L'arrivo della Serpe

In pieno inverno Villa Malfoy veniva ricoperta dalla neve. Ricordava ancora quanto fosse divertente immergere i piedi in quella morbida coltre bianca per mettersi a costruire pupazzi di neve insieme a sua madre. Non fu altrettanto piacevole quella notte.

-Ma porco Godrick!- imprecò furibondo Draco Malfoy nel cercare di liberare i costosi abiti dalla montagna di neve in cui era piombato, era alta quasi un metro e mezzo.

–Scommetto che l'ha scelta di proposito, dannato mezzoscemo!- Aggrappatosi a un arbusto riuscì a districarsi dalla presa del terreno, nemmeno fosse finito fra le sabbie mobili.

"Almeno ci sarebbe più caldo..." pensò, immaginandosi su una spiaggia, al sole del tramonto, con l'odore salmastro che gli stuzzicava le narici.

Il freddo che gli si aggrappò addosso però, dopo essersi finalmente liberato e aver iniziato un giro esplorativo che gli fece dimenticare quelle fantasticherie. Si guardò intorno nella speranza di trovare l'accampamento dei maledetti Grifondoro, dovevano essere in quella zona.

-Non sentite... uno strano odore?-

Draco udì appena quelle parole e si mosse nella loro direzione. Si trovava su una collina celata da numerosi alberi e arbusti. Ne approfittò per nascondersi e capire a chi appartenesse quella voce. Entrò in allarme quando notò un Ghermidore insieme ai suoi scagnozzi, immobile, mentre sembrava annusare l'aria.

-È profumo...- continuò l'uomo, cosa che spinse i compagni a raggiungerlo.

–Cosa pensi che sia?- gli chiese uno distrattamente, nell'osservare i candidi fiocchi di neve che piovevano dal cielo candido.

Lui stirò un ghigno malevolo. –Donna. Sbaglio o Potter viaggia con una femmina? Devono essere nei dintorni. Se la scia è qui, saranno appena passati.- Riuscì a muovere solo un passo in avanti, perché un incantesimo lo prese in pieno petto, facendolo saltare indietro: quello fu il momento per Draco di intervenire.

Hermione, uscita dalla barriera che la stava proteggendo, aveva appena attaccato il primo nemico e sarebbe stata colpita dagli altri due se Draco non li avesse attaccati entrambi con un incantesimo di esplosione.

Per lei fu un vero shock vederlo sopraggiungere e, mentre la serpe scendeva dalla collina innevata con difficoltà, la strega gli puntò la bacchetta contro con aria minacciosa. –Malfoy?! E tu che diavolo ci fai qui?-

Draco la ignorò e vide il primo Ghermidore rialzarsi, così lo anticipò prima che potesse colpirla. –Avada Kedavra!- L'uomo venne fulminato dall'anatema che uccide in un fulgido istante verde.

–Oddio! Ma sei impazzito?! Hai appena ucciso una persona!-

Il biondo la calcolò appena. –Metti giù quell'affare, Granger! Se ti avessi voluta stecchita avrei aspettato che ci pensassero loro!- E indicò il nemico, raggiungendo gli altri due. Uno aveva sbattuto la testa su un sasso ed era morto sul colpo, l'altro no.

Stava cercando di rialzarsi, ma Draco gli puntò contro la bacchetta, dopo aver spezzato la sua. –Forza, parla. Voglio che mi dici tutto ciò che sai, chi vi manda?-

Il nemico tentennò un momento, poi parve riconoscerlo. –Capelli come i tuoi non possono essere che di un Malfoy...- biascicò con difficoltà, riverso nella neve, stava tremando.

-È quello che ti ho chiesto!?- E Draco gli diede un calcio nel ventre, senza alcun risentimento.

Hermione lo affiancò. –Sei uscito di senno?! Bisogna scappare via!- Se ne sarebbe anche andata, ma il ragazzo le aveva appena salvato la vita e, benché l'orgoglio non le avrebbe mai permesso di ringraziarlo, le sue azioni riflettevano l'istintivo senso di gratitudine che provava.

-Rispondi! O inizierò a divertirmi sul serio!- minacciò ancora Draco, ignorando ancora la Granger. Era pronto a torturare il nemico, se necessario.

