In vacanza col demone
Tanis aveva ascoltato con attenzione le insinuazioni di Gabriel, ma restò fedele alla propria temperanza, anche quando il padre venne immobilizzato. –Mia madre non stava bene, non era una persona completamente sana e lui non sapeva di averla lasciata incinta- lo informò, vedendolo sollevare il mento con fare serio. -Se mio padre mi avesse abbandonata di proposito, lei me l'avrebbe detto. Quindi, se mi avesse liberata per mero interesse, come dici tu, l'avrebbe fatto molto prima e invece sono libera di fare ciò che desidero. Perché mi ama- concluse decisa.
L'uomo, seppur impossibilitato nel muovere i muscoli, riuscì comunque a biascicare: –Com'è ovvio! E lasciami, dannato mezzodemone!-
Gabriel l'aveva ascoltata, ma non si trattenne dal motivare i propri dubbi. –Dico soltanto che... risulta un po' strano, non trovi? Una tempistica così propizia per lui...- continuò ironico, vedendo la bruna scuotere il capo. Appariva molto sicura di sé nell'esprimere la sua posizione e sembrava persino intenzionata a fugare ogni sospetto.
–Niente affatto. Mia madre era una donna... particolare. Nel corso dei secoli si è fatta molti nemici nella Dimensione Demoniaca, motivo per il quale ha celato la mia esistenza tenendomi in casa con lei, fino ad ora. Qualche mese fa ha però avvisato mio padre che l'avevano ormai in pugno e che sarebbe stata solo questione di tempo, prima che la eliminassero- continuò, spostando altrove lo sguardo provato. –Prima di morire lo ha implorato di perdonarla e, per evitare che andassi a cercarla, con uno dei pochi barlumi di lucidità mi ha rinchiuso nei sotterranei di casa nostra. Non sarei potuta uscire, ma nessun altro sarebbe potuto entrare, tranne mio padre. Purtroppo per lei era già tardi.-
Gabriel tirò fuori il labbro inferiore, per nulla persuaso dal racconto. –Caspiterina e questa storiella strappalacrime te l'ha raccontata lui?- domandò sarcastico, indicando Voldemort che furibondo cercava di parlare, ma il bruno l'aveva persino azzittito.
Davanti a quell'insofferenza, la ragazza lo afferrò per il bavero, spintonandolo con irruenza contro il tavolo. –Sta' attento a quello che dici! Mi stai stancando! Quello che ti ho detto, e che non eri tenuto a sapere, è la sola e unica verità! Mia madre è morta e la lettera che ha mandato a mio padre è autentica!- decretò, dalla voce non trapelava alcun dubbio.
Gabriel prese a fissarla dunque, prima di annuire convinto. –Molto bene, Tanis. Facciamo così, allora- iniziò, afferrandole i polsi, staccandoli dal proprio bavero e abbassandoli, mentre lei lo osservava sorpresa. Non si aspettava che fosse così forte. Credeva che fosse un suo pari. Così le aveva detto il padre, del resto. -Io sostengo una cosa e tu ne sostieni un'altra, anche se nessuno di noi è pienamente certo della propria...- disse più diplomatico, con espressione eloquente, mentre ancora le teneva le mani accostato alla tavolata. –Una cosa certa però c'è, cara... ed è che il tuo potere è del tutto imparagonabile al mio. Sei appena una bambina, mentre io ho un secolo e più alle mie spalle- la informò, sorridendole appena e usando dei toni pacifici.
Lei era diventata rossa, non si aspettava di trovare un rivale così irraggiungibile.
-Che stai dicendo?! Mia figlia è speciale! Non è come voi comuni Syrim!- sostenne Voldemort, a cui era stato permesso di prendere di nuovo parola.
