𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐕𝐈𝐈𝐈

Noah's pov
"E anche se fosse stato qui non gli avrei permesso di farti del male"
Avevo pronunciato,ma probabilmente non l'aveva sentito.
Si era addormentata distrutta,non so ben dirvi se psicologicamente,fisicamente o entrambi.
So che se una persona si addormenta quando si è vicini a qualcuno si dice che si è legati chimicamente,in quanto il corpo rilascia ormoni come la serotonina quando siete insieme.
Avrei voluto aprire la mia anima davanti a lei,strapparmela dal petto e regalargliela,per quanto possa essere un buon regalo,se pur tormentata e piena di ferite,restava la cosa più bella che io potessi donare.
Avrei voluto dirle tutte le cose a cui penso,ma la verità è che quello che avevo dentro terrorizzava prima me stesso.
Non ero bravo a parlare,o meglio a dire le cose in modo veritiero,avevo sempre mentito,perfino a me stesso.
Credo sia meglio morire incompresi che passare la vita a spiegarsi.
La guardavo,bella,innocente,nella sua forma più pura,mentre dormiva e,sentivo che qualcosa ci legava,quel filo...
Puoi chiamarlo amore,sentì la vocina che avevo in testa pronunciare.
Potevo davvero definirlo come tale?
La relazione dei miei genitori fu la mia prima delusione d'amore.
Poi dopo di essa,tante altre,che mi hanno reso insensibile,è per questo che forse non cerco altro se non soddisfazione fisica.
Ma lei sarebbe stata pronta?
A prendersi il mio dolore e a lasciarmi prendere in suo?
Sarebbe stata pronta a salvare la mia anima?
Se fossi disposto a morire per lei.
Se fossi disposto ad uccidere.
Sarebbe pronta?
Ho sempre imparato a vivere per conto mio.
Sapete,come Narciso.
Mi ritrovo in lui,certo non in tutto,non voglio fare la sua fine.
Proprio per questo forse mi sto fidando di lei.
Per non annegare nel mio riflesso specchiato in un lago.
Mi stavo specchiando nei suoi occhi,la sola unica differenza è che continuavo a farlo,essendo già annegato.
Mi hanno sempre invidiato,ma che ne sanno gli altri,circondato da un'aurea di mistero,voluto da tutte ma saputo tenere da nessuna.
Quando l'ho raccolta da terra,ho sentito il mio petto riempirsi ed esplodere allo stesso tempo.
Quando si abbraccia una persona si ha il cuore da entrambi i lati e il suo non aveva solo toccato il mio petto,mi era entrato dentro,non l'avrei lasciato fuggire.
Per un momento,mi voltai al passato.
"Oggi si che ho chiuso col mondo"
Ed era vero,da quel giorno avevo definitivamente chiuso con il mondo e forse anche con me stesso,il mio cuore era appassito insieme ad esso.
Sarebbe stata in grado di prendersi cura di un cuore appassito,circondato da mura e filo spinato?
Di guarirlo,da quella paura che non va mai via,di soffrire di nuovo.
Ma io,sarei stato in grado di riaprire per lei tutte le porte già chiuse?
Molte volte avevo provato a rassicurare il piccolo Noah dalle iridi segnate,che quel fottuto giorno aveva giurato odio eterno alla propria famiglia,perché lui lo sapeva.
Non era mai stato voluto,non era mai stato cercato,si era ritrovato lì,per l'irresponsabilità dei suoi genitori,che non si sono mai degnati di maturare per il bene dei loro figli.
Dì loro tutto quello che sai ora,guardali dal tetto.
Inciditi nelle stelle.
Tutto quello che ci era rimasto se n'è andato,eri felice,ora il tuo cuore è rotto.
Mi ripeteva la vocina,come se lo stessi vivendo ora.
Marcus mi aveva salvato,l'ho sempre saputo,dentro di me,nel profondo dove non osavo guardare,quel bambino dagli occhi vispi che del mondo ancora non ne sapeva nulla.
Tutti mi dicevano che potevo cambiare il piccolo me.L'ho fatto.L'ho cambiato.
Ma solo dopo mi sono reso conto che stavo camminando sulle ceneri,in attesa di una fine.
L'ultima volta che sono stato al cimitero ho visto sulla lapide la faccia di un bambino che amava suo fratello,erano due gocce d'acqua,erano inseparabili,avevano un forte legame che li univa,così tanto che si erano promessi che le loro anime non si sarebbero mai separate.
Lui un bambino con un forza immensa che ha lottato fino all'ultimo secondo tra le braccia del fratello,so che amava andare al mare,soprattutto con il fratello,amava viaggiare,era felice se aiutava le persone,era molto gentile e so con certezza che un giorno amava anche il fratello.
il fratello sono io e il volto inciso sulla lapide è quello di mio fratello Marcus.
Era il sette novembre del duemila sei quando Marcus stentò il suo ultimo respiro e anche per me quello fu come il mio ultimo.
Smisi di vivere con lui,giurai odio eterno alla mia famiglia e già all'età di otto anni fuggì da casa.
Marcus non morì per malattia,incidente,no,morì a causa dei miei genitori,che essendo irresponsabili,lo lasciarono da solo alla tenera età dei sette anni.
Lì in quel parco,non misi più piede,vicino quell'altalena,dove avevo tenuto stretto tra le braccia il corpo ormai morto di mio fratello,con quel cuore colmo di amore,trafitto da un proiettile.
Mi sono sempre dannato,volevo raggiungerlo,quando hanno sparato il colpo,non ero lì,forse ero io che me lo meritavo,forse era me che quei bastardi volevano.
Ma Marcus mi mandò un suo angelo,proprio nel momento in cui stavo per affondare il mio passo nel vuoto,la voce di mia nonna mi fermò.
Capì che forse non era la cosa giusta da fare,avrei dovuto vivere per entrambi.
Così decisi di andare da mia nonna a vivere,ma poi,anche lei mi ha abbandonato,so che non avrebbe voluto,ma la vita è una puttana.
Da quel dolore non guarì,o meglio,non sono voluto guarire,perché era l'ultimo collegamento con ciò che ho perso.
E solo in quel momento capì che ci sono delle mancanze che rimangono dentro a vita.
Ho sempre pensato a curare le grandi ferite,senza curarmi minimamente dei piccoli tagli che pian piano accumulandosi mi stavano uccidendo.
Ed è così,solo oggi me ne rendo conto,che la vita è fatta di piccole cose,piccoli gesti,piccoli tagli,che possono veramente cambiare le cose.
Mai qualcuno sarebbe stato in grado di amarmi,o forse ero io che non volevo.
Spesso dico:
"Non m'innamorerò mai"
Ma dentro di me intendo dire
"Desidero essere amato con tutto me stesso perché me lo merito"
A chiunque stia scrivendo la mia storia,butta giù quella penna,strappa i fogli e incomincia una nuova storia.
Una storia in cui ci sia anche lei nella mia vita.

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