Il Ghermidore strinse le palpebre mettendolo a fuoco con maggiore attenzione. –Tu... tu sei un Malfoy, cosa ci faAAAHH!!-

Senza nemmeno pronunciare l'incantesimo, Draco aveva affondato in lui la sua irritazione, mostrandogli che non aveva alcuna voglia di perdere tempo. –Rispondi, non te lo ordinerò più...-

Hermione fece dei passi indietro. Erano bastati alcuni secondi per rapportarla a un lato di Draco Malfoy che le era sempre stato precluso e che avrebbe preferito rimanesse tale. "Ma che diavolo succede?! Mi ha salvata, però..."

Stava accadendo tutto troppo in fretta.

Lo vide fermare l'incantesimo, spostando la bacchetta con rapidità ed eleganza, segno che non era estraneo alla pratica della tortura.

Dopo pochi istanti l'uomo si riprese. -Lavoro per tuo padre, ti prego, non uccidermi. Io... io ho una famiglia da mantenere.-

-Che cosa vuoi che me ne importi!?- gli domandò schifato Draco.

Hermione indietreggiava ancora, allibita. "È possibile che mi abbia salvata solo per attaccare Harry. Devo avvertire gli altri nell'immediato, dobbiamo scappare."

Cercò di cogliere l'occasione per andarsene, ma il biondo non l'aveva persa di vista. –Dove pensi di andare, Granger?-

Hermione sussultò sentendosi additare e andò alla ricerca di una rapida soluzione. "Non ho scelta." Sguainò la bacchetta, pronta a puntargliela contro, ma quella di lui fu troppo veloce. Il braccio le si intorpidì d'improvviso, cosa che la obbligò a lasciar cadere a terra l'oggetto magico.

"Oddio, ma cosa succede? Quand'è che è diventato così bravo!?" pensò nel tentativo di risvegliare il braccio: era freddo e tremante.

-Non ho intenzione di attaccarti. Voglio soltanto parlare con Potter... ora stai buona dove sei, chiaro?-

-Non ti avvicinerai a lui, non te lo permetterò!- dichiarò protettiva e decisa la strega. Non gli avrebbe permesso di torcere un solo capello ad Harry. Se sperava di farla franca, aveva fatto male i suoi calcoli.

Draco cacciò gli occhi al cielo. Avrebbe dovuto aspettarsi una reazione di quel tipo. –Allora non mi lasci scelta... Pietrificus!- Il bagliore candido colpì in pieno la strega che si intirizzì completamente e il biondo poté concludere ciò che aveva iniziato. Doveva stare attento con la Granger, non c'era proprio da fidarsi. –Sì, così va molto meglio.-

Tornò compiaciuto sul Ghermidore, l'uomo nel frattempo aveva tentato di smaterializzarsi, ma senza successo. –Ho innalzato una barriera anti-smaterializzazione non appena vi ho visti, quindi rilassati pure e dimmi quali aree avete già controllato e non saranno presto rimarcate dai vostri colleghi- ordinò autoritario, puntandogli ancora la bacchetta alla testa.

Il Ghermidore ne fu terrorizzato, non si aspettava che sarebbe stato proprio un Malfoy ad attaccarlo. –I Ghermidori sono ovunque, ma nessuno si spinge fino alla Foresta di Ashural, a nord.-

Draco alzò il mento, assottigliando lo sguardo. L'istante successivo il corpo esanime del nemico era immerso nella neve. Si sentiva solo il bubolare di un gufo su un albero vicino e la brezza gelida che accarezzava le fronde degli abeti.

Hermione assistette all'uccisione del terzo Ghermidore, mentre il Malfoy tornava sui cadaveri dei nemici sotterrandoli con una certa attenzione. Non li avrebbero più ritrovati, avrebbe nevicato tutta la notte.

La raggiunse dopo aver schiacciato la neve sopra l'ultimo cadavere, liberandola dall'incantesimo e alzando nuove barriere con la propria bacchetta, nel frattempo la informò sul da farsi. –Ho motivo di credere che per qualche giorno non ci disturberanno, ma presto dovremo andarcene da qui.- 

Ma Draco Malfoy non si era mai davvero interfacciato a Hermione Granger. –Adesso mi hai davvero seccato, si può sapere di che parli? Sei impazzito?!-

-Me l'hai già chiesto e la risposta è sempre no.- Proseguì poi, cercando di essere convincente, anche se non gli fu troppo difficile. –Dobbiamo unire le forze se vogliamo levarci dai piedi quel dannato serpente.- Del resto, lui ormai detestava l'intera fazione dei mangiamorte, per cui gli venne naturale intingere di determinazione e odio quelle parole.

