Ser Edric Stone
RUOLO
Capo delle Operazioni della Compagnia Mercenaria
NOME
Edric
CASATA
Stone
ETA'
25
ASPETTO
Ad una non comune bellezza fisica unisce una forte, magnanima tempra morale. Alto e slanciato della persona, resa agile e resistente ad ogni fatica, da continui esercizi e da una rara frugalità, nobile di portamento, volto con alta fronte spaziosa, illuminato da occhi grandi, profondi, sempre largamente aperti di fronte al nemico, egli aggiunge.a tale prestigio fisico un equanime sentimento di generosa liberalità, di audacia nel pericolo e di prudenza nella fortuna.
(Presenta una voglia a forma di corno di cervo sulla schiena)
CARATTERE
È diligente, bello e nobile. Ma ha un carattere testardo ed un temperamento deciso. Un tipo che quando incontri devi cedergli il passo, altrimenti sono guai. Irascibile, impaziente, violento, non dimentica e non perdona le offese, non tollera la contraddizione, rende ad usura il bene e il male. Ma è franco e leale e in ogni circostanza paga di persona a viso aperto. Sdegna la perfidia delle vendette occulte. I pugnali, i veleni, i trabocchetti, usati largamente per sbarazzarsi dei rivali incomodi, non sono armi di cui si compiace. Terribile nell'impero dell'ira, e nella rossa vampa della zuffa, a mente fredda non sa essere crudele... Riesce a circondarsi di una vera "Compagnia della Morte", pronta ad entrar nel fuoco ad un suo cenno. Magnifici soldati, nati per far la guerra, strumenti incomparabili in mano al grande artista che ha posto ogni cura a renderli perfetti. È cupidissimo di lode e di gloria, ma, col fingere di sprezzarle le desiderava. Dileggia i grandi e i septon, e quando incontra sacerdoti a cavallo glieli toglie dando loro un ronzino, dicendo che quello basta per andare al capitolo. Un uomo di tal tempra non usa dormir solo, perché teme i folletti. Mitigandosi in lui a poco a poco l'ardor dell'età, ed aumentandosi l'esperienza, doveva riuscire il primo capitano del suo secolo.
La virtù fu tanto diversa e stravagante da quella di ciascun altro guerriero, che molti la chiamavano piuttosto bestialità e bizzarria, che valore, ancora che negli ultimi anni aveva molto di quella fierezza e crudeltà, che smisuratamente odioso e tremendo lo rendevano, rimesso e scemato. In qualunque modo egli nei tempi suoi, nei quali fiorirono uomini di guerra eccellenti, ebbe di consiglio pochi pari, di gagliardia pochissimi, e d'ardire nessuno.
STORIA
Westeros, primavera dell'anno 163. In una soleggiata giornata viene alla luce un bambino, al quale viene dato il nome di Edric, che significa guerriero valoroso. Il padre del nascituro è un giovane Jasper Corbray, erede di Casa del Cuore. Dall'altra parte, la madre è Liria Baratheon. I due si conoscono a Capo Tempesta, quando il principe Aemon il Cavaliere del Drago e il nuovo Re Baelor si fermano lì durante il viaggio di ritorno da Dorne. Hanno una relazione segreta, fuori dal matrimonio, dal quale scaturisce un bastardo. Nessuno sa nulla, le voci di corridoio e i pettegolezzi a corte vengono taciuti rapidamente, e a tempo debito il neonato viene portato nella Valle di Arryn per essere cresciuto come un figlio naturale riconosciuto.
Il nome Edric gli viene dato in onore di suo zio, cavaliere famoso in tutto il Continente Occidentale per la sua abilità nei duelli e nei tornei. Quel bambino vede solo i raggi del sole e sente l'aria già tiepida della primavera. Non si rende conto di essere nato dopo un'epoca di guerre terribili e nel bel mezzo di una pace generale che in realtà scricchiola.
