Chimere
-Il tuo istruttore è un mago famoso?-
-No- disse Draco, senza approfondire l'argomento.
Vedendolo così reticente, Hermione gli lanciò un'occhiata un po' ansiosa. Voleva tenersi per sé altre informazioni e questo la turbava. "Non dovrebbe avere tutte queste reticenze, sa che siamo noi i buoni!"
–È stato lui a convincermi a unirmi a voi e a pensare a un modo per aiutarvi, visto che... vorrebbe che vincesse Potter- continuò Draco, stavolta sorprendendola. Iniziava a chiedersi chi fosse quest'uomo.
–Davvero? Se è così perché non lo conosciamo? Perché in tutti questi anni non si è mai palesato per aiutarci? Se è riuscito in qualche mese a insegnarti a duellare in quel modo, deve essere molto abile, dovrebbe far parte dell'Ordine!- rispose, parlando a briglia sciolta.
-Non è inglese, non c'entra nulla con Voldemort e tutto il resto... È una sorta di turista che conosce la situazione e simpatizza per Potter. O meglio, per la sconfitta del verme.-
Hermione scosse il capo con sdegno, poi offrì la sua opinione. A lei sembravano tutte scuse. –Se non ha il coraggio di prendere una posizione e fare in modo che la sua parte abbia successo, è solo un vigliacco.-
Draco si volse appena e alzò un sopracciglio, poi tornò a guardare dritto. Già faticava a sopportare il suo fare da saputella quando si trattava di magia, ma che pensasse di essere un'autorità anche a livello umano era davvero inaccettabile. –Come il tuo "non-ancora-fidanzato", quando non sai di cosa parli astieniti dal sentenziare.-
E allungò il passo, senza notare l'espressione offesa di lei mentre il verde acceso del prato scorreva sotto i loro piedi e l'aria frizzante del mare solleticava le loro narici. Hermione però non demorse lo raggiunse. –Se hai qualcosa da dire dilla, anziché essere così burbero! Ho solo espresso la mia opinione su una persona che mi hai descritto in maniera incompleta, evidentemente.-
–Forse è proprio questo il problema. Non hai il diritto di giudicare le persone, soprattutto quando sai di non conoscerle affatto. Non sei migliore degli altri, Granger. Abbassa la cresta- la liquidò, superandola un'altra volta e stavolta lasciandola indietro.
Hermione aveva accusato la critica, consapevole che il compagno non aveva torto a pensarla in quel modo. Sapeva di assumere un tono e dei modi saccenti, ma non lo faceva per cattiveria... a differenza sua. Aveva un bel coraggio ad accusarla!
D'altro canto due peccati non facevano una virtù, per cui non l'avrebbe avvantaggiata farglielo notare. Strinse le mascelle, sapendo che si sarebbe potuta limitare a chiedere scusa, ma... dopotutto era Malfoy! Perché mai avrebbe dovuto abbassarsi a tanto?
Quando giunsero a destinazione, il biondo l'afferrò per mano. –Se dovesse chiedere, dirò che sei la mia ragazza. Non fare domande inutili e mantieni un profilo basso.-
Lei non rispose e vide il biondo bussare tre volte alla imponente porta in legno. –Sono Draco Malfoy! Aprimi!- La baita in legno scuro, piccola e semplice, era dotata di una finestrella scardinata sul davanti. Intorno alla casetta c'era un ampio campo coltivato, dove sostava un vecchio aratro giallo senape.
Sentirono alcuni passi strascicati dietro l'ingresso e, subito dopo, aprì loro un uomo sulla sessantina, altissimo. Aveva capelli brizzolati, due baffoni giallastri sotto il naso e un intenso odore di animale addosso. Le guance piene erano molto arrossate.
Draco tirò fuori un fazzoletto dalla tasca e lo porse alla compagna. Lei inizialmente non seppe che farci, poi comprese che avrebbe dovuto usarlo per proteggersi dalla puzza. Dopo che ebbe pensato a lei, il mago immerse il nasino sensibile in un secondo fazzoletto.
-Mi scusi, signorino Malfoy. Non l'aspettavo. Complimenti, questa è la sua fidan...?-
-Voglio solo le previsioni dei prossimi mesi- tagliò corto il ragazzo, superandolo e trascinandosi dietro Hermione vicino alla finestrella aperta, così da stare in mezzo a una corrente d'aria. Gli veniva da vomitare.
L'uomo lo seguì con gli occhietti nascosti dalle folte sopracciglia. Aveva l'aria un po' instupidita e uno sguardo vacuo ma sorridente. –Oh, sì... ora le prendo, gradisce un tè nel frattempo?-
-No, spicciati.-
Hermione vide il babbano spostarsi nella camera a fianco, dove probabilmente dormiva, e notò il compagno accendersi una Magh, per poi commentare: –Che puzza, maledizione...-
–Sicuro che possiamo fidarci? A me sembra ubriaco...- diede la sua impressione Hermione, visto che l'odoraccio le sembrava l'ultimo dei problemi.
