Mentre guida la sua auto si guarda intorno. E' una giornata tranquilla a Modena, è sereno, c'è un bel sole. "Guarda che bella pace." Pensa il generale, " se solo fuori quelle mura non ci fosse l' inferno." E' intanto giunto al municipio, riceve diversi saluti militari dagli uscieri e da gente sconosciuta che lo incrocia. " Comodi, comodi, non ce ne è bisogno!" Risponde. "Basta un buongiorno!". Si avvia all'ascensore e schiaccia il numero 7 sulla tastiera. Appena uscito dall' ascensore si imbatte in un enorme cartello con un enorme scritta: STUDIO DEL SINDACO. Bussa e riceve in risposta "avanti generale!". Entra. In fondo allo studio immenso, dietro una enorme scrivania quadrata nera, vede il sindaco. Come lui sulla cinquantina, ma decisamente portati bene, sembra un ragazzino dietro ai suoi occhiali rotondi anche questi neri e con i suoi capelli neri ingelatinati. Il sindaco lo saluta con uno dei suoi migliori "attenti". "Smettila di fare il simpaticone Enzo e rilassati" è la risposta del generale. "E smettila con queste telecamere, che stai sempre a spiare!".
"Dimmi una cosa Max, ma il videotelefono a casa niente?" Chiede con aria da mezzo rimprovero il sindaco.
"Dimmi una cosa sindaco, ma se io sono in mutande a casa mia, perché devo farmi spiare da te? Proteggo la mia privacy!"
"E posso dirti una cosa?" Aggiunge Albertini. "Sei triste tu e il tuo studio, tutto questo nero, allegro eh? E non ti si puo' vedere con questa giacca e cravatta nera su camicia bianca! Sembri un becchino!"
"Che simpatia!" Aggiunge con tono ironico Ferrari.
"Dai andiamo al bar, quello dove c'è quella rustica signora meridionale, quello qua sotto, come si chiama, cabina numero 5? Vero? Dai usciamo dal tuo negozio di onoranze funebri, prendiamo un po' d'aria! E' una bella giornata neanche tanto afosa!"
"La tua simpatia fa faville stamattina! Eh generale? Va bene andiamo, le scollature della barista non mi dispiacciono"
Si guardano, si scambiano una pacca sulle spalle, ridono e si dirigono verso l'ascensore.
Sono vecchi amici di scuola Ferrari ed Albertini, hanno frequentato lo scientifico insieme e si sono scambiati pure qualche ragazza. Ferrari però non si è mai sposato.
Pochi passi ed arrivano al bar, nel breve tragitto salutano più o meno una cinquantina di persone.
Entrano nel bar. Solo una TV che trasmette video musicali di una tv locale ricorda la moderna tecnologia, per il resto il bar è pieno di foto di Napoli di inizio secolo e di qualche cornetto qua e la.
Dietro al bancone una signora, anche lei sulla cinquantina, bionda, occhi chiari e una scollattura da capogiro, all'ingresso li saluta calorosamente.
" Buongiornoooooo! Mamma mia che onore! O sindaco e o generale nel mio barre. Tutta roba vostra qua è. Facite come se fosse casa vostra? Che vi posso servire?"
"Grazie! Garbatissima signora Pina" risponde leggermente imbarazzato il generale.
"Per me una cedrata con un goccino d'aperol per Enzo, può anche chiamarlo così signora, sa! Per Enzo un caffè decaffeinato"
"Mammia mia che tristezza, il caffè decaffeinato io non lo posso proprio sentire" risponde la barista con il suo marcato accento Napoletano.
"E allora per oggi bellissima signora dagli occhi del mare, il caffè me lo faccia normale, non ho nessuna intenzione di turbarla" risponde Ferrari con voce mielosa.
"E bravo a o sindaco! Faccio subito!"
"Noi andiamo a sederci al tavolino in fondo. Le dispiace portarci li il nostro ordine?" Aggiunge il generale mentre prende sottobraccio Ferrari.
"Nessun disturbo solo un piacere!"
