Daniel Rêver

"Qualunque fiore tu sia, quando verrà il tuo tempo, sboccerai. Prima di allora una lunga e fredda notte potrà passare.
Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento.
Perciò sii paziente verso quanto ti accade e curati e amati senza paragonarti o voler essere un altro fiore, perché non esiste fiore migliore di quello che si apre nella pienezza di ciò che è.
E quando ciò accadrà, potrai scoprire che andavi sognando di essere un fiore che aveva da fiorire."
- Daisaku Ikeda

Nome: Daniel
Il nome deriva dall'ebraico Daniy'el, composto da dan, "ha giudicato", oppure da dayan, "giudice", e la forma abbreviata 'el di 'elohim, "Dio"; il significato è quindi "Dio ha (così) giudicato" o "il mio giudice è Dio".
I genitori di Daniel non avevano idea del suo significato nè hanno mai pensato di scoprirlo: per loro suonava bene e basta.
Il ragazzo, invece, una volta scoperto l'augurio celato dietro quel nome pensò che fosse quasi un segno del destino, una spinta in più a prendere il volo senza badare alle opinioni degli altri.

Cognome: Rêver.
Non credo in Francia esista qualcuno che fa davvero di cognome Rêver ma la parola stessa è, di fatto, un verbo francese; è la forma all'infinito di rêver, ovvero sognare, una delle azioni che ha permesso a Daniel di passare dal ragazzino analfabeta di campagna al ballerino dell'Opera che, per talento e abilità, è in grado di competere con la stessa prima ballerina.
I suoi genitori sono l'unica famiglia che ha: i nonni li hanno lasciati soli tempo addietro, da parte della madre perché quest'ultima aveva preferito un misero contadino analfabeta alla vita lussuosa che conducevano loro; i nonni paterni sono morti entrambi molto tempo prima che Daniel nascesse invece.
I suoi genitori, Aria e Jacques, probabilmente non verrebbero mai a Parigi: hanno troppa paura di essere fonte di imbarazzo con lui e non hanno i mezzi materiali per raggiungerlo, siccome rifiutano ogni singolo centesimo che Daniel manda loro per amore e per premura. Preferiscono la loro vita tranquilla, serena e felice alla caotica e pericolosa Parigi.

Età: 20 anni.
Daniel è ancora giovane, forte, particolarmente flessibile per quanto riguarda i movimenti. Il suo viso è uno di quelli che, anche se invecchiasse, esprimerebbero ancora una scintilla di vivacità tipica degli adolescenti, forse a causa della sua personalità frizzante o del suo modo di fare che, nel più e nel meno, può portare la gente in due sole direzioni: l'esasperazione o l'accettazione di questo individuo così bizzarro e inusuale.
I suoi sono venti anni di lotta, venti anni di esperienza e di pregiudizi sventati, venti anni di sogni rincorsi alla cieca ma con risultati così buoni da sorprendere chiunque: se stesso, i genitori, gli altri ballerini e la nobiltà parigina stessa.
Si considera maturo sia di fisico che di mentalità, quest'ultima effettivamente un po' meno, ma sa per certo che questi sono gli anni migliori della sua vita; non li sprecherà di certo e farà di tutto per migliorarsi finchè può, sia fisicamente che mentalmente.

