12. Buio
La segretaria è a casa dell'uomo con gli occhi da cucciolo - quella casa che non era mai riuscita ad immaginare -per aiutarlo ad imballare libri. Forse diventeranno amici. C'è una grande libreria, in questa casa; ci sono libri ovunque, anche in un armadio della cameretta.
Libri universitari, enciclopedie, libri di grammatica e antologie per scuole superiori, guide turistiche, riviste: tutto da imballare in piccole scatole "Che non siano troppo pesanti", agevoli da trasportare, rinforzate da doppio nastro adesivo nel lato di sotto. Non basterà un pomeriggio per imballarli tutti, mentre le scatole vengono impilate nello stretto corridoio tra la cucina e lo studio.
"Non basterà questo pomeriggio" pensa la segretaria, anche se con loro ci sono altre due persone: due donne, che chiacchierano, fumano, mangiano cioccolata, fanno battute creando una atmosfera grottescamente allegra da cui la segretaria si lascia presto contagiare, un'atmosfera leggera e fumosa intervallata, di tanto in tanto, da qualche affermazione dell'uomo con gli occhi da cucciolo, che dichiara, deciso, che non si innamorerà mai più: "Perché io amo Domenico, lo amo ancora, lui è qui con me".
Non si butta niente, da questa casa, tranne qualche barattolo di pomodori ammuffiti: tutto è un ricordo, tutto viene toccato con rispetto quasi religioso, mentre lavorano di buona lena per svuotare questa grande casa, troppo grande per un uomo solo, troppo grande, troppo piena di ricordi: ricordi che porterà con sé, che non resteranno nella grande casa, ricordi da cui non potrà mai fuggire, perché fanno parte di lui, perché su di essi è costruitala sua storia.
Ma per svuotare queste grandi stanze il pomeriggio non basta. Anche perché il pomeriggio è breve.
Fa presto buio, in questo autunno arrivato in fretta, e in questa casa non c'è luce elettrica: i parenti del signor S. hanno disdetto i contratti con Enel e Telecom senza neanche una parola di avvertimento e l'uomo con gli occhi da cucciolo si è trovato improvvisamente in un buio fisico che compete a fatica con il buio che ha dentro sé.
Da una settimana, quando torna a notte fonda in questa casa non-più-sua in cui trascorre meno tempo possibile, si fa luce accendendo le candele della sua collezione: ne ha tantissime, dalle forme più strane e dai colori più svariati. Anche ora sta accendendo alcune candele non ancora imballate. Una candela rossa a forma di rosa è davanti alla foto del signor S. La segretaria ricorda ora che è il 2 novembre: "La commemorazione di tutti i defunti." Domani sarà il suo trentesimo compleanno.
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