Quando volere è potere
-Non sei riuscito a usare la maledizione su di lui?- chiese conferma Draco, vedendo il bruno gettarsi sul letto più vicino e iniziare a giocherellare con il suo boccino dorato. Era una parte dell'eredità lasciatagli da Silente.
–Mi disse che... che io non...- iniziò, cercando le parole giuste.
-Non lo desideravi. Questa è la clausola principale delle maledizioni. Il meccanismo da acquisire di cui ti parlavo- lo anticipò Draco.
–Credevo di odiarlo abbastanza da desiderare di fargli del male ma è chiaro che non è così. Non so perché- ammise il bruno, grattandosi la testa scarmigliata mentre osservava il boccino ronzargli intorno, spostandosi a scatti.
-Ciò che ti ferma è la paura- gli disse Draco, con convinzione. Fu in quel momento che Harry lo guardò. I due si fissarono per un momento, poi il bruno annuì.
Davanti al suo sguardo stanco, Draco comprese quanto potesse essere appesantito dalla situazione. Tutti coloro che conosceva, anzi, tutto il mondo magico faceva affidamento su di lui e di certo non voleva deludere nessuno, non ora che era arrivato alla fine della corsa. Era stato ingenuo nel pensare che essere "il bambino sopravvissuto" comportasse solo vantaggi. Alla fine era solo un ragazzo, esattamente come loro.
-Se usi le maledizioni con chi se lo merita... non è un male.-
Hermione a quel punto decise di intervenire. Poteva capire benissimo la paura di Harry, anche la sua tentazione nel cercare di rendere l'ultima battaglia contro Voldemort più sicura, ma non poteva accettare che Draco liberasse certe opinioni, spacciandole come verità assolute. –E chi sei tu per decidere se uno si merita o meno una maledizione?!-
Il biondo si aspettava un attacco dalla moralista del gruppo, anzi, lo sorprese che Weasley non ci avesse ancora provato. –Quando qualcuno mi punta la bacchetta contro e so che non avrà problemi a uccidermi, allora penso che sia una di quelle persone che voglio vedere morire. Questa è una guerra, non è più tempo di far volare piume in aula o di trasformare uccelli in calici, Granger! Quando accetterete che le persone che incontrerete non si fermeranno mai davanti a voi allora, forse, vi deciderete a usare quelle bacchette per attaccare, non solo per difendervi.-
Harry si passò ancora la mano fra i capelli, sconfortato. –Rimane il problema, Draco. Su chi dovrei allenarmi con il Cruciatus? Vuoi... catturare dei Ghermidori e...-
-No- lo interruppe il biondo. –La proverete contro di me.-
-D'accordo- scattò immediato Ron, stirando un sorrisino compiaciuto.
Sorriso che si affrettò a far sparire non appena Hermione si volse verso di lui, orripilata. –Ma...! Ronald!- Gli urlò, battendogli sulla spalla. Il ragazzone non se ne dolse, ma avvampò davanti al suo sguardo severo.
–Scherzavo, Herm!- E tirò su le braccia, cercando di rasserenarla.
-Peccato, sarebbe stato lo spirito giusto- asserì con una certa delusione Draco. -Chi più si allenerà, comunque, è lui.- E indicò Harry. -Dovrai riuscire a padroneggiare al meglio la maledizione. Inoltre, spero siate in grado di ricacciare gli incantesimi. In genere lo insegnano in settima ma mi avevano detto che eravate piuttosto avanti con il programma... tu di certo.- concluse guardado Hermione.
Lei, però, parve presa in contropiede: –Quest'estate non ho avuto certo il tempo per mettermi avanti.-
-Quindi no. Voi?- domandò verso Ron e Harry. L'ultimo scosse il capo, mentre Ron storse la bocca con espressione poco intelligente. –Di che parli, Malfoy?-
Draco roteò gli occhi e si levò in piedi, prendendo il cambio per la giornata e un asciugamano. –Abbiamo molto da fare. Cammineremo per qualche giorno, nella speranza che ti riprenda in fretta, Weasley. Nel frattempo cercherò di capire a che livello siete. Ci sposteremo dove preferite, anche se sapete cosa penso a proposito: se non fossimo costretti a spostarci di continuo, potremmo sfruttare il tempo ad allenarci e ad Ashural questo è possibile. Vado a lavarmi.- E li lasciò soli, dopo essersi infilato il cappotto. Fuori c'era il gelo.
...
Quando Draco tornò in tenda, vide il trio confabulare, come immaginava, e la mezzosangue aggrapata alle spalle dello Sfregiato, nel tentativo di confortarlo probabilmente.