Ruolo: ballerino.
Balla da quando aveva 4 anni, siccome in Provenza passava spesso un corteo di artisti di strada italiani tra i quali la sua prima insegnante di danza: Lorena. Alcune parti della Provenza, infatti, erano sotto al controllo italiano, quindi ritrovarseli come vicini di casa o amici era piuttosto facile all'epoca, specialmente nel sapere che i loro confini non erano poi così distanti.
Lorena gli insegnò non solo le basi, ma anche una serie di mosse ed esercizi che, come Daniel scoprì più tardi, lei stessa aveva appreso al teatro dell'Opera in Italia, dove lavorava lei stessa come ballerina prima di essere costretta ad abbandonare per un infortunio.
Daniel, invece, è ballerino all'Opera di Parigi da quattro anni, siccome arrivò lì quando era a malapena un ragazzino di quindici anni e, un anno dopo, fece la sua prima apparizione in pubblico.
Quando arrivò le audizioni per diventare parte dello staff dell'Opera erano essenzialmente terminate da tempo ma riuscì a partecipare alle ultime dell'anno, facendosi valere in un modo impeccabile e riuscendo quindi ad introdursi in un mondo che, a sua insaputa, nascondeva più segreti e gelosia che sogni realizzati e carriere dorate.
Ovviamente le sue mire tendono a ben altri livelli, ovvero a quello di Adrianne; ma questo non vuol dire che è pronto a fare cose terribili pur di ottenerlo! È, infatti, quel tipo di persona che lavora sodo, che si impunta pur di raggiungere i propri obiettivi e gioca sempre in modo leale, con onestà. Non nutre alcuna gelosia nei confronti della prima ballerina e, sinceramente, crede di meritarsi il posto che occupa, sapendo che quando arriverà il momento propizio potrà salire più in alto o, in caso di fallimento, cadere in basso.

Provenienza: Provenza.
Il nostro piccolo ballerino è attualmente un Provenzano D.O.C., con tutto il carrello di pregiudizi insensati che si porta dietro.
No, non è lui a giudicare gli altri: sono loro che considerano la Provenza quasi una terra di confine, una macchia non del tutto loro sulla mappa della Francia, dove vivono coltivatori di lavanda e uva, analfabeti e con nessuna speranza per il futuro. Facile giudicare, difficile dimostrare il contrario purtroppo.
Eppure Daniel non è un analfabeta: sua madre, di origini nobili, gli ha insegnato a leggere e a scrivere prima che lui, a quattordici anni, partisse alla volta di Parigi, rinforzando la sua instabile educazione e rendendolo un candidato perfetto per quanto riguardava le audizioni per l'Opera.
Nonostante il suo innato talento nella danza e la sua educazione, però, a volte Daniel viene ancora puntato come un estraneo, un poco di buono, quasi come fosse un invasore venuto a rubare posti di lavoro ai parigini.
Questo è uno dei tanti motivi per cui la sua casa gli manca da morire, così come la vista dei campi di lavanda e quelli di uva, gli stupendi paesaggi variegati della Provenza e le sue cittadine rustiche, piccole ma amichevoli, abitate da persone la cui mente non è offuscata dai problemi della società e dai pregiudizi fondati sul nulla.
Cosa ne pensa di Parigi? Beh, ha un rapporto di amore e odio con la capitale francese: a Daniel piace incontrare persone che vengono da altri paesi, da culture diverse dalla sua, e Parigi essendo la città dell'amore è l'occasione perfetta per lui per conoscere praticamente chiunque: dagli asiatici agli inglesi, dagli italiani agli scozzesi, ha incontrato molte persone da tutte le parti del mondo nel suo periodo di permanenza all'Opera, alimentando la sua meraviglia e la sua mente aperta come fosse fuoco per la benzina.
Putroppo però si sente soffocare dalle stradine di Parigi, dal suo essere costantemente affollata e piena, oltre che di semplici persone, anche di delinquenti e malfattori, cosa che invece non accadeva quasi mai in Provenza.
A volte vorrebbe scappare, sentirsi libero da tutta questa pressione e ansia di dimostrare il proprio valore; ma nonostante questo rimane, guidato dal suo amore per la danza e la speranza, un giorno, di riuscire a ritornare in Provenza a visitare i propri genitori, anche se il suo obiettivo finale è più ambizioso: andare in Italia e forse trasferirsi lì, magari a Roma o dintorni! Ne è affascinato, siccome Loren gliene ha parlato spesso, e vorrebbe come minimo vederla e visitarla, se non sceglierla come propria nuova casa.

