L'Abitazione

-Oh, cielo...- mormorò appena Hermione, muovendosi sul parquet nocciola del salone d'ingresso. L'ambiente accogliente era favorito dal calore emanato dal grande caminetto che dominava l'intera sala, fronteggiato da un divano e due poltrone in pelle scura. Ron li raggiunse per primo andando a sedersi sul divano a tre posti, trovandolo piuttosto comodo.

Hermione invece era incantata dal soffitto, percorso da intrecci di rami e viticci verde intenso, su cui spiccavano brillanti fiori rossi. A rendere l'atmosfera ancora più accogliente c'erano luminose candele rossastre che aleggiavano nell'ambiente, illuminando ogni spazio.

Harry, come i compagni, stava boccheggiando e aveva deciso di spostarsi verso lo spazio della cucina, fusa col salotto, e caratterizzata da un'isola di legno che si generava dalla parete e procedeva come un'escrescenza ad abbracciare l'area in cui i quattro avrebbero pasteggiato. Harry tastò il legno lucido e levigato, dedicando poi la sua attenzione ai fornelli dove dormicchiavano due draghi nani. Quindi alzò lo sguardo sui diversi pensili in cui non avrebbero avuto problemi a trovare piatti e posate e, infine, raggiunse la famigerata Conserva. Quando l'aprì, le sue narici vennero investite dal profumo di cibo, preparato dagli Elfi di casa Malfoy. Considerando che non mangiava dignitosamente da quell'estate, l'aumento della salivazione gli ricordò che era ora di pranzo. Ron, seduto sul divano e con i piedi già spogli, mentre tastava il morbido tappeto in pelliccia, scattò indietro con lo sguardo, spalancando gli occhi glauchi. Da lì poteva scorgere le numerose leccornie che presto avrebbero incontrato le sue fauci.

-Potete parlare, non è vietato- ruppe il silenzio Draco, attirando l'attenzione dei compagni. A differenza loro, non era affatto sorpreso: conosceva bene le potenzialità della sua abitazione. Passò davanti a tutti, attraversando il salotto e decidendo subito quale stanza prendere. Dall'area centrale, infatti, si aprivano quattro nicchie in cui erano situate altrettante camere da letto. Draco scelse quella più lontana dalle tre, separata da esse da un doppio servizio e accostata al caminetto. Sarebbe stata la camera più calda della casa. Fece il suo ingresso, spostando il separatore in vimini che lasciava passare il calore e notò un letto da una piazza e mezzo, affiancato a un comodino e un appendiabiti appeso alla parete.

-Certo che potevi dirlo prima che avevi questo affare, ci saremmo organizzati...!- commentò scontento Ron e Draco stirò un sorrisino compiaciuto, lanciando un'occhiata eloquente a Hermione.

La bruna arrossì, dando subito una gomitata a Ron, alzatosi in piedi per andare a guardare nella Conserva. -È una casa bellissima, grazie.- Draco non apparì affatto convinto dal suo apprezzamento, sapeva che era stato forzato solo dalla sua solida morale. Dopotutto erano così buoni da permettergli di giocare con il loro senso di colpa, cosa che lo divertiva, in effetti. Si tirò il separatore in vimini davanti e quello celò la sua figura. Si sarebbe cambiato, iniziava a esserci piuttosto caldo.

-Questo posto è fantastico...- disse Harry, sfiorando il tavolo in legno e andando a sedersi sul divano, seguito presto dagli amici.

-Certo, è un po' troppo lussuoso per quello che siamo venuti a fare qui... anche se non mi sembra ci sia molta scelta- rispose Ron, abbassando la voce. Anche se i due non poterono che trovare un po' ipocrita quel commento. Si era subito messo comodo, lasciando le scarpe sopra il tappeto morbido e gettando su una poltrona il cappotto.

–A me sorprende che non l'abbia sfruttato prima. Non ci ha nemmeno messi a conoscenza della sua esistenza, sarebbe stato molto più comodo per lui...-

-Prima non ce n'era la necessità, no?- domandò Harry verso la ragazza e lei fece spallucce, silenziosa. Il compagno però continuò: –Anche se, in effetti, solo tu avevi la necessità del bagno. Quindi solo tu ne avevi davvero bisogno.- E la vide annuire appena, visto che anche lei era arrivata alla medesima conclusione.

