𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐕
Sharon's pov
Prese la mia mano,che però cercai di ritrarre,il suo toccò faceva male alla mia pelle,creava brividi.
Così senza far peso a quel gesto iniziò ad accarezzarmi il dorso della mano con piccoli movimenti del pollice.
E poi una dichiarazione.
"Quella notte,all'hotel,ho corrotto tutte le persone presenti in quella reception affinché loro ti dicessero che non c'erano più camere disponibili."
Poi si fermò come se quel che mi stava confessando gli stesse facendo male.
"Nessuno era mai riuscito a farmi tornare con i piedi sulla terra,a negarmi ciò che volevo.
Ma tu avevi quella carica,mi hai completamente steso senza accorgetene"
Una parte di me era profondamente delusa da ciò che egli mi stava confessando.
Ma l'altra parte pensava che se non avesse escogitato questo piano l'amore tra noi due non sarebbe nato.
"Sappiamo entrambi che non sono pronto a dire quelle due paroline,che possono essere belle da sentire,ma non racchiudono ciò che provo per te mymoon"
Un'ansia improvvisa stava assalendo il mio corpo,stavo provando a respingerla con tutta me stessa.
"Posso però dirti che ti stavo nascondendo la mia anima malconcia.
Ma un giorno non so come,non so quando è successo che mi sono accorto del fatto di non volertela più tenere nascosta,per quanto essa possa essere crepata,piena di cicatrici,stracolma di delusioni,così com'è io te la sto mostrando giorno dopo giorno e tu mymoon senza neanche accorgertene pian piano stai aggiustando ogni sua singola crepa,stai rimodellando ogni sua singola ammaccatura."
Dubbi rimasti iniziarono ad attanagliare la mia mente,il panico prese il possesso del mio corpo e non poté fare null'altro se non fuggire in bagno.
Chiusi in modo nervoso la porta e mi accasciai a terra,distrutta,ero paralizzata.
Questi attacchi non mi capitavano spesso,ma quando mi capitavano valevano per mille.
La bocca serrata,gocce di sudore ricoprivano il mio volto,le mani strette alle ginocchia tremavano.
Ma lo sentì,lo senti sedersi del lato opposto della porta.
Ora non ero più sola,io e il mio tormento.
Ora c'era anche lui,che nonostante fossi scappata in una conversazione profonda era lì,non mi avrebbe lasciata sola.
Vidi mio padre,cazzo lui no.
Nei miei occhi solo lacrime e terrore.
"È per colpa tua"
Mi aveva sussurrato.
"Con te non c'è nessuno,ci sono solo io"
Avevo sentito in modo ovattato pronunciare dall'altra parte,come se avesse capito ciò che stava accadendo.
Mio padre si avvicinava,passo dopo passo,decisi che non potevo stare ferma.
Con uno scatto aprì la porta e mi ritrovai scaraventata nella sue braccia.
Mi tenevano stretta,una mano posata sulla mia testa mentre delicatamente mi accarezzava,l'altra mi teneva salda alla vita.
"Finché ci sarò io nessuno potrà farti del male,te lo prometto,neanche le stelle potranno toccarti Moon"
Mi sussurrava dolcemente all'orecchio.
Con ancora gli occhi di tutti gli ospiti del locale addosso,finalmente vidi la luce del sole.
Ancora tremante lui mi lascio andare.
"Vieni con me"
Mi prese per mano
Restare da sola in quelle condizioni se pur non riuscissi a ragionare in modo lucido non mi sembrava la miglior cosa da fare.
Decisi così di seguirlo,anche se non riuscivo a stare al suo passo.
Arrivammo ad un negozio,mi disse:
"Aspetta torno subito"
Passarono pochi istanti quando lo vidi tornare con un gomitolo di lana rosso.
Incuriosita domandai cosa doveva farci.
"Dammi il polso sinistro"
Feci fatica ad avvicinarlo,era lì che c'erano i miei segni più profondi,era li dove il mio dolore aveva preso luogo.
Nuovamente con il pollice accarezzò il mio polso,passando delicatamente il dito sui rigonfiamenti della mi pelle,ciò mi causò un brivido che mi percorse la schiena.
Guardò il tatuaggio,lo fissò per alcuni istanti.
"Sono vestito di blu"
Lo sentì sussurrare.
"Pensa a sette cose positive che vorresti per la tua vita"
Pensai attentamente.
"Annoderò questa lana pura al tuo polso con sette nodi,per ogni uno di questi di una cosa alla quale hai pensato"
"Nodo uno"
"Felicità"
"Nodo due"
"Spensieratezza"
"Nodo tre"
"La serenità di mi madre"
"Nodo quattro"
"Voglio essere libera dai miei mostri"
"Nodo cinque"
"Armonia"
"Nodo sei"
"Purezza"
"Nodo sette"
"Te,voglio te,nella mia vita"
E guardandolo,per la prima volta vidi qualche scintilla nei suoi occhi,qualcosa aveva mosso la sua anima.
"Mio fratello era appassionato delle leggende,un giorno mi raccontò di questa leggenda,quella dei cabalisti"
Iniziavo a d essere interessata.
"il filo rosso legato alla mano sinistra, funziona come un potente amuleto in grado di assorbire le energie oscure. Questo è dovuto al fatto che, secondo i cabalisti, la mano sinistra è la zona del corpo da cui entrano tutte le energie negative.
Per questo motivo utilizzano il filo rosso per la protezione e l'assorbimento delle energie negative."
I miei occhi si illuminarono,voleva proteggermi,anche quando non era presente.
"Ora è meglio se ti riaccompagno a casa"
Ed eccolo che tornava,quel Noah che dell'amore non ne aveva neanche mai visto l'ombra è mai avrebbe voluto vederne,ma quanti Noah abitavano dentro un solo corpo?
Era quello che voleva e per tanto lo assecondai.
Tornai a casa,salutai mi madre e come mio solito mi rinchiusi in camera.
Pronta a prepararmi per una nuova serata.
Spazio autrice:
🧶 scusatemi epr il capitolo corto ma è stato fatto per concludere la prima uscita tra i due protagonisti
🧶nel prossimo capitolo scopriremo chi è la ragazza misteriosa che ha incontrato Ethan,siete pronte? Si accettano pronostici🫶🏻
🧶 A parer mio è molto interessante questa leggenda del filo rosso,voi cosa ne pensate?
🧶 Chissà se il filo rosso sarà in grado di reggere tutto ciò che accadrà🙃
🌒Al prossimo capitolo❤️🩹
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