Aspetto: Eddie Redmayne

Il ragazzo non ha un viso che potremmo definire bellissimo o muscoli in grado di attirare una donna al solo sguardo, ma lui non ne ha bisogno: l'aura di spensieratezza e curiosità che emana è ben più che sufficiente ad illuminargli il viso, così come i capelli rosso scuro e gli occhi azzurri, così chiari da sembrare quasi trasparenti.
Non è molto forte fisicamente ma è agile, veloce e soprattutto flessibile, molto flessibile; quest'ultima caratteristica è stata proprio quella che gli ha permesso di entrare a far parte dell'Opera.
Ha anche una spruzzata di lentiggini sul volto e se ne vergogna, tant'è che spesso tenta di coprirle con il trucco prima di andare in scena, ma in realtà sono proprio loro il suo tratto distintivo.
Quasi dimenticavo: non pesa quasi nulla. Per la sua età e la sua statura (che si aggira sul metro e ottantadue) è praticamente sottopeso, ma questo non lo preoccupa minimamente, anche se continua a mangiare come un pulcino. Se qualcuno dovesse costringerlo a mangiare di più in realtà non cambierebbe nulla: lui ormai è così, non ingrasserebbe nè dimagrirebbe.

Carattere: curioso, determinato, onesto, sognatore, un po' appiccicoso.

Partiamo dal principio: quando Daniel è ancora una figura lontana, un personaggio che non si conosce e che non si può apprezzare al suo massimo, alcune caratteristiche saltano immediatamente all'occhio di qualunque osservatore, a differente intensità a seconda dell'attenzione riservatagli: i suoi occhi azzurri sono spesso puntati su un oggetto qualsiasi senza vederlo, persi in sogni e mondi immaginari nei quali trasporta i propri problemi nel tentativo di risolverli, di analizzarli a fondo e di modellarli a proprio piacimento prima di affrontarli nella realtà.
È inoltre dal sorriso facile, anche se la sua espressione raramente esprime pura gioia: solitamente è un miscuglio di emozioni versato in un unico movimento delle labbra, un aggraziato gesto ad accompagnare tutto ciò che gli passa nella testa nel vedere il caos parigino, i cappelli piumati dei nobiluomini o i meravigliosi passi di danza di Drine.
Poi lo si arriva a conoscere e quella superficie prima appena scalfita diviene una lastra da attraversare con molta, infinita pazienza. Daniel infatti è una persona che vuole fare amicizia, che ama conoscere gente nuova e proveniente da ogni parte del mondo...
Ma non è molto bravo nel trattenere il proprio entusiasmo, nel riuscire a domare le parole che iniziano immediatamente ad affollargli la mente; che siano domande o affermazioni Daniel ne dirà il più possibile, poiché un'altra sua caratteristica è l'onestà, da lui applicata su tutti coloro di cui si fida...
È molto appiccicoso all'inizio perchè ha paura che le persone se ne vadano, che spariscano, e spesso non si rende conto di essere lui stesso, con il suo comportamento, la causa di eventuali fughe precipitose.
Quando si supera questo suo difetto si scopre il suo strato più profondo e più brillante: quello protettivo, che farebbe di tutto pur di riportare il sorriso sui volti dei propri compagni e amici, arrivando addirittura a tenerli al sicuro da loro stessi se necessario; quello determinato, il quale non arretra di fronte a nessun tipo di catastrofe, che affronta ogni tipo di tempesta a testa bassa; quello curioso, che lo porta a conoscere il mondo attraverso coloro che, del viaggio, ne hanno fatto la propria vita e casa.

Back-story: alias io che pensavo di fare una scheda breve e capisco di essere un'illusa.