-È l'effetto dell'Imperius prolungato. È sotto il nostro controllo da molti anni.-
L'uomo tornò con un pezzo di carta. –Ecco i miei appunti... questo inverno sarà libero solo il fiume e una zona del Ghiacciaio Blu- li informò, indicando con le grosse dita sporche dei punti sulla mappa scarabocchiata.
Draco sperava di meglio, ma non esitò un momento a strappare dalle mani dell'uomo il foglio per leggere le informazioni sul calendario. –Come ci spostiamo al Ghiacciaio partendo dal fiume?-
-Evitate le zone dove splende il sole nella foresta... spostatevi se possibile la notte e, naturalmente, non restate vigili da soli. Una volta al Ghiacciaio Blu, in ogni caso, non avrete più problemi: i fiori non ci saranno.-
Draco annuì dopo avergli lanciato un'occhiata, aveva le sue informazioni.
Hermione però sembrava non aver capito e infatti afferrò il braccio del compagno per vedere a sua volta la mappa. –Non dovrebbe essere più pericoloso, la notte?- domandò con fare ingenuo, mentre l'uomo era scattato a guardarla come fosse una pazzoide.
Draco fu costretto a giustificarla in fretta, mantenendo i nervi saldi. –Non sa ancora nulla, si è unita solo oggi allo studio. In ogni caso, queste zone sono sicure?- domandò, attirando di nuovo l'attenzione del pastore che fece spallucce.
–Beh, con le solite precauzioni che conoscete, sì!-
–Molto bene, allora. Noi andiamo.- L'uomo si inchinò con fare riverente anche se il risultato fu piuttosto rozzo e Draco ne approfittò per tirare fuori la bacchetta. -Oblivion.- L'omone indietreggiò fino a una sedia e ci si accasciò sopra: si era addormentato.
Draco uscì fuori dalla casetta, dunque, tirandosi dietro la ragazza per poi lasciarle la mano quando furono a distanza dall'edificio. –Che cosa ti avevo detto, Granger?!-
Hermione era sorpresa davanti alla semplicità con cui il compagno aveva utilizzato anche l'incantesimo di memoria. Si trattava di magia avanzata, dopotutto. -Ho solo fatto una domanda lecita. Non vedo il problema.-
-Il problema è che non hai minimamente ascoltato quello che ti ho detto! Se ti piace mandare a puttane i piani altrui solo per dare sollievo al tuo patetico orgoglio, ti consiglio di tornartene a casuccia, da mammina e papino!-
Quando il compagno le disse quelle cose, Hermione arrossì appena e si intristì nel ricordare che i suoi genitori l'avevano ormai dimenticata. Non rispose fino a quando non furono ormai prossimi a Ron e Harry. –Non posso più farlo.- Lo superò affrettando il passo, senza accusare l'occhiata perplessa di lui.
-Allora, siete riusciti a scoprire qualcosa?- domandò impaziente Harry, vedendo Hermione annuire appena.
-Ha fatto qualcosa di sospetto?- chiese invece Ron, additando Draco che era appena arrivato.
-No, Ronald. Sarà meglio che ce ne andiamo da qui, comunque.-
E Draco convenne con lei: –Sì, ci sposteremo al fiume...- E tese la mano verso il gruppo. Hermione e Harry posizionarono le mani sul suo braccio e poco dopo lo fece anche lo sbuffante Ron.
Gabriel avrebbe voluto smaterializzare lui e Tanis altrove, ma non fece in tempo a causa dell'arrivo di un gigantesco cavallo grigio. Non un cavallo normale, però.
Tanis sorrise appena nel riconoscere il nuovo arrivato e mosse dei passi verso di lui, dicendo affettuosa: -Ciao, Mhorsie...-
Era davvero bellissimo: aveva il corpo di un normale destriero, ma la testa e le pinne dorsali di un cavalluccio marino, tanto grandi da sembrare delle ali bluastre. Le squame riflettevano la luce.
La bestia si avvicinò placidamente alla ragazza e si lasciò accarezzare dalle sue mani pallide. In quel momento, mentre la vedeva poggiare la fronte su quella della chimera, gli apparve del tutto diversa da Lord Voldemort.
Forse, l'unica nota stonata sul destriero erano i lunghi e grossi crini, sostituiti da sottili serpentelli verde scuro che, a un primo sguardo, sembravano dei dread. Quando Tanis toccò la creatura i serpenti si risvegliarono. Ci fu poi uno scambio di sibili fra loro e Gabriel intuì subito che la ragazza era una rettilofona, come suo padre dopotutto.