Fin dalla tenera età si dimostra curioso nei racconti di maestro Aethelmure e dei suoi parenti, specialmente in quelli del padre, sulle battaglie e sugli sconvolgimenti politici dell'epoca presente e passata. Storie di castelli, e di cavalieri eroici.
A 11 anni la tutela di Edric viene passata allo zio, che dovette riconoscere ben presto in Edric il carattere combattivo dei suoi antenati. A differenza dei suoi parenti, molto più pacati, Edric aveva un carattere focoso e si trovava spesso coinvolto nelle risse. Ser Lothar, così come suo padre lord Jasper, dovette spesso rimediare con la propria autorità ai comportamenti del ragazzo, ma nell'anno 172 Edric arrivò quasi ad uccidere un coetaneo durante una lite tra bande di ragazzi, a soli 12 anni. Lo zio stavolta non riuscì a rimediare e nemmeno il padre, che non riuscì a impedirgli il bando da Città del Gabbiano, luogo in cui si svolse la vicenda. Fortunatamente lord Arryn acconsentì a prenderlo in sua custodia come scudiero, e Edric potè andare con lui al Nido dell'Aquila.
Pur essendo membro di una delle più importanti famiglie della Valle, scudiero di lord Arryn, Edric al Nido dell'Aquila non cambiò per niente stile di vita. Raccolse assieme a sé una comitiva di amici della Valle, e con questa nuova banda riprese ad andare in cerca di scontri e risse. Un giorno, nei pressi del Bosco del Serpente a seguito di un torneo indetto da lord Lynderly, viene sbeffeggiato da una banda di tagliagole. Il capo lo insulta dandogli del bastardo e tirandogli una pietra. Lui si gira, torna sui suoi passi, si fa prestare una spada da un amico che è con lui, ed invita l'altro a farsi sotto, e lo uccide. Quello era un uomo esperto che aveva combattuto già diverse battaglie, ma Edric non si tirò per questo indietro e lo affrontò. L'esito fu clamoroso, e se ne parlò in lungo e in largo. Edric, non ancora diciassettenne, uccise il mercenario.
Nonostante questi atteggiamenti causassero gravi problemi di reputazione a lord Arryn, era chiaro che il ragazzo fosse molto versato nel combattimento. Per questo, dopo quell'evento, fu subito impiegato nelle scorribande contro i Clan delle Montagne. Malgrado la brevità degli scontri, Edric fu a suo agio in quell'esperienza. Al comando di una piccola compagnia, mise da parte la sua sregolatezza e anzi impose ai suoi uomini disciplina e obbedienza, dimostrando un carisma superiore a tutti gli altri comandanti, anche con molta più esperienza di lui alle spalle. A seguito delle sue grandi imprese sul campo, lord Arryn lo insignì del cavalierato.
Anche dopo essere diventato cavaliere, Edric non perde la sua belligeranza. Dopo una discussione particolarmente aspra con alcuni membri della Casata Waynwood, Edric si trova la strada per Casa del Cuore sbarrata da duecento soldati armati di picche e lance. Invece di indietreggiare, decide di sfondare il blocco con i venti uomini a sua disposizione, armati di spade a due mani e armi in asta. La loro volontà di non cedere neanche un passo agli assalitori porta quest'ultimi, dopo altre minacce, a ritirarsi con grande vergogna. È forse in quel momento che Edric, ancora adolescente, capisce che il comando militare sarà il suo futuro.