-Ha solo colto la palla al balzo, visto che resteremo qui per due settimane...- asserì disfattista Ron, liquidando rapidamente l'idea che il Malfoy avesse fatto qualcosa di gentile per loro. E si alzò in piedi, decidendo di controllare con più attenzione cosa ci fosse nella Conserva.

In quel momento uscì Draco dalla propria camera. Indossava dei pantaloncini neri ed era a torso nudo. Hermione roteò gli occhi e fu davvero tentata di sgridarlo, ma quella volta se ne stette zitta. Considerata la camminata e il tepore dell'intera abitazione, era normale che i ragazzi avessero caldo.

–Forza, Weasley, prendi da mangiare anziché stare lì a sbavare- lo intimò, anche se stavolta il rosso fu ben felice di obbedirgli.

-Io vado a cambiarmi- disse invece Harry, muovendosi nella camera centrale fra le tre rimanenti e Draco guardò un momento Hermione: la bruna si era avvicinata alla grande libreria a parete, posta tra l'ingresso e una seconda porta vicina al lato destro del caminetto.

-E io guarderò i bagni - asserì Draco, attirando lo sguardo di Hermione che decise di seguirlo. Il primo era un doppio servizio, posto fra la camera di Draco e quella che Hermione aveva già scelto come camera sua. L'interno era molto minimale, provvisto del water, il lavandino e lo specchio. Il pavimento era in continuità con quello della casa ma provvisto di un soffitto differente: c'era un intreccio di grosse foglie verdi che ruotavano come delle ventole. 

–Perfetto...- commentò il biondo, voltandosi e notando Hermione alle sue spalle, a bocca schiusa, molto sorpresa nell'osservare il soffitto. –Aspirano l'aria?-

 –C'è solo un modo per scoprirlo...- le rispose con malizia l'altro, poi proseguì malignamente: –Chiudi la bocca se non vuoi ispirarmi.- E la oltrepassò, dirigendosi verso l'altro bagno. Lei, seguita da una candelina rossastra, lo imitò e ignorò la frecciata... la riempiva dalla mattina alla sera di quei commenti antipatici.

-Ah, questo è un bagno.- Lo sentì commentare con grande sollievo Hermione, che rimase boccheggiante quando entrò insieme a lui.

Sulla destra, rispetto all'ingresso, c'era un'immensa vasca da bagno in cui ci sarebbero stati anche tutti e quattro: era di forma rettangolare, delimitata da un rivestimento in legno e posizionata su uno scalino. Della doccia, al suo fianco sinistro, spiccavano i vetri trasparenti che sembravano appena essere stati lucidati. A sinistra rispetto alla porta invece si estendeva il mobile che accoglieva ben due lavabo. In fondo si scorgeva invece il trono in porcellana.

Hermione varcò la soglia e non poté che guardarsi nel grande specchio a parete che sovrastava i lavabo, sorprendendosi delle condizioni terribili in cui si trovavano i suoi capelli: divenne purpurea e Draco le poggiò una mano sulla spalla, parlando in tono consapevole e rassegnato. –Sì, questo è l'effetto che ci fai ogni mattina, Granger...-

La bruna fu doppiamente imbarazzata davanti a quell'uscita e gli pestò un piede. –Sei davvero uno str...!- ma lui le pinzò la bocca tra indice e pollice, spostando subito il piede. –Oh, consolati, se temevi di non avere niente in comune con Weasley, oggi sai che condividete sia la sciatteria che l'ingratitudine!- e positivo scoppiò a ridere, abbandonandola in quel bagno.

Non seppe di averla colpita più del necessario con quel commento cattivo. Hermione continuò a guardarsi allo specchio, toccandosi la spalla con la mano e imbronciandosi. Aveva sempre pensato che Grifondoro rappresentasse il meglio a cui chiunque potesse aspirare, che fosse la casata dei migliori, ma forse non esisteva affatto la migliore. Vedendo il suo riflesso nello specchio poi, si sentì ancora più in imbarazzo perché, benché non fosse una persona interessata ad apparire, non aveva mai rinunciato alla sua femminilità e all'ordine... cose che durante il viaggio aveva dovuto mettere da parte. Le mancavano i suoi ricci luminosi e ben delineati e, toccandoli in quel momento, le apparvero quanto più simile a della stoppa.