-Deve cruciare me, Granger... rilassati.- E li superò, raggiungendo il proprio letto e appendendoci vicino il cappotto. Ne approfittò per rifarlo, almeno aveva avuto la buona idea di portarsi dietro le lenzuola pulite di casa sua. Immaginava però che tipo di discorsi dovevano aver affrontato in sua assenza.
Harry ed Hermione si separarono e osservarono il biondo mentre sistemava con attenzione il suo spazio. La ragazza fu la prima a parlare: -Non condivido questo allenamento, non mi piace l'idea che Harry provi compiacimento nel fare del male. Lui non è Voldemort.-
Draco l'aveva ascoltata mentre le dava le spalle, ma scosse il capo davanti alla banale associazione che aveva fatto. –Non si tratta affatto di compiacersene, ma semplicemente di volerlo.-
-È la stessa cosa! Solo un modo meno brutale di dirlo!- sentenziò lei, pensando che il ragazzo stesse cercando di giustificarsi e abbindolarli con quella nuova dialettica di cui sembrava dotato. Non sapeva che aveva subito per un anno intero gli insegnamenti di un tipo pomposo come Gabriel nell'arte oratoria.
Draco a quel punto si volse a guardarla e decise di fronteggiarla. Ron stava per frapporsi fra loro, pronto a difenderla, ma lei fece un passo avanti, con aria di sfida, nell'attesa di una risposta sensata. –Sei solita fare solo cose che ti piacciono, Granger? È evidente che nella vita hai avuto ben pochi problemi. Ci sono cose che vogliamo fare, perché dobbiamo e sappiamo che sono giuste... ma non è detto che ci piacciano. Io voglio uccidere i Ghermidori, e tutti coloro che mi ostacoleranno nella mia lotta contro Voldemort, solo ed esclusivamente perché adoro il mio culo e il mio stile di vita. Certo non mi compiaccio nell'uccidere la gente! Ma voglio che loro lo pensino, perché se ti mostri debole ai loro occhi, penserai di esserlo ed è quando perdi fiducia in te stesso... che va tutto a puttane. La mia anima è e resterà integra perché ho capito molto bene questa sostanziale differenza.- I due si guardavano in cagnesco, potendo riflettersi nei metalli che occupavano le loro iridi. Ma stavolta fu lei a cedere.
Hermione era paonazza, sebbene avesse retto il suo sguardo per tutto il tempo. Quando l'aveva accusata di non avere alcun senso del dovere era stata tentata di interromperlo, ma ascoltando il resto non aveva potuto fare a meno di rivedere la sua posizione. Possibile che le fosse precluso un mondo di sfumature?
Draco però tornò su Harry; sapeva che la Granger avrebbe abbracciato il suo orgoglio e avrebbe evitato di ridicolizzarsi e ingaggiare una discussione con lui: non aveva sufficienti argomenti. -Potter, te lo dico subito, se non vuoi fare questa cosa... è meglio che ci alleniamo su altro, con altri incantesimi.-
-Voglio farlo- decretò a quel punto Harry, ora molto più convinto rispetto a prima. Il Malfoy era riuscito a persuaderlo con le sue parole. Trovare fiducia in se stesso era il primo passo.
Nell'osservarlo Draco notò la giusta determinazionein nei suoi occhi smeraldini, così annuì –Bene, allora iniziamo subito.-
La mezz'ora successiva, il giovane Malfoy la impiegò a spiegare ogni dettaglio della maledizione Cruciatus: come doveva essere utilizzata la bacchetta, quali dovevano essere i pensieri che non dovevano mai abbandonare la mente di chi la eseguiva e quindi l'assoluta concentrazione che necessitava, soprattutto se la difficoltà, insieme al dolore, aumentavano.
...
-Sembri molto esperto, Malfoy!- osservò Ron, quando Draco ebbe completato la sua spiegazione. Si trovavano fuori dalla tenda, ognuno con il proprio cappotto addosso. Il cielo era bianco latte sopra la foresta di Dean e l'umidità si tagliava a fette: presto avrebbe piovuto o nevicato.
Il biondo ignorò il commento del rosso e si rivolse ad Harry: –Iniziamo.- L'altro, che aveva ascoltato con attenzione le sue parole, osservando le sue movenze nell'affondo, aveva notato una certa eleganza nei movimenti e non aveva potuto fare a meno di chiedersi come il ragazzo potesse conoscere ogni dettaglio sulle conseguenze dell'incantesimo. Sapeva esattamente come posizionare la mano e le dita per ogni tipo di ferita che si voleva infliggere, così come aumentava o diminuiva il dolore nella vittima. Sembrava davvero un esperto, Ron non sbagliava.