Daniel è nato a Digne-les-Bains, città nell'entroterra della Provenza, sita lungo il percorso del fiume Bléone e celebre per i suoi bagni e le sue terme. È la città dove inizia il romanzo "Les Miserables" di Victor Hugo ed è un territorio prevalentemente montuoso, conosciuto fin dall'antichità grazie agli scritti di Plinio il Giovane.
Eppure, nonostante la sua relativa fama, gli abitanti della cittadina stessa non sono poi così tanti e le zone circostanti sono usate per lo più per il raccolto, cosa che rimarrà invariata fino al 1950 circa.
I genitori di Daniel, Aria e Jacques Rêver, sono entrambi dei coltivatori che, nello specifico, si occupano dell'uva lungo lunghi pendii delle montagne. Aria scappò dalla sua famiglia nobile anni prima quando il padre insistette nel volerla dare in moglie a un aristocratico parigino ben più anziano di lei, costringendola quindi a restare rinchiusa per sempre tra le quattro mura di qualche sfarzosa abitazione della capitale. La giovane, chiaramente inorridita, fuggì in direzione della Provenza, cercando accoglienza proprio a Digne-les-Bains e trovandola nella famiglia di Jacques, il quale si innamorò di lei e finì per chiederle la mano.
Daniel ha ereditato il carattere indomito della madre ma, al contrario suo, ha sviluppato un certo interesse per Parigi e per le sue strade affollate, piene di gente da ogni dove e persone di ogni genere.
Con il passare degli anni la sua curiosità crebbe e, raggiunti i quattro anni, la sua famiglia lo portò a vedere uno spettacolo organizzato da degli artisti di strada italiani, tra i quali una donna puntò immediatamente la sua attenzione su di lui. Si trattava proprio di Loren, la quale notò con quanta intensità il bambino stesse fissando i ballerini e, dopo averlo convinto a provare, riconobbe anche gli accenni di un talento che lei stessa avrebbe poi aiutato a sviluppare.
Da quel giorno i due cominciarono un lungo periodo di insegnamento, il quale non terminò fino a quando Daniel compì quattordici anni.
Nel ragazzo, infatti, il seme della curiosità era finalmente sbocciato in un fiore; la sua impazienza nello scoprire il mondo lo portò a chiedere ai suoi genitori di partire alla volta di Parigi e, seppur a malincuore, Aria alla fine lo lasciò andare, sapendo benissimo di non potergli impedire di inseguire il suo sogno ma mandandogli dietro Jacques almeno fino a metà strada, giusto per precauzione.
Il ragazzo arrivò a Parigi e si stabilì alla chiesa di Saint Etienne du Mont, dove i preti lo accolsero come un qualunque viaggiatore offrendogli un pasto caldo e un alloggio temporaneo.
Il giorno dopo Daniel fece in tempo a presentarsi ai provini dell'Opera e, nonostante la stanchezza, a farsi notare dalla maestra di ballo, siglando così l'inizio della sua carriera all'interno del teatro.
Dopo la sua soddisfacente entrata in scena Daniel ricevette, tre anni dopo, una visita inaspettata: Loren riuscì a raggiungerlo a Parigi per un breve saluto, diretta altrove, portandogli una lettera dai suoi genitori la quale gli annunciava la felice notizia: sorellina in arrivo!
Durante la sua permanenza all'Opera ha incontrato molte persone e vissuto esperienze meravigliose ma...
Questa è una storia da raccontare con una tazza di tè e un bel pacchetto di biscotti.