Ora che aveva un vero bagno si sarebbe potuta sistemare, per fortuna. Si inchinò e aprì qualche scomparto, incuriosita, e notò moltissimi prodotti per capelli, creme per il corpo, insieme a profumi e trucchi... cose che di certo non avrebbe usato un maschio. "Che sapesse della presenza di tutte queste cose?"

Richiuse tutto nel sentire Ron chiamarla per il pranzo.

...

Quando si sedettero al tavolo, poterono finalmente godere di un pranzo con i fiocchi. Ron era l'unico che stava mangiando il pollo arrosto con le mani, disgustando Draco che non riusciva a non guardarlo, anche perché rumoreggiava in maniera piuttosto rozza.

-Dovremmo... organizzare i turni di notte, no?- domandò Hermione, visto che anche lei era un po' repulsa dal rosso che la fronteggiava. Dopo anni non si era ancora abituata a quei modi grezzi e famelici.

-Sì. Tu e Weasley, io e Potter, ci alterneremo di notte in notte. I Chick escono fuori a mezzanotte e vanno a dormire all'alba- li informò Draco.

–Quindi, piuttosto che passare le mattine a camminare, dormiremo per recuperare i turni notturni?-

-No, Potter, non abbiamo tempo da perdere. Useremo la Melanottina- rispose Draco, attirando le occhiate curiose dei compagni e spiegò: –È una sostanza che ti permette di recuperare il sonno perso, moltiplicando per tre le ore di sonno recuperato, fino a un massimo di nove ore.-

Ron parve non capire, mentre Hermione sgranò gli occhi, scattando sul Malfoy. –Non ho mai sentito parlare di questa pozione!-

E Draco la guardò con noia, replicando: –Immagino di no.- E notò Ron tornare a mangiare, per orgoglio non gli avrebbe certo chiesto delle delucidazioni.

-Aspetta, quindi se oggi non dormo, domani prendo la pozione e che succede?- domandò invece Harry.

Draco fece per rispondere ma Hermione intervenne: –Puoi dormire dalle sei alle nove e recuperare un totale di nove ore di sonno, giusto?-

Chiese a Draco che annuì appena, lasciando che la mora offrisse loro il suo saccente intervento, ma fu lui a proseguire: –Sono pastiglie e si prendono ogni ora, agiscono subito dopo averle prese, quindi assicuratevi di avere un letto vicino quando lo fate: danno una fortissima sonnolenza.-

Harry annuì impressionato e vide Hermione un po' risentita per non essere stata lei a tirare fuori un'idea altrettanto buona.

-Pensavo avessi dei buoni voti in Pozioni solo perché Piton te li regalava...- commentò Harry con sincerità, guardando Draco che lo fronteggiava.

Il biondo fece spallucce nel tagliare un nuovo pezzo della sua bistecca. –Come tutti...-

-Se fossi stato così bravo, Lumacorno ti avrebbe inserito nel suo club- intervenne con stizza Ron, mentre mangiava le sue patate arrosto.

-Allora forse non sono così bravo...- replicò annoiato Draco, mostrandogli quanto poco gli interessava dell'argomento.

Hermione strinse le labbra, insoddisfatta dalla conversazione: l'argomento la incuriosiva. Quel Draco Malfoy era pieno di segreti. Non capitava spesso di mangiare tutti insieme, lui in genere lo faceva prima o dopo di loro, quindi in quelle settimane non avevano avuto modo di conversare davvero. –Non sei mai spiccato per la tua abilità, Malfoy! E di certo sei abbastanza vanesio per potertene vantare!-

Draco guardò con perplessità la compagna che lo affiancava e le domandò –...E da quando mi conosci così bene per poter dire questo o quello su di me? A oggi, poi...- lei strinse le palpebre, davvero incredula davanti a quell'atteggiamento da finto modesto, ma il biondo continuò –Solo perché tu ti compiaci nel far sentire gli altri degli ignoranti, non significa che debba piacere pure agli altri farlo. Mi piace pozioni e mi piace creare e modificare pozioni, non significa che io sia bravo ma soprattutto non significa che tutti debbano saperlo.- sottolineò, guardandola eloquente e vedendola arrossire.

-Draco, hai cercato di infiltrarti nel Lumaclub sfruttando il nome di tuo nonno, ma sei stato scoperto e cacciato via... in maniera davvero patetica.-

-Non eravate certo gli unici a cercare informazioni sugli Horcrux, a quel tempo- sottolineò il biondo, eloquente, sorprendendo il gruppo stavolta.

