OC per The White Room

OC per la storia di Izumii23

✞ PLAYER ✞

✞ Nome ✞
William. Dal germanico 'Willahelm', il nome corrisponde all'unione dei due termini "wil", che significa "volontà, desiderio", e "helm", che vuol dire "elmo, protezione", quindi complessivamente significa "uomo protetto dalla volontà".

Spesso viene chiamato con varianti del suo nome, come Will (il suo preferito), con il quale lo chiamano tutti, Liam, o Lili, nome che detesta e che usano solo i suoi migliori amici: sopporta questo nomignolo solo perchè sono amici suoi, ma se fosse qualcun altro a chiamarlo così non risponderebbe, dato che non lo sente come "suo".

✞ Cognome ✞
Doyle: è il cognome della madre, che la donna utilizzò dopo l'abbandono del marito, avvenuto quando William aveva due anni.

È un cognome irlandese, resa in inglese di Dubhghaill, che significa "discendente di Dubhghall". Il nome personale Dubhghall contiene gli elementi dubh (nero) e  gall (straniero). Durante l'era vichinga, il termine Dubhghoill fu usato per descrivere i vichinghi, di solito danesi. È comunemente sostenuto che questi termini furono utilizzati per distinguere i danesi dai capelli scuri dai norvegesi dai capelli biondi. I Dubhghoill, i "nuovi stranieri" o "stranieri scuri", giunsero in Irlanda durante la sua conquista da parte dei Tudor. Il nome Doyle non è trovato in nessuna delle vecchie genealogie, come altre famiglie irlandesi prominenti.

✞ Età ✞
Diciannove anni. È nato il 20 di giugno e il suo segno zodiacale è quello dei gemelli, con ascendente Bilancia, perchè nato alle 15.25. Sua madre è un po' patita di astrologia, quindi, appena tornata a casa dopo il parto, ha fatto tutti i calcoli dovuti e appena può ne parla con la vicina, ecco perchè Will lo sa così bene.

✞ Nazionalità ✞
Irlandese, da parte di entrambi i genitori. La sua città di provenienza è Kinsale, città portuale a sud-ovest di Cork, nel sud dell'Irlanda: è importante per il turismo e per il suo centro storico molto colorato.

✞ Aspetto Fisico ✞
William è un ragazzo alto un metro e ottantacinque, dalla presenza evidente, dato che è letteralmente una pertica. Non ne va fiero, vorrebbe essere almeno cinque centimetri più basso, perchè si sente estremamente goffo, ma ormai si è rassegnato. In compenso ha una corporatura abbastanza muscolosa, cosa che lo fa sentire meno giraffa e più ragazzo.

Guardando le vecchie foto di sua madre da fidanzata, Will ha sempre notato quanto fosse simile al padre e, ora che è adulto, si è accorto di essere esattamente la sua copia. Ha capelli neri e lisci che tiene corti fin poco sopra alle spalle, ma che ogni tanto lega per comodità in un codino, ecco perchè tiene sempre con sé un elastico al polso.Ogni tanto gli cadono dei ciuffi sugli occhi, perciò li toglie soffiandoli via. Gli occhi sono di un castano dorato e ha le labbra abbastanza sottili. Il viso ha quasi sempre un'espressione incuriosita, spesso sostituita da un'aria di sfida, che adotta quando qualcuno lo provoca o gli dice qualcosa che teoricamente dovrebbe farlo arrabbiare. Ha anche una piccola macchia più chiara sulla parte sinistra del collo, una voglia a forma di punta di freccia.

Ha un orecchino a clip a metà dell'orecchio sinistro, che non toglie mai, tranne che per dormire. Ha anche un anello di semplice acciaio sul dito medio della mano sinistra, "per mandare a fanculo la gente con stile" a detta sua. Non ama i vestiti colorati, tende di più verso il nero e il bianco, colori che indossa praticamente sempre.

