9. Una nuova vita


La segretaria si avvicina lentamente al suo ufficio; dovrà passare davanti al portone verde e spera di non vederlo... Perché non sa cosa dirgli: le fa male pensare di guardarlo e non sapere cosa dirgli, le fa male l'idea di guardarlo.

Guarda per terra, quel marciapiede tutto da rifare, poi alza la testa e lo vede... E un senso di panico le attanaglia il cuore, fermando per un istante le sue pulsazioni, prima di mollarlo improvvisamente ad una corsa furiosa.

L'uomo con gli occhi da cucciolo è appoggiato al muro e parla con la mamma dei bambini mentre i piccoli gli parlottano e ridacchiano intorno. Tutto ha l'aria un po'innaturale, mesta e allegra allo stesso tempo, un'aria stantia, falsa... Strana.

Lei vorrebbe abbracciarlo, ma sente di non poter farlo: sono sostanzialmente due estranei. Adduce la scusa che con lui ci sono i bambini, per tirare dritta avanti, in un dialogo sommesso e concitato con quella parte di se stessa che vorrebbe mostrargli la sua solidarietà intrisa di tristezza e affetto: affetto per quest'uomo, quest'estraneo che da quasi due anni vede passare davanti alla porta a vetri del suo ufficio ripetute volte al giorno, quest'estraneo con cui scambia sorrisi, gesti col capo, parole di saluto, da quasi due anni, dalle due alle sei volte al giorno, e qualche giorno anche di più.

Immersa in questi pensieri, gli è passata davanti, come bloccata in una armatura rigida e fredda, non si è fermata, non l'ha abbracciato, non l'ha baciato, gli ha solo mormorato un "Buongiorno" frettoloso, quando lui ha alzato gli occhi a guardarla, ed è passata oltre, ad aprire la porta a vetri del suo ufficio, a precipitarsi in poltrona, a ricacciare indietro le lacrime.

L'uomo con gli occhi da cucciolo aveva in viso un sorriso dolce, quasi disarmato. Appariva spogliato delle sue ricchezze e difese, con la sua grande ferita nel cuore, nello spirito, nell'anima.

Non ha più la sua vita, la sua vita di sempre, quella che ha vissuto fino ad ora; ma una vita, una vita che non riconosce, che non gli appartiene, una vita di cui si deve appropriare, a cui deve dare nuova forma, una forma che gli sia aderente così che questa nuova vita sia più sua, una vita... Scorre come un fluido in quel contenitore cavo che è il tempo e non può lasciarla fuggire via senza imprimerle una precisa direzione.

La segretaria si chiede se ce la farà...

E spera tanto che ce la faccia...

Presto.

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