-Ragazzi! Ragazzi, svegliatevi!-
Tutto si fermò l'istante successivo all'ingresso improvviso di Harry Potter dalla porta principale.
I due sul lettino ebbero un calo di pressione tale da diventare pallidi in un momento. Hermione venne persino colta da un conato dato lo spavento. Si separarono come se i loro punti di contatto fossero diventati tizzoni ardenti, poi scattarono seduti sul letto, dando le spalle al nuovo arrivato. Cosa diavolo ci faceva lì?! E cosa più importante: cosa stavano per fare loro due!?
Harry aveva notato il loro spostamento improvviso, diversamente da chi era entrato dopo di lui, con più calma, impensierito dalla reazione che avrebbe avuto Hermione nel vederlo.
La strega per l'appunto si mise in piedi con rara lentezza. Avrebbe voluto passarsi la mano sulla fronte, tenersi la testa visto che a causa dello scatto ora le girava, ma raggelò quando vide Ron all'entrata. -Ronald!-
Il mago avvampò quando incrociò i suoi occhi e notò il suo nuovo look, il cuore gli balzò nel petto. Si portò una mano fra i capelli e stirò con difficoltà un sorrisino. -E-Ehi... ciao- balbettò, mentre gli occhi chiari erano ripetutamente attratti dalla gravità. Non riusciva a reggere il suo sguardo, anche se avrebbe voluto sapere cosa stava pensando. Lo guardava come se avesse iniziato a sputare fuoco.
Hermione quindi scattò in avanti, ma considerando che la testa le girava ancora, sbandò tanto da essere costretta ad aggrapparsi al braccio che Ron aveva prontamene teso nella sua direzione. Il rosso l'attirò a sé, mettendola dritta e guardandola con attenzione. -Stai bene?-
La strega aveva le pupille dilatate e gli occhi lucidi e arrossati. -Sì, è solo che ho perso l'equilibrio nell'alzarmi dal divano.- Standogli così vicino le fu impossibile non venir catturata da cosa penzolava dal suo collo lentigginoso. Allungò una mano e afferrò il medaglione spaccato e spalancato. -Ma questo...-
Chi aveva spostato lo sguardo non appena i due si erano fatti vicini era stato Draco: la sua attenzione era stata dirottata dalla pipa in terra, insieme a tutta la buona erba che era uscita fuori dal fornello. S'inchinò e raccolse tutto sotto lo sguardo attento di Harry.
Il ragazzo li aveva visti non appena era piombato in casa. Perché erano nello stesso letto? Avevano fumato? E poi, sebbene per un breve istante, gli era sembrato di vederli molto vicini! Molto più di quanto avrebbero dovuto due semplici amici!
-Sì, Hermione. Abbiamo trovato la spada- asserì il Weasley, lanciando uno sguardo complice verso il migliore amico.
Harry rincarò, mettendo un attimo da parte le sue indagini: -Ron ha distrutto il medaglione dopo che mi ha aiutato a recuperare la spada. È stato molto coraggioso, non è stato affatto semplice.-
Hermione era davvero sollevata nel vedere Ron sano e salvo, inoltre sembrava che lui ed Harry avessero fatto pace, quindi... era tutto come prima! Finalmente! Benché però una parte di lei fosse pronta per gettagli le braccia al collo, si trattenne. L'aveva ferita molto il suo comportamento e non poteva passare sopra le scuse che le doveva solo perché era riuscito in ciò in cui i Grifondoro erano più bravi. -E... e quindi come hai fatto a raggiungerci?-
Quella domanda riuscì come a far scattare nella mente del nuovo arrivato qualcosa. -Oh, giusto, Miseriaccia. Ve lo dico subito, prima devo...- E tirò fuori il Deluminatore, lo attivò catturando la luce di una candela che poi lanciò verso le fiamme del braciere. Lo raggiunse, piegandosi sulle ginocchia, in attesa mentre vi guardava dentro.
Gli altri tre si lanciarono delle occhiate perplesse quando, dalle fiamme, non sbucò fuori una mano. Ron l'afferrò prontamente e trascinò dentro casa niente meno che Pansy Parkinson, seguita a ruota da Ginny Weasley. La coppia più improbabile del mondo era dinanzi a loro e si stavano battendo sui vestiti per rimuovere piccole scintille fumanti, prima che prendessero fuoco.
Ginny però non perse tempo e lanciò un'occhiata assassina verso il fratello.