Gabriel fece spallucce. –Saremo anche comuni, noi Syrim, ma la nostra forza magica si sviluppa molto più in fretta rispetto a quella degli altri. Quegli occhi li hai ereditati o risvegliati con l'età?-
E lei fu sorpresa davanti a quella domanda. -Li ho sempre avuti, perché?-
-Gli Inquieti sguardi manifestano il loro potere solo quando vengono risvegliati. Avendoli però ereditati dalla nascita, sono pressoché inutili. Mi spiace, anche se restano comunque molto belli- sottolineò, iniziando a far credere a Draco, e non soltanto a lui, che stesse flirtando con la ragazza. Gli spettatori avevano smesso di mangiare da tempo, presi dalla conversazione e dal modo in cui il ruolo del loro lord fosse stato messo ancora una volta in ridicolo, davanti a quei mostri. L'entrata in gioco di quell'altra creatura demoniaca e la maniera in cui Gabriel stava cercando banalmente di portarla dalla sua parte, rendeva la situazione ancora più complicata e dall'esito incerto. Il secolare mezzodemone avrebbe continuato a stare in disparte anche con l'arrivo di Tanis? E se si fossero creati due fronti? Da che parte sarebbero dovuti andare loro? Per chi avrebbero parteggiato? Di sicuro i loro forti ideali sarebbero stati messi alla prova, in quel nuovo contesto.
Tanis invece aveva tutt'altri pensieri e appariva sconcertata non meno del padre.
-Avevi detto che potevi contrastarlo!- tenne quindi a farle notare il genitore.
Ma lei non rimase in silenzio, sentendo il tono greve che aveva utilizzato -E tu che avevamo la stessa età!-
-Che carini, il primo bisticcio padre-figlia...- commentò Gabriel, con la solita ironia e fece per prenderle di nuovo la mano, ma Tanis si scansò prima che ci riuscisse, indietreggiando.
–Lasciami, ho detto!-
Il Signore Oscuro era davvero provato ormai. Era convinto che grazie a Tanis sarebbe riuscito a contrastare il rivale, ma ora...
A quel punto Gabriel riprese il proprio discorso verso il Signore Oscuro. –In ogni caso, ero venuto qui con le migliori intenzioni, Tom. Ti avevo chiesto solo di lasciarmi portar via Draco fino a quando le acque non si sarebbero calmate ma, al contrario, mi hai mancato del rispetto che mi devi- iniziò, scrutando in maniera sempre meno gentile il lord. –Per cui...- E lanciò un'occhiata fiammeggiante verso Tanis, che divenne purpurea. –Porterò anche la tua bambina in vacanza con noi... sono sicuro che potrò insegnarle moltissime cose.-
Draco stirò un sorrisino nel vedere l'amico, che di rado tirava fuori uno spirito così affine al suo, scendere con lo sguardo lascivo sul corpo della bella Riddle. Se ne sarebbe approfittato? Eppure in quegli anni non aveva mai mostrato quel tipo di malizia.
Tanis era in imbarazzo, anche se piuttosto seria. –Non... non puoi.-
Ma l'altro le sorrise appena, facendola sembrare un'ingenua, non meno del padre. -Certo che posso, tesoro. È bene che capiate chi è, qui, l'essere superiore.- A seguito di quelle parole, Draco incrociò le braccia sul petto, intuendo che quella pantomima era in realtà una semplice presa di potere. Gabriel stava soltanto facendo valere la propria autorità per decretare un'assoluta supremazia. Probabilmente non gli interessava un bel niente di Tanis, anche se si chiedeva che ne avrebbe fatto di lei, una volta lontani da lì.
Gabriel era in attesa di una replica da parte del Signore Oscuro, ma non di un permesso.
-Del Malfoy non me ne importa un accidente, portalo pure dove vuoi, ma lei...- E si scambiò con la figlia un'occhiata preoccupata.
-Peggio per te, Tom. Forse non era questo il momento migliore per tirare fuori la tua arma segreta...- ultimò serio, intimando a Draco di raggiungerlo dall'altra parte della tavolata.
-Lei... ho bisogno di lei, è mia figlia e...-
-...E se fosse stata una nata babbana le avresti già scagliato una maledizione, Tom. Non mostrarti per ciò che non sei. Hai sancito la tua anaffettività nell'istante in cui hai spaccato la tua anima... questo gliel'avevi detto?- E le acciuffò il polso con presa ferrea. La mora spalancò le palpebre nel venire a conoscenza di quella novità.
-Una pedina simile non ti servirà molto più di un bravo duellante al pari del signor Malfoy.- E indicò Lucius. –In questo momento la ragazza ha il potenziale di un mago esperto.-
-Sembra che siamo arrivati a un accordo- osservò Draco, prendendo l'unica bottiglia piena di Whisky incendiario sul tavolo, per poi infilarla nella la tasca del pantalone elegante, ampliata per magia.
