero gentilissime: stel_lina, GiovannaMarongiu, Noeeee0, comecartabianca, Carietta91, Fiorentinasara, Enzagiuffre, FlaviaYes, haiuncrampoinculo, madgirl33, MarinelaRezi

E quindi la domandina che in realtà non vi ho fatto nello specifico lavorate? Se sì che lavoro fate? Oppure studiate e, nel caso, che cosa?? Fatemi sapere!! Io sono laureata in Biologia, la triennale e sto finendo la magistrale di Biologia Sanitaria! ;D

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