La sua migliore amica

-Sei pronta, bambina?- esordì Gabriel quella mattina, dopo aver aspettato che la coinquilina uscisse dalla propria camera.

-Potrebbe essere arrabbiata con me?- domandò la mezzodemone, mentre sistemava il bordino della giacca in pelle che stava indossando davanti allo specchio. L'oggetto d'arredamento era incorniciato da eleganti coralli neri.

L'altro corrucciò appena lo sguardo, apparendo alle sue spalle e cercando i suoi occhi cristallini nel riflesso. -Perché pensi questo?-

Lei decise di voltarsi e fronteggiarlo. -Perché è con la mia nascita che hanno smesso di vedersi.-

Lui la osservò dall'alto, in silenzio, poi però le rispose: -È una possibilità. Ma si denoterebbe solo una grande immaturità da parte sua, perché non si può accusare un neonato delle colpe del genitore. Tua madre ti ha voluta, altrimenti avrebbe abortito o ti avrebbe abbandonata.-

L'altra annuì debolmente, tendendogli la mano e abbassando lo sguardo. -Andiamo, speriamo ci racconti com'è andata.-

E Gabriel intuì che la compagna non aveva paura della donna, ma del suo rifiuto e quindi di non conoscere la realtà dei fatti. Era più pragmatica di quanto appariva ai suoi occhi.

Quando raggiunsero l'ingresso dell'abitazione, una casetta a forma di goccia e dalle pareti di candida porcellana, nessuno dei due parve troppo sorpreso. Intorno a loro c'erano altri edifici strutturati in maniera simile. Sulle pareti lucenti c'erano graziose decorazioni azzurrine che rappresentavano il volo degli uccelli o qualche abitante dell'ambiente marino.

Tanis agitò il lungo batacchio di una campanella: era appesa al centro del battente arcuato dell'ingresso. Sentì poi dei passi affrettati prima che le venisse aperta la porta. -Tanis...! Oh...-

La donna che aprì aveva dei capelli biondo sbiadito, lunghi poco oltre le spalle. Era struccata, ma i piccoli occhi celesti brillavano, anche se forse questo era dovuto alle lacrime che stavano solcando il suo volto rotondo. In un istante la demone si lanciò sulla ragazza, abbracciandola. -Mi dispiace tanto, tesoro... davvero!-

Gabriel e Tanis non si aspettavano certo una reazione simile.

Vennero presto invitati nell'abitazione e la donna, di nome Astrix, corse a portare loro il tè già pronto. La visuale dei due, invitati a sedersi in salotto, venne investita dall'hobby della donna. Tutta la parete stondata della sala era occupata da una lunga vetrina riempita da preziose porcellane: si passava da piatti, teiere e tazzine a bomboniere e vasi. Tantissimi vasi vuoti dalle eleganti e preziose rifiniture.

-Sono così felice di vedere che stai bene, Tanis. Assomigli così tanto a Jean...- disse la donna, facendo il suo ingresso con un servizio da té e sedendosi sul divano antico dallo stile barocco. Batté la mano sulla seduta, esortandola ad affiancarla.

Tanis perse interesse per il contesto e, come Gabriel, andò a sedersi. Lui fece in modo di stare davanti alle due, in silenzio, così da poter studiare il comportamento della donna.

Astrix era talmente affascinata dai lineamenti della ragazza che si era dimenticata di fare le presentazioni. Aveva piuttosto alzato la mano verso il volto della Riddle, accarezzandolo con nostalgia.

-Che cosa è successo? Perché non vi siete più frequentate?- domandò Tanis, a bruciapelo. Neanche lei era interessata a lasciarsi condurre dai convenevoli. Non sembrava aver apprezzato più di tanto i modi affettuosi della sconosciuta, anche se era probabile che non si sentisse di scansarla... appariva davvero affezionata a lei o ciò che per lei rappresentava.

La donna alzò ambedue le sopracciglia, andando poi a prendere una tazzina dopo aver abbassato gli occhi. -Oh, ecco... io e tua madre siamo state migliori amiche per tantissimi anni, anche se è stata perseguitata per non meno tempo. Direi da quando ha risvegliato gli Inquieti Sguardi. Tu sei certa di non averli ereditati, vero?- le domandò poi, apprensiva, poggiandole la mano sul ginocchio e Tanis annuì soltanto, rimanendo sulle sue.