Nell'anno 170, Lord Jasper Corbray, colui che gli aveva consentito di diventare un militare, organizzò l'ennesima festa a Città del Gabbiano assieme a Lord Grafton. Edric non faceva ritorno a casa da tanto, così decise di presenziare alle festività con alcuni amici, anche perché il suo bando dalla città era terminato da tempo. Al solo vedere quelle insegne e quelle armature scure, quasi fossero bruciate dalle fiamme dell'inferno, i nobili e il popolino temevano il peggio. Visto che la situazione volge male, forse sarebbe opportuno ritirarsi, ma lui non ci sta. Quel bambino nato in mezzo alla guerra, cresciuto con i racconti delle gesta di valorosi cavalieri, quel condottiero che ha fatto della guerra e dell'ideale cavalleresco la sua vita non si è mai arreso in questo modo. E così decide di avvicinarsi alla città da solo, e minaccia il vicario che avrebbe scalato le mura per tagliargli la gola se non gli avesse aperto le porte. Riesce nel suo intento e galoppa per le strade, andando a riconciliarsi con il padre.
Le festività hanno breve vita, poiché dopo appena tre giorni all'orizzonte si riesce a scorgere una flotta pirata proveniente dalle Stepstones. La città portuale, sotto gli ordini di Lord Grafton e Lord Corbray si arma in fretta, ma è troppo tardi. I pirati riescono ad approndare in fretta, conquistando il porto della città. Da lì a poco, è prevista una razzia senza precedenti. Ci vogliono giorni prima che Edric riesca a convincere Lord Grafton a concedergli una compagnia di soldati sotto il suo comando.
Con l'assedio in fase di stallo, l'uomo più temuto dagli uomini del Capitano della Flotta Pirata è Carbone, un cavaliere che effettua numerose sortite vittoriose nei e riesce sempre a rientrare nella zona conquistata dai suoi, al sicuro.
Edric riesce a intercettarlo e lo attacca con i suoi cavalieri. Il Carbone, soprannominato così per la sua barba e la sua usanza di incendiare qualsiasi cosa, e Edric arrivano addirittura allo scontro personale ed è il pirata ad avere la peggio, finendo disarcionato. Poco dopo il suo rientro, Carbone decide di non effettuare mai più raid al di fuori della loro base. Fra le truppe do Grafton si diffonde il proverbio "Il Carbone non brucia più, si è trovata l'acqua capace di spegnerlo".
In meno di venti giorni l'assedio viene spezzato. Il cavaliere Carbone viene ucciso da Edric che lo decapita durante una carica di cavalleria, mentre il Capitano della Flotta viene catturato. Edric è dotato di un enorme carisma e combatte sempre in testa ai suoi, quando si getta nella mischia con la sua compagnia accade un fatto molto raro: lo seguono moltissimi soldati che non sono sotto il suo comando. Questo ed altri eventi provocano l'invidia di Lord Grafton, che chiama a rapporto il bastardo di Casa del Cuore e lo rimprovera per il suo comportamento sconsiderato. Edric gli risponde con molta acrimonia, visto che è grazie a lui se la battaglia è stata vinta, e lo fa andare su tutte le furie. Grafton si fa sotto "in un bosco non mi parleresti così", ma Edric è altrettanto sanguigno, e gli risponde per la seconda volta: "in un bosco, quella berretta nera che avete in capo ve la farei parere rossa". In ogni caso, suo padre Lord Jasper è rimasto estasiato dalle capacità militari e combattive del figlio, motivo per cui, una volta ritornati a casa, decide di donargli Lady Forlorn, la spada in acciaio di Valyria di Casa Corbray.
Il bastardo continua ancora per qualche anno la sua carriera militare, finché un giorno Lord Jasper gli rivela le intenzioni per il suo futuro: si era messo d'accordo con Re Aegon IV, ad Approdo del Re si era appena liberato un posto nelle Cappe Bianche. Un grande onore per un bastardo che non ha niente da ereditare, ma Edric non ci sta. Da tempo ha deciso che il mestiere delle armi è la sua ragione di vita, e quindi fa di tutto per impedirlo. Una volta giunti in capitale, la sua mente acuta gli permette di salvarsi in estremis. In qualche modo riesce a mettersi in contatto con Re Aegon IV, e parlando segretamente con lui riesce ad evitarsi il posto tanto ambito da alcuni nella Guardia Reale. Ad oggi, nessuno sa di preciso che cosa i due si siano detti e cosa abbiano stabilito, quel che è certo è che gli uomini di potere a corte che non supportavano Aegon sparirono casualmente.
