6. Una vecchia foto
Entrano nel municipio sorridendo, nonostante la tensione li divori, Ferrari si dirige verso la reception. Dietro ad una scrivania dalla forma di mezzaluna, c'è una bella ragazza dai capelli neri, lisci, che arrivano a sfiorarle le spalle bianche come la neve e due occhi verde acqua che ad incrociali si rimane senza fiato. Si rivolge a lei con tono confidenziale e paterno "buongiorno Agnese! Noi andiamo su ad aspettare Jonathan, l'agente della polizia municipale, il mio piccolo esercito!" Divertito poi si rivolge ad Albertini " niente a che vedere con il tuo ben più numeroso ed armato esercito!" Albertini annuisce sorridendo ed aggiunge in tono più serio "non puoi sapere quanto ne farei a meno del mio potente esercito!". Agnese risponde con un luminoso sorriso ad ambedue "buongiorno a voi, signori! Benissimo signor sindaco lo mando su appena arriva!" Ed aggiunge "ha bisogno di qualche altra cosa, sindaco?"
"Per il momento no! Grazie Agnese!"
Sì dirigono verso l'ascensore. Entrano e dopo pochi secondi arrivano al settimo piano.
Ferrari apre la porta del suo studio. Il sindaco facendo un segno con la mano destra verso un mobile bar si rivolge al generale "eccolo la il tuo mobile preferito, lì trovi l'ottimo cognac dell'altra volta, serviti pure! Io guardo velocemente le mie mail!".
Albertini fa cenno di aver capito facendo un saluto militare e si dirige verso il mobile. Cerca e trova un bicchiere nella parte bassa del mobile, aprendo il cassettone color noce con sopra scritto i nomi delle principali capitali dal mondo, poi apre la parte superiore, un mappamondo, nelle bottiglie poste nella parte inferiore, cerca e trova il suo cognac, lo versa nel bicchiere e va a sedersi in una delle tre poltrone poste davanti alla smisurata scrivania del sindaco. Inizia a sorseggiare il suo cognac e si rivolge all'amico "allora qualche buona notizia?"
"Nessuna nuova buona nuova, si dice così no?" Risponde aggiustandosi gli occhiali.
Mentre sorseggia il suo cognac Albertini nota una piccola cornice dietro al monitor del pc, la cornice gli sembrava messa li apposta, nascosta, protetta da occhi indiscreti, non l'aveva mai notata fino ad adesso. Dando un'occhiata più approfondita sembra riconoscersi in uno dei personaggi della foto. Con curiosità chiede all'amico" da dove salta fuori questa cornice? Non l'avevo mai vista!"
"Ci credo bene!" Risponde l'amico l'ho messa qui stamattina e tu quando sei arrivato eri troppo in vena di farmi complimenti e di scappate subito dallo studio, per questo non l'hai notata!" Intanto prende la cornice, si alza, arriva alle spalle dell'amico e gliela mostra.
Albertini la osserva e sorpreso dice "porca miseria! Io, Betta, tu e Daniela! Dove l'hai pescata questa foto?"
"Vedi questa foto?" Chiede Ferrari al generale. "Questa foto è il ricordo del giorno più bello della mia vita! L'abbiamo scattata alla fiera della realtà virtuale a Bologna! Una giornata unica, bellissima, ci siamo divertiti tantissimo. Quel giorno è stato favoloso. Avevo chiesto a Daniela di sposarmi e lei mi aveva detto di si! Poi le cose sono andate in modo diverso, ma adesso non voglio pensarci. Eravamo tutti veramente felici in questa foto, ma veramente felici!"
Albertini profondamente emozionato e senza parole, riesce solamente a fare cenno di si con la testa ripetutamente.
"Minchia che poeta!" esclama dopo qualche attimo di silenzio, cercando di avere un accento siciliano e cercando di sdrammatizzare.
Ferrari però non coglie la battuta e continua. "Mi dispiace tanto anche per Betta! Non puoi sapere quanto era bello vedervi assieme, il modo in cui scherzavate, in cui vi guardavate, eravate una persona sola!"
"Adesso basta Enzo! Altrimenti mi fai piangere! Dai! Prendimi il sigaro!" Lo interrompe con voce tremolante.
Ferrari si risiede sulla poltrona di pelle nera dall'altro lato della scrivania e si abbassa per prendere il sigaro dal primo cassetto. Mentre esegue questo gesto sentono bussare alla porta.
Si guardano e le loro espressioni diventano ancora più serie. Il momento è arrivato, finalmente potranno guardare il video e saziare tutta la loro curiosità.
"Avanti" dice Ferrari cercando di essere il più garbato e tranquillo possibile.
La porta si apre. Un uomo sulla quarantina, pelato, magro, vestito con la divisa della polizia municipale, stivali, pantalone blu scuro e camicia azzurra, entra, chiude la porta e saluta il sindaco. Nota la presenza nello studio di un altra persona e dopo averlo riconosciuto lo saluta militarmente "signor generale! Sono molto contento che ci sia anche lei! Il video che sto per mostrarvi è sconvolgente!"
Albertini risponde al saluto militare e si rivolge a Jonathan "comodo! Ci mostri questo video, agente, siamo terribilmente preoccupati ed ansiosi!"
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