Segreto: testimone
Durante il suo viaggio in direzione di Parigi, più precisamente nella seconda metà, Daniel è stato casualmente testimone di un atto terribile: un omicidio.
Il ragazzino stava seguendo una stradina che gli avrebbe permesso di raggiungere Parigi più in fretta e la quale attraversava i campi quando, nel bel mezzo della notte, un urlo aveva attirato la sua attenzione. Si era nascosto tra le piantagioni e, proseguendo, aveva visto due uomini impegnati in quello che era tutto tranne che una conversazione amichevole; uno implorava pietà e gridava ai quattro venti di non avere niente nelle tasche mentre l'altro gli puntava un semplice coltello alla gola, la cui lama lucente però bastava a terrorizzare Daniel anche da lontano.
Il ladro a un certo punto si era dovuto difendere da un tentativo della vittima di scrollarselo di dosso e, tra una mossa e l'altra, il coltello era finito dritto dritto nella gola del malcapitato, uccidendolo lentamente mentre il malfattore frugava tra le sue cose.
Daniel, a quell'epoca quattordicenne e sconvolto da tale visione, non era rimasto a guardare e si era diretto il più silenziosamente possibile verso la sua destinazione ultima, pregando in cuor suo che l'assassino non lo avesse notato.
L'anno dopo a Parigi gli pervenne un articolo di giornale nel quale si svelava l'identità del morto, il cui caso era ancora irrisolto, e questo non fece che acuire la fobia di Daniel del rimanere da solo.
E se l'assassino tornasse? E se lo avesse visto quella notte, nascosto tra le spighe?
Queste sono le domande che lo tormentano quando tutto intorno a lui tace; questo è ciò che lo spinge a essere così appiccicoso, a cercare compagnia nelle altre persone a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Opinioni
Daniel è estremamente turbato per ciò che è successo a Elodie anche se, a dire il vero, i motivi sono vari.
Ovviamente ritrovarsi di nuovo a contatto con la morte per il ragazzo è qualcosa di terribile, di spaventoso, qualcosa che lo fa sentire tutto tranne che al sicuro all'interno dell'Opera, rendendolo quindi leggermente paranoico ma molto più nei confronti dei rumori inaspettati che delle persone.
Conosceva Elodie ma non molto bene: avevano ballato insieme un paio di volte essendo loro colleghi, ma non aveva mai intessuto con la defunta un legame tanto stretto quanto quello che aveva con Drine.
Eppure...
Dove c'è un omicidio possono essercene sempre due.
Daniel non crede nel sovrannaturale, almeno finchè non ha nessuna esperienza o prova legate ad esso non si farà neanche passare in mente una tale possibilità: per lui l'assassinio è opera di una mano semplice, tanto umana quanto lo era l'uomo che ha accoltellato lo sconosciuto sulla strada per Parigi, ed è proprio il sapere che l'assassino potrebbe essere chiunque, all'interno dell'Opera, lo rattrista.
Non gli fa paura, no, lui non teme chiunque sia l'assassino, ma ha paura per coloro a cui vuole bene e gli fa male anche solo pensare alla possibilità che qualcuno di loro sia anche solo lontanamente disposto a uccidere...
Ha dei sospetti? Sì: l'altra ballerina (eimi-d-ego-o-pozos appena avrò il nome sostituirò), colei che ritiene l'incarnazione stessa della perfidia e della gelosia.
Cielo, Daniel non odia se non ce n'è motivo, ma quella ragazza... Oh, quella ragazza gli sembra capace anche di uccidere pur di raggiungere il posto che tanto brama!
La presenza delle guardie aggiunte e della polizia lo rassicura anche se solo in minima parte, anzi: vede le persone nuove come soggetti con cui fare amicizia e a cui rivolgersi in caso di problemi!

Interessi
Se mai chiedeste a Daniel di elencarvi le sue passioni lui ne direbbe soltanto una: la danza.
La danza è la sua vita, il suo sfogo e la sua consolazione, il bene più prezioso in suo possesso. Se la perdesse, se ne rimanesse senza...
Sinceramente non sa cosa farebbe.
Eppure oltre al suo mestiere de facto ha due altre passioni nascoste, che si tiene per sè in un cassetto sicuro del proprio cuore: la lettura e la storia. Chiedetegli qualsiasi cosa su qualsiasi luogo in qualsiasi momento e lui vi dirà tutto, dai re e regine che governavano un determinato paese alle rivoluzioni che si sono susseguite al suo interno fino ad arrivare al presente, riuscendo anche a dipingere una materia tanto odiata con il tocco lieve di un artista.
La passione della lettura, invece, l'ha ereditata dalla madre, un regalo fattogli dalla ex nobildonna come unico collegamento tra il suo passato e il futuro del figlio.

Punti deboli e paure: solitudine.
Daniel, dopo essere stato testimone di quell'omicidio, è terrorizzato dalla solitudine. Ha paura di morire da solo, senza nessuno a piangere per lui al suo funerale, e la possibilità che un assassino lo colga di sorpresa mentre nessuno può vederli lo terrorizza a morte.
Il fatto che ci sia stato un assassinio nell'Opera non fa che amplificare le sue paure, rendendolo molto più loquace di quanto è solitamente e facendolo sobbalzare a ogni minimo rumore.
Dal punto di vista fisico, invece, la sua debolezza è la forza. Per quanto possa suonare strano il giovane ballerino non è molto forte per quanto riguarda il sollevamento pesi o qualsiasi altra cosa che richiede la pura e semplice forza, la quale è piuttosto assente nelle sue braccia e nelle spalle.

