La pipa di Falvos
-Non ne sentimmo più parlare. Fu in quel momento che convinsi tua madre ad abbandonare quella folle vita che stava attraversando, non poteva più scappare, non ora che era incinta. La convinsi così ad approfittare delle difese della tenuta. Sareste state isolati da tutto e da tutti, di certo non avrei più potuto rivedervi... ma tenervi al sicuro era la cosa più importante. Quando le difese più esterne vengono superate, anche con la Passaporta, queste si indeboliscono, perciò devono restare immacolate. Non sei mai stata libera di andare via, né io potevo venire a farvi visita proprio per evitare che le protezioni venissero meno e ne approfittassero per raggiungervi- le spiegò, vedendola annuire.
Tanis sapeva bene che poteva raggiungere solo un numero limitato di tenute intorno alla propria casa, quelle limitrofe. Più si allontanava, tanto più rischiava di mettere in pericolo lei e sua madre. -Cosa successe poi?-
-Jean fu mortificata dall'abbandono, entrò in depressione, anche se immagino abbia sempre covato la piccola speranza che tuo padre tornasse... ti ha mai raccontato di lui?- le chiese, cercando i suoi occhi cristallini.
Tanis fece spallucce, evitando il contatto visivo. -Nessun pensiero costante. Il giorno prima lo osannava e il giorno dopo lo malediceva. Mi ha sempre confuso il suo comportamento, per questo ho preferito non farmi pregiudizi su di lui.-
E la donna annuì, trovando maturo quel pensiero. Sembrava una ragazza molto provata dagli avvenimenti. Le faceva una gran pena.
Gabriel, davanti al silenzio creatosi, decise di intervenire: -Come sa che sua madre è morta?-
-Sono una sensitiva e ho sempre tenuto un filo mentale connesso a lei, non l'ho mai scisso... qualche mese è successo però, senza che potessi fare nulla- concluse desolata, ma tornò sulla ragazza, cercando di non diffondere ulteriore sconforto nell'aria. -Ho provato in ogni modo a raggiungerti, sapevo che dovevi essere ancora a casa... ma le difese della tenuta sono insuperabili. Senza la Passaporta non si entra.-
-Già... hai detto che sei una sensitiva. Sai com'è morta? O chi è stato?-
La donna fissò la giovane e, dopo un momento di indecisione, si alzò in piedi e si mosse verso una credenza, aprendo un cassetto di legno candido e tornando dalla giovane, cedendole un foglio ripiegato. -Questa è l'ultima lettera che ho ricevuto da tua madre.-
"Ancora lettere" non poté che pensare con irritazione Gabriel. Tanis gli lanciò un'occhiata eloquente, probabilmente in linea con il suo disappunto, e lo invitò a sedersi al suo fianco.
"Cara Astrix, amica mia, finalmente, dopo diciotto anni, Tom è tornato. Dice che si è pentito di aver lasciato me e la bimba da sole e non immagini che parole meravigliose mi ha scritto. Si è reso conto dei suoi errori e non vedo l'ora di rivederlo. Mi ha rivelato di aver fatto tanto male nel suo mondo e che non vuole più avere niente a che fare con esso, che non sopporta più vivere circondato da odio e perfidia. Mi ha fatto tantissime domande su Tanis, dicendomi che non ha mai smesso di pensare a noi e che da ragazzo era semplicemente molto impaurito dai sentimenti forti che provava per me. Vorrebbe che ci vedessimo, ma mi ha detto che capisce se non vorrò farlo, se lo odio e se preferisco continuare a crescere Tanis senza di lui. Io però desidero vederlo e ho deciso di farlo, ormai. Volevo solo dirti che forse... per me e Tanis c'è ancora la speranza di trovare la felicità e magari, quando saremo libere da questa gabbia, io te potremmo riprendere da dove abbiamo lasciato, più unite che mai."
La firma di sua madre era inequivocabile... peccato lo fosse anche nella lettera che le aveva fatto leggere suo padre.
Tanis ormai era più confusa che mai e cedette il foglio a Gabriel che lo ritirò e poggiò la mano sul capo della ragazza, cercando i suoi occhi e desiderando confortarla in quel momento.
-Dopo due giorni è scomparsa. Ho ricevuto questa lettera troppo tardi, purtroppo.- sostenne la donna, abbassando lo sguardo intristita.