Ron alzò subito le mani con aria innocente. -Scusate il ritardo! È che stavamo distruggendo un Horcrux!- Mostrò alle due il medaglione, a dimostrazione delle sue parole.
A Pansy però non era interessato affatto e, non appena inquadrò Draco, gli corse incontro, appendendosi alle sue spalle.-Oh, tesoro! Finalmente!-
Draco le afferrò i fianchi, non esattamente a suo agio in quell'abbraccio. Pansy non era solita perdersi in effusioni, per questo il loro rapporto non si era mai sciolto in quegli anni. Sentirla così affettuosa fu strano per lui, anche se la sua attenzione venne catturata da i due che ora si guardavano intensamente, davanti a lui.
Ginny, con sguardo severo, offeso e labbra strette, fissava quello che sarebbe dovuto essere il suo fidanzato.
Harry buttò giù, cercando di ritrovare il dono della parola. -Ginny...- Ma non aveva ottenuto un grande risultato.
La rossa lo puntò col dito, mentre gli occhi si riempivano di lacrime rabbiose. -Come sei potuto sparire così? Senza dirmi nulla!?-
-Ma c'era stato quell'attacco, c'era un gran caos e...-
-E niente vi ha impedito di riunirvi, voi tre, e andarvene! Scappare senza guardarvi indietro nemmeno un momento! Senza pensare che... che sarei potuta venire con voi!-
Ron roteò gli occhi passandosi una mano fra i capelli. Era chiaro che aveva ricevuto la stessa ramanzina quando si era riunito alla sua famiglia. Hermione avanzò qualche passo, sentendosi responsabile visto che era stata lei a smaterializzarli. -Ginny, io non pensavo che...-
-No, Hermione! Sono stanca! E sono un'adulta, cavolo! A lanciare incantesimi sono molto più brava di Ron! E sono una titolare della squadra di Quidditch, il che significa che so scappare su una scopa molto meglio di te! Ho seguito i corsi dell'esercito di Silente e ho raggiunto risultati migliori della maggior parte delle persone nella speranza che, almeno stavolta, almeno alla fine, avreste potuto considerarmi parte integrante di questo gruppo e... e invece!- Si passò una mano sul viso, cancellando orgogliosamente le lacrime, e cercando la sua forza per far fronte al tremore della sua voce.
-Noi volevamo solo proteggerti, Ginny. Noi tre... siamo abituati ad avere a che fare con Voldemort, non si tratta di... di imparare delle lezioni a scuola o di inseguire una pluffa. Lì nessuno ti lancia maledizioni- cercò di farla ragionare Harry, raggiungendola e mettendole una mano sulla spalla.
Lei però si scansò e alzò gli occhi chiari su di lui. -Ma non capisci che escludendomi non avete fatto altro che rendermi meno pronta a quello che comunque sarebbe accaduto?! Hogwarts è un disastro! Io meritavo la vostra fiducia, meritavo...- i singhiozzi l'ammutolirono. -Non sono più quella sciocca bambina influenzata dal diario di Tom Riddle! Chiaro!?- batté un piede a terra, ora guardando con determinazione Harry. Nei suoi occhi ardeva il fuoco dei Grifondoro.
-Oh, Gin', lo sappiamo bene, non era affatto premeditato...-
Harry era sul punto di scusarsi, ma la rossa spostò lo sguardo disgustato verso un biondino a caso, in fondo al salotto. -Avete preferito la presenza di...-
-Draco Malfoy, Weasley femmina- L'anticipò il preso in causa, stirando un sorrisino bieco e attirando le occhiatacce anche di Hermione ed Harry, oltre che quelle di Ginny.
Pansy, ancora stretta al suo torace, mentre lui le teneva un braccio sulle spalle minute, alzò li occhi verdoni sul suo viso. -Bisogna dire però che è piuttosto strano che tu ti sia unito a loro. Se volevi tanto che Potter lo facesse fuori, potevi limitarti a passargli le informazioni che avevi. Restare qui con loro... è molto rischioso- sottolineò, lanciando un'occhiata in tralice a Ron.
Fu chiaro che il Weasley aveva parlato alle due della situazione. Chissà quali parole aveva utilizzato, però. Draco non aveva dubbi che per lui non avesse mostrato un minimo di comprensione. -Ho soltanto deciso di prendere una parte, Pansy. Sono qui per essere certo che Potter faccia ciò che deve, quando sarà il momento sen...-
-Non si è mai tirato indietro davanti a niente!- Gli ricordò Ginny, difendendo a spada tratta il coraggio del suo fidanzato, leggendo nelle parole del Malfoy il timore che all'ultimo Harry sarebbe fuggito con la coda fra le gambe. -Non è certo un vigliacco come quelli della tua pasta!- E col mento gli fece un cenno, poco intimorita dalle iridi metalliche del Malfoy.
