15. Together
C'è troppo silenzio nella stanza, sento tutti i rumori e gli scricchiolii. Siamo chiusi in casa da almeno 46 ore, in attesa di qualche notizia, da parte di Lestrade o da Mycroft. Anche lui ha deciso di aiutare, a modo suo, mettendo a disposizione i suoi uomini.
Ormai la situazione sfugge di mano, sembra quasi di essere tutto daccapo senza uno straccio di indizio.
Io e John non siamo usciti di casa dal ritrovamento dell'ultima vittima, lui sta perdendo la pazienza, lo percepisco, è nervoso, ma non permetterò che gli succeda nulla.
Ho lo sguardo perso nel vuoto quando John afferra la maniglia della porta, subito mi riscuoto e preoccupato lo fermo.
-Dove stai andando?- Dico, alzandomi in piedi di scatto.
Devo avere un aspetto orribile, a giudicare dallo sguardo che mi rivolge, forse ho le occhiaie, sono pallido e non faccio una doccia da due giorni.
-Vado a fare una passeggiata e ne approfitterò per fare la spesa: le provviste stanno finendo.- Avvisa con un tono freddo, ma comunque gentile e calmo.
-Non puoi uscire, non sappiamo chi sarà la prossima vittima e ciò comporta che siamo tutti in pericolo. Resta qui, vado io a fare la spesa.- mi muovo verso l'attaccapanni e faccio per prendere il cappotto, ma vengo fermato dal dottore.
-Sherlock, tu sei molto più importante di me, non puoi metterti ad uscire per strada e comunque non puoi tenermi chiuso qui in casa per sempre, devo pur vedere mia figlia- dice quasi rimproverandomi e lasciandomi interdetto per un secondo.
Abbasso lo sguardo, portandolo sulle mie scarpe: ha ragione, per Londra io sono importante, non lo nego, ma lui è importante per me e non saprei come vivere senza la sua presenza al mio fianco.
Sospira e riprende, allontanando la mano dalla maniglia, mentre io tiro un respiro di sollievo.
-Sherlock se, decodificando il codice, uscisse il mio nome...-
-Non succederà, non è...- lo interrompo subito, sentendo un brivido percorrermi la schiena -non ti succederà nulla-.
-Allora fammi uscire- mi supplica, prendendo le mie mani tra le sue e stringendosele al petto.
-Non... Non posso, sei troppo importante, per me-
Abbassa il capo, portando lo sguardo sulle nostre mani intrecciate, sorridendo. Anche se non posso vederlo in faccia so che ha lo sguardo triste e stanco.
-Dobbiamo parlare di una cosa, mi dovrai fare una promessa- dice, tornando a guardarmi con quell'oceano che è il suo sguardo.
-Se il codice rivela il mio nome... -
Mi irrigidiscono e lui mi stringe di più la mano, lo interrompo ancora.
-Non ti succederà nulla, non lo permetterò-
-Ma se dovesse succedere...- continua iperterrito, poggiando una delle sue mani delicate sulle mie labbra.
Gli prendo il polso, con calma e con gentilezza lo sposto di poco, tanto da riuscire a parlare.
-Se dovesse succedere ti proteggerò, troverò quel bastardo e...-
-Sherlock, fammi finire!- mi ordina, alzando di poco il tono guardandomi con rimprovero.
Sto in silenzio, lasciandogli un bacio sul palmo, ancora stretto nella mia mano, spronandolo a continuare e promettendo di lasciarlo finire.
-Se dovessi essere io la prossima vittima- il mio cuore salta un battito a quella supposizione, ma ingoio il groppo che mi si è formato in gola e lo lascio finire il discorso -e se non riuscissimo a fermarlo in tempo, voglio... voglio che sia tu a prenderti cura di Elly-.
Il suo sguardo mi trafigge da parte a parte dandomi il consenso di parlare.
-John... non lascerò che ti succeda nulla-
-promettimi che ti prenderai cura di lei, promettimelo Sherlock, a prescindere da quello che succederà- dice con tono tremante, trasmettendo comunque il bisogno di avere una risposta ora.
Sospiro e lo guardo negli occhi stringendo il suo viso tra le mani.
-Prometto che mi prenderò cura di entrambi, ma sappi che se qualcuno osa toccarti io...-
-se qualcuno osa toccarmi, tu lo troverai e lo consegnerai a Lestrade. Sherlock Holmes non può fare più pazzie, ora ha una famiglia da proteggere- conclude lasciando un delicato bacio sulle mie labbra. Lo attiro a me approfondendo quel contatto, prima di staccarci con entrambi il fiato corto.
Fisso il mio sguardo nel suo e con fare rassicurante gli parlo ancora.
-Si risolverà tutto, ne usciremo vincitori...- poggio la mia fronte contro la sua.
-... Insieme- il mio fiato si infrange ancora sulle sue labbra, prima che lui possa annullare, ancora una volta, la distanza che ci separa.
-Adesso però...- interrompe il contatto -và a lavarti o non ti permetterò di entrare in camera stasera.- sorrido e mi avvio verso il bagno, chiudendomici all'interno.
~angolo autrice
Finalmente sono riuscita a pubblicare!
Bene spero che vi sia piaciuto, alla prossima.
Si, non so che dirvi, pazienza*-*
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