Tanis annuì silenziosamente, avvicinando il capo alla spalla di Gabriel che quindi l'abbracciò e le baciò la fronte.
-Mi dispiace tanto, tesoro. Non puoi immaginare quanto.-
-Possiamo prendere la lettera?- domandò però Gabriel e la donna annuì, sgranando gli occhi. -S-sì... non ci sono problemi. Ma potreste riportarmela? È... l'ultima cosa che mi rimane di lei e...- singhiozzò appena, abbassando lo sguardo. -Vi sembrerà egoistico ma... almeno ho capito che non mi ha mai dimenticata, che non mi odiava per aver allontanato tuo padre e che desiderava riallacciare il nostro rapporto. L'ho sempre amata come una sorella- concluse, sollevando di nuovo i piccoli occhi luminosi e arrossati, mentre stringeva al grembo le mani tremanti.
Tanis le dedicò uno sguardo glaciale per tutto il discorso. Sembrava anche lei dannatamente sincera.
Quando la coppia tornò a casa, Tanis non fu di molte parole. Gabriel aveva cercato di rasserenarla, ma la ragazza si era rintanata in camera propria senza nemmeno cenare, ignorando il tentativo dell'uomo di esserle di conforto.
-Sembra vada fumata in compagnia...- osservò Draco, mentre il fumo verde di lei si diradava placido nell'aria. La ragazza gli restituì la pipa e si mise più comoda, non facendo caso al braccio di lui appoggiato sulle sue spalle. Si stava ancora stretti su quella poltrona, evidentemente. -Chissà a cosa serve...- si domandò Draco, dopo aver tirato.
Hermione lo vide sgranare appena gli occhi nel notare che il tabacco era diventato più forte, e commentò: – Bisognerebbe sapere chi è questo Falvos...- Il biondo scese a guardarla un momento e, sebbene l'atteggiamento rilassato di lei lo avesse contagiato, si rese comunque conto di dove stava tenendo il braccio e fece per toglierlo.
-A-aspetta! Non è che fa venire freddo quest'affare?!- Domandò scontenta la bruna, sorprendendolo. Si trovava proprio a suo agio se era arrivata a dirgli una cosa simile!
Lasciò quindi il braccio dov'era e rispose, ripassandole l'oggetto magico –Bel regalo di merda, nel caso!-
Ed entrambi scoppiarono a ridere. –Non che il mio...!- commentò lei, infine, gesticolando divertita e poggiando il capo sulla sua spalla.
Draco storse la bocca, ripensando al noiosissimo libro di favolette. –Sì infatti, a Potter che ha lasciato?- domandò, passandole la pipa e vedendola tirare senza ulteriori tentennamenti e restituendogliela.
-Il boccino, non l'hai visto? Passa interi pomeriggi a guardarlo svolazzare...-
E il Malfoy scese a guardarla, frastornato. –Cioè, Silente gli ha dato quell'affare?- temporeggiò un momento prima di scoppiare a ridere un'altra volta. –E che diavolo se ne fa?!-
Anche Hermione ridacchiò, contagiata facilmente dal suo fare e tirò ancora una volta. –Non lo so, ma almeno passa il tempo...-
Il biondo scosse il capo, tornando a guardare altrove con noia. –Dovrebbe far passare il tempo in altro modo... dov'è la rossina? L'ha capito che lo vuole?-
Hermione assunse un'aria sconcertata e gli chiese di rimando: –E tu come fai a saperlo?! Comunque lei è rimasta a casa, ora sono fidanzati.-
Draco assunse un'aria poco convinta, alzando un sopracciglio in sua direzione. –La mia fidanzata non vorrebbe che dormissi per mesi in camera con una mia non-fidanzata...-
Hermione lo guardò con orrore, quasi oltraggiata. –Ginny sa benissimo che io ed Harry siamo migliori amici e che io non... non potrei mai essere interessata a lui in quel modo e viceversa! È una questione di fiducia!- dichiarò con chiara decisione nello sguardo.
Draco la scrutò un momento e poi stirò un sorrisino perfido, simile a quello di poco prima. –Forse conosce le tue altre mire... Sinceramente credevo che tu e Weasley steste insieme, da anni ormai.-
Hermione scosse il capo visibilmente e s'incupì, passandosi una mano fra i capelli, per rimetterli al loro posto. –N-no... non stiamo insieme.- Era tornata a guardare la brace, mentre il riverbero arancio delle fiamme ardeva nei suoi occhi dorati.
