L'Ardua Scelta
Ad Hogwarts era ottobre inoltrato e Draco era ormai pronto al suo primo tentativo di assassinio, benché Voldemort non avesse affatto detto "come" questo avrebbe dovuto svolgersi. In quei mesi suo padre e sua zia non si erano limitati con la maledizione Cruciatus: le tempistiche si erano dilungate e il suo corpo accusava ormai uno stato di dolore continuo. Evitava il più possibile di farsi vedere in giro, l'ultima cosa che desiderava era sentire le risate di Potter e i suoi amichetti mentre sottolineavano quanti mangiamorte erano stati imprigionati, l'anno prima.
Suo padre era sfuggito alla prigione per un soffio, ma solo grazie ai preziosi contatti che aveva coltivato in quegli anni. Il suo fallimento, per Voldemort, era ormai divenuto imperdonabile così, non potendolo uccidere, aveva trovato il modo per punirlo... mettendo in grave pericolo il suo erede. Ormai per Lucius Malfoy non era che questo. Erano finiti i giorni delle affettuose attenzioni che gli riserbava, non c'era più alcun barlume di amore nei suoi riguardi, solo il depravato desiderio di forgiarlo, mentre lo sentiva urlare a ogni affondo crudele della sua bacchetta.
Quel sabato notte tornò nella fredda e umida camera che occupava da solo, una comodità che il titolo di Prefetto gli permetteva di avere. Certo, avrebbero potuto rendere l'ambiente più confortevole, considerando il suo grado, ma si sapeva quanta poca considerazione avessero il Preside e la Vicepreside per i Serpeverde. Trovandosi nei cunicoli sotterranei del castello, la camera era provvista di piccole finestre accostate al soffitto, nella parte più alta del muro. La luce che dunque entrava era molto scarsa, la notte pressoché nulla. Decise così di accendere una candela, ma gli venne un accidente quando vide il letto da una piazza e mezzo occupato da Gabriel. Non lo vedeva dal mese precedente.
-Dannato, sei di nuovo qui- constatò schifato, iniziando a spogliarsi e muovendosi verso il proprio bagno, unica nota positiva: era suo e di nessun altro. Si rifletté davanti allo specchio largo che sovrastava il lavabo in ceramica, sui bordi dello stesso c'erano dei ghiriori che ricordavano la forma sinuosa di una serpe e, come lo stesso animale, si muovevano lungo il bordo. Accusò nuovo dolore nel notare quanto effettivamente fosse stato malmenato il suo corpo, anche quella notte. Sulla pelle erano in rilevanza lunghe ferite superficiali.
-Mi chiedevo se fossero arrivati alle ossa, a oggi.-
Draco aveva iniziato a far scorrere l'acqua, nell'attesa che si riscaldasse, in quel modo avrebbe potuto tamponarsi con uno degli asciugamani verdi offerti dalla scuola, nel frattempo rispose: -Avevo detto che ti avrei mandato un gufo. Puoi anche sparire.-
Gabriel non rispose, ma agitò la mano verso il camino che d'improvviso prese ad ardere.
Quando Draco tornò nella propria camera, notò prima le fiamme che l'animavano poi l'intruso ancora presente, mentre giocherellava con il pacchetto di sigarette che aveva lasciato sul comodino. Glielo prese dalle mani, infastidito, e insistette: -Te ne vuoi andare!? Ho bisogno di dormire, cazzo!- berciò, mostrandogli l'aggressività che stava covando in quelle settimane. A nulla era servito alleggerire l'atmosfera col calore.
-Farai qualche cazzata se continui così.- E il Mezzodemone si alzò in piedi, andando a sedersi sulla consunta scrivania, osservandolo bonario.
-Ti ho già detto di farti i cazzi tuoi.-
-Sei ancora in tempo per prendere una decisione diversa, Draco. Forse... puoi davvero essere la chiave di volta in grado di cambiare la storia del mondo magico.-
Il biondo scattò su di lui, furente. -Ancora con queste stronzate!? La vuoi smettere di tormentarmi!? So benissimo cosa voglio e come ottenerlo! Voldemort deve uccidere Potter, in questo modo, con il nuovo regime, i mangiamorte regneranno incontrastati!-
Gabriel guardò il ragazzo dritto negli occhi: sembrava convinto della sua posizione. Annuì gelidamente e scese dal tavolo. -Capisco, Draco. Hai deciso di essere l'ennesima pecora, benché per te non stiano dimostrando che disprezzo. Non ti comprendo, ma è chiaro che siamo molto più distanti di quanto non pensassi.-
Aveva un'espressione piuttosto delusa, cosa che stava lasciando Draco senza parole, soprattutto con l'ultima frase.