Tanis lo guardò con perplessità e il biondino le sorrise appena, con aria un po' falsa. Gabriel si mise dritto, staccandosi dal tavolo e mantenendo la presa ferrea sul polso della Riddle. –Non c'era nessun accordo, Draco. In natura, come fra gli uomini, c'è sempre la bestia che ha la supremazia sulle altre e quest'ultima detta legge. A prescindere da ogni cosa- chiarì verso Tom, per poi sorridergli appena. –Buona fortuna, ne avrai senz'altro bisogno.- E si materializzò in camera di Draco che inserì la borsa già pronta dentro il cappotto caldo. Un inverno molto rigido lo aspettava, soprattutto se l'avesse passato nei boschi insieme ai dannati Grifondoro.
Gabriel liberò Tanis dalla presa e sbuffò, lasciandosi sedere sul lettone morbido. –Ah, meno male, credevo che avrebbe tirato fuori qualche altro trucchetto. Questo Voldemort è un tipo in gamba, caspita!- commentò verso Draco.
Il Malfoy ricambiò l'occhiata, ma incredulo. –Non l'avevi ancora capito?-
Il bruno lo ignorò. –Dobbiamo andare a cercare le ultime informazioni che ci servono sul quinto Horcrux, Draco. Non so se prima del matrimonio riusciremo a raggiungerli.-
Il biondo annuì e Tanis si grattò un braccio, sembrando incuriosita. Era convinta che sarebbe stata al centro della loro attenzione, che le avrebbero impedito di ascoltare i loro discorsi, invece la stavano ignorando.
-Una volta ottenuto ciò che serve, ti porterò da loro ma... io e Tanis ci occuperemo di altre questioni.-
Al sentire quella novità, Draco spalancò gli occhi argentei. -Cosa?! Vuoi che vada da solo da quei mentecatti!?-
-Non ho mai detto che ci sarei stato anche io, Draco. Te l'ho ribadito più volte, chi deve risalire la corda sei solo e soltanto tu- sostenne l'uomo con convinzione.
Tanis era ormai stanca di essere trattata alla stregua di un soprammobile. -Quali questioni!?-
Ma Gabriel le poggiò una mano sul capo, nel tentativo di calmarla. Quando le rispose i toni erano ben più pacifici e gioviali di quelli che aveva usato con lei, davanti ai mangiamorte. –Faremo delle ricerche su tua madre e indagheremo sulle cause reali della sua morte. Cercheremo di capire se il nostro Voldy ti ha cercata solamente perché la cosa gli faceva comodo o perché gli interessava davvero, anche se... come ti ho già detto, la creazione degli Horcrux ti strappa via brandelli di anima e fai sempre più fatica a provare amore. Quindi, temo che per quel sentimento non ci sia speranza alcuna, Tanis- asserì, con aria sincera stavolta.
Dov'era finito quel tiranno che aveva sbandierato la propria superiorità a tutti, poco prima? Tanis era rimasta interdetta, sembrava proprio interessato alla sua situazione.
Draco invece non era affatto d'accordo, gli interessava ben poco della mezzodemone. Non c'era spazio anche per lei fra i suoi infiniti problemi. –Andiamo! Mi cadranno le palle a terra, Gabriel!-
Il moro sbadigliò vistosamente, mostrandogli quanto poco gli interessava dei suoi pesantissimi testicoli. -Temo che questo non cambierà le cose, Draco. Abbiamo già avuto questa discussione. Sai cosa otterrai alla fine della scalata.- Cercò di essere rassicurante e Draco non riuscì a dirgli nulla stavolta. Sembrava risentito.
-Non devi temere niente. Sei molto più furbo e simpatico dei tuoi tuoi futuri compagni di viaggio e credimi, non sono due fattori da sottovalutare quando si vuole ottenere qualcosa. Sarai il tassello che manca a quel gruppo per essere completo e pronto contro Voldemort. Salverete il mondo magico, se troverete il modo per andare d'accordo.-
A quel punto Draco alzò le mani in segno di resa. –Senti, fai ciò che ti pare, okay? Basta che ci spicciamo! Dobbiamo arrivare al matrimonio prima dei Mangiamorte, avvertire Potter e portarlo via da lì. Considerando quanto è idiota si piazzerà al centro del campo di battaglia e userà il suo culo come tirassegno!- lamentò irritato, facendo sorridere il bruno.