Quest'ultimo l'ascoltò, ma concluse ciò che aveva da dire. -Quando sarà il momento, senza che ci siano inutili ostacoli a rallentarlo. Che siano insulsi mangiamorte da fulminare o seghe mentali adolescenziali. Spero sia venuta qui per aiutarlo davvero e non per distrarlo dal suo compito. Forse è anche per questo che negli anni non sei stata considerata...-
La giovane avvampò, colpita presto nell'orgoglio e fece per aggredirlo, ma Harry le afferrò il braccio, mentre Draco sogghignava, felice di averla provocata.
-Se sapessi quanto sono brava a lanciare fatture terresti quella tua boccaccia chiusa!-
-Se sapessi come sono bravo a lanciare maledizioni torneresti fra le braccia di mammina.-
-Adesso basta!- intervennero Hermione ed Harry in coro.
Draco non perse il contatto visivo con la Weasley che reagì esattamente come suo fratello prima di lei. -Ma...! Avete sentito cosa diavolo mi ha detto?!- domandò scioccata verso i due.
Hermione lanciò un'occhiata severa verso il biondino, quello alzò ambedue le sopracciglia, apparendo del tutto innocente.
-Ginny, adesso... smettila. Draco ormai è parte del gruppo, come te e Pansy. Nessuno deve andare da nessuna parte. Il nemico e Voldemort e... e ci sarà bisogno dell'aiuto di tutti per sconfiggerlo, una volta per tutte.- Quelle parole sconvolsero tutti, non solo per la veridicità, ma per il fatto che la bocca a pronunciarle era stata proprio quella di Ron!
Hermione fu l'unica a commuoversi, anche se Harry sentì un tuffo al cuore nel capire che il suo migliore amico finalmente aveva capito il punto. -Davvero lo pensi?- domandò la strega, raggiungendolo e stringendogli il gomito.
Lui, poggiato sulla trave del caminetto, annuì bonario verso la ragazza. -Sì, questo dannato medaglione mi stava facendo impazzire.-
Draco sbatté gli occhi, tirando su il labbro inferiore mentre mostrava la sua sorpresa davanti a quel cambio di rotta del tutto inaspettato. Considerando che gli avevano ripetuto quella manfrina per settimane era un bene che finalmente gli fosse finalmente entrata in testa.
-Inoltre, Ginny- riprese Harry, attirando i suoi occhi glauchi. -Non sei stata l'unica che avrei voluto proteggere, non ho mai voluto che nessuno di voi rischiasse la vita per me, nemmeno loro due...- E trovò gli sguardi dei suoi migliori amici, che gli sorrisero.
Hermione sottolineò -Non ti abbiamo dato molta scelta.-
-Beh, almeno voi l'avete avuta...- insistette la Weasley, anche se con meno enfasi, si stava passando la mano sul braccio, mentre scuoteva il capo.
A quel punto Harry le afferrò il volto. -Ginny, cerca di essere più ragionevole. Al mio posto avresti fatto esattamente la stessa cosa. Ero convinto che a Hogwarts saresti stata molto più al sicuro che non con me, ma è chiaro che non ci sei nemmeno entrata a scuola, no?-
-No, mamma aveva paura che potessero utilizzarmi per farvi venire allo scoperto e ha preferito che nessuno di noi adasse quest'anno. Hogwarts e il ministero sono nelle mani dei Mangiamorte ormai. Gli altri mi mandavano gufi per tenermi informata, ma ormai è un mese che non ricevo più niente... probabilmente hanno limitato anche la posta, o gli altri temono di metterci in pericolo.- Fece spallucce, allungando quindi una mano verso i capelli disordinati del ragazzo. -Almeno sei sicuro di stare bene?- Non era affatto certa che vivere in casa con un Malfoy fosse una scelta saggia.
Harry le sorrise, riconoscendo l'apprensione e i modi protettivi che la rendevano così simile a sua madre. -Sì, sto bene...-
La ragazza notò che aveva le spalle e le braccia più grosse di quello che ricordava, o forse le era mancato così tanto che le appariva più bello e affascinante.