-Beh, se lo vuoi dovresti dirglielo e pace! Non gli converrebbe proprio rifiutarti!- E scoppiò a ridere, mostrando davvero poco tatto in quell'asserzione.
La bruna s'imbronciò appena e stavolta guardò altrove, verso il bosco. Gli occhi accecati non le permisero di vedere oltre il primo cerchio di alberi che abbracciava la piccola radura. -Per i Grifondoro non sono poi cosi male...- rispose, facendogli capire che ci era rimasta male.
Draco roteò gli occhi divertito e sbuffò, andando a scombussolarle i ricci sul capo. Con sorpresa notò che erano davvero morbidissimi. –Ti offendi continuamente, come sei pesante...-
La bruna gli lanciò quindi un'occhiataccia e poi allontanò il suo braccio, facendo per alzarsi, ma lui la trattenne, afferranndole il polso -Oh, andiamo... Granger!-
- Dici che non ti sta bene quando faccio la dispotica, beh! A me non sta bene quando mi rifili insulti gratuiti e poi, non contento, ti permetti persino di ridermi in faccia! Ora pretendo io delle scuse!- scattò lei, inviperita.
Draco sgranò gli occhi, sorpreso davanti a quell'inaspettato risvolto... anche se avrebbe dovuto immaginaselo. Gabriel gli aveva anticipato più volte che le sue discussioni con i sensibili Grifondoro sarebbero nate dal suo cinismo e la sua lingua biforcuta. -Scusa... ma ridevo di Weasley, non di te- tentò di giustificarsi.
Hermione non sembrava rabbonita, tornò però a sedersi e alzò il dito verso di lui, parlando severa: -Non fa alcuna differenza! Ron è mio amico e sta passando un periodo orribile. Ama moltissimo la sua famiglia ed è molto preoccupato per loro! Per questo lo vediamo sempre nervoso e scostante.- Fece una breve pausa, sperando che il messaggio gli arrivasse chiaro. -I Weasley si sono sempre esposti per Silente e la sua causa, saranno di certo nel mirino dei mangiamorte e lui non può fare nulla per aiutarli!- sostenne convinta, difendendo l'onore del suo innamorato.
Draco però non si lasciò incantare dalla sua dialettica e non si trattenne dall'offrirle il suo punto di vista: -Beh, potrebbe allenarsi, adesso che siamo qui, o magari aiutarci nella ricerca degli Horcrux, ma mi sembra più concentrato nel cercare un modo per convincervi a cacciarmi.-
La mora arrossì appena davanti alla veritiera osservazione e tornò a sdraiarsi al suo fianco, tornando a guardarlo con serietà -Sarà anche la verità, ma questo non ti dà il diritto di prenderlo in giro come facevi a scuola. Hai detto una cosa cattiva e antipatica, e ognuno di noi ha la propria sensibilità... devi rispettarla- sostenne impositoria, vedendolo stringere le labbra, scontento.
La bruna proseguì, però, cercando di alleggerire l'aria. -So che sei una serpe ed è ingiusto pretendere che diventi come noi, non è questo il punto... ma sei abbastanza sveglio da capire quando stai scherzando o dicendo una cattiveria. Ron è una persona molto insicura e sentire una cosa del genere gli avrebbe fatto male, anche se frutto dei tuoi soli pensieri.-
Il biondo rimase in silenzio, mentre osservava ancora le fiamme e si rese conto che la ragazza aveva parole simili a quelle di Gabriel, anche se lui era stato ben più lapidario nel rifilargliele. -Immagino che in questa convivenza forzata dovrò adeguarmi...- e tirò nuovamente dalla pipa, notando che il tabacco si era consumato da solo nel frattempo.
