8. A casa del professore

Ha appena finito di celebrare il funerale, il professore, quando tre uomini si avvicinano a lui e lo accompagnano fino alla sua moto. Li', lontano dalla folla presente alla celebrazione, uno di loro si rivolge a lui sottovoce "è finito professore! Il rifugio antiatomico è pronto. Le ultime due porte corazzate a tenuta stagna, che portano alla cantina di casa sua, le abbiamo posizionate da un paio di ore!"
"Bene!" Risponde con soddisfazione.
"Ci vediamo a casa tra un'ora!" Aggiunge.
"Parleremo approfonditamente di tutto!"
Sale in sella alla sua Ducati e prima di andare via chiede in tono cortese ai suoi uomini "vi va un lambrusco?"
"Certamente professore!" Rispondono all'unisono i tre.
Mette in moto la sua Ducati e parte. Si dirige verso Castelvetro dove in una fattoria ha allestito il suo quartier generale . Da Vignola, dove ha celebrato il funerale, Castelvetro dista circa una trentina di minuti. Tra un'ora sarà arrivato a casa, si sarà rilassato ascoltando musica e sarà pronto per parlare con i suoi uomini.
La Ducati è una passione che si è portato dietro dalla vita precendente e in questa vita è diventato anche il suo simbolo di potere, è l'unico che si sposta in moto ed è l'unico che utilizza un mezzo alimentato a benzina.
Arriva a casa dopo circa mezz'ora, a sera inoltrata. Entra ed accende le luci. L'ingresso è un ampia sala arredata in arte povera. Al centro una tavola rettangolare marrone con delle panche di legno ai lati che fanno da sedie. In fondo alla sala una porta scorrevole che divide la sala dalla cucina. Sul lato sinstro una libreria colma di libri e di dischi in vinile, al lato della libreria un mobiletto nero con un'anta di vetro contenente un giradischi, molto probabilmete antecedente al 2000, un vero pezzo di antiquariato.
Si avvicina alla libreria sceglie un disco dei King Crimson mentre pensa che la musica rock del 1970 insieme alla classica sia la più bella di tutti i tempi.
Si sposta lateralmente e raggiunge il mobiletto del giradischi, lo apre, prende un piccolo spazzolino e con delicatezza pulisce la puntina del braccetto, sposta il braccetto fino alla canzone desiderata e mentre il disco inizia a girare nel piatto, poggia la puntina sul vinile. Si sente qualche fruscio , poi le casse inziano a diffondere le note di Island, la canzone che aveva scelto.
Si siede sul divano e la ascolta tutta ad occhi chiusi.
Alla fine del brano si ricorda di aver promesso del lambrusco ai suoi fedelissimi.
Si alza e si dirige verso la cantina. Scende sei gradini di legno ed entra nella sua fornitissima roccaforte, come spesso ama definirla, sceglie un lambrusco grasparossa, tipico di quei posti, risale i gradini e ritorna in cucina da dove prende quattro bicchieri, li appoggia sul tavolo di legno in sala e si siede su una delle due panche ai lati del tavolo. Intanto il suo stereo continua a diffondere le note dei King Crimson, sospirando dice ad alta voce "capolavoro!
Questo disco è un capolavoro!"
Mentre stappa la bottiglia di vino sente bussare alla porta.
"Avanti! Amici miei è aperto!" Molto cordialmente.
"Buonasera professore!" Salutano, entrando i tre uomini.
"Allora!" Sedetevi dice il professore facendo segno con una mano.
"Allora! Dicevo! Ci concediamo prima un po' di svago e dopo parliamo di cose serie!" Intanto versa il vino nei bicchieri.
"Sentite questa musica?" Rivolgendosi in tono improvvisamente serio ai suoi uomini.
" Ebbene questa musica insieme alla classica sono le cose migliori che l'uomo abbia potuto fare con le note musicali. E vedete quella libreria? Vedete tutto quello che c'è sopra? Quella roba lì, se fossimo in un paese normale avrebbe un valore inestimabile! E sapete dove voglio trovare quella libreria domani? Ma ovviamente nella mia nuova casa sottoterra!" Termina il discorso con una risata soddisfatta.
Poi ognuno inizia a sorseggiare il proprio vino in silenzio.
"Come dicevo, professore!" Esordisce uno dei tre uomini, posando il bicchiere vuoto sul tavolo. "Il rifugio è terminato. Oggi abbiamo sistemato le due ultime porte a tenuta stagna che danno su una botola della sua cantina. Tutte le sue direttive sono state rispettate. Siamo arrivati cinque metri sotto terra. Il primo isolamento è stato fatto con del cemento armato. Le mura delle case sono spesse venti centimetri e la sua casa è quella più distante dalle altre tre e solo da lì si può accedere al magazzino delle scorte. Le case comunicano tra loro attraverso un tunnel, anche questo costruito con il cemento armato.
Abbiamo isolato tutti i pavimenti. Per l'energia abbiamo tre pile ad alto accumulo ed un deposito di energia solare che stiamo prendendo dai pannelli posti in superficie. Per quanto riguarda l'ossigeno, ci serviremo di quello della superficie, adeguatamente filtrato, che sarà portato nelle case e nel tunnel attraverso dei bocchettoni. Inoltre stiamo riforendo il magazzino, ormai da diversi giorni con cibo in scatola. Per finire, posso affermare con discreta precisione che 21 persone in queste condizioni, con i dovuti razionamenti di energia e di cibo, possono arrivare a sopravvivere dieci anni!"
Ottimo! Luca, ottimo" risponde mentre prende appunti su un quaderno.
"E con l'acqua come siamo messi, Sebastiano?"
" Direi bene, professore. Oltre alle scorte che stiamo accumulando in magazzino, possiamo servirci senza grossi problemi della piccola sorgente d'acqua a cui attinge il pozzo della fattoria. Anzi siamo riusciti a costruire un piccolo acquedotto e per l'inizio, l'acqua dovrebbe arrivare ai rubinetti delle case senza problemi!"
"Benissimo!" Risponde, visibilmente soddisfatto.
"E adesso non mi rimane che chiedere a te, Filippo, se sono pronti i referti degli esami ematici delle persone che ti avevo indicato! Devo scegliere 21 persone da portare con noi quando ci sarà l'attacco, ma devono essere sane. Sei sono state già scelte. Noi quattro, il nostro medico anatomo patologo e mia figlia. Ne devo scegliere altri 15, penso che deciderò per otto uomini e sette donne, lavoro difficile. Tutti gli altri, per quello che mi riguarda,beh tutti gli altri possono anche morire!" Termina il discorso con una risata rumorosa e diabolica. Nel frattempo, Filippo, gli avvicina un vistoso fascicolo.
"Amici miei!" Continua dopo essersi versato e bevuto velocemente un altro bicchiere di vino.
"Siamo agli sgoccioli! Alla resa dei conti! Vorranno spazzarci via velocemente. Anche se questo virus che sta decimando i più deboli di noi, sta portando la nostra razza oltre la morte! Ma questo ve lo racconto domani! Adesso sono stanco! Andiamo di sopra a riposare!" Si alza e si dirige verso una scala che porta alle camere da letto.
I tre uomini lo seguono, guardandosi, molto incuriositi ma in religioso silenzio.

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