Lord Jasper, che non era stupido e conosceva la natura del figlio, scoprì le sue malefatte e gli ordinò di restituirgli Lady Forlon in seguito ad una discussione accesa. Non avrebbe più fatto ritorno a Casa del Cuore, no, avrebbe dovuto prendere il nero per unirsi ai Guardiani della Notte. Purtroppo per lui, evidentemente non conosceva veramente bene e a fondo la natura di Edric, il quale disse che chiunque volesse portargli via la sua spada e spedirlo alla Barriera, doveva sfidarlo a duello, come da tradizione. Ser Roland Crakehall della Guardia Reale di Aegon IV, che conosceva i segreti di quest'ultimo, si offre come campione di Lord Jasper. Purtroppo per lui, l'esito volge al favore del bastardo, che con la spada ancestrale di Casa Corbray decapita la spada bianca. Dopo quell'evento, Edric rimase con un dubbio: quel grassone infame di un re aveva segretamente ordinato a Roland di combatterlo per ucciderlo ed eliminare l'unico testimone delle sue azioni, oppure conoscendo le abilità di entrambi sapeva che ordinando a Crakehall di combattere Edric sarebbe riuscito a prevalere e ad evitarsi la Barriera? Per qualche strano motivo, il bastardo optava più per la prima opzione.
E poi, il fato è una cosa strana da spiegare. Re Aegon IV muore nel 185, dopo aver legittimato tutti i suoi bastardi. Edric, dopo aver prestato servizio come spada giurata di qua e di là, partecipato a tornei come cavaliere misterioso, condotto azioni militari sotto pagamento per alcuni Lord, incontra Ynys, una delle tante figlie bastarde del grassone infame. Conoscendo le sue gesta decide di reclutarlo nella sua nuova Compagnia Mercenaria come Capo delle Operazioni. Edric si trova a suo agio in quella veste, e ogni qual volta gli viene affidato il comando, miete successi in ogni dove.
Un evento sfortunato porta a una delle sue imprese più notevoli e meno conosciute. Uno dei suoi ufficiali in ricognizione cade nell'imboscata di 500 cavalieri nemici, e finisce in catene. La notizia giunge subito alle orecchie di Edric, che agisce d'impulso. Prende 1.000 cavalli e 300 lance e si getta all'inseguimento dei cavalieri avversari. Il punto della cattura dista circa 15 chilometri da dove si trova Edric, ma il capitano colma velocemente la distanza con la cavalleria nemica e riesce ad avvistarla 7 chilometri più a nord, nei pressi di Lago Rosso.
Alla vista dello stendardo di Edric, i nemici sono assaliti da un sacro terrore e tentano la fuga. Ma è troppo tardi. Il bastardo di Casa del Cuore si abbatte su di loro con grande foga, massacrandone un gran numero e sottraendo loro due insegne. Oltre a liberare il suo ufficiale, Edric riesce anche a fare dei prigionieri. Tornato al campo, Edric riceve un'accoglienza trionfale da parte dei suoi uomini e di tutti gli altri soldati. Capita raramente, d'altronde, che un ufficiale rischi uomini e mezzi per salvare un suo uomo di fiducia. Edric non lascia indietro nessuno.
OBIETTIVO
L'obiettivo principale di Edric è quello di ottenere per sé stesso, nel più breve periodo possibile, una signoria da governare. Essendo un bastardo non può ereditare nulla, quindi cerca qualcosa di nuovo da agguantare, col favore del Re o chi di dovere.
Per quanto riguarda il resto, il suo totale impegno è rivolto nei confronti della compagnia per continuare a portarla al successo.
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