Gabriel fu sorpreso nel vederla così distante, era convinto che si sarebbe lasciata andare alle effusioni di quella donna. Era imbarazzata dalla sua presenza, o magari non si sentiva a suo agio?

-Ho spesso cercato di aiutarla ma, con il tempo, i periodi in cui scompariva per sfuggire ai suoi inseguitori, si facevano sempre più lunghi e lei... cambiava. Aveva momenti di sentimenti altalenanti. Credevo fosse divenuta un po' lunatica, ma poi... mi son resa conto che purtroppo stava impazzendo. La paura, lo stress, l'incubo che le venissero strappati gli occhi... la terrorizzavano. L'unico modo che aveva per sfuggire dall'ansia era cadere nei vizi, stordirsi.-

-Si drogava?- domandò Tanis, con fare glaciale e l'altra assentì. -Non solo, aveva preso il vizio del gioco e aveva accumulato molti debiti. Più volte l'ho tirata fuori dai guai ma... lei continuava... e ha continuato fino a quando non è rimasta incinta di te. Incinta... di quel mostro.-

I lineamenti dolci della donna si irrigidirono e guardò altrove, rivelando una rabbia repressa. -Le ha dato il colpo di grazia... anche se non so se, in parte, è stata anche colpa mia.- E poggiò la tazzina, mettendosi in piedi e afferrandosi le braccia, incrociandole sull'addome.

Tanis la seguì con lo sguardo mentre si spostava, chiedendo subito spiegazioni: -In che senso?-

-Lei ne era follemente innamorata. Era così bello, così aitante, così... carismatico. Io però vedevo in lui solo l'ennesimo approfittatore, benché questo venisse da Sotto- liberò avvelenata, riferendosi alla Terra.

Tanis si scambiò un'occhiata d'intesa con Gabriel e questo decise di intervenire: -Pensa di aver avuto un ruolo in ciò che è successo?-

-Penso di sì, lo ricordo bene. Tom non era il primo che correva dietro a tua madre, lei era di una bellezza mozzafiato... e non meno fragile.- sospirò, mentre lo sguardo si perdeva oltre il vetro celestino della finestrella ovale. -Stavamo parlando proprio dei suoi occhi e io tenni a far notare quanto fossero speciali, quale potere fossero in grado di offrire... e quanto le persecuzioni l'avessero provata. Lui sosteneva che una volta sulla Terra, con lui, non avrebbe dovuto più temere nulla, che l'avrebbe protetta; io però non mi fidavo e conclusi il discorso rivelandogli che quelle attenzioni, in realtà, erano del tutto mal riposte.- e liberò una risata amara, intrisa di sarcasmo.

Dai divani, Gabriel e Tanis poterono vederla stringere le mani sulle braccia, solcandoli con le sue dita aguzze. -Ovviamente lui fu acceso da questo mio commento e gli spiegai che nei rari casi in cui il trapianto di occhi offriva i poteri del demone al ladro, questo veniva poi tormentato dallo spirito del primo, divenendo poi incapace di provare una qualsivoglia sensazione di piacere. Tempo due settimane e di tuo padre nemmeno più l'ombra.- decretò la donna, voltandosi verso Tanis.

La mezzodemone riprese la sua tazza di tè e Gabriel, vedendola di certo presa dai propri pensieri, decise di intervenire ancora, anche se con delle parole di circostanza: -Bisognerebbe diffondere il più possibile certe informazioni.-

-Gli Sharald non sono rimasti in tanti- sostenne Astrix. -Alla morte di Jean, uno dei membri più giovani della famiglia, sembra che si sia mosso qualcosa. Gli anziani sono creature millenarie che nessun demone oserebbe attaccare, di contro i giovani sono quelli più in pericolo. La famiglia inizia a capire che se vuole preservare gli Inquieti Sguardi, deve proteggere i nuovi membri come se fossero loro figli, anche quando risultano dei totali estranei- concluse la donna, ora rivolgendosi con gentilezza dalla sua ospite. -È possibile che un giorno tu abbia dei figli o dei nipoti con questo dono immenso, ma confido che quel giorno le cose siano cambiate, perché non è più ammissibile una situazione del genere.- E, una volta tornata sul divano, le accarezzò la chioma lucida e liscissima.