Si alzò in piedi e fronteggiò il compagno che conservò la bacchetta e si levò il cappotto, piegandolo con cura e poggiandolo sul tronco caduto in terra. Rabbrividì, ma non avrebbe rischiato di rovinare l'indumento. Ciò che conteneva gli era indispensabile.
–Crucio!- Partì Harry all'attacco. Mosse il braccio come gli aveva detto il suo istruttore, che piegò appena le ginocchia accusando l'attacco, anche se non ebbe problemi a rispondergli con fare intimidatorio:
–Andiamo, Potter! Più decisione!-
Harry strinse le labbra. –Crucio!- ripeté costringendo Draco a piegare una spalla che, però, tirò di nuovo su dopo pochi istanti.
–Bene, continua... muovi la mano più lentamente- gli consigliò.
A ogni attacco, però, Draco sembrava accusare i colpi sempre meno. –Potter, concentrati! Non lo vuoi davvero!- lo sgridò. -E non mi sono ancora spostato, se lo facessi potrei prendere la bacchetta e seccarti in un istante!- lo minacciò, dopo una decina di minuti. L'attacco che subì in seguito alla strigliata fu poco più intenso e gli fece piegare la schiena per il dolore. Purtroppo, subito dopo la volontà di Harry si perse ancora una volta.
Draco era tornato dritto. –Non ce la fai, eh? In questo modo condanni a morte tutti gli idioti che fino a ora hanno avuto fiducia in te! Lo sai questo?- lo provocò, muovendosi incombente verso di lui. Harry strinse per un attimo le labbra prima di ribattere: –Io non ho scelto tutto questo!-
-A nessuno importa! Tu sei quello che sei e devi fare quello che gli altri hanno deciso per te! Questo è il modo in cui va il mondo! E devi accettare la cosa... devi arrivare anche tu a volerla! Lo capisci!?-
Harry arrossì appena davanti alle sue parole e comprese che la sua vita era comparabile ai requisiti per eseguire il Cruciatus.
-Devi uccidere Voldemort, devi volerlo, Harry Potter... o morirai tu e tutti coloro che ami e che ripongono ogni loro speranza in te- lo informò con brutalità il biondo. Il suo sguardo argenteo era penetrante e fisso su di lui. Harry si sentì presto coinvolto da quelle parole e iniziò a credere che se il Malfoy era lì e stava cercando di aiutarlo a trovare sicurezza in se stesso... probabilmente, come gli altri, riponeva la sua fiducia e le sue speranze in lui. Non sapeva da quanto tempo il Malfoy fosse così eloquente, ma era riuscito a dirgli qualcosa che tutte le persone che lo circondavano e che lo amavano non avevano il coraggio di dirgli.
–Allora!? Vuoi che ti faccia sentire com'è che lo devi fare?!- lo sollecitò però Draco, facendogli perdere il corso dei suoi pensieri. Stava andando a prendere la propria bacchetta.
Ron fece quindi per tirare fuori la propria, ma Hermione lo bloccò in tempo. –Non ti intromettere- gli sussurrò. Harry non era stato l'unico ad ascoltare con attenzione il discorso del Malfoy, infatti la bruna ne era rimasta sbalordita. Draco appariva del tutto sincero e davvero determinato. Lui voleva che Harry prendesse coscienza di ciò che lo aspettava e che iniziasse a volerlo anche lui. Ormai iniziava a farsi strada l'idea sempre più certa che l'odiato biondastro fosse radicalmente cambiato e, se era davvero così, doveva essergli successo qualcosa di traumatico. Non c'erano molte altre spiegazioni.
-Crucio!- berciò Harry, a quel punto. Il discorso per lui era stato tanto motivatorio che con quell'attacco riuscì a far crollare a terra Draco. Lo vide ghignare, però.
–Bene... ora affonda, piano...- Harry seguì le sue indicazioni e vide il compagno immergere le mani nella terra, indurendo i tratti del profilo che ora era diretto al terreno innevato. Stava soffrendo. Harry lo attaccò di nuovo, ma non fu altrettanto deciso stavolta.
–Andiamo, Potter, ci siamo quasi. Quando ne farai cinque consecutivi, uno più intenso dell'altro, allora avrai capito il meccanismo. Dopodiché... inizierò a difendermi e allora dovrai essere più concentrato di così.- E i suoi occhi beffardi tornarono a scrutarlo, mentre un ghigno perfido si impadroniva delle sue labbra sottili.