Draco si schiarì la voce, tossendo appena in quel momento. Harry venne distratto dalla cosa e questo gli permise di intercettare l'occhiata eloquente del Malfoy.
Arrossì, mentre la ragazza era tutta intenta ad accarezzargli il petto e gli avambracci, poi spinto dalla serpe da una parte e dal desiderio dall'altra, calò sulla bocca della rossina. Lei si intirizzì un momento, visto che solitamente era lei a fare la prima mossa, poi ricambiò immediatamente il bacio, lasciando che diventasse ben più appassionato.
Hermione fu senz'altro quella più commossa dai due e, a differenza di Ron, si era del tutto persa lo scambio di sguardo fra serpe e grifone.
-Miseriaccia...- commentò il rosso, chiedendosi se nel lasso di tempo in cui era mancato, Draco ed Harry avevano legato più di quanto non si aspettasse.
Hermione accanto a lui gli sorrise incoraggiante. -Sei felice per loro, vero?-
Il ragazzo rabbrividì, un pelo disgustato. -Basta che non passino le giornate così...-
-Bene, direi che considerata l'ora possiamo rimandare a domani tutti i chiarimenti necessari e andare a dormire.- Ruppe il silenzio Draco, poco intimorito di dividere la coppietta al centro del salotto.
-Ci sono solo tre stanze però...- osservò Ron, passandosi una mano fra i capelli.
-Beh, siamo tre coppie, è perfetto!- osservò Pansy, sorridendo entusiasta verso Draco, quest'ultimo non le rispose.
-Io starò sul divano- asserì Hermione, non notando l'espressione delusa di Ron, accanto a lei, diversamente da Draco che avvertì una perfida soddisfazione nel sapere che i due non avrebbero passato i giorni successivi nello stesso letto.
-Io allora starò con te, sembra bello qui davanti al fuoco- disse Ginny, raggiungendo la migliore amica e sorridendole. Non era più arrabbiata nemmeno con lei.
Hermione l'abbracciò, felice che ci fosse anche lei insieme a loro. -Scusami tanto, Ginny. Avrei dovuto pensare a come potessi sentirti... ma non abbiamo mai avuto l'intenzione di escluderti, soltanto...-
-Sì, lo so. Ed Harry ha ragione...- rispose l'altra, guardando il fidanzato con orgoglio. -Avrei fatto lo stesso per voi.-
Draco, lontano dai quattro, poté notare con quale facilità, nonostante la rabbia o gli scontri passati, erano riusciti a riavvicinarsi. Ora apparivano persino più legati di prima. Hermione nonostante la stanchezza sembrava raggiante, era più felice che mai di trovarsi di nuovo insieme al suo gruppo, alla sua famiglia. Immaginò che fosse così per lei, perché non l'aveva mai vista così a suo agio come in mezzo ai Grifondoro. Era un quadretto che chiunque avrebbe definito perfetto.
Un nuovo malessere lo colse nel guardare le due coppie, ma cacciò via quello sconforto quando Pansy lo trascinò silenziosamente in camera loro, senza dire nulla ai quattro che erano fin troppo impegnati nelle loro chiacchiere. Non era il momento di distrarsi con quei pensieri futili e infantili. Il suo ruolo era uno solo e doveva impegnarsi per portarlo a termine, anche se ignorare i sentimenti che la convivenza aveva generato, non sarebbe stato semplice.
Quando raggiunse camera propria, fece scattare la parete separatoria e Pansy gli sorrise malevola, mentre si levava il cappotto e lo gettava a terra. Draco tirò fuori la bacchetta e insonorizzò la stanza, spegnendo tutte le candele meno che una e facendo un cenno al letto, indicando alla ragazza di salirci –Abbiamo da recuperare, Parkinson.-
...
Ron e Ginny avevano ripreso a discutere come loro solito ed Harry, quando si rese conto che Draco e Pansy si erano volatilizzati, non poté che lanciare un'occhiata ad Hermione. L'amica aveva un'espressione vuota mentre osservava il separatore tirato della stanza del compagno.
"Mi chiedo proprio cosa sia successo fra quei due... sono quasi certo di aver interrotto qualcosa."
Ron aveva poi passato quegli ultimi minuti a raccontare loro cosa fosse successo. La luce del Deluminatore era in grado di trovare le persone che pronunciavano il nome di chi lo possedeva, inoltre poteva comunicare con materiali simili, come il fuoco e mettere così in contatto dei camini, purché dall'altra parte si stesse ripetendo il nome del proprietario. Le due ragazze avevano dovuto chiamare Ron per quasi mezz'ora, quando, secondo i loro accordi, il ragazzo avrebbe dovuto usare subito il Deluminatore.