Tanis sembrava essersi ripresa e, con la scusa di rimettere a posto la tazzina, si liberò del tocco della donna. -Non so se avrò mai dei figli- tagliò corto, con voce piatta, poi tornò a guardare la donna. -Cosa successe dopo che mio padre ci abbandonò?-

Hermione, seduta sulle sue due coperte, sopra il terreno morbido, osservava con una certa incredulità l'attenzione che Draco stava ponendo nel modellare la terra sotto di lui in una forma simile a una poltrona. Ovviamente il tutto con l'ausilio della sua bacchetta: non si sarebbe mai sporcato le sue belle mani con del terriccio umido. Quando si ritenne soddisfatto del proprio operato, il biondo distese una coperta sul suo comodo giaciglio e si sedette, non celando un sorrisino gradito.

Hermione, oltre la brace che li separava, non sapeva se complimentarsi o burlarsi di quella puntigliosa attenzione per i dettagli inutili. Era proprio vero che si concentrava sulle cose sbagliate. Non volendo però ingaggiare una lotta verbale con lui, si limitò a chiedere: –Così non rischi di addormentarti?-

Il compagno sembrava seduto su una poltrona fornita di poggiapiedi, diretti verso le fiamme. –No, sono abituato, mi leggerò un libro non soporifero.- E la guardò eloquente, non trattenendosi dallo stuzzicarla.

 –Annoia anche me, ma non mi lamento tanto...-

-Silente l'ha dato a te, a me ha dato questa...- le fece notare lui, tirando fuori la Pipa di Falvos e guardandola compiaciuto. –Ha capito subito di che pasta sono fatto.-

Hermione sospirò, decidendo di glissare sul libro e chiededendogli: –L'hai già provata?-

Lui scosse il capo e replicò: –No, non ci ho pensato...- E prese due Magh dal pacchetto che teneva nella tasca della tuta da ginnastica, estraendone il tabacco per poi posizionarlo nel fornello in legno chiaro della pipa.

La ragazza si sporse nel tentativo di guardare, ma non parve avere molto successo. Nel notarla, il biondo le domandò: –Vuoi venire qua?- e le indicò il posto a fianco al suo. La poltrona non era abbastanza larga per entrambi, ci sarebbero stati stretti.

Lei arrossì appena, anche se lui non lo notò, visto che era tornato ad armeggiare con la sua pipa.

Hermione, indecisa sul da farsi, fece per comunicargli i suoi dubbi, ma lui stirò un ghigno e rialzò gli occhi maliziosi su di lei. –A che pensi, Granger?-

-Che staremo stretti- liberò immediata la moretta.

Lui sollevò un sopracciglio, per nulla convinto. –Vediamo se è vero, no?- e stirò un nuovo sorrisino, che la fece ragionare: probabilmente il ragazzo pianificava qualcosa di perfido, come suo solito.

–Non mi piace essere presa per i fondelli. Se vuoi che stia lì, bene. Se è un modo poco carino per rimandarmi a sedere, puoi risparmiartelo.- E scosse il capo, guardando altrove, offesa.

Sentiva una lontana nenia alle sue spalle, era un rumore di fondo, non fastidioso, ma nel silenzio si poteva avvertire con chiarezza. Sapeva che proveniva da dei fiori carnivori che si risvegliavano durante la notte. La musica si interrompeva ogni volta che riuscivano a catturare qualche piccolo e curioso insetto. 