Harry, che aveva appena parlato, insistette: -Quindi... stavi fingendo di essere il solito Malfoy?- e gli venne da ridere.

Draco però non accusò la sua ironia e tornò a mangiare, tagliando corto. -Dubito proprio che siano affari vostri. Convivere non vuol dire che dobbiamo raccontarci i segreti.-

Harry e Hermione si lanciarono un'occhiata mentre continuavano a fissare il Malfoy. Era probabile che il ragazzo avesse dovuto assumere un ruolo ben preciso per non far capire a nessuno che fosse cambiato. Se avesse svelato improvvisamente delle grandi qualità, tutti si sarebbero insospettiti.

-Wow.- Non poté che commentare Harry, osservandolo e chiedendogli, seppur in maniera pacifica, andando alla ricerca della sua onestà. –Quindi... non sei più il tipo che si vanta? Andiamo, Draco... su questo sii sincero. Ci hai dato mostra del contrario diverse volte in queste settimane... e a mala pena ci parliamo.-

-Non è detto che non mi piaccia vantarmi di ben altre cose- e indicò l'abitazione –Questa è forse un ventesimo della mia, ad esempio...- poi si indicò il fisico e il volto -Inutile dire che in termini estetici fra me e voi c'è una differenza incolmabile, senza nemmeno considerare il gusto nel vestire e i modi.- e lanciò una nuova occhiata schifata verso Ron, suo completo opposto. Ma non si fermò, tornando a guardare Harry. –Inoltre, volete davvero che mi vanti? Con quante avete scopato fino adesso?- domandò, senza usare mezzi termini, vedendoli avvampare in contemporanea. Il biondo stirò il suo sorrisino compiaciuto, piegando il capo di lato. –Sì, questa era la reazione che immaginavo.- E si levò in piedi dopo aver riposto le posate sul piatto vuoto e andando a fare il caffè.

-Ti vanti delle cose sbagliate.- non riuscì a non commentare Hermione, in imbarazzo per gli amici.

–Non vuoi che chieda a te in quanti ti abbiano chiesto di uscire. Vero, Granger?-

La ragazza strinse i denti e i pugni. –Stai solo glissando, Malfoy! Sai che ho ragione. Il lusso e le ragazze non ti rendono migliore, a differenza della conoscenza!-

-Sciocchezze... la conoscenza è come il lusso. Se la usi nel modo sbagliato, sei comunque una persona orribile.- Dava loro le spalle, mentre correggeva il caffè ai fornelli.

Lei sospirò. Non riusciva proprio a dargli torto e la cosa la infastidiva, non perché verbalmente era riuscito a soppiantarla, cosa che fino ad allora non le era mai capitata, ma perché il ragazzo non dava il giusto peso alle cose, secondo lei. –Sai cosa intendo...- borbottò, mentre le arrivava una tazzina di caffè, seguita da altre tre che andarono a fronteggiare i maschietti del tavolo.

Draco tornò ad affiancarla. –No, non lo so affatto...-

-Oh, andiamo! Adesso mi hai davvero seccato! Tira giù la maschera, Malfoy! Tu e la tua famiglia siete sempre stati la feccia della società e adesso vuoi farci credere che tu sia cambiato?! Un figlio di mangiamorte come te non cambierà mai! Voi serpi siete marce dentro! -

-Ron!- Non poté che intervenire Hermione, insieme ad Harry. I due erano rimasti scioccati davanti alla reazione spropositata e improvvisa del ragazzo. Era chiaro che non credeva a una sola parola di ciò che sosteneva Draco ed era convinto che ci fosse qualcosa sotto... ma dubitavano si sarebbe espresso in quei termini, soprattutto dopo gli ultimi accadimenti.

Ron era intenzionato essenzialmente a sfruttare il Malfoy, ma non avrebbe mai permesso che Harry ed Hermione lo guardassero in maniera diversa.