Non era andata come previsto, perché alla ricerca dell'amico si era trovato davanti ad un lago ghiacciato sotto la cui superficie c'era Harry intrappolato e alle prese con il recalcitrante medaglione.
Non aveva descritto esattamente il modo in cui poi, l'Horcrux, aveva deciso di blandirlo e intimidirlo, prima di distruggerlo con la spada. Solo lui ed Harry sapevano come erano andate le cose, nella loro completezza, ma le ragazze non avevano approfondito.
-In ogni caso è stato solo grazie a te, Hermione.-
La strega sgranò gli occhi, quando Ron si rivolse a lei. Distolse il pensiero da Draco e domandò: -Me? Ma io non ho fatto nulla!-
-Ti sbagli, vedi... la notte di Natale ho sentito la tua voce provenire proprio da qui.- E le indicò il deluminatore. -Così l'ho fatto scattare ed è uscita una pallina di luce e ho capito. Infatti ha galleggiato verso di me, la palla di luce, mi è entrata nel petto ed è finita qui, proprio qui.- E si batté sul petto, mentre i suoi piccoli occhi chiari si erano fatti più intensi, quasi brillavano mentre la fissava.
Hermione trattenne il fiato, sorridendo istintivamente. Il suo cuore batteva forte, tanto che la mano era corsa su di esso nel tentativo di calmarsi. Ron non si era mai perso in osservazioni come quelle, né l'aveva mai guardata in quel modo. Che la lontananza e la paura di perderli avesse davvero chiarito le sue idee?
-Solo a quel punto ho capito dove andare, così mi sono smaterializzato. Il resto lo sapete.- E visto che non riusciva più a sostenere lo sguardo della ragazza, lo spostò su sua sorella.
Ginny stringeva le labbra orgogliosa. I suoi occhi vispi scattavano da lui ad Hermione eccitati. Non vedeva l'ora che uno dei due si dichiarasse, quel giorno sarebbe stato magico e romantico come nessun altro.
Ed Harry, che non appena aveva raggiunto i compagni aveva temuto di aver trovato Hermione e Draco in flagrante, abbandonò ogni suo dubbio o indagine che avrebbe certo intrapreso se non avesse assistito a quella scena. I suoi migliori amici si lanciavano le tipiche occhiate imbarazzate degli innamorati, titubanti nello stare vicini, ma altresì desiderosi di farlo e questo per lui fu un grande sollievo. Per un attimo aveva creduto che le paure del suo migliore amico, manifestate dal crudele medaglione prima che venisse distrutto, avessero un qualche fondamento, ma era ormai chiaro che erano solo frutto delle sue insicurezze.
Spazio Autore:
E allorraaaa!! Chi ha capito cosa ha visto Ron quando ha distrutto il medaglione?? Sono sicura che ci siete arrivate tutte XD In ogni caso... bellini veroooo?? E' stato breve ma intenso... ma sappiate che i momenti significativi saranno sempre più frequenti, ormai siamo nel pieno della storia ;D Spero tanto vi sia piaciuto! A presto!
E addirittura siamo arrivate a 34! Significa che il prossimo sarà una passeggiata, giusto?? XD: ryuk_my_husbando, Herm_74, vivalamelaverde, comecartabianca, SimonaMonza, GiovannaMarongiu, Mlizzie, Fefi162, Tikitiket, papezzz, stlesmyhero, stel_lina, ledgomma, noemim97, angimarry03, emmabrico, IHaveSomeDream, Enzagiuffre, Carietta91, Liby654, MarinelaRezi, RoseTorez, blueinfinity25, Aspasia13_07, _geriii_, Fiorentinasara, SiriusBalk, petrov4queen, galaxia33, katnissgraypotter, kekkabuonanno_, AyaOuachi, GiovannaMarongiu, Aspasia13_07
Segliete un personaggio Anime, Cartoni o Film d'animazione di cui avreste voluto la vita, non quello che vi rappresenta di più(non x forza) ma quello che secondo voi ha, a lungo andare, avuto o avrà il riscontro più felice! Il mio è Chiara, la figlia di Simba, nel Re Leone 2! E questo perché oltre a essere una principessa ma abbastanza ribelle, si è anche trovata Covu che un principe diverso da quelli a cui siamo abituate, mi piace molto di carattere <3
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