UNA TELA NUOVA

Un giorno ero in treno
Ed una ragazza seduta più avanti
Chiese ad un uomo
Se mai avesse visto la Luna.
Lui inizialmente la guardò male,
Poi capì
E le raccontò ogni cosa;
Di quanto fosse bella
Nonostante la sua freddezza,
Del suo continuo nascere e morire
Che la rende portatrice di malinconia
E di speranza.

Le disse che certe notti
È più grande del Sole
Il quale la ama così tanto
Che quando si incontrano si spegne
Così che, lei non si bruci.

Poi si rabbuiò e stette in silenzio
Lei chiese cosa fosse successo
E lui disse "Perdonami ragazza,
Non posso più raccontarti della Luna"
Perché? Chiese l'altra
E per un po' ci fu ancora silenzio
Poi il vecchio uomo riprese a parlare
"Sai, tanto tempo fa,
Ho amato,
Ho amato la Luna
L'ho amata così tanto
Che le ho dedicato delle poesie,
Un intero libro e anche qualche canzone.
L'ho amata così tanto
Che ho sporcato le mie mani di colori
Per imprimerla sulla tela del cuore.
Lei, lei però non mi ha mai risposto,
Non mi ha mai amato,
È sempre rimasta là su,
Da sola,
A guardarmi vivere una vita piena
Ma mai completa.
Sai ragazzina,
Io non posso più parlarti della Luna
Perché la odio."
Lei stette zitta per qualche secondo
Lo sguardo corrucciato
Le labbra arrabbiate
Gli occhi opachi aperti e brillanti
" Lei è uno sciocco!
Lei è un cieco, glielo dico io,
Che di cecità ne so molto! "
" perché mai sarei uno sciocco? "
" perché signore io,
Che non conosco la Luna,
Ho capito!"
"Cosa?"
"Che la Luna la sta aspettando,
E sta soffrendo
Perché non può rispondervi,
E sta piangendo
Perché non può toccarvi,
E sta morendo
Perché vorrebbe un ultimo sguardo
Per amarvi.
Lei signore è uno sciocco,
Una grande sciocco"
E lo sciocco uomo finalmente capí,
In quel momento gli fu tutto chiaro
All'uomo che aveva amato la Luna,
In quel momento gli fu tutto chiaro
E l'uomo che amava la Luna
Tornò di corsa a casa
Passando prima
A comprare una tela nuova.

VIOLANTE

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