Punti forti: loquace, amichevole, onesto, flessibile.
La caratteristica sicuramente più eccelsa di Daniel è la sua flessibilità, intesa in entrambe le sue modalità: il ragazzo è un prodigio per quanto riguarda le spaccate, le pirouettes e qualsiasi movimento richieda delle articolazioni a dir poco sciolte, un corpo fluido simile a quello dell'acqua stessa. Beh, lui ce l'ha, ed è proprio questo suo talento naturale ad avergli spalancato le porte dell'Opera, con tanto di inchino e invito.
Ma la sua flessibilità si contraddistingue anche dal punto di vista psicologico: accetta le persone per quel che sono qualsiasi siano la loro etnia, la loro età e i loro interessi. Può fare amicizia con tutto e con tutti...
Gli unici che non capisce sono i criminali e non parlo dei semplici ladri!
È una persona molto loquace e vivace, caratteristica che spesso riesce a rialzare gli animi di coloro che lo circondano e che lo rendono l'elemento principale di grinta e determinazione all'interno della sala da ballo. Insomma, se ci riesce un Provenzano perchè non io?
La sua debolezza diventa anche un suo pregio: la sua onestà lo rende anche una persona affidabile, chiara e trasparente, con la quale si ha piacere nel discorrere e nessuna paura di essere traditi o pugnalati alle spalle.
È inoltre leale come pochi, un pregio che però gli porterà probabilmente molti guai...

  Disponibilità a relazioni
Per quanto riguarda le sue amicizie credo che, sparse per questa scheda, ci siano tutte le informazioni che servono: lealtà, onestà, con un pizzico di Daniel appiccicoso rendono le amicizie con lui qualcosa di dolce e salato al tempo stesso, se contornato da un pizzico di pazienza un vero e proprio capolavoro.
All'interno dell'Opera ha già molti amici e non vede l'ora di farsene degli altri, così come nemici di prima classe.
Daniel pensa sinceramente di di non avere sottoposti, ma ciò non significa che non rispetti l'autorità altrui, anzi, il direttore dell'Opera è per lui una figura quasi mitologica...
Ne ha timore e rispetto al tempo stesso.
Per quanto riguarda gli affari amorosi, a causa della sua timidezza e delle sue origini Daniel non è ben visto come candidato per una relazione ma, nel suo cuore, c'è posto per una donna che amerà e di cui si prenderà cura.
Adesso tocca solo trovarla, giusto?
Il ragazzo è molto romantico e ama le coccole e non chiede altro dalla compagna se non amore, amore sincero, che da lui sarà pienamente corrisposto.

Adrienne 
La prima ballerina dell'Opera è, per lui, sia una fonte di ispirazione che un obiettivo, un idolo dal quale prendere spunto per poi superarlo quando verrà il momento.
Questa sua opinione così particolare li rende non rivali ma quasi colleghi di lavoro, un'importante differenza che ha portato i due a fare facilmente amicizia, forse persino con grande sorpresa di entrambi.
Interpretavano Swanilda e Franz in un balletto, Daniel se lo ricorda perfettamente, e dopo lo spettacolo avevano cominciato una conversazione negli spogliatoi che, inaspettatamente, aveva scaldato i cuori di entrambi i ballerini, creando un punto di partenza solido per un'amicizia tra le più improbabili.
Il legame che li tiene uniti viene spesso a galla di fronte agli altri ballerini quando questi, colti dall'invidia, commentano con scarso tatto la qualità delle performance di Drine o addirittura il suo aspetto, al che Daniel non può fare a meno di rispondere con fermezza: non vuole che voci del genere circolino e gli fanno ribrezzo le persone le quali, colte dall'invidia, tentano di danneggiare la vita altrui.
Adrienne lo trascina spesso insieme a lei nelle case dei nobili per le varie feste da loro organizzate e questo mette Daniel parecchio a disagio, siccome trovarsi in presenza di persone così frivole e potenti lo destabilizza, ma non dirà mai nulla alla prima ballerina perchè, nonostante il proprio disagio, le e grato di questo dono che gli permette addirittura di guadagnare soldi da spedire alla sua famiglia.