Si siedono al tavolino, quello un po' più in disparte.
"Sono pronto Enzo! Spara tutto!"
"Mi hanno chiamato da Roma ieri sera, Max! La nostra arca è finita! Max ormai hanno deciso, vogliono sterminarli, questa encefalite fa paura. Ci spostano su Marte! Hanno finito di costruire la colonia. L'ossigeno questa volta tiene. Le scimmie che avevano inviato come cavie, vivono ancora, l'energia solare e l'energia nucleare riescono a produrre tutta l'energia necessaria per la sopravvivenza. È tutto pronto Max, aspettano solo di parlare con te. A bordo, l'arca può contenere 300mila persone, dicono che è qualcosa di eccezionale, nelle dimensioni e nella bellezza!"
Lo sguardo sereno del generale si spegne, tristezza e rabbia prendono il sopravvento.
"Tu cosa dici Enzo?" È la sua prima risposta.
"Io sono con te e lo sai bene! Ma Joseph, il professor Joseph, come si fa chiamare adesso è del tutto impazzito, Max! Non riuscirai mai a convincerlo"
"Ma porca puttana troia!" Sbotta con rabbia Albertini.
"Stanno parlando di sterminare la nostra gente, così a Modena come a Milano, Roma, Napoli! Stanno parlando di radere al suolo l'Italia! Stanno parlando di sterminare i nostri amici! Devono darci un po' di tempo in più! Non si può spazzare via con tutta sta fretta una nazione dal mondo"
Mentre dice queste parole con la giugulare che gli si gonfia vistosamente nel collo, suona il suo smartwacth.
"Dimmi Omar" risponde stancamente.
"Mi spiace disurbala generale ma suo figlio e uscito dalle mura, porta 12!"
"Ci avrei scommesso! Aveva la tuta di protezione?"
"Affermativo generale!"
"Bene! Ti ringrazio tantissimo Omar!"
"Un dovere e un piacere generale! La saluto! La tengo informato!"
"Grazie Omar! Buon lavoro!
"Ecco qua la vostra ordinazione!"
La voce leggermente stridula della barista incredibilmente lo rasserena un po'.
Si abbassa e si allunga sul tavolo verso il sindaco per servirgli il caffè. Gli occhi di Ferrari non possono fare a meno di andare a spiare dentro la scollatura, si imbarazza un po', ma la vista non gli dispiace. La barista nota l'imbarazzo e con una risata abbastanza sguaiata, si rivolge al sindaco dicendo "tutta roba naturale dotto'! modestamente porto la quinta! Quando vuole assaggiare!" Va via nuovamente con una risata, stavolta decisamente molto più sguaiata.
"Figure di merda sempre il tuo forte eh Enzo?" Afferma sorridendo Albertini.
Aho Max! Mi ha detto quando vuole assaggiare? Che dici? Ho solo una paura! Se caso mai dovesse ridere, durante, insomma hai capito, mi si blocca tutto Max"
Stavolta sono loro a ridere rumorosamente.
"Potete assaggiare tutti e due se volete. Così ci facciamo una bella risata assieme!"
"Apprezziamo l'invito" dice sorridendo il generale. "Ma sarà per un altra volta! Piuttosto cosa sa lei su Marte signora Pina?"
"Veramente non ci sono mai stata, generale! Chi sa che lingua strana parleranno su questo Marte"
Scoppiano in un altra risata.
"Signora! Lei è un incredibile personaggio. E le dirò di più forse a breve la porteremo noi su Marte!"
"Veramente! Ma io voglio stare qua a Modena! Mi piace Modena!"
"Ce la metterò tutta per farla rimanere a Modena! Aggiunge Albertini con voce seria.
"Quanto dobbiamo?"
"Niente offre la casa! Genera' ma è tutto a posto?" Chiede dubbiosa e preoccupata
"Tutto a posto!" Risponde con un sorriso. "E grazie per tutte le offerte che ci ha fatto oggi!" Conclude ridendo.
"Di niente! Grazie a voi!"
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