Draco ascoltò quella replica e sbuffò. Si appoggiò alla poltrona e accese la pipa, prendendo di nuovo la bacchetta per allargare la poltrona a sufficienza con la magia. –Vieni qui e fai meno la mestruata, sei pesante.-

Lei gli lanciò un'occhiata sfuggente e replicò, ora per amor di opposizione: –Non ne ho più voglia.-

Il Malfoy sapeva che le sue ritenzioni erano giustificate, ma non gli interessava abbastanza. Assunse un'aria altezzosa e si arrese in fretta. –Come ti pare, Granger. Sei un po' troppo abituata a persone che ti chiedono scusa solo per guadagnarsi il tuo consenso. Facendo la preziosa non farai molta strada con me.- Tirò dalla pipa mentre guardava il soffitto frondoso sulle loro teste: di notte la corolla dei fiori si illuminava, spargendo una pallida luce che rischiarava la foresta. Almeno non si rischiava di finire nelle tane delle Musichespe.

Hermione ascoltò le sue parole e avvicinò le ginocchia al petto, abbracciandole. –La gente mi chiede scusa quando sbaglia. Se non mi chiedi scusa è perché sei orgoglioso almeno quanto me.-

-Non ti ho fatto nulla. Hai dato per scontato che ti stessi prendendo per il culo e non era così, visto che ho allargato la poltrona, ma ti piace, ribadisco, che la gente ti chieda scusa per sancire la tua superiorità... quindi stai continuando a fare l'offesa.- Era diventato serio. Lei spostò gli occhioni dorati su di lui con fare imbronciato e il biondo concluse:–Non alimenterò il tuo amor proprio come gli altri. Fattene una ragione e andremo d'accordo. Adesso alzati e vieni qua.- e le indicò di nuovo il posto a fianco al suo.

Lei, in imbarazzo stavolta, temporeggiò un secondo e decise di dargli retta. Si alzò in piedi, stretta nella sua coperta e lui aprì la sua, invitandola ad avvolgersi anche con quella. -Scusa, ma non è facile avere a che fare con te. La maggior parte delle volte apri la bocca solo per deprecarci o prenderci in giro. Dovevo capire se facevi o meno sul serio... sei strano- ammise.  Una parte di lei ancora non riusciva a fidarsi di quel nuovo Draco Malfoy. C'erano troppe ombre nel suo passato, ombre che avevano a che fare con il suo cambiamento. Di certo sarebbe stata più propensa a fidarsi di lui se avesse saputo ogni cosa.

Draco la osservò con stizza, chidendosi se quelle parole erano solo altre scuse atte a giustificare il suo naturale dispotismo o era sincera. Ritenne che poteva essere anche un misto delle due cose. -Sono strano perché vi sto obbligando a guardarvi come le persone non perfette che pensavate d'essere.-

-Temo che nessuno di noi possa vantare di esserlo- rispose lei piccata, lanciandogli un'occhiata in tralice e divertendolo appena. Erano spalla contro spalla ma coscienti di essere troppo vicini per voltarsi l'uno verso l'altra.

-Io sono piuttosto soddisfatto di me stesso.-

-Beh, di certo non potevi che migliorare, rispetto a prima.- Fu l'ennesima risposta tagliente di lei che lo divertì ancora, cosa che la fece arrossire. Gli piaceva essere preso in giro?! Che problemi aveva?

-Adesso chi è che sfotte l'altro?-

Hermione sospirò sonoramente, facendo una breve pausa. -Dico solo che ci vuole tempo. Noi ne abbiamo bisogno con te e tu con noi... ci prendi in giro di continuo, non puoi negarlo.-

-Sì, è vero, mi diverte molto... e se per voi non non è lo stesso è perché siete privi di una qualunque autoironia e senso dell'umorismo, ma capisco che questo non sia per tutti.- E prese il primo tiro della pipa, espirando il fumo biancastro. Era convinto che sarebbe stato rosso come quello delle sue Magh, ma non fu così.

Hermione roteò gli occhi, scuotendo il capo.

-...E poi solo tu e il tuo non-ragazzo vi offendete. Tutto avrei detto tranne che Potter, fra i tre, sarebbe stato quello più alla mano.-

-Harry è molto paziente... e ha tante altre cose per la testa- disse Hermione abbassando lo sguardo cupo sulle mani, togliendo del terriccio da sotto le unghie corte. Draco la guardò un momento, non potendo fare a meno di chiedersi a cosa stesse pensando, ma lasciò perdere. Non era interessato a sapere proprio tutto-tutto di loro, in realtà, giusto lo stretto necessario.