Draco, nell'ascoltare l'intervento di Ron, fu sorpreso a sua volta. Non tanto per il contenuto, quanto per la foga. Era chiaro che stava aspettando il momento opportuno per dare voce ai propri pensieri ma non si scompose comunque. Sapeva bene chi era stato e poi come aveva dovuto recitare per sembrare lo stesso ragazzo che era stato prima dell'arrivo di Voldemort. Essendo circondato da Serpeverde spioni non aveva avuto altra scelta, isolarsi non era mai rientrato nel suo personaggio. L'unico con cui si era confidato era stato Blaise: il ragazzo si era sempre mostrato arguto e brillante e non sarebbe mai diventato il suo migliore amico se non avesse conosciuto il vero Draco.

-Non so come dirvi che del vostro giudizio non m'interessa un accidente, non sono certo qui per questo. Le circostanze mi hanno costretto a cambiare e il fatto che ci crediate oppure no, non è un mio problema e non cambia la situazione. Potete giudicarmi per come sono adesso oppure continuare a sbuffare e a grugnire ogni volta che apro la bocca, pensando che stia recitando una parte.- E sorrise maligno verso Ron, indicandogli Harry. –Sono qui solo per insegnare a Potter come si trova la volontà di uccidere qualcuno, assicurandomi che lo faccia quando verrà il suo momento. Nel frattempo, Weasleyuccio, posso ignorarti come mi è stato cordialmente chiesto e come vorrei fare, oppure, posso essere costretto a risponderti... anche se è plateale ormai che hai un livello molto basso di comprendonio.- E tornò a bere il suo caffè, spostando lo sguardo dal suo viso, sporco di impanatura alla paprica.

Ron era livido. Il Malfoy lo aveva sbeffeggiato senza alcuna remora, mettendolo in ridicolo davanti ai suoi amici, segno che non era affatto cambiato, anzi... era persino peggiorato. La sua mano si era spostata per istinto al manico della tazzina di caffé bollente. Non riusciva proprio a sopportare l'idea che, dopo tutto ciò che aveva fatto e il modo in cui si era comportato con loro, ora erano costretti a farselo andare bene, anche se era solo un modo per tenerselo buono e sfruttarlo.

"Io non ci sto... non lo accetterò mai!"

La sua mano tremò appena, attirando lo sguardo dorato di Hermione. La grifona aveva sperato di vedere in Ron della rassegnazione, ma piuttosto aveva visto solo ulteriore frustrazione, seguita poi da quel gesto impetuoso: mentre ancora fissava in cagnesco il Malfoy la mano che teneva la tazzina si era sollevata improvvisamente, con l'intento di gettar in faccia al rivale il caffé bollente. Lei, altrettanto spinta dall'istinto però, aveva mosso una mano in avanti, cercando di impedirglielo. Certo, non era la prima volta che il ragazzo, una volta beffato, cercava di rispondere con la forza o la magia. Ricordava ancora per quanto tempo aveva dovuto vomitare lumache per difenderli dagli insulti del Malfoy, ma del resto anche lei aveva rifilato un bel pugno al biondastro, durante il terzo anno.

-AH!-

La scena aveva assunto le caratteristiche di un rallentatore mentre la strega parava la mano davanti alla tazzina, impedendo che il contenuto giungesse a Draco, anche se le bruciò inevitabilmente la mano.

Harry scattò sull'amico, impallidito davanti a quel gesto rude e sconsiderato, per poi notare la scottatura rossastra sulla mano tremante di Hermione. –Ma... Ron!-


Spazio Autore

Ahiahiahi!! Il nostro Ron ci è andato pesante con la tazzina! Povera Hermione! Chissà cosa succederà adesso... XD Già, gia... chissà  XD

Passo a ringraziarvi tutte quante e diciannove come al solito mie belle! Siete state veramente bravissme XD Grazie mille del vostro sostegno, mi fa davvero piacere che la storia vi piaccia al punto tale da commentare così spesso XD: IHaveSomeDream, GiovannaMarongiu,madgirl33, Carietta91, noemim97, petrov4queen, Mlizzie23, EnzaGiuffre, Corinna_Black303, bianchilisa00, InnamorataDiUnRiddle, RoseTorez, katnissgreypotter, Harly00, Liby654, Want_To_Love, skarlet95, stel_lina, FlaviaYes

E ora passiamo alla mia domandina! Se le chiese non esistessero XD Dove vi vorreste spostare, in una città o un monumento in particolare(Qualunque monumento sappiatelo XD)?? A che ora? Io davanti al mare e al tramonto, su una piccola spiaggia. Sono banalissima, lo so, ma non vorrei farlo in un mare diverso da quello della Sardegna XD

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