-Non ti disturberò più, non preoccuparti.- Dopo quel freddo commento, Gabriel fece per smaterializzarsi fuori dalle mura della scuola. I suoi elevati poteri gli permettevano di muoversi dentro e fuori le protezioni del castello in totale libertà, ma solo perché questi erano accompagnati da intenzioni pacifiche.
-Ma che cosa pensi!? Di venire qui a farmi la morale!? A cercare una persona che non esiste, Gabriel?!- sbottò il Malfoy, non riuscendo proprio a trattenersi.
-Ti sbagli- sostenne però l'altro, offrendogli un'occhiata eloquente. -Ti sto soltanto osservando con attenzione, Draco. Stai cambiando: il tuo odio, che prima era riverso su Potter, si sta spostando verso la tua famiglia, soprattutto verso Voldemort. E non dirmi che non è vero, te lo si legge in faccia.-
Draco strinse i pugni, percorso da una rabbia che in quei mesi stava covando e accrescendo.
-Sai che sono l'unico con cui puoi parlare e questo perché intuisci bene per chi parteggio. I tiranni non piacciono a nessuno, tanto meno uno come Tom.-
Draco si portò le mani ai capelli, tirandoseli indietro e iniziando a respirare ansiosamente. Gabriel lo vide cominciare un andirivieni nella stanza, mentre era preso dal panico. Il pavimento scuro scricchiolava a ogni passo.
Tornò ad appoggiarsi alla scrivania, incrociando le braccia sul petto, aspettando che partorisse una qualche elucubrazione e sperando fosse sensata.
-E allora ipotizziamo che... che voglia vendicarmi su tutti i dannati mangiamorte: su mio padre, mia zia e quel fottuto testa d'uovo! Ah? Cosa posso fare con... con questo?!- e si indicò, guardandolo in tono di sfida e Gabriel gli sorrise appena.
-Saprei forgiarti... ma non puoi neanche pensare di opporti a loro da solo, Draco. Potter e i suoi amici sono tutti nel pacchetto.-
Il Malfoy scosse il capo senza nemmeno pensarci e liberò una risata sarcastica mentre muoveva un dito davanti a lui in segno di diniego. -Ah, no... non è nemmeno pensabile. Non esisterà nessun universo dove io, Draco Malfoy, mi unirò a loro! Mai!- Gabriel continuava però a vederlo muoversi e agitarsi, mentre la sua mente ricercava con disperazione un'opzione alternativa. -Devo uccidere Silente, non ho alcuna scelta.-
-Lo invidi così tanto, Draco?- gli domandò quindi Gabriel, ora curioso. -Eppure, tu hai avuto molto più di lui. Mi vuoi dire cosa senti che ti è mancato, in questi anni? Escluso in questo ultimo periodo, s'intende.- E finalmente lo vide arrossire.
-Invidioso!? Ma di che diavolo parli? È solo uno sciocco orfanello che per miracolo è sopravvissuto a un incantesimo lanciato dal più terribile e potente di tutti i maghi!-
- È la verità- confermò Gabriel, ridendo appena e annuendo. -Ma non ci credi affatto. Pensi dunque che valga di più?-
Il commento antipatico che gli rifilò il biondo non venne nemmeno ascoltato dal mezzodemone, che infatti proseguì: -Magari... perché si è circondato di persone che darebbero davvero la vita per lui. Diverse dai vigliacchi con cui sei cresciuto tu. È questa l'invidia che provi? La compassione che ha suscitato in tutti coloro che l'hanno conosciuto e che dunque ora lo seguono come fosse il loro leader?- gli chiese incalzante.
Negli occhi di Draco si accese nuovo livore per il mezzodemone. -Sono solo stronzate.-
-E per essere un signorino ben educato, dici un sacco di parolacce.-
-Cosa vuoi che me ne importi...- ribatté l'altro, andando ad attingere dalla sua fiaschetta. L'alcool gli faceva sentire meno il dolore.