Harry rabbrividì appena. "È così resistente... ma perché? Faccio davvero così schifo? Ricordo di essere stato malissimo quando ho subito anche io gli effetti del Cruciatus, lui invece..."
-Concentrati, cazzo!- lo sgridò a quel punto il biondo, tornato in piedi.
Harry trasalì, abbandonando i suoi pensieri, e lo attaccò di nuovo.
Continuarono per tutta l'ora successiva, sotto gli sguardi di Hermione e Ron.
-Caspita, ci è voluto un po' anche a tornare.-
Constatò Tanis mentre guardava oltre un dirupo. C'era un lunghissimo tunnel opalescente che correva verso il basso e si inseriva fra le nuvole. Non si vedeva molto altro oltre la coltre anche se lei sapeva bene esserci la Terra.
Erano tornati nella Dimensione Demoniaca, dove lei era nata e cresciuta in compagnia di sua madre e alcuni vicini che abitavano le ville nei dintorni.
-Sei pronta a tornare a casa?- le domandò Gabriel mentre la vedeva sporgersi incuriosita oltre l'infinito strapiombo.
Si trovavano su una lunga rupe che poi li avrebbe portati all'interno di una strana foresta, percorsa da un fiume che si muoveva a mezz'aria fra gli alberi.
-Mio padre mi ha detto che le stranezze presenti nella Dimensione Demoniaca sono dovute al fatto che niente di ciò che è presente è reale.-
Gabriel corrucciò lo sguardo, correggendola: -Non è proprio così. La Dimensione Demoniaca ricopia, del tutto a caso, ambienti naturali terrestri e li ripropone su di sè. Essendo quindi un processo casuale non è detto che si svolga con la dovuta logica fisica con cui sulla Terra questi si sono formati. Probabilmente intendeva dire che tutto ciò che vedi sì, ha forma, colore e consistenza identica a quella che vedi sulla Terra, ma il materiale non è il medesimo, bensì una sostanza magica presente solo qui chiamata "Dimmoniu".-
Tanis trovò più esaustiva quella descrizione e annuì, rispondendogli: -Io in ogni caso non lo capii, visto che sono cresciuta in questo mondo e... non potevo sapere di quali "stranezze" parlasse, solo questi ponti di luce lo sono, per me.-
-I ponti di luce sono stati creati dai Primi: demoni ultramillenari che abitano questo luogo da sempre. I ponti sono molto antichi ma solo di recente sono stati resi di nuovo attivi e utilizzabili, un tempo alcuni demoni hanno fatto alcuni guai sulla Terra e le Dee se la sono presa. E comunque ci vogliono delle autorizzazioni, non possono utilizzarli tutti... mi chiedo come abbia fatto a ottenerle tuo padre- buttò lì, con fare scettico.
La bruna alzò ambedue le sopracciglia e con aria innocente gli rispose: -Beh, è il padre biologico di una mezzodemone. Immagino sia bastato questo ad avergli dato il diritto di potermi venire a trovare.-
Gabriel la scrutò un momento e poi le tese la mano. -Riesci a materializzarti a casa tua?-
E l'altra annuì -Sì, certo- e in un momento sparirono insieme.
Spazio Autore:
Ed eccomi qua!! Draco sta offrendo ai nostri ragazzi tutte le sue conoscenze sulle Maledizioni! Vedremo il nostro Harry se ne farà buon uso o se, come dice Weasley, diventerà un vero cattivone! XD
Passiamo quindi ai miei ringraziamenti per voi, care commentatrici!! Vediamo se nel prossimo ce ne sarà una in più o no, le stelline ci sono, per cui, magari... XD : Fiorentinasara, Marinelarezi, Mlizzie23, EnzaGiuffre, Liby654, angimarry03, comecartabianca, FlaviaYes, petrov4queen, stel_lina, IHaveSomeDream, GiovannaMarongiu, Annarita_Esposito, InnamorataDiUnRiddle, Harly00.
Grazie davvero per il supporto! Siamo solo all'inizio ma son proprio felice che vi stia piacendo!
E ora domandina! Dalle serie passiamo ai libri!! Ditemi ragazze! Qual è la saga(o il libro singolo ovviamente), escluso HP direi, che vi è piaciuto o vi sta piacendo maggiormente?? Io ho amato molto Anita Black, Artemis Fowl e Twilight da piccola, adesso sono molto focalizzata sui romanzetti ambientati nel 1800 della Keyplas, sono tutti simili a Brigerton(serie netflix se l'avete vista) solo che sono per adulti, se capite cosa intendo XDXD Davvero molto carine e romantiche comunque U.U
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