Ama le camicie, soprattutto quelle di lino o non troppo "attillate", che gli permettono di stare comodo e libero di muoversi, ma ha anche un sacco di magliette con stampe, sia normali, sia di band che segue; indossa praticamente solo jeans, spesso strappati sulle ginocchia a causa della sua disattenzione: non è raro infatti che si riempia di lividi e graffi inciampando o sbattendo contro cose e persone. Generalmente non si accorge se si fa male, devono farglielo notare e probabilmente neanche si ricorderà come ha fatto, ma finché sono graffi da poco non si preoccupa. Ha svariate catenelle in metallo che appende intorno ai jeans o usa come collana: a volte si sente ridicolo, ma gli piacciono, perciò perchè non metterle? In fondo non lo fanno certo risultare spaventoso.

Solitamente indossa anfibi o il suo paio di nike, che tiene con estrema cura anche se ormai hanno quattro anni, ma non è raro vederlo girare per casa a piedi nudi, anche in inverno, come se nulla fosse. Predilige indumenti che generalmente hanno delle tasche, così non si deve portare in giro un borsello o uno zaino. È probabile che in giro lo si veda con una macchina fotografica al collo, pronto a cogliere i dettagli più belli e interessanti anche della vita di tutti i giorni. Adora le giacche di pelle e di jeans, ne ha una che ha decorato lui stesso alla quale tiene molto: l'ha riempita di colori, tra frasi di canzoni che ama, loghi di band e tramonti dipinti. In inverno è purtroppo costretto a rinunciare a queste giacche leggere, perciò indossa un cappotto lungo fin quasi alle ginocchia, che lo fa sentire come un detective dell'ottocento. 

Prestavolto: Gilbert Nightray (Pandora Hearts, manga e anime)

✞ Abilità ✞
Ha un'ottima memoria, si ricorda quasi tutto quello che gli viene detto o che vede, anche le cose più stupide e inutili; il suo unico problema è che, nonostante il suo cervello sia come un pozzo senza fondo pieno di informazioni, fa fatica a ricordarsi quello di cui ha bisogno in situazioni di stress: ecco perchè a scuola faceva un'enorme fatica durante le verifiche e le interrogazioni. Di contro potrebbe uscirsene con un fatto divertente che gli viene in mente all'improvviso, anche solo per rallegrare qualcuno.

Abituato com'è a farsi male e non accorgersene, ha un'ottima sopportazione del dolore e si lamenta raramente se qualcosa gli fa male. Inoltre, da bambino ha praticato atletica per molti anni, perciò ha un'ottima resistenza e velocità. Non le ha mai ritenute chissà quali abilità, ma magari durante il gioco gli serviranno.

Non è qualcosa di particolarmente utile, ma è capace di restare nella calma più totale anche quando riceve insulti pesantissimi, semplicemente smette di ascoltare chi gli sta parlando e pensa ai fatti suoi, riuscendo però a sembrare attento alle parole dell'interlocutore.

✞ Paure ✞
- acluofobia/nictofobia: è la forte paura del buio, in particolare (per lui) di quello che si nasconde nel buio. Non lo spaventa la notte, ma il buio dell'interno di un edificio, come anche casa sua, in cui accende almeno una luce appena entra: ha sviluppato questa fobia andando per la prima volta con i suoi amici a visitare una casa dell'orrore e restando terrorizzato da un corridoio buio in cui si sentivano solo dei sussurri e qualche urlo improvviso.

In caso si ritrovasse in una condizione di buio pesto, per prima cosa cercherebbe di tranquillizzarsi perchè si rende conto che razionalmente non c'è nulla che possa fargli male, ma non riesce a togliersi di dosso la sensazione che qualcuno lo stia osservando nel buio, pronto ad attaccarlo, perciò si rannicchia su sé stesso, preferibilmente con la schiena contro il muro, così non verrà sorpreso alle spalle. Semplicemente sta fermo lì, con le braccia a coprire la testa, finché qualcuno non accende la luce. Ha provato più volte a liberarsi di questa paura, prima iniziando a camminare per il corridoio di casa con una torcia, poi passando a un fiammifero, ma non è mai riuscito a togliere del tutto una fonte di luce. Ci ha provato solo una volta ed è finita con lui che tornava indietro di corsa cercando disperatamente l'interruttore per la luce. Purtroppo ormai ci ha fatto l'abitudine e si è rassegnato al fatto che non se ne libererà mai.