-Bevi e fumi a sedici anni, vuoi rovinarti la salute?-
-Le Magh non danno ripercussioni, sono magiche. L'alcool attenua il dolore, oltre a farmi dormire- si giustificò, seccato dalle ramanzine che si stava permettendo di fargli.
-Sì, lo so che hai incubi ogni notte ma, come ti ho detto, ti renderei le cose più semplici. Non posso certo trasformarti in un mezzodemone ma, con il mio allenamento, la rabbia e la sofferenza che stai provando verrebbero convertite in capacità e lucidità di pensiero, per poi essere catalizzate in qualcosa di buono e utile.-
-Non mi unirò mai a Potter e al suo codazzo.- Rabbrividì, proseguendo disgustato: -Quei Weasley... per non parlare della Granger.-
E Gabriel fece spallucce, trovando piuttosto infantili le sue scuse. -Beh sì, il rosso è solo un tontolone impulsivo... lei però è brillante. Questo devo ammetterlo.-
L'altro liberò uno sbuffo di supponenza in risposta.
-Sei così terrorizzato all'idea che la tua vita possa davvero cambiare, se decidessi di unirti a loro e uccidere Tom? Diventeresti non meno famoso di Potter e certo non meno amato, anche perché il cattivone che passa dalla parte dei buoni diventa sempre il preferito della storia.-
-Non c'è e non ci sarà mai alcuna storia. Non mi unirò a loro, mettiti l'anima in pace.-
Gabriel lo ascoltò e rimase a fissarlo, vedendolo quindi alzare gli occhi argentei su di lui e assottigliarli. -Vuoi che te lo ripeta ancora?! Perché piuttosto non ti fai venire un'altra idea per ucciderlo? Potresti insegnarmi e aiutarmi durante lo scontro! Magari proteggendomi dai suoi attacchi! Così sarei io a levarlo di torno e indovina chi diventerebbe il nuovo Salvatore dei Maghi?- E si indicò, sorridendogli ampiamente, dopo aver sciorinato quel fiume di idee che gli apparivano tanto geniali... e non meno comode.
-Non avrai alcuna scorciatoia, Draco. Vorrei che diventassi l'uomo che, in fondo al cuore, sai di desiderare d'essere.- Draco avvampò ancora una volta, sgranando gli occhi, mentre Gabriel ultimò: -Ma è solo mettendo da parte gli insegnamenti che ti sono stati inculcati, da persone per cui tu vali così poco, che puoi davvero riuscirci.-
Lo vide sedersi sul proprio letto, accusando nuovi tremori e fitte di dolore: il materasso era solido come una tavola, non invidiava affatto le notti che trascorreva in quella stanzetta.
Calò il silenzio. L'uomo però non era intenzionato ad andare via.
-Sai come sono fatto, Gabriel. Sai che non sono poi così potente, ma dubito di starti così sul cazzo, visto che... mi dici certe cose. Nessuno mi ha mai parlato in questo modo- gli confidò, alzando il viso e mostrandogli gli occhi arrossati.
Gabriel non poté che avvertire un moto di empatia per lui. -Perché non hai mai davvero conosciuto l'amicizia, Draco.-
-Se fossi mio amico, mi aiuteresti.-
-È quello che vorrei fare e sai che solo un modo riuscirebbe a darti un reale beneficio per il resto della tua vita. Matureresti.-
-Affiancarmi a Potter e alla sua banda- concluse Malfoy, stringendo le labbra, affaticato al solo pensiero.
-Esatto, anche se non potrà succedere presto. Prima bisogna renderti utile alla loro causa e, ora come ora, oltre a fare da scudo per le torture che aspettano Potter e i suoi amici, sei soltanto una scocciatura. Immagino lo sarai anche dopo, ma almeno potrai aiutarli.-
Draco annuì debolmente, convenendo con lui e sentendo però l'agitazione ormai passata. Era da moltissimo tempo che non si sentiva così calmo e rilassato.