Cadde un silenzio imbarazzante per lei che non sapeva cos'altro dirgli. Ora si sentiva solo lo scoppiettare del fuoco davanti al suo viso. La pianta carnivora nelle vicinanze doveva appena aver cenato.

Lui tirò ancora dalla pipa, con tranquillità. –Non sale questa roba, non ho capito se sono io, troppo abituato, o...- E le tese l'oggetto. –Provala... magari per te è diverso.-

Hermione si volse verso di lui, trovandosi di nuovo a disagio nel saperlo così vicino e gli rispose: –Ma io non fumo, non mi va.-

Draco stirò un sopracciglio e replicò: –Nemmeno a me andava di leggermi quelle fiabe per mocciosi, eppure l'ho fatto. Poche storie, è solo per provare!- la intimò, cedendole ancora l'oggetto.

Hermione storse la bocca, ancora indecisa, ma alla fine si lasciò convincere. –Sì, ma solo un tiro!- lo avvisò e lui roteò gli occhi, vedendola afferrare la pipa e guardare il bocchino ondulato con stizza –Devo... devo solo...?-

-Sì, Granger... quello dovresti saperlo fare- la provocò il biondo, stirando un ghigno malevolo e vedendola arrossire di colpo, per poi iniziare a dargli colpi sulla spalla –Ma...! Che razza di...! Sono molto tentata di tornarmene per terra!-

Il Malfoy se la rise davanti al suo imbarazzo. I due permalosi del gruppo non sapevano che i loro bronci erano solo un incentivo alle sue prese in giro. -Quante storie! Forza!- la sollecitò ancora.

Stavolta Hermione lasciò perdere e decise di accontentarlo: era curiosa anche lei, in realtà. Quando però tirò la brace luminescente, questa, da rossa, divenne verde acido, così come il fumo che la giovane espirò fra un colpo di tosse e l'altro.

Draco osservò con sorpresa i vapori e riprese la pipa, aspirando anche lui ed espirando poi, notando che anche l'effetto era diverso. –Mh... strano, in effetti.- E si adagiò meglio, ruotato appena verso di lei che ancora tossiva. Le diede quindi alcuni colpi sulla schiena. –Forza, forza... non è nulla...-

La bruna si riprese e gli domandò: –È cambiato qualcosa, vero? Prima il fumo non era verde.-

-No, infatti.- E le cedette di nuovo la pipa, vedendola scuotere il capo. –N-no... è meglio se...-

-Dai, su...- la esortò lui. –Non succede nulla, te l'ho detto...- la rassicurò infine, annuendo incoraggiante.

La mora, seppur trattenuta dall'indecisione, decise di tirare ancora un volta, espirando del fumo che ai loro occhi apparve più denso del precedente.

Probabilmente quello strumento magico non era da utilizzarsi in solitudine.


Spazio Autore:

Eh alloraaa che combinano questi due al chiaro di luna?? Il solito furbetto Silente, non è che è stato condizionato da il suo Alter Ego Gandalf?

Yeeee per un pelooo!! BRavissimeee!! Grazie mille per le vostre recensioni: Fiorentinasara, angimarry03, GiovannaMarongiu, _Emma98, FlaviaYes, Enzagiuffre, noemim97, Carietta91, comecartabianca, Liby654, InnamorataDiUnRiddle, RoseTorez, MarinelaRezi,bianchilisa00, FedericaGianni7, Want_To_Love,IHaveSomeDream, stel_lina, _kiki11_, petrov4queen, Harly00, Noeeee0, papezzz  

PAssiamo ora alla sezione videogiochi! Giocate a qualcosa? Li odiate??? Io mi sono comprata l'anno scorso la Switch e questo perché sono una Fan dei Pokemon, praticamente li ho giocati tutti <3 anche se la switch l'ho presa per Ring Fit Adventure così da avere la scusa per fare ginnastica a casa ;D è molto divertente U.U Altri giochi direi tutti i GDR fantasy e ovviamente The Sims, un'altra mia grande passione XD. Con questo direi basta ;D

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