- aicmofobia: è la paura di oggetti appuntiti e/o affilati, come coltelli o, nel caso di Will, aghi. Più che avere paura, si innervosisce quando vede un ago, in particolare se sono aghi "medici"; va in tensione per tutto il periodo in cui si trova vicino e non è raro vederlo aprire e chiudere continuamente i pugni per scaricare il nervosismo, ma gli aghi non lo terrorizzano così tanto come il buio. Probabilmente con un po' di tempo e pazienza riuscirà a superarla; lo spera davvero, perchè gli piacerebbe farsi un tatuaggio ma per ora no grazie.

- claustrofobia: è la paura di luoghi chiusi e ristretti come camerini, ascensori, sotterranei, metropolitane o tutti i luoghi in cui l'individuo si ritiene accerchiato e privo di libertà spaziale intorno a sé. Per quello che si ricorda, Will ha sempre avuto questa paura: da bambino ha sempre preferito prendere le scale piuttosto che gli ascensori, soprattutto per la paura di restare bloccato all'interno se l'ascensore si fosse fermato; non sa bene come affrontare questa paura, se si accorgesse di avere troppo poco spazio intorno inizierebbe a respirare più velocemente e proverebbe ad uscire da quella situazione, ma se non ce ne fosse il modo, allora si lascerebbe prendere dal panico e piangerebbe. Con un adeguato aiuto potrebbe riuscire a superarla, ma non ne è sicuro; certo, gli basterebbe parlare con il terapista adeguato, ma non ci ha mai pensato.

- soffocamento: semplicemente ha paura che qualcuno lo soffochi. È una paura legata alla sua nascita, dato che al momento del parto il cordone ombelicale era avvolto intorno al suo collo. Da questo evento è nato un trauma, che inizialmente non sapeva neanche di avere, ma che l'ha portato ad avere paura che qualcuno lo soffochi proprio come stava succedendo alla sua nascita. Per questo motivo odia quando la gente gli tocca il collo, anche solo per tagliargli i capelli. Non saprebbe come affrontare questa cosa, non è mai capitato (e meno male direi) ma spera che prima o poi gli passi.

✞ Carattere ✞
In generale Will è un ragazzo agitato: sempre in movimento e sempre alla ricerca di qualcosa da fare, ama provare cose nuove per arricchire il suo "bagaglio di esperienza", da un corso di disegno al bunjee jumping. Vuole vivere la sua vita al massimo e per questo si impegna al meglio in tutto ciò che fa. È un ragazzo curioso, quando scopre qualcosa non si ferma a quello che vede, ma compie delle vere e proprie ricerche per saperne di più, anche se non ha molto tempo per farle. Lui deve conoscere, è contento quando trova qualcosa che non sa, così da poterla imparare. 

È una persona sincera, non ha problemi a mostrarsi agli altri per come realmente è, sia in positivo sia in negativo; certo, il fatto che non menta su sé stesso non vuol dire che non menta in generale: infatti è un ottimo bugiardo e usa questa sua abilità quando deve coprire qualche cazzata fatta da qualcuno a cui tiene o per non far preoccupare le persone che ama, ma a parte questo tende a non mentire.

Determinato, se inizia qualcosa lo porta a termine, non importa quanto tempo debba impiegare o quante pause si prenda da quel progetto, prima o poi lo porterà a termine. È anche vero che detesta stare con le mani in mano, quindi è difficile che lasci qualcosa in sospeso, perchè ha milioni di progetti per la testa e "troppo poco tempo per farli, metti che muoio domani, almeno fammi finire questo disegno".

Generalmente è una persona gentile, che non si fa troppi problemi a socializzare e questo fa sì che abbia molti amici, anche se ovviamente c'è una cerchia più ristretta di amici più cari. È empatico e riesce a capire come gli altri si sentono poco dopo aver posato lo sguardo su di loro: cerca di essere il più comprensivo e rassicurante quando qualcuno non sta bene e fa veramente del suo meglio per aiutare l'altra persona. In realtà è un inconscio meccanismo di difesa che mette in atto, perchè cambia umore molto facilmente e, aiutando qualcun altro, fa sì che entrambi stiano meglio.

