7. Piccole cose


L'autunno lascia gradualmente il passo all'inverno, che si trascina lento e triste. La segretaria trascorre le sue giornate in quella che era una grotta, consumata dall'umidità, triste e sola, con un dolce amore da dimenticare in un cuore che non vuole lasciare andare il passato.

A volte pensa alla sua vita un po' vuota che riempie di incontri con persone tristi e sole, che riempie di sorrisi silenziosi. Riempie le ore in ufficio studiando per un esame che rimanda di mese in mese. Accetta un paio di proposte di dedicare qualche ora al volontariato e questo nuovo confronto con se stessa le ridona vitalità. Riprende a cantare in un Coro Polifonico e a sentirsi parte di un tutt'uno che produce armonia, melodia, ritmo ed è felice: felice di queste piccole cose che fanno le grandi gioie colorate di semplicità.

E' felice quando la mattina, mentre arriva in ufficio, è tutto un salutarsi di negozianti che aprono alla stessa ora le loro botteghe sulla stessa via; è felice quando incontra per strada l'insegnante e si salutano - lei in modo un po' rumoroso, lui che mormora appena -, quando il babysitter le sorride, quando la signora del palazzo all'angolo le dice meccanicamente: "Buonasera" anche se non sono ancora le nove di mattina.

L'inverno diventa primavera. Pochi esami vengono superati, qualche concerto viene cantato. La primavera diventa estate. Il vuoto nel cuore si riempie di speranza.

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