-Mi stai spingendo verso un baratro, amico.-
-Sei già in quel baratro, Draco. Io ti ho appena lanciato una fune. Sta a te afferrarla e utilizzarla, rimandare non ti aiuterà. Devi entrare nell'ordine delle idee che Potter e i suoi amici sono fondamentali per annientare Voldemort. Potter, Silente e la Granger prima di chiunque altro. Sono loro che avranno maggior peso sulla bilancia, tutti gli altri avranno un'importanza molto relativa, secondo me.-
-Per cui non mi resta che fingere di uccidere il preside.-
A Gabriel scappò una risata. -Perché? Stavi facendo sul serio?- domandò incredulo e l'altro gli lanciò un'occhiataccia. -Draco, fra di noi non c'è una fiducia tale da darmi il potere di farti cambiare idea. Se l'hai appena fatto... è solo perché l'avevi già pensato per conto tuo e io ti ho solo obbligato a dirlo. Invidi tutto l'amore che hanno ottenuto quei mocciosetti e allora... fai in modo da non meritarne di meno- gli sibilò, ora piegando il busto verso di lui, con espressione eloquente. Draco sbatté gli occhi e deglutì, vedendolo mettersi dritto e continuare con aria convinta: -Quando lo otterrai, tutti sapranno che sarà stata solo farina del tuo sacco, cosa che Potter non potrà mai dire, vista la pena che la sua situazione genera nella gente che lo incontra- sentenziò con elevato cinismo... forse anche peggiore del suo, visto che era molto serio. Non c'era cattiveria nei suoi occhi, solo forte convinzione.
Quel suo ultimo commento gli lasciò una strana sensazione. In quel momento della sua vita si sentiva orfano e, per quanto provare comprensione per Potter fosse ben lungi da lui, non sarebbe mai riuscito a pensare che essere orfani, e quindi delle calamite per l'amore degli sconosciuti, valesse o, peggio, fosse meglio dell'amore dei suoi genitori. Lui e Gabriel erano certamente diversi... anche se non poteva essere sicuro che non gli avesse innestato quel pensiero proprio per generare in lui quei dilemmi interiori.
-La prossima settimana inizieremo gli allenamenti, ti toglierò il peso di quella schifezza che porti al braccio e ti insegnerò a riprenderti più in fretta. L'alcol e il fumo non sono dei buoni rimedi, a nessuna età e per nessuna specie- stabilì il mezzodemone, per poi sparire nel nulla. Draco, per tutta risposta, afferrò di nuovo la sua fiaschetta e se la scolò, schiarendo la voce poco dopo.
-Fanculo.-
Non si sentiva come uno che aveva appena afferrato una corda, bensì come quello che se la stava legando al collo.
Si sdraiò sul letto, cercando di trattenere i lamenti, e prese a fissare l'ampio stendardo di casa Serpeverde appeso sopra il camino. La sua testa era affollata da mille pensieri mentre il rettile raffigurato si agitava davanti ai suoi occhi, nel tentativo di fuggire dai limiti del telo. Rifletteva il suo stato d'animo, si sentiva in trappola esattamente come lui. Per fortuna però, l'alcool riuscì ad ammutolire ansia e dolore, facendolo addormentare poco dopo.
Spazio Autore:
Eccomiii!! Vi ringrazio tutte per le vostre recensioni e, visto che è da un bel po' che non lo faccio, voglio riprendere con il ringraziarvi una per una, includendo anche le ragazze che hanno recensito i primi capitoli! Spero non vi dispiaccia: katnissgreypotter, Enzagiuffre, Carietta91, MarinelaRezi, Want_To_Love, Fiorentinasara, comecartabianca e GiovannaMarongiu.
Grazie a tutte! Spero di potervi sentire anche in questo capitolo! Il nostro Draco ha probabilmente preso la decisione che più gli cambierà la vita. Vedremo se saprà rispettarla.
Visto che ci sono, riprendiamo anche con una vecchissima abitudine... le domandineee!!
Allora, iniziamo con qualcosa di semplice! Da dove venite e qual è la cosa più bella da visitare nella vostra città natale?? Io, come penso ormai sapranno le mie lettrici, sono sarda! Di Quartu Sant'Elena in provincia di Cagliari! Cerchiamo di rispondere tutte nella stessa chat alle domandine, così riusciamo a condividere idee e pareri! L'apro io, così continuo la risposta! XD
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