La bruna ammorbidì lo sguardo, sollevata che avesse apparentemente capito. Si sporse quindi verso di lui e gli prese la pipa, cosa che lo sorprese appena, ma non quanto le sue parole: -In ogni caso tu resterai qui con noi, non devi preoccuparti per Ron. Ha solo bisogno di più tempo per digerirti.-
Il biondo poggiò di nuovo il braccio sulle spalle di lei, non potendo fare a meno di aprire il successivo argomento: -Vi fidate così tanto di Silente? Penso che ormai io sia qui solo grazie a questo affare che vi ha lasciato.-
L'altra alzò gli occhioni su di lui, rendendosi conto che erano decisamente vicini ma stranamente la cosa non l'allarmò, l'aveva stuzzicata con quella domanda. –Sei qui anche per il Veritaserum, no?-
Draco rimase confuso davanti a quella posizione. -E perché mai? Che ve ne frega se ho deciso di cambiare fazione? Considerando i nostri trascorsi non dovreste essere interessati al mio... bisogno di redenzione.- borbottò infine, abbassando la voce e guardando altrove. Forse aveva parlato un po' troppo, ma in quel momento non gli interessava abbastanza.
Hermione strinse le labbra gradita. Aveva notato il suo imbarazzo nell'ammettere quella verità che sin da subito era riuscita a carpire nelle sue parole. Era ora che parlasse!
-Beh, ma perché siamo i buoni! Che domande! Noi Grifondoro siamo comprensivi e sappiamo perdonare... a differenza di altre casate spocchiose!-
Il biondo accusò la critica e scattò su di lei, con sguardo minaccioso, mentre quella gli faceva una boccaccia, birbante. -Siete solo dei bamboccioni ingenui, ecco tutto!- E le scombussolò di nuovo i capelli, riuscendo a farla ridere.
-Diciamo piuttosto che sei stato molto fortunato! Puoi dirlo, sai?- lo stuzzicò ancora.
-Bah, sarà...- si sbilanciò appena lui, scambiandosi un'occhiata complice con lei che stava a stento trattenendo un sorrisino di soddisfazione. Benché così vicini e un po' scomodi, preferirono fronteggiarsi. Infatti la giovane era appena ruotata nella sua direzione.
Draco fece l'ultimo tiro dalla pipa e la brace si spense. Hermione lo vide volgere il capo altrove per non espirarle il fumo verde in faccia e, istintivamente, oso chiedergli: -Perché hai cambiato fazione improvvisamente? Cosa è successo?-
Sentì il braccio di lui irrigidirsi sulle sue spalle, come vide il profilo del suo volto seguirlo. Forse si era spinta troppo in là.
–Questo lo terrei per me, se non ti spiace- tagliò corto lui, per l'appunto. Non si aspettava che le rivelasse i suoi segreti, ma sperava in qualche dettaglio in più.
Vedendolo con sguardo assorto e lontano, immaginò che dovesse essere qualcosa di doloroso e una parte di lei la spinse ad avere rispetto per il suo silenzio... ma la sua curiosità ebbe comunque la meglio. -Sei sicuro sia la scelta giusta? Se ne parlassi, ti sentiresti meglio... e poi io do sempre ottimi consigli!- si promosse, sorridendogli apertamente quando vide lo sguardo cupo tornare su di lei.
Draco sapeva che aveva buone intenzioni, ma era anche consapevole che la ragazza era spesso indotta dalla sua sete di conoscenza. Se aveva iniziato a rivolgergli la parola, dopo il suo arrivo, era stato principalmente per ottenere maggiori informazioni sulle sue invenzioni o su nuovi incantesimi.
-Non posso fidarmi di voi, Hermione... lo capisci?- L'ultima cosa che voleva era che i dettagli della sua vita cadessero nelle mani di Weasley. La Granger lo descriveva come una persona buona... ma a suo dire lo era molto meno dei suoi due compagni.
Vide un certo sconforto nei suoi occhi e preoccupazione, ma poi gli sorrise di nuovo, pacifica. -Beh, siamo tutti provati da questa situazione ed è giusto che ci supportiamo a vicenda, se ne sentiamo il bisogno. -
Dopo quelle parole, si sentì trascinare sul torace del Malfoy. Fu improvviso e inaspettato. La mano calda del ragazzo le accarezzava la schiena, mentre la teneva stretta. La cosa inizialmente la imbarazzò, visto che non si aspettava un gesto di quel tipo, poi comprese che il ragazzo forse preferiva mostrare riconoscimento in quel modo.
Draco era stato intenerito dalle sue parole. Certo, per lui erano solo pensieri ingenui, che non si sarebbero mai realizzati, ma se quei tre erano stati definiti da tutti "l'ultima speranza per il mondo magico", dovevano pur essere persone ottimiste.
