7: Mamma fai tornare tutto come prima
1 Dicembre 1992
Oggi ho dimenticato tutto.
Non so più leggere, non so più scrivere.
Stavo provando a fare solfeggio, come sempre, quando mi sono accorto che quei pallini neri che dovevano essere le note non avevano più senso. Non ero io a non essere abbastanza concentrato, erano quei segni che non volevano dire nulla.
Mi sono accorto che qualcosa non andava, così ho preso in mano il libro di storia della musica. Ma anche le parole si confondevano.
Mamma è più preoccupata. Adesso non solo non parlo, ma quando ha visto che facendo i compiti di storia non riuscivo a scrivere, ha deciso che per oggi era abbastanza. Che avrei fatto i compiti domani.
Mi ha detto di andare a giocare e poi ha chiamato papà. Mi sono messo dietro la porta ad ascoltare, anche se so che non avrei dovuto, e ho sentito che gli raccontava tutto, quasi piangendo, spiegando che non riusciva a capire cosa non andasse con me.
Avrei tanto voluto risponderle.
Ma non lo so perché mi sta succedendo questo, mamma.
Ti giuro che non lo so.
Ho deciso io di smettere di parlare, ma giuro che non ho deciso io di smettere di scrivere e leggere.
E non voglio non saper leggere la musica, io voglio scriverla la musica, la mia musica, voglio cantarla, voglio suonarla.
Ma adesso non ho la mia voce e non so più come si suona il piano, come posso aver voluto io tutto questo?
Aiutami mamma, ti prego, aiutami.
Fai qualcosa.
Fai tornare tutto come prima, come a Parigi.
Torniamo indietro nel tempo, a prima che papà venisse catturato, a prima che perdessimo tutto e ci trasferissimo qui.
Come faccio domani a leggere la filastrocca di Mrs. Jenkins se non riesco più a leggere?
Mi sgriderà, urlerà, secondo te potrebbe farmi del male, mamma?
Tienimi qui, tienimi a casa, tienimi con te.
Lasciami stare qui e leggimi tu una storia, insegnami ancora come si fa.
Se solo potessi dire tutte queste cose alla mia mamma, se solo potessi parlare.
Ma non posso, ora più di prima.
Agli occhi di tutti, agli occhi di Mrs. Jenkins, ora sono più stupido di prima.
A cosa serve parlare?
E se poi nessuno mi crede?
Le nove e mezza. Tra poco mamma arriverà per mandarmi a letto.
Meglio aprire il vecchio libro di favole che mi ha regalato la nonna e provare a leggere qualcosa.
Forse questo è solo un brutto sogno e le lettere torneranno ad avere un senso.
Domani, alle prime due ore, ho francese.
Mrs. Jenkins.
La filastrocca.
Le risatine di sottofondo.
La vergogna.
***
Buonasera a tutti, eccomi qui ed ecco il nuovo capitolo!
Vi devo confessare che ho appena avuto un momento di sconforto assurdo su questa storia xD deve essere la crisi post-laurea e le giornate con troppo tempo libero per pensare.
In ogni caso, anche se all'inizio non volevo pubblicare, mi ritrovo qui alle undici e un quarto di sera a parlare con voi, quindi va tutto bene.
Ringrazio come al solito la gente che ha deciso di lasciare il proprio parere nel capitolo precedente, per me significa molto.
Buonanotte a tutti e a presto con il prossimo capitolo, che si intitolerà... anzi, no. Il prossimo capitolo ha nel titolo un personaggio di una canzone di Mika!
Sapreste indovinate quale?
Qualche indizio: il personaggio dà anche il nome alla canzone di Mika. Nella canzone non è descritto fisicamente, ma Mika lo ha descritto in un' intervista... come una persona anziana!
A chi indovina uno spoiler per messaggio privato di un capitolo moooolto avanti rispetto ad ora, una piccola anticipazione di come la storia evolverà quando tutto si farà un po' più dinamico.
E' tardi e ho parlato troppo.
Buonanotte!
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