4) I nani? No, i goblin.
I goblin sono facili da addestrare alla guerra, praticamente lo sanno già fare. Amano l'azione, la violenza e la brutalità, è tutto nella loro natura. Vivono sereni immersi nel sangue, proprio, dei propri simili e di chiunque altro al mondo. In combattimento ridono di gioia.
I goblin sono una razza sopravvissuta ai secoli, senza alcuna valida ragione.
I dittatori meschini li usano come prima linea in battaglia, li spediscono ovunque ci siano tante lame e morte assicurata. Dittatori meschini ma neanche tanto: i goblin in prima linea ci andrebbero anche da soli.
Fatta questa premessa mi permetto di citare uno scambio di frasi del mio incontro con questi piccoli esseri
«Stavo cercando informazioni sui nani. Ma sono felice di avere incontrato voi.»
«Noi attacchiamo, noi dissanguiamo tutti coloro che incontriamo.»
«Ah.» strinsi i denti in un sorriso tirato «Avete mai incontrato nani?»
«No. Non esistono.» il goblin si grattò la testa con la punta del proprio pugnale «Nessun goblin ha mai raccontato di un nano.»
Seguì la mia fuga a gambe levate. Testardi i goblin, ma non veloci, soprattutto alle calcagna di un coniglio fifone come me.
Nessun goblin racconta di nani: cioè nessun goblin è mai sopravvissuto a un nano. È solo un'ipotesi, ma i nani, se esistessero come esistono nelle leggende, sarebbero carnefici di mille goblin a colazione, mille a pranzo e mille e uno a cena.
Fuggii giorno e notte in quel lato di terra nordica che di goblin pareva infestata. Nelle grotte, nei ruderi, nei boschi, ovunque un viandante volesse riposare loro apparivano come zanzare, assetati di sangue e orrori.
Quando lasciai le terre di quei mostriciattoli, mi augurai di non vedere mai più qualcosa di tanto brutto e spaventoso. In realtà la bruttezza e la paura preparavano, proprio di fronte ai miei passi, qualcosa di molto più terribile.
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