–Vorrei che fosse tutto più semplice, per tutti noi. Che non stessimo rischiando la vita ogni giorno per colpa di Voldemort.-
Draco l'ascoltò e immerse una mano fra i suoi ricci morbidi, avvertendo profumo di fiori d'arancio. -Se così fosse, in questo momento sarei in camera mia, sdraiato sul mio letto, probabilmente nudo e a fare ben altro, Granger. Sì, sarebbe decisamente meglio- rispose, stirando un sorrisino bieco e aspettandosi l'occhiataccia di lei, che però non arrivò stavolta.
La sentì staccarsi con una sonora sbuffata e tornare dritta, in direzione della brace. -E con questa direi che possiamo tornare alle nostre occupazioni.- Acciuffò uno dei libri impilati lasciati sul terreno, ponendoselo sul grembo.
L'altro scosse il capo, stringendo le labbra divertito –L'ho detto che sei permalosa?- e le tirò un ricciolo, vedendola ignorarlo del tutto. Stava scorrendo le pagine alla ricerca del segno lasciato in precedenza.
Il Malfoy, insoddisfatto dal finale del dibattito, volle stuzzicarla ancora un po' e tirò la coperta dalla sua parte, commentando nell'afferrare uno dei suoi libri -... Oltre che noiosa, s'intende.-
A quel punto Hermione, notando che non aveva potuto evitare di insistere col suo solito fare irritante, scattò su di lui, sgridandolo -E meno male che ne avevamo appena parlato! Dovevo immaginare che anche tu fossi duro di compendonio!-
Il biondo, notando che lo stava paragonando niente meno che all'ottuso Weasley, si volse verso di lei e rispose: -E fortuna che ti avevo detto che non me la sentivo di intraprendere discussioni di questo tipo!-
-Era solo un'osservazione, non era finalizzata a nient'altro, ma dovevi comunque dire qualcosa di antipatico per poi insultarmi, come al solito!-
-Volevo solo stuzzicarti, anche se è chiaro che preferirei di gran lunga intrattenermi in altro modo! E il sesso è certo all'apice della mia lista! Quando ne saprai qualcosa, mi darai certamente ragione!-
La vide avvampare, visto l'ingresso di quell'argomento tabù e poi scuotere il capo, tornando al suo libro. -Non hai capito niente, ma lasciamo stare.-
L'altro continuò a guardarla, ora dispiaciuto per essere stato così diretto. Non era affatto semplice relazionarsi a loro... erano fin troppo sensibili. -È proprio perché ho capito che ho preferito cambiare argomento, Hermione. È improbabile che io arrivi a fidarmi totalmente di voi e questo devi accettarlo... è ingiusto che te la prenda.- D'altro canto era giusto che lei capisse la sua posizione. Non poteva pretendere che si aprisse solo perché loro erano notoriamente "i buoni".
Spazio Autore
Ohhh ma quanto son cariniiii?? Tranquille, sarà solo il primo momentino fra questi due, ce ne saranno molti altri, ihihih, ma questo è sicuramente il primissimo dove si scambiano le prime paroline sincere <3
Ringraziamenti: bianchilisa00, Noeeee0, Giovanna Marongiu, Liby654, FedericaGianni7, MarinelaRezi, katnissgreypotter, Mlizzie23, comecartabianca, FlaviaYes, RoseTore, Stel_lina, Annarita_Esposito, Want_to_love, angimarry03, Aspasia13_07, noemim97, Carietta91, Enzagiuffre, IHaveSomeDream, petrov4queen, InnamorataDiUnRiddle, galaxia33,_kiki11_
A sto giro vi faccio una domanda strana invece! XD Io e una mia amica stavamo camminando traquillamente di fianco al famosissimo stagno di Molentargius(ovviamente non lo conosce nessuno, lo so beneXD) e ho avuto l'ispirazione per dirle che se fossi stata un ambiente, sarei stata certamente una palude. Okay, ora avete sicuramente storto la faccia, lo capisco bene, non è esattamente il più idilliaco dei luoghi ma a livello di personalità mi ci trovo. E' un posto tranquillo, silenzioso ma anche misterioso. Infatti c'è una patina di vegetazione e limo che riveste la superficie dell'acqua, celando quanta vita vi sia al di sotto. E infine ci sono i coccodrilli a farla pagare a chi ne disturba la quiete... Quindi sì, credo che le paludi mi riflettano totalmente XD
E voi?? Che ambiente sareste?? AHHAHA
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