A primo impatto sembra una di quelle persone senza neanche un minimo di rabbia, ma in realtà non è così: è una testa calda e si arrabbia facilmente tanto quanto si entusiasma, ma negli anni ha sviluppato la capacità di non darlo a vedere: si limita a non reagire in modo violento a quello che lo fa innervosire e mantiene una calma apparente, tradita solo dal leggero tremolio delle mani e dall'espressione del viso, che diventa gelida: va avanti come se nulla fosse, mentre dentro sta praticamente implodendo dalla voglia di dirne quattro all'altr*, ma riesce a non darlo a vedere. Solo che, a furia di "imbottigliare" la sua rabbia, ne ha accumulata veramente tanta e prima o poi esploderà. 

Per quanto riguarda i rapporti con gente che detesta, beh, non si fa problemi a provocarla, lanciando velate frecciatine, accompagnate spesso da un sorrisetto strafottente e da un'alzata di sopracciglio: più l'altr* si arrabbia, più lui si diverte, lo vede come un piccolo modo per sfogarsi senza realmente far del male a qualcuno. Non ricorrerebbe mai alla violenza, se non in caso di difesa, sa usare bene le parole e per ora gli sono sempre bastate, ma in caso non avrebbe alcun problema a prendere a pugni qualcuno, sempre che sia necessario.

La libertà è un valore fondamentale per lui: sia di pensiero (e compagnia), sia fisica, odia sentirsi costretto a fare qualcosa che non vuole fare, la prende sul personale; certo, non su cose banali, tipo essere costretti a fare un compito per scuola, ma su cose che lui ritiene più importanti, come il non poter esprimere la propria opinione solo perchè ad altri non va che lui lo faccia o simili.

È un ragazzo sensibile, resta ferito abbastanza facilmente, ma cerca di non darlo a vedere, sperando che col tempo tutto passi, ma gli è capitato, dopo qualche impatto emotivo particolarmente pesante, di piangere. Ecco, è molto raro che Will pianga, non perchè questo lo faccia sentire meno forte, ma perchè è quasi del tutto incapace di farlo: solo se si trovasse in una situazione claustrofobica lo si vedrebbe piangere, altrimenti non ci riesce. Tende a sfogarsi saltellando da un piede all'altro o, cosa che accade più di frequente, grattandosi un braccio finché la pelle non diventa rossa e si riempie di graffi: è un meccanismo che adotta principalmente quando è troppo stressato o non ne può più di una situazione e non si accorge neanche di farsi del male.

Infatti Will è anche parecchio distratto: nonostante abbia praticato per anni due attività che richiedono un ottimo controllo del corpo (atletica e teatro), quando è troppo preso da qualcosa, come ad esempio delle nuove fotografie da fare, si dimentica completamente di avere un corpo e questo risulta nella quantità di lividi e graffi che spesso si ritrova addosso, dovuti magari all'aver sbattuto troppo forte un ginocchio per terra nella fretta di trovare lo scatto perfetto.

✞ Storia ✞
Will è nato il 20 giugno, di pomeriggio, in una calda giornata. Tutto sembrava presumere un parto felice: il sole, i genitori sereni (più o meno, in fondo era il loro primo figlio) e avevano perfino trovato posto nel parcheggio dell'ospedale. Fu sorprendente come tutti furono presi dal panico una volta giunto il momento del parto: il bambino si stava strangolando con il cordone ombelicale e stava pian piano assumendo un colore cianotico. Fortunatamente fu liberato in tempo e pochi giorni dopo la madre e il bambino tornarono a casa senza problemi.

Quando aveva due anni il padre li lasciò, anche se tecnicamente lui e la madre non erano mai stati sposati, per un'altra donna, così Will crebbe sotto le cure esclusivamente della madre e dei nonni materni. Fin da subito si mostrò estremamente curioso di come funzionavano le cose e riempiva le persone di domande, alcune anche fin troppo brillanti per essere state fatte da un bambino di quattro anni. 

Durante il periodo dell'asilo ebbe molte difficoltà, poiché era una vera peste: riusciva a litigare con tutti quelli che gli stavano anche solo un pochino antipatici, non dormiva durante l'ora del riposino perchè aveva di meglio da fare, dato che "il pongo non gioca da solo", e una volta tagliò perfino un ciuffo di capelli a un suo compagno, che l'aveva spinto in giardino il giorno prima. Fu ripreso più volte e, una volta capito che forse non avrebbe mai avuto amici comportandosi in quel modo, diventò molto più tranquillo, ma prese la curiosa abitudine di grattarsi un braccio ogni volta che qualcosa non andava.