–Ne dubito, visto che ci saranno Hermione e Ron a impedirglielo, possiamo aspettarci di tutto, anche che si smaterializzino via. In ogni caso, e te l'ho già detto, è assai improbabile che riusciremo ad arrivare in tempo- sottolineò disfattista, facendogli capire che si sarebbero dovuti affidare alla prontezza di spirito dei Grifondoro che, fino a quel momento, non aveva ancora fallito.
Scese il silenzio e stavolta Tanis intervenne: -Immaginavo steste andando ad aiutare Potter, mio padre lo pensava, per questo non voleva che tu e lui faceste amicizia.-
–Troppo tardi e... se volevi fare la spia per tuo padre, lo stai facendo nella maniera sbagliata- le rifilò il Malfoy, con il solito sorrisino da schiaffi.
-Non sono certo una spia, ossigenato- lo additò duramente la ragazza, anche se Draco non si lasciò intimidire. Non si sarebbe mai fidato della stirpe dei Riddle.
Gabriel le sorrise appena. –Certo che non lo è- disse bonario verso Draco, per poi rivolgersi alla bruna, ben più bassa rispetto a lui. -Draco farà ciò che è giusto, Tanis, e sono convinto che, quando avremo scoperto la verità, ci aiuterai anche tu.-
Tanis parve indispettirsi un po' davanti a tutta quell'ostentata gentilezza. –Perché ti interessa tanto? Non mi conosci affatto!-
Gabriel, sentendola parlare in quel modo, spiegò con innocenza: –Sei una mezzodemone che è stata abbandonata dalla propria famiglia e che adesso sta venendo ingannata da uno dei maghi più spregevoli che il mondo magico abbia mai conosciuto. Perché mai non dovrei aiutarti?- le chiese infine con perplessità.
La mora parve interdetta davanti a quell'atteggiamento. –Inizio a chiedermi quale sia la tua vera faccia, questa o quella che hai mostrato a mio padre.-
-Sono tutto ciò che serve in base all'evenienza. Non accetto ordini da un semplice mortale. Non deve permettersi. Ho subito a sufficienza la supremazia dei miei simili. Non lascerò che un simil-uomo faccia il bello e il cattivo tempo in un contesto che ormai ho imparato a comprendere e apprezzare, per quanto sia labile e fuggevole- affermò il bruno, facendo riferimento alla mortalità dei maghi.
Davanti a quella posizione, Tanis continuò ad avere dei dubbi, ma lasciò perdere. -Beh, allora andiamo, no?-
Gabriel si levò in piedi, tendendo una mano verso di lei. –Sì, andiamo.- E la fece accostare a lui, con aria sorniona.
La coppia poi alzò lo sguardo su Draco che li scrutava con malizia. Aveva appena finito di sistemare le sue cose dentro il cappotto. -Siete pronte, tortorelle?- celiò il biondastro, con la solita ironia.
-Sì, pavoncello. E fai meno lo spiritoso- lo liquidò gelidamente l'insegnante. Draco, piuttosto divertito, poggiò una mano sulla spalla di Tanis, poi i tre sparirono nel nulla.
Spazio Autore
Eccomi qui con il nuovo chappy!! Spero vi sia piaciuto, ormai ci siamo quasi! Il nostro draco raggiungerà presto il trio!
Vedremo che succederà!!
Ora ringraziamentiii!! Voglio ringraziare tutte coloro che nello scorso capitolo hanno commentato!! Ovvero:eliiiiusieu, Want_To_Love, bianchilisa00, NOeeee0, comecartabianca, MarinelaRezi, EnzaGiuffre, Liby654, Harly00, Carietta91, katnissgreypotter, GiovannaMarongiu, Fiorentinasara
Grazie ancora!
Domandinaaaa!! Ditemi il vostro personaggio Disney preferito!! Il mio è il fantastico Skar! Anche se se la contende con Ade! Li trovo super simpatici come cattivi, per cui non posso che adorarli 🤣🤣
A sabato ragazze!! 😍😍
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