 –Tu... tu vuoi che cosa!? Se non sei impazzito, devi essere ubriaco! Che diavolo hai in testa?! In quale universo noi potremmo accettare che tu ti unisca a noi!?-

Draco fece spallucce e ironizzò. –In questo sarebbe l'ideale, in effetti.- E, vedendola boccheggiare, proseguì: –Senti, fammi parlare con Potter e basta, okay? Se lui dirà di no, pace. Agirò per conto mio e voi per il vostro, anche se sarebbe una cosa incredibilmente stupida visto che so cosa state cercando...- E le mostrò un sorrisino perfido a cui, presto o tardi, la ragazza si sarebbe abituata.

 –Non è possibile...- continuava a ripetersi, pensando di stare sognando. Magari si era addormentata durante la guardia e ora Malfoy aveva occupato i suoi sogni... anche se non c'era una sola motivazione sensata.

-Sto invecchiando, Granger. Se non l'avessi capito, sto aspettando che tu mi dica dove vi siete accampati- insistette.

Non era abituata alla pungente personalità della serpe. I loro scambi duravano il tempo di comunicarsi la reciproca repulsione.  –Voglio riavere la mia bacchetta e che mi dica come sei riuscito a togliermela.-

-Con calma- la fermò però lui, afferrandole il braccio prima di vederla andare a riprendersi l'arma. -So che non ti fidi di me, ma...-

-Non mi fiderò mai di te.- lo anticipò lei con odio, prima che tirasse fuori delle scuse.

Lui sollevò il mento, indurendo la mascella. Standole così vicino poteva notare oltre al cipiglio minaccioso, anche il bagliore dorato e caldo delle sue iridi. "Li ha sempre avuti così? Che strano..." in effetti, il primo e unico avvicinamento l'avevano avuto il giorno in cui la strega aveva osato dargli un pugno in faccia.

-Non aiuti nessuno comportandoti in questo modo- tenne a farle notare lui, cercando di apparire ragionevole, ma la ragazza trovò assurde quelle parole e infatti gli rise in faccia.

–Ma senti! Hai passato l'infanzia a denigrarci e ora vuoi essere accolto nel nostro gruppo!? Tu sei impazzito e ubriaco! Te lo dico io!- E si liberò dalla presa, andando a raccogliere la propria bacchetta.

Draco scosse il capo, iniziando a chiedersi se sarebbe riuscito nell'intento. Decise di seguire l'istinto. -Accio bacchetta.- Quella gli volò in mano, davanti alla rinnovata ira della grifona. -Non sono impazzito. Dobbiamo collaborare per togliere di mezzo Voldemort.-

Hermione analizzò la situazione con nuova attenzione. Se si sentiva così libero di parlare, doveva avere altre motivazioni. Si guardò intorno, circospetta. –È soltanto una trappola vero!? Quando verrà il momento tu...-

-Sono immune al tabù e posso immunizzare anche voi. Non hai del Veritaserum con te?- le domandò, prima che lei proseguisse. La ragazza rimase ancora una volta sorpresa, smettendo di cercare dei bersagli fra i pochi alberi che li circondavano. Del resto perché uccidere i Ghermidori e salvarla, piuttosto che approfittarne per cercare Harry una volta venuta allo scoperto?

-Concorderemo delle domande. Io le leggerò e vi dirò se voglio rispondere, poi prenderò la pozione. Io mi fiderò di voi, nel credere che non mi porrete domande a cui non voglio rispondere perché non c'entrano nulla con le mie intenzioni e voi, beh, con il Veritaserum non mi darete una gran prova di fiducia, ma immagino di dover essere io quello a dover dimostrare la mia, per il momento- concluse con una diplomazia e un garbo che lei non gli riconosceva affatto. Possibile che in un'estate fosse cambiato e che avesse preso quella decisione? Inoltre doveva essersi allenato, ma era improbabile fosse riuscito a raggiungere certi risultati in soli tre mesi!

Draco le cedette la bacchetta, notando che la bruna era ancora molto diffidente.