Fin dalle elementari la madre, sperando che così Will scaricasse un po' di quell'energia che aveva e non sembrava finire mai, lo iscrisse al corso di atletica, dove il bambino finalmente si sfogava facendo quello che gli piaceva, così da risultare più attento e tranquillo in classe e meno assillante a casa. Presto scoprì altre due sue grandi passioni: la fotografia e il teatro. Quando andava a casa dei nonni, prendeva sempre la vecchia macchina fotografica di suo nonno, che aveva svolto proprio quella professione, e quello gli insegnava come fare delle foto, anche se fra il momento in cui riusciva a mettere a fuoco l'obiettivo e quello in cui finalmente veniva scattata la foto passava molto tempo e il risultato era pessimo.

Alle medie iniziò un corso di teatro, dove si trovò bene fin da subito e dove imparò a gestire meglio le sue emozioni, veicolandole negli esercizi che gli facevano fare. Ben presto venne il momento di scegliere il liceo*, che per sua fortuna fu proprio quello in cui andavano alcuni suoi amici del corso di teatro, così fece meno fatica nel socializzare. Durante una gita scolastica lui e i suoi amici organizzarono un piccolo spettacolo improvvisato per intrattenere gli altri compagni durante la sera, durante il quale Will interpretò una donna, prendendo in prestito alcuni vestiti della sua ragazza di allora. Inutile dire che i suoi amici gli affibbiarono il soprannome Lili proprio in quell'occasione e da allora lo usarono sempre, tendenzialmente per prenderlo in giro.

Nella sua vita ha sempre viaggiato, con sua madre o con i suoi amici (accompagnati dai genitori di almeno uno di loro) e da lì nacque il suo desiderio di girare il mondo.

Durante quegli anni si iscrisse al laboratorio di fotografia, ottenendo presto ottimi risultati, in particolare per aver portato come prova finale un album contenente foto che rappresentavano le sue paure più grandi. Sembrava un sogno, la sua vita era bella, aveva una ragazza e riusciva a conciliare hobbies e scuola senza problemi. Era tutto troppo bello, infatti poco dopo il sogno si infranse: due mesi dopo Annie, la sua ragazza, fu investita fuori dalla scuola, mentre attraversava la strada.

Will non ricorda molto dell'accaduto, tranne l'auto che accostava e l'uomo che accorreva ad aiutarla, mentre lui restava immobile davanti al portone, troppo scioccato per poter agire. Si sentiva come sott'acqua, i movimenti rallentati mentre si vedeva, come dall'esterno, correre verso la ragazza riversa a terra. A parte questo ricorda solo che, pochi giorni dopo, gli arrivò la notizia della morte di Annie. Ne rimase distrutto e anche adesso è un argomento veramente delicato per lui, di cui preferisce non parlare, perchè gli torna in mente la sua incapacità di aiutare in quel momento e gli sembra che se solo lui si fosse mosso più velocemente, magari lei non sarebbe morta. Col tempo il dolore è passato, ma in ogni caso preferisce evitare di pensarci.

Finito il liceo decise di frequentare l'università, alla facoltà di biologia, e lì un suo compagno di corso, sapendo la sua passione per le novità, gli fece vedere un volantino, che aveva trovato il giorno prima: parlava di un gioco, chiamato White Room, e oltre ad un breve invito a provare conteneva un numero di telefono, nulla più. Senza pensarci troppo, la sera stessa Will chiamò il numero.

✞ Orientamento sessuale ✞
William è pansessuale. Come l'ha scoperto? Prendendosi crush spaventose su alcune celebrità.

✞ Disponibilità a relazioni ✞
Sì, assolutamente. 
• Potrebbe innamorarsi di una delle persone che stanno dietro al "gioco", è probabile. Potrebbe perchè tende a giudicare le persone da quello che sono e da come si comportano fuori dall'ambito "lavorativo". Ad esempio, se ci fosse un insegnante severissimo a scuola, ma completamente diverso durante il resto del tempo, tenderebbe a farsi un'idea di quella persona in base a quello che fa quando non insegna. Perciò sì, se una delle persone che gestiscono il gioco si rivelasse interessante, potrebbe sviluppare una cotta.  