Gabriel li raggiunse e gli occhi del cavallo lo incontrarono. Nitrì appena mentre Tanis era distratta dalla conversazione con i crini della bestia. -Sembra che mia madre se ne sia andata dopo aver ricevuto una lettera... poi mio padre è tornato qui con delle persone che mi hanno liberata dalla prigione. Anche se io non ho visto nessun altro oltre a lui.-
Tradusse Tanis dal Serpentese e guardò Gabriel. -Allora sarà meglio entrare in casa a cercare indizi. Dobbiamo capire perché tua madre è andata via da qui.-
Tanis annuì, perplessa, iniziando a muoversi verso la propria villa. -È sorprendente che sia riuscito a entrare. Era necessaria una Passaporta Demoniaca che, per quanto ne so, possedeva solo lei. Ora le difese sono molto più deboli.-
-Magari ce l'aveva anche lui. Tua madre ne era innamorata?- le domandò, vedendola alzare gli occhi cristallini su di lui. La foresta di latifoglie si faceva sempre più fitta, ma non c'era tanta umidità.
-In alcune personalità sì, ma l'unica costante che ho sempre notato, nelle cose che mi diceva, era l'importanza di dover restare qui, di non scappare. Diceva che la stavano cercando degli uomini crudeli, che volevano i suoi occhi... immagino sia a causa di questo che poi è impazzita- suppose, ricevendo l'occhiata del mezzodemone, sebbene fosse concentrata sul coccolare la sua bestiola.
- Quindi pensi sia possibile che tuo padre avesse una copia della Passaporta, proprio perché magari, in un momento di pazzia, lei gliel'ha ceduta?-
-Non saprei. Quando ha trovato un posto dove nascondersi, per proteggerci, mio padre si è rifiutato di seguirla, anche se mi chiedo come abbia potuto pensare che uno come lui potesse sopportare una vita in segregazione, in un mondo che non era il suo.- Dovettero fermarsi quando un arcobaleno tagliò loro la strada. A differenza di quelli terrestri, i demoniaci avevano una consistenza gelatinosa, per cui i colori erano molto più nitidi e consistenti. Lasciavano dei leggeri solchi sul terreno, ma non schiacciavano mai gli alberi o le loro radici.
-Magari glielo ha fatto credere. Forse sperava anche lui di potersi impossessare dei suoi occhi. Il potere degli Inquieti Sguardi, purtroppo, anche se non spesso va a buon fine, può essere trasferito con un trapianto... e questo ha determinato che i possessori venissero perseguitati per tantissimo tempo. Esistono ancora oggi dei Demoni che sono riusciti a rubarlo, ma... sono tormentati dallo spirito della persona a cui li hanno strappati. Oltre al fatto che, banalmente, sono incapaci di tramandare quel potere ai loro figli- spiegò ancora il mezzodemone.
Tanis non volle però credere alle sue parole. -Mia madre era una Purosangue instabile, ma comunque molto potente. Non si sarebbe mai fatta strappare gli occhi da un mortale che... a oggi avrebbe i suoi occhi, no? E poi sei certo che questo trapianto possa funzionare fra nature così diverse?- Non appariva affatto convinta che le cose si fossero svolte in quella maniera.
-Non ho detto che ci è riuscito e poi dovresti sapere che a tuo padre delle limitazioni importa molto poco. Avendo l'occasione ci avrebbe comunque provato.- Temporeggiò un momento, prima di proseguire. Avevano ripreso il cammino dopo che l'arcobaleno si era spostato dal sentiero emettendo il sottile rumore di una ventosa che si staccava. -Da qualche parte bisogna iniziare, però. Una volta a casa userò le cose di tua madre per risalire al luogo della sua morte. Ci vorrà qualche giorno, ma penso di poterci riuscire.- Era molto serio e sicuro di sé.
Tanis guardò con sorpresa il mezzodemone, era stato piuttosto generoso fino a quel momento. -Ti ringrazio.- Cadde di nuovo il silenzio nella coppia, anche se, mentre si muovevano nella foresta, Gabriel non aveva potuto fare a meno di notare la moltitudine di piccoli animali che l'abitavano. Erano tutte bestioline ibridate con altri animali.
-Come mai tutte queste chimere? Ce ne sono davvero tantissime.-
-Piacevano molto a mia madre, la divertiva vedere come certi animali, predisposti magicamente, riuscivano a mescolarsi fra loro. La loro presenza riusciva a rasserenarla. Inoltre ci si fanno un sacco di soldi a quanto ne so, quindi confido di allevarle e venderle, più avanti. È una delle poche cose che so fare.-
-...Ed è anche illegale, Tanis. Ti consiglio di trovare un'altra occupazione. Le chimere, oltre a essere bestie imprevedibili, sono anche delle specie protette... Non puoi contrabbandarle.- Le disse, con tono severo ma paterno, sorprendendosi però davanti alla risposta piccata di lei.