–Sembra che qualcuno abbia preso le tue sembianze... magari sei sotto l'effetto della Polisucco.-

-Potrai chiedermelo una volta sotto Veritaserum, a meno che non voglia controllare tu stessa.- E aprì il mantello, mostrandole cosa indossava sotto con espressione intimidatoria.

Lei ignorò la provocazione e gli diede il verdetto. –Va bene, allora. Ti metteremo alla prova. Cammina davanti a me e consegnami la bacchetta. Tieni le mani in alto.-

Draco, ora leggermente più infastidito da quelle inutili pretese, soprattutto poiché imposte dalla mezzosangue, decise comunque di obbedire, non aveva scelta. Doveva comporarsi bene, ne andava della sua missione.

-Quando avrete ottenuto le vostre risposte... la rivoglio, è nuova.-

Hermione ignorò anche quel commento e gli fece un cenno col capo, indicando una precisa direzione. Draco iniziò a camminare facendo strada alla compagna. In breve tempo, nel fitto di alcuni arbusti di montagna, il mago scorse una tenda verde militare. Era piuttosto piccola, strappata in alcuni punti e rattoppata in altri. Da fuori non sembrava per nulla accogliente e dentro lo sarebbe stata anche meno, ne era certo.

Ron era di vedetta all'esterno, ma non appena vide una testa platinata che conosceva balzò in piedi. –Hermione! Cosa è successo!?-

Il Malfoy, una volta giunto a destinazione, aveva deciso di infilarsi le mani in tasca: si moriva di freddo e non indossava i guanti. Per quanto disgustato , i suoi pensieri erano ancora rivolti alla tenda. Avrebbe dormito come un barbone, con altri tre barboni. Perché il mondo aveva deciso di punirlo in quel modo? Appena Ron si parò davanti a loro, però, fece scattare il mento con fare autoritario. –Fa' silenzio, lenticchia, e vai a chiamare Potter.-

-Fulgor- proferì Hermione, rimasta dietro di lui. Non aveva apprezzato il suo intervento.

Draco crollò in terra, col muso sulla neve. Aveva appena ricevuto una scossa elettrica di bassa intensità. –Sei rincoglionita, mezzosangue!? Hai dimenticato il nostro...?-

-Sta' zitto!- la sentì ordinargli, ottenendo nuove occhiate di disprezzo dal Malfoy. Ora lo riconosceva.

Ron la raggiunse, osservando Draco dall'alto, con una certa supponenza. –Dobbiamo farlo parlare e obbligarlo a dire tutto quello che sa su tu-sai-chi e... del resto, magari.- abbassò poi la voce, accostandosi all'orecchio della Granger.

–Sono qui per questo, donnola, ma la tua fidanzata non si decide ad aprire la bocca!- rispose il mago. Una guancia gli si stava congelando ora che era a contatto diretto con la neve, non riusciva ad alzarsi a causa dell'intorpidimento.

 –Ron, chiama Harry, per favore- disse in tono piatto la strega, mentre non smetteva di puntare il rivale.

Draco parve allibito. –È quello che ti ho detto io! Muovi il culo, prima che mi cada la faccia!-

Ron digrignò i denti, pronto a dar battaglia. Hermione però non glielo permise. –Ronald! Per favore!- lo esortò eloquente, facendogli capire che non voleva perdere tempo in inutili baruffe fra ammassi di testosterone.

Il rosso si limitò quindi a offrire il proprio disprezzo all'odiato biondastro. –La pagherai, Malfoy. Stanne certo.-


Spazio Autore:

Salveee! Finalmente Dracuccio è arrivato a destinazione! Che dite? Ve lo immaginavate così il loro primo incontro?? XD Voglio ringraziarvi tutte per la vostra presenza nello scorso capitolo! Siete tutte molto presenti e ve ne sono davvero grata: stel_lina, comecartabianca, MarinelaRezi, Want_to_Love, GiovannaMarongiu, corinna_black303, FlaviaYes, Enzagiuffre, Mlizzie23, Fiorentinasara, Noeeee0, Carietta91

E ora la domandinaaaa!! Serie Netflix preferita, a me!! AHAHAH Visto che ho messo la limitazione a una piattaforma, sempre che l'abbiate, io dico sicuramente La casa di carta, credo sia l'unica serie non magica che ho seguito con le mie solite ansie! AHHAAH Voi??

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