✞ Come si comporterebbe in una relazione ✞
In una relazione Will cercherebbe di essere il più possibile disponibile nei confronti del partner, offrendo il suo aiuto più che può. Sarebbe protettivo nei suoi confronti, sicuramente anche a causa di quanto è successo con Annie, e cercherebbe di renderl* felice.

Allo stesso tempo avrebbe il costante timore di non essere abbastanza e potrebbe avere momenti di malinconia, in cui vorrebbe sentirsi sicuro di essere davvero importante per l'altr*.

Cercherebbe di dare affetto il più possibile e gli piacerebbe far sentire al sicuro il partner. Allo stesso tempo, adorando le coccole, gli piacerebbe se anche l'altr* lo trattasse con lo stesso affetto che userebbe lui.

Non è una persona particolarmente gelosa, ma ovviamente ci tiene, e anche se non farebbe scenate, cercherebbe di discutere con l'altr* su ciò che non funziona rispetto alla relazione.

Alla fine sarebbe goffo anche in una relazione, dato che la prima (e unica) che ha avuto è stata quella con Annie, perciò spera costantemente che l'altr* gli dia una mano nella relazione.

✞ Con chi va d'accordo ✞
Va d'accordo con persone tranquille ma che fanno valere le proprie opinioni o persone, anche più esuberanti, che riescono ad interessarlo abbastanza da socializzare, in particolare se hanno interessi simili ai suoi, così da poter intraprendere conversazioni piacevoli.

Potrebbe benissimo andare d'accordo anche con persone un po' più chiuse, gli fa piacere conoscere man mano qualcuno e cerca di mettere a proprio agio le persone più timide.

✞ Con chi non va d'accordo ✞
Non va d'accordo con le persone che credono di poter fare tutto quello che vogliono solo perchè gli va. Detesta anche le persone esageratamente aggressive senza motivo, che si limita a ignorare se può.

Un altro tipo di persona con cui non potrebbe andare d'accordo sarebbe sicuramente chi si diverte a sminuire una persona per puro divertimento, solo per vedere quando crollerà, e non ha problemi a farsi avanti a dirne quattro a gente del genere, anche se non è lui che è stato insultato.

✞ Cosa gli piace ✞

- la musica rock, in particolare band come i Queen, e la musica classica. Apprezza anche il metal, ma non conosce molte canzoni, dato che lo ascolta da poco. Per ora i suoi preferiti sono i Metallica e i System of a down.

- l'acqua fredda: che sia da bere o per farsi una doccia, l'acqua fredda lo sveglia completamente e lo rende lucido.

- la fotografia: adora andare in giro per la città a fare fotografie, anche di cose comuni, e quando viaggia non manca mai di fotografare ogni cosa che vede. Sono memorie catturate, che può riguardare quando vuole e gli piace particolarmente cercare la luce o l'angolatura perfetta per uno scatto. Ha anche un piccolo album che contiene foto delle sue paure, come una serie di scatti ad aghi o foto in bianco e nero di stanze piccole e vuote: crede che così possa aiutarsi a far passare queste fobie, ma fino ad adesso non è cambiato nulla.

- leggere gialli: coincidenza, il suo autore preferito è Arthur Conan Doyle, seguito da Agatha Christie. Non ha però particolari doti investigative.

- recitare: è sempre stata una sua passione che tuttora continua a seguire, ma non crede di poterlo far diventare anche un lavoro, per lui è un'attività piacevole e divertente, nulla di più.

✞ Cosa non gli piace ✞

- il soprannome Lili: gli è stato affibbiato in gita al liceo dai suoi amici, quando ha preso in prestito i vestiti della sua ragazza di allora e si è travestito da donna per un mini spettacolo messo in scena al momento. Inutile dire che gli viene costantemente ricordato e, anche se l'essersi vestito da ragazza non gli è dispiaciuto, quel soprannome non lo può davvero sopportare: non tanto per il nome in sé, ma perchè gli suona proprio male.

- il disordine: nonostante abbia una personalità un po' caotica, non gli piace vedere le cose non al proprio posto e la cosa influisce sul suo umore, rendendolo più sensibile (e infastidito) a quello che gli dicono.