-Non m'interessa se è illegale. Pagherei la multa e continuerei. È il mio hobby, non ci rinuncio.-
Gabriel non fu affatto d'accordo con quella posizione e scosse il capo, non volendo però insistere. Non erano affari suoi, dopotutto.
...
Giunsero ben presto nella grande tenuta. Le pareti murarie erano rivestite di bianco, mentre i tetti rossi e spioventi ospitavano diversi nidi di uccelli chimerici. Intorno all'abitazione c'era uno sterrato occupato da ibridi più grandi e imponenti di quelli che avevano visto nella foresta, liberi e poco amichevoli. Tanis non gli lasciò il tempo di guardarsi intorno ed entrò in casa, spingendo la porta. Vennero accolti in un piccolo salotto che dava sulla più grande cucina, da questa si palesarono due gatti ben piazzati, dotati di corna ricurve e colli taurini.
Tanis si piegò sulle ginocchia e li salutò con un sorriso. I due, riconoscendo la loro padrona, saltarono giù dal tavolo con i loro zoccoli morbidi e la raggiunsero emettendo uno strano verso, l'incrocio fra un miagolio e un muggito: "Miuu, miuuu". Scodinzolavano allegri, agitando le code lunghe e sottili.
-Ciao, come state? Siete riusciti a trovare da mangiare, vero?- domandò ai due, sentendoli ronfare mentre li accarezzava.
Gabriel non aveva potuto che ritenere carine tutte quelle bestie particolari, ma non si dimenticò del motivo per cui erano lì. La prima stanza in cui si entrava era un salotto abbastanza piccolo, che dava su un'ampia cucina a sinistra e su una rampa di scale a destra, dove immaginava ci fossero le camere da letto.
Lì dentro però non poté evitare di notare le numerose fotografie appese. C'erano foto di Tanis da bambina insieme a sua madre, ma altre foto dove la demone dagli occhi cristallini era in compagnia di un'altra donna.
Quando si spostò in cucina, restò impalato nel notare un grosso lupo dormiente sotto il tavolo. Le zampe erano percorse da ispidi aghi che però erano tenuti appiattiti lungo gli arti. Quando Tanis lo raggiunse, alzò ambedue le sopracciglia nel vedere chi ci fosse. -Ah... lui è meglio non svegliarlo: non gli piacciono gli sconosciuti. Andiamo di sopra, lì potrai trovare molte cose della mamma- gli assicurò, vedendolo obbedire e muoversi con lei al piano superiore.
Ovviamente, quando furono in camera della donna, Gabriel poté appurare che la compagna non aveva torto. -Mi bastano poche cose, giusto qualche abito.- e lei gli indicò l'armadio, mentre andava sul comodino della madre e prendeva una delle foto più attuali che possedeva di loro.
Si stavano abbracciando e sorridevano verso l'obbiettivo insieme ad alcune chimere, fra cui i gatti-toro.
-Chi è quest'altra donna? La sua presenza è ridondante anche in altre foto, di sotto- domandò però Gabriel, indicando un altro ritratto che aveva attirato la sua attenzione.
Tanis seguì la direzione del suo indice, allontanando dal volto la farfalla piumata che l'aveva seguita al piano superiore. -La migliore amica di mia madre.-
Spazio Autore:
Ed eccoci qui nella casa di Tanis! Che bello anche io vorrei allevare chimere di mestiere! AHAHHA! Ancora i miei complimenti per essere state così brave a commentare!
Passo a ringraziarvi tutte anche a nome di chi legge e non commenta XDXD mi fa davvero piacere vedevi così attive e interessate, nonostante la Dramione non sia ancora iniziata XD Ma non manca molto, ad Ashural le cose si faranno ben più cute <3: noemim97, Fiorentinasara, Carietta91, katnissgreypotter, Apasia13_07, papezzz, Enzagiuffre, Liby654, Mlizzie23, comecartabianca, stel_lina, corinna_black303,angimarry, petrov4queen, MarinelaRezi, IHaveSomeDream, Want_To_Love
Domandinaaa: Ditemi il vostro film(non saga!) preferito, uno che inizia e finisce in quelle due ore XD No cartoni o film ispirati ai cartoni! Il mio è: Ace Ventura l'acchiappanimali Missione Africa. Questo è il mio preferito in assoluto! Al secondo e terzo posto ci sono The Mask e Fight Club!
Un po' più attuali dire Inception, Madmax e il cigno nero XD
Poi se me ne vengono in mente altri li sostituisco XD
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