1. Due uomini

I raggi del sole illuminano una stanzetta spoglia e impolverata che si affaccia su uno stretto marciapiede dissestato, polveroso, disseminato di cartacce e di cicche di sigaretta. Una ragazza dall'aria annoiata è sulla porta aperta, appoggiata al muro, a guardare il va e vieni incessante delle auto.

Casalinghe frustrate che si illudono padrone della strada, sedute su un trono dalla tappezzeria sbiadita, sfrecciano sull'asfalto consumato della Via del Cinema, salvo inchiodare, con stridore di freni, quando un pedone distratto attraversa la strada senza guardare di qua e di là. Ragazzotti in motorino sgommano davanti a giovinette in minigonna che passeggiano guardando le vetrine e li snobbano con buffe smorfie. Stella attraversa la strada, zigzagando, guardando con sospetto quei mostri dal rombo più minaccioso del suo abbaiare che le vengono contro, poi segue la padrona nel Vicoletto della Gatta.

Un uomo in pantaloncini corti e t-shirt attraversa la strada dal marciapiede opposto con un vaso di fiori in mano ed entra nel portone verde alla sinistra del muro a cui è appoggiata la segretaria annoiata; dietro di lui, un altro uomo attraversa la strada dal marciapiede opposto: in pantaloncini corti e t-shirt, con un vaso di fiori in mano, entra nel portone verde alla sinistra del muro a cui è appoggiata la segretaria annoiata, la quale pensa, distrattamente: "Sarà il nuovo inquilino che verrà ad abitare al piano di sopra... Sarà un amico del nuovo inquilino che lo sta aiutando a traslocare le prime piccole cose...".

I due uomini in pantaloncini corti e t-shirt escono, uno dopo l'altro, dal portone verde. Il primo le si avvicina per chiedere qualche informazione; l'altro si dirige verso un'auto parcheggiata nella piazzetta alla destra dell'Agenzia di Traslochi. Per tutta la mattina, la segretaria vede i due uomini passare avanti e indietro davanti alla porta aperta: avanti con vasi di fiori in mano, indietro a mani vuote, le braccia ciondoloni lungo i fianchi. Entrambi di altezza media, anche se uno poco più alto dell'altro, mori di capelli e di carnagione, hanno i capelli corti e indossano occhiali: uno da vista, l'altro da sole. Il nuovo inquilino ha un passo lesto e deciso, l'amico del nuovo inquilino è un pochino più placido. Lei li guarda passare: avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro.

L'amico del nuovo inquilino ha tolto gli occhiali; ha un viso magro, una espressione un po' dura, ma due scuri e liquidi occhi da cucciolo. Ora ha qualcos'altro in mano: un attaccapanni a fisarmonica, di quelli che vanno fissati alla parete, di legno chiaro, non molto grande: lo tiene fra le dita e ci gioca, aprendolo e chiudendolo, con fare familiare, come se fosse un qualcosa di suo e non semplicemente di un amico. La ragazza lo osserva mentre entra nel portone e mentre esce dal portone, mentre prende vasi di piante dal cofano dell'auto, mentre attraversa la strada e le cammina davanti.

Osserva i due uomini più attentamente e improvvisamente, come in un'intuizione, percepisce qualcosa di particolare nel modo in cui non si parlano, ma comunicano con i corpi che si passano accanto e si sfiorano, uno verso il portone, l'altro verso l'auto che non ha ancora finito di sfornare vasi di fiori: un tacito accordo, un prendere e portare, quasi ripetitivo, senza titubanze, senza fatica... Un camminare a tempo di adagio, tracciando con i corpi una traiettoria definita, condivisa. Un qualcosa di speciale li avvolge in uno spazio tutto loro, di loro due soli, insieme; una specie di segreto, una sorta di legame. Alla ragazza sembra quasi amore.

"Ma come è possibile? Due uomini non si amano!" Si volta ed entra nell'ufficio, chiude la porta a vetri, si siede alla scrivania; ma una strana sensazione, dentro sé, le impedisce di concentrarsi sul romanzo che cerca di leggere. Sono anni che si interroga sulla natura dell'amore, sulle sue sfaccettature, le sfumature che può assumere e le trasformazioni che può subire. Sono anni che si interroga sulla trasformazione dei suoi sentimenti, dei suoi valori, delle sue convinzioni. Sono anni che si interroga...E non sa darsi risposta.

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