- dormire più del dovuto: non gli interessa quanto il suo corpo abbia bisogno di riposare, lui potrebbe fare milioni di cose nel tempo che passa dormendo e la cosa non gli piace affatto: per questo dorme per un tempo limite di sette ore (al massimo), così da organizzare meglio la giornata fra tutte le cose che vuole o deve fare.

- il colore arancione: non ha un motivo ben preciso, ma è un colore che detesta con tutto sé stesso; anche da bambino evitava di usare quel colore, perchè gli pareva troppo acceso e non ha mai cambiato idea al riguardo. Però adora i capelli rossi, gli ricordano molto le vecchie leggende sulle fate e sulle creature dei boschi.

- i rettili, esclusi i serpenti: gli fanno senso soprattutto i coccodrilli, che non può proprio sopportare, al contrario dei serpenti, che gli sembrano meravigliosi.

✞ Perché ha deciso di partecipare alla white room ✞
Perché non ha nulla da perdere: in fondo lui è sempre alla ricerca di nuove esperienze e questo è esattamente il tipo di cosa che vale la pena provare. E poi può perfino vincere dei soldi, con cui potrebbe realizzare qualche sogno nel cassetto, come fare un viaggio in Finlandia.

✞ Come reagisce ✞
-al risveglio: all'inizio sarà confuso e disorientato, poi si ricorderà il motivo per cui è lì e inizierà a curiosare in giro, magari cercando un modo per uscire.

-alle varie torture che gli verranno applicate: dipende dalla situazione, ma cercherebbe sempre di non mostrarsi debole, di non spezzarsi davanti agli organizzatori. Sicuramente tenterebbe di mantenere la calma il più possibile, per rassicurarsi. Non è una persona che cede facilmente e la sua testardaggine potrebbe sicuramente aiutarlo.

-agli organizzatori: si divertirebbe moltissimo a non mostrarsi per nulla infastidito da loro e a non reagire a quello che gli dicono o fanno, solo per il gusto di vedere la loro reazione. Non ne avrebbe particolarmente paura, magari ne sarebbe infastidito, ma cercherebbe di non mostrarlo, così da vedere chi si stufa prima, se loro di lui o lui di non reagire. In fondo, se loro si divertono, perchè non può farlo anche lui? Probabilmente farà un sorrisetto e alzerà un sopracciglio come minimo e arriverebbe certamente a provocare gli organizzatori solo per vedere cosa succede. 

✞ Uscirebbe dal gioco? ✞
Uscirebbe solo come vincitore, o comunque dopo aver completato il gioco: si rifiuta di abbandonare una sfida, per quanto ardua sia. Alla fine i soldi sono solo un incentivo per andare avanti, lo farebbe comunque anche se non ci fosse questo premio.

✞ Altro ✞
- è allergico alla polvere, lo fa starnutire e tossire.

- vorrebbe fare un viaggio in Australia e vedere dal vivo tutti quei paesaggi che ha sempre visto in foto. Probabilmente, se avesse qualcuno disposto ad accompagnarlo, farebbe un viaggio per tutti i continenti, per visitare tutti i posti più spettacolari che esistono.

- è un bravo attore, ma non ha mai pensato di poter seguire questa strada per tutta la vita.

- ha una cicatrice sul polpaccio destro, una linea non troppo spessa, ma dalla storia alquanto imbarazzante: da bambino a scuola rincorreva i suoi amici giocando a ce l'hai, quando inciampò e cadde contro un muretto, sul quale crescevano delle rose; si sbucciò un gomito contro il muretto e si tagliò la gamba destra con le spine delle rose, che gli lasciarono una cicatrice. Se qualcuno gli chiede come se l'è procurata, inizialmente arrossisce, poi inizia a spiegare, dandosi mentalmente dello stupido per la sua goffaggine.

- colleziona candele profumate: ogni volta che visita un nuovo posto ne compra una e ha uno scaffale pieno di candele, che non ha mai acceso e mai accenderà, catalogate con il luogo di provenienza e la data in cui Will ha visitato il posto.

* non ho specificato il liceo perchè non esistono indirizzi specifici, solo corsi a scelta in base a quello che si vuole fare dopo.

Bene Izumii23 spero che il mio OC ti piaccia. Se c'è qualcosa da cambiare dimmelo e provvederò immediatamente.

Enjoy!

Chiarafrost16

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