eimi-d-ego-o-pozos
La seconda ballerina è una spina nel fianco di Daniel, un'offesa creatura che rende ogni occasione perfetta non solo per danneggiare Drine ma anche per umiliare il ragazzo, per prenderlo in giro o punzecchiarlo.
Gli insulti tra loro volano, spesso velati ma a volte no, è questa relazione di puro odio è l'unica che Daniel possa tranquillamente affermare di aver mai avuto nella sua vita.
Quando litigano il giovane si trasforma e sembra quasi un gatto di fronte al suo nemico naturale, il cane: pelo rizzato, sguardo assassino, muscoli contratti ed espressione austera, severa.
Cielo, sembra quasi più maturo di quel che è!

con-fusa
La maestra di ballo e Daniel non hanno nessuna relazione particolare: lei è consapevole del talento del ragazzo, lui la rispetta come insegnante e segue i suoi consigli al meglio, soprattutto quando si tratta della tecnica o del prendersi cura di sè stesso. Sinceramente Daniel non si aspettava niente del genere da una maestra di ballo (ricordiamoci che la sia unica insegnate è stata Loren) ma ci si è abituato in fretta a questo regime piuttosto autoritario.

-eneide
Il rapporto che vige tra la segretaria e il ballerino è nato in una notte da favola, quando il ragazzo era rimasto ad allenarsi all'interno dell'Opera fino a tardi.
La povera giovane era rimasta di stucco quando aveva trovato Daniel ancora intento a ballare nel bel mezzo della notte, proprio quando la donna si era ritrovata a chiudere il teatro, ma il ragazzo aveva deciso di non lasciarsi scappare un'opportunità del genere: una chiacchierata, qualche dimostrazione e Daniel aveva iniziato a insegnare qualche fondamento della danza, tentando di trasmetterle il proprio amore per la danza.
Questi loro incontri clandestini ovviamente non sono finiti quella notte e, tra loro, si è instaurato un rapporto difficile da definire, ma che fa sorridere il ragazzo al solo pensarci.
È nuova, per lui, la sensazione di essere un maestro, e gli piace riuscire a far appassionare altri al suo sogno più grande. 

Dana
L'apprendista lirica tedesca aveva cantato durante una delle prove di Daniel e Drine, attirando immediatamente l'attenzione del ballerino grazie alla sua stupenda voce.
Il ragazzo non aveva perso tempo e, dopo lo spettacolo, si era fiondato immediatamente a far domande alla povera donna, la quale aveva avuto così tanta pazienza da riuscire a superare la sua fase appiccicosa e a diventargli amica.
Daniel la interroga spesso sul tedesco e sul canto, sui fondamenti della lingua e dell'opera lirica, accrescendo ancora di più il legame che c'è tra loro. 

-shibumi
Una volta, mentre passeggiava per le strade di Parigi tentando di non pensare all'assassinio di Elodie, Daniel ha assistito a un fenomeno più unico che raro: una zingara che preparava una pozione.
Curioso e affascinato oltre ogni limite il ragazzo si era precipitato immediatamente dalla donna e aveva iniziato a fare domande su domande, una dopo l'altra, alle quali la zingara aveva risposto prima con leggera esitazione e poi con molta più calma, dal ometto che aveva compreso la natura amichevole di Daniel.
Da allora i due si scambiano non solo informazioni, notizie e curiosità, ma anche molti dei loro timori per quanto riguarda i pregiudizi a loro rivolti, a Daniel perché è un provenzano e alla zingara perchè è ciò che è.

Voce: Eddie Redmayne.

-Direttore dell'Opera
Spero di aver compilato tutto correttamente, perdonami per il ritardo nella consegna.
Fammi sapere se ti va bene la scheda